======================== Maiduguri Nigeria kamikaze al mercato oltre 45 morti. 25 novembre 2014 Due kamikaze-donna si sono fatte esplodere quasi simultaneamente in un mercato a Maiduguri capitale dello stato settentrionale nigeriano del Borno. È stato un bagno di sangue fonti sanitarie locali hanno parlato di almeno 45 morti. Un testimone ha raccontato che una delle due terroriste si era nascosto l’esplosivo sulla schiena camuffandolo sotto le vesti come se fosse un bambino. Il Borno è uno degli stati del Paese più colpiti dalle violenze del gruppo terroristico islamista Boko Haram. L’attentato è avvenuto intorno alle 11 di mattina ora locale mentre il governatore Kashim Shettima stava tenendo una riunione sulla sicurezza con i responsabili dello Stato e ha costretto venditori e clienti ad abbandonare i negozi e a cercare scampo. Questo è il secondo attacco mortale lungo Chalarams Road nella zona chiamata Mercato del Lunedì la prima volta nel 2011 alcuni terroristi attaccarono i venditori e fecero oltre 10 morti provenienti soprattutto dalle regioni del sud-est a maggioranza cristiana. Non accenna dunque a fermarsi l’offensiva terroristica di Boko Haram che insanguina il nordest della Nigeria. Secondo quanto riferisce il giornale locale Daily Trust il gruppo islamista ha preso il controllo anche della città di Damasak. Ribelli armati pesantemente raccontano fonti della sicurezza ed autorità locali si sono impadroniti della città nello stato di Borno dopo un duro scontro con i soldati lunedì al termine del quale hanno innalzato la loro bandiera sul mercato locale. I ribelli hanno precisato alcuni testimoni hanno anche raso al suolo numerosi edifici tra cui case delle autorità locali e la segreteria del governo locale. Dall’inizio dell’anno Boko Haram ha preso il controllo delle città di Gwoza Bama Gamboru-Ngala Dikwa Mafa e di alcuni villaggi circostanti tutti nello stato di Borno. La scorsa settimana i miliziani hanno ucciso circa 100 persone in attacchi distinti nelle aree ad amministrazione locale di Kukawa e Mafa. “http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/Nigeria-attentato-in-mercato-oltre-45-i-morti-.aspx” http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/Nigeria-attentato-in-mercato-oltre-45-i-morti-.aspx ================ LA IDEOLOGIA IMPERIALISMO gender è UN PENSIERO MASSIMALISTA CHE SCAVALGA IL DIRITTO COSTITUZIONALE DEI GENITORE DI EDUCARE I FIGLI! E CHE COME SEMPRE PIù VOLTE ANDIAMO ASSISTENDO SOFFOCA LA DEMOCRAZIA IMPOSTANDO UN LINCIGGIO MEDIATICO,.. I RESPONSABILI DI QUESTA CRIANOFOBIA? DEVONO ESSERE PUNITI! La decisione Moncalieri nessuna omofobia Fabrizio Assandri Viviana Daloiso 25 novembre 2014 Non fu un caso di omofobia. Più precisamente «La docente non ha abusato del suo potere né ha fatto proselitismo ma ha svolto soltanto la sua funzione educativa». Così all’istituto Pininfarina di Moncalieri alle porte di Torino è stata “scagionata” la prof di religione accusata di aver offeso uno studente omosessuale. Un’indagine interna 24 giorni dopo quelle infamanti accuse ha portato a confermare la versione più volte spiegata dalla stessa prof sulle pagine di Avvenire era tutta una montatura. A darne notizia ieri sera il preside della scuola Stefano Fava e l’ufficio scolastico regionale in una nota congiunta. Adele Caramico era finita al centro di una bufera quando un suo studente l’aveva accusata di aver detto che «l’omosessualità è una malattia da cui ci si può curare». O secondo altre versioni cavalcate dai media che lui stesso «doveva curarsi in quanto gay». Ora si scopre che quelle frasi non solo non sono state fraintese ma addirittura non sono state nemmeno pronunciate. E che quella vita buttata sui giornali messa all’indice su Facebook e persino nei negozi e per le strade della città piemontese può tornare alla normalità. «Difficile difficilissimo commenta la prof dopo un sacrosanto sfogo di rabbia per aver appreso la notizia dal sito di un giornale e non direttamente dal “suo” preside . Ora si suppone che tutto torni come prima ma gli sguardi d’odio nei corridoi e perfino al supermercato non potrò mai dimenticarli». Per il resto «c’è la grande gioia per aver camminato nella verità per essermi affidata». Nell’ultimo mese a Moncalieri c’è stata solo quella la sua parola. Mentre nelle aperture dei giornali e dei tg Adele diventava una integralista una fanatica delle controverse teorie riparative dell’omosessualità un mostro di intransigenza e discriminazione. Per quell’ora di lezione raccontata a suo modo dal ragazzo omosessuale (che l’ha denunciata prima all’Arcigay di Torino e poi ai media) è stata avviata un’indagine interna la prof rischiava delle procedure disciplinari fino anche alla sospensione. Nello stesso tempo era cresciuta la solidarietà manifestata più volte anche su questo giornale da parte di docenti e studenti che hanno persino lanciato una raccolta firme in sua difesa. Ora la nota congiunta dice che «la professoressa ha affrontato in modo appropriato il tema dell’omosessualità». La “sentenza” arriva dopo la ricostruzione dell’accaduto fatta sentendo tutti gli studenti presenti in classe nel momento del confronto «Il clima era assolutamente sereno la docente non ha detto nulla che potesse offendere i ragazzi» spiega Fava preside dell’istituto tecnico che conta all’incirca 1.500 studenti. Nel comunicato si afferma che «la lezione di religione è iniziata regolarmente con la richiesta agli studenti di scrivere delle riflessioni sulla bioetica». Il dialogo «è proseguito con un gruppo di due o tre ragazzi mentre il resto della classe procedeva con lo svolgimento del compito assegnato. Le diverse posizioni emerse durante la conversazione rispecchiano il dibattito corrente nella società italiana circa il tema in discussione» e «dalle testimonianze dei ragazzi si riscontra che il dialogo si è svolto con serenità con toni e termini propri di un ambiente scolastico e della sensibilità degli studenti». Di più ancora la prof «non ha abusato del suo potere né ha fatto proselitismo ma ha svolto la sua funzione educativa». Insomma tanto rumore per nulla. Non è d’accordo il ragazzo l’accusatore che ha confermato la sua posizione e proprio in questi giorni ha fatto richiesta di non seguire più l’ora di religione. «Io sono solo dispiaciuta per lui commenta la Caramico credo che sia stato strumentalizzato. In ogni caso mi comporterò come sempre ho fatto anche in questi giorni di durissime accuse entrerò a testa alta in classe certa che il mio mestiere quello dell’insegnante deve lasciare qualcosa ai ragazzi». Loro i suoi studenti in queste mattine sono stati la sua forza «Mi hanno aspettato fuori dalle aule mi hanno cercato scritto. Senza questi gesti di solidarietà non avrei sopportato questa gogna». Quanto al tema dell’omosessualità «è delicato e coinvolge tutta la società. La scuola non può restare fuori dal contesto sociale ma deve essere teatro di democrazia nel quale questi temi devono essere affrontati e dibattuti» conclude la nota di ieri. Per questo verrà organizzato un seminario formativo «per affrontare nel modo più adeguato i temi della diversità». Come d’altronde è già stato fatto. ==== Le slot e la lotteria della «giusta» distanza Da 300 a 500 metri da scuole e chiese. Manca la norma. Enti in ordine sparso. VAI AL DOSSIER Messico silenzio contro la violenza ?Il Movimento dei Focolari chiede ai messicani di pregare un minuto alle 12 di ogni giorno per fermare la sporca guerra dei narcos. La storia di Josè e della sua famiglia. Presentato un appello al console messicano a Milano Neonata nel cassonetto indagata la mamma L’accusa è d’infanticidio. «Pensavo fosse morta» ha detto la donna che si è presentata in ospedale con un’emorragia. Ha altri tre figli e vive in Friuli. Carlo Casini persone che sappiano dire parole di vita Ebola allo Spallanzani il medico contagiato ?Rientrato martedì mattina dalla Sierra Leone l’italiano che lavora per Emergency. Il ministro Lorenzin è in buone condizioni. LA SCHEDA Alcune cose da sapere sul virus Il Papa ad al-Sisi dialogo unica opzione Il Pontefice ha ricevuto in udienza il presidente egiziano che ha poi incontrato anche il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin. La necessità di affrontare i problemi del Medio Oriente con l’ascolto reciproco e la diplomazia. Martedì Francesco parla al cuore politico dell’Europa Usa si dimette il ministro della Difesa L’annuncio di Obama. Dietro la decisione probabilmente l’esito del voto di midterm e l’urgenza della guerra all’Isis. Tunisia vota (senza incidenti) il 64% ??Si profila il ballottaggio tra il presidente uscente Marzouki e il più votato Essebsi. L’incognita del partito islamico. Sahel il dramma degli sfollati ?Milioni a rischio per fame e guerre. L’Onu taglia le razioni nei campi. I jihadisti sfruttano l’indigenza arruolando i disperati. INTERVISTA Padre Armanino missionario in Niger «Frontiere violente il deserto inghiotte i migranti» ===================== La libertà di religione diritto umano inalienabile Ernesto Preziosi deputato Pd* 22 novembre 2014 Si è concluso nei giorni scorsi ad Oslo l’incontro internazionale su «libertà di religione o di credo» cui ho partecipato con la collega Marina Berlinghieri. L’incontro promosso dalla Commissione degli Stati Uniti sulla libertà religiosa internazionale che tra l’altro pubblica un Rapporto annuale sul tema ha visto riuniti parlamentari provenienti da vari Paesi. Un confronto reso ancora più attuale da quanto va accadendo in numerosi Stati. Si pensi al terribile omicidio consumato in Pakistan e alla persecuzione dei cristiani. I modelli tra Stati e confessioni religiose possono essere diversi libertà uguaglianza separazione tra confessioni religiose e Stati secondo il modello della libertà religiosa americana oppure lo schema basato su intese come in Italia o in Germania. Decisiva in ogni caso è una corretta laicità che dovrebbe essere acquisizione di ogni ordinamento costituzionale. Così non è. Assistiamo a fenomeni che portano a ignorare e a relativizzare il fattore religioso dei popoli o a piegarlo a una funzione strumentale in una sorta di “religione civile”. In altri casi si assiste al risorgere di forme di intolleranza che distruggono la pacifica convivenza. Per contribuire a contrastare le violenze legate all’appartenenza religiosa è stata firmata significativamente al Centro Nobel per la Pace di Oslo la “Carta per la libertà di religione o di credo” con l’obiettivo di attuare l’articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani in cui si afferma che “ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero di coscienza e di religione” e la libertà di manifestare la propria religione “nell’insegnamento nelle pratiche nel culto e nell’osservanza dei riti”. Non è l’unica iniziativa altre ne esistono e vanno sostenute. Nel documento si ribadisce come questa libertà sia un diritto umano inalienabile e unico che per essere pienamente goduto richiede che vengano rispettati altri diritti come la libertà di espressione riunione educazione e movimento. I firmatari si impegnano attraverso l’azione parlamentare a promuovere questa libertà per tutte le persone a incrementare la cooperazione globale condividendo le informazioni e favorendo le risposte. Da parte nostra inoltre intendiamo presentare sul tema una risoluzione in Parlamento. Insieme alla sottoscrizione della Carta dall’incontro in Norvegia sono partite tre lettere al Primo ministro della Repubblica islamica del Pakistan e al Presidente della Repubblica dell’Unione del Myanmar con la richiesta di impegni concreti per il rispetto della libertà religiosa e di credo nei rispettivi Paesi; la prima firmata anche da una parlamentare del Pakistan pur appartenente al partito al governo. L’altra lettera indirizzata al Santo Padre perché nello spirito di Assisi si faccia promotore di un incontro tra i governanti e i leader religiosi per promuovere la pace. La prospettiva è quella di lavorare a tutti i livelli per la conoscenza e l’integrazione. Da parte sua l’Italia può svolgere un ruolo importante nell’ampliare i contatti del gruppo informale agli Stati arabi del sud del Mediterraneo del Mashrek e fino all’Iran. In questo quadro va intensificata la sensibilizzazione all’interno del Parlamento italiano e nel contesto europeo anche sulla scorta delle normative comunitarie in particolare l’art. 22 della carta di Nizza e l’art. 17 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea ( Tfue) che declinano la libertà religiosa sia come diritto individuale e come rispetto del pluralismo in questa materia che come diritto collettivo in riferimento alle differenti confessioni religiose. L’Europa ha un ruolo culturale e politico da spendere con efficacia maggiore quanto più la sua politica estera sarà comune. È necessario che essa recuperi la sua “vocazione” originaria la sua storia le sue radici culturali nel nuovo ruolo che può svolgere sulla scena planetaria. “http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/LA-LIBERT-DI-RELIGIONE-DIRITTO-UMANO-INALIENABILE-.aspx” http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/LA-LIBERT-DI-RELIGIONE-DIRITTO-UMANO-INALIENABILE-.aspx ================= CRISTIANI PERSEGUITATI La libertà religiosa in molte parti del mondo è a rischio. In questo dossier nella colonna di sinistra le testimonianze delle persecuzioni contro i cristiani e nella colonna di destra un approfondimento sulla situazione in Iraq e in altri Paesi del Medio Oriente dove il sedicente “Califfato” islamico marchia con una N come Nazareni le case dei cristiani costretti a fuggire in massa. IL marchio della vergogna sulle case dei cristiani a Mosul N come Nazareno cioè appunto cristiano. Un marchio della vergogna non per chi lo subisce ma per gli jihadisti che lo impongono. La lettera N da marchio d’infamia simbolo di una battaglia di libertà religiosa LEGGI Cristiano torturato a morte dalla polizia Cristiani arsi vivi Tauran non restare passivi 06/11/2014 La libertà religiosa è l’esame di civiltà 05/11/2014 Gerolamo Fazzini Cristiani arsi vivi 44 arresti in Pakistan 05/11/2014 Cristiani i più perseguitati nel mondo 04/11/2014 tutti gli articoli Il marchio della vergogna L’emorragia in Iraq erano 600mila nel 1990 Poi con il lungo conflitto sono rimasti in 250mila ================ Cristiani i più perseguitati nel mondo 4 novembre 2014. Il rispetto della libertà religiosa nel mondo continua a diminuire e i cristiani si confermano ancora una volta il gruppo religioso maggiormente perseguitato. È quanto emerge dalla XII edizione del Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre che è stato presentato oggi a Roma. Il rapporto fotografa il grado di rispetto della libertà religiosa in 196 Paesi analizzando le violazioni subite dai fedeli di ogni credo e non solo dai cristiani. Nel periodo compreso tra l’ottobre 2012 e il giugno 2014 dei 196 Paesi analizzati in ben 116 si registra un preoccupante disprezzo per la libertà religiosa ovvero quasi il 60%. Nella “mappa” geografica disegnata dall’Acs sono 20 i Paesi identificati come luoghi di “elevato” grado di violazione della libertà religiosa dove cioè la libertà religiosa non esiste. In 14 di questi Paesi la persecuzione è a sfondo religioso ed è legata all’estremismo islamico. Sono Afghanistan Arabia Saudita Egitto Iran Iraq Libia Maldive Nigeria Pakistan Repubblica Centrafricana Siria Somalia Sudan e Yemen. Negli altri 6 Paesi la persecuzione religiosa è perpetrata da regimi autoritari ovvero in Azerbaigian Myanmar Cina Corea del Nord Eritrea e Uzbekistan. Dal Rapporto emerge anche che nella lista degli Stati in cui si registrano gravi violazioni della libertà religiosa i Paesi musulmani rappresentano la maggioranza. Quest’anno il Rapporto contiene una graduatoria che suddivide i Paesi in quattro categorie in base al grado di violazione della libertà religiosa elevato medio preoccupante lieve. L’Asia si conferma il continente dove la libertà religiosa è maggiormente violata. Nei Paesi in cui vi è una religione di maggioranza si riscontra un incremento del fondamentalismo non soltanto islamico ma anche indù e buddista. In Africa la tendenza più preoccupante degli ultimi due anni è senza dubbio la crescita del fondamentalismo islamico – sotto l’impulso di gruppi come Al Qaeda nel Maghreb islamico Boko Haram e al Shabaab – e si riscontra un aumento di casi di intolleranza religiosa in Egitto Libia e Sudan. Non mancano tuttavia esempi di dialogo e cooperazione religiosa in Camerun Nigeria Centrafrica Uganda Zambia Sudafrica e Kenya. In America Latina gli ostacoli alla libertà religiosa sono quasi sempre causati dalle politiche di regimi apertamente laicisti o atei come quelli di Venezuela ed Ecuador che limitano la libertà di tutti i gruppi religiosi senza alcuna distinzione di credo. La libertà religiosa è in declino anche in Europa del Nord e Paesi come Danimarca Francia Paesi Bassi Regno Unito Svezia e Norvegia compaiono nella lista dove “il grado di violazione della libertà religiosa” è “preoccupante” e in “peggioramento”. Ad attestarlo è il Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre che è stato presentato oggi a Roma. Nei Paesi occidentali – si legge – le tensioni religiose sono in aumento a causa di fenomeni recenti come “l’ateismo aggressivo” e il “laicismo liberale”. Alcune tendenze destano preoccupazione soprattutto quelle relative a temi quali le scuole religiose il matrimonio omosessuale e l’eutanasia. “Benché l’opinione pubblica ritenga che i credenti debbano essere liberi di praticare la propria fede in privato – scrive l’Acs – vi è un decisamente minore consenso in merito alla libertà di manifestare la fede all’interno dello spazio Pubblico”. Ciò significa che “i diritti di alcuni gruppi vengono sempre più schiacciati dai diritti di altri gruppi” e “ogni qualvolta i diritti all’eguaglianza di genere o degli omosessuali contrastano con i diritti di coscienza dei credenti solitamente i primi prevalgono”. Il Rapporto porta l’esempio del Regno Unito dove le agenzie di adozione cattoliche che si rifiutano di affidare bambini a coppie omosessuali sono state costrette a modificare le loro norme o a chiudere. A peggiorare la situazione concorre anche l’analfabetismo religioso dei politici occidentali e nei media internazionali. Il Medio Oriente tra l’affermazione dello Stato islamico e il crescente fenomeno delle migrazioni di massa è uno degli aspetti che emerge dal Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre che è stato presentato oggi a Roma. Il Rapporto prende in esame l’affermazione dello Stato islamico (ex-Stato Islamico dell’Iraq e del Levante) risalendo al luglio 2014 quando i jihadisti hanno cacciato tutti i gruppi religiosi musulmani non sunniti compresi dalla città di Mosul centro dell’Iraq settentrionale che avevano occupato il mese precedente. “Ai cristiani – si legge nel Rapporto – è stato chiesto di scegliere tra la conversione all’islam e l’esilio”. “E così quasi nessuno dei circa 30mila cristiani presenti in città è rimasto e – per la prima volta in 1.600 anni – a Mosul non è stata celebrata la Messa domenicale”. Simili forme di estremismo e persecuzione contribuiscono in modo significativo al crescente fenomeno delle migrazioni di massa. Le minoranze religiose mediorientali vanno riducendosi già da molti anni. Ad esempio il numero di cristiani in Siria è passato da 1,75 milioni dei primi mesi del 2011 agli appena 1,2 milioni nell’estate del 2014 con un calo di oltre il 30% in tre anni. In Iraq la diminuzione è stata ancora più evidente. La creazione di Stati teocratici o mono-confessionali ha un profondo impatto sulle democrazie occidentali in quanto i profughi appartenenti a vari gruppi religiosi cercano asilo in Occidente. Il Rapporto guarda infine con preoccupazione alla diffusione dei social network attraverso i quali fondamentalismo e odio religioso “oltrepassano con facilità i confini geografici”. “http://www.avvenire.it/Dossier/Cristianofobia/CronacheeStorie/Pagine/rapporto-acs-liberta-religiosa-i-cristiani-i-piu-perseguitati.aspx” http://www.avvenire.it/Dossier/Cristianofobia/CronacheeStorie/Pagine/rapporto-acs-liberta-religiosa-i-cristiani-i-piu-perseguitati.aspx ======================= Cristiani perseguitati. Cristiani arsi vivi Tauran non restare passivi. 6 novembre 2014 Cristiani arsi vivi il premier faremo giustizia L’uccisione dei due cristiani in Pakistan arsi vivi perché accusati di blasfemia è una “barbarie” e non si può rimanere “passivi”. Lo dice il cardinale Jean-Louis Tauran presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ai microfoni di Radio Vaticana. “Sono scioccato si rimane senza parole di fronte ad un atto di tale barbarie. Quello che è ancora più grave – dice Tauran – è che è stata invocata la religione in modo specifico. Ora una religione non può giustificare crimini di questo genere. Esiste questa legge sulla blasfemia che rappresenta un problema la comunità internazionale non dovrebbe intervenire?”. Alla domanda se sia necessario un intervento specifico dell’Onu Tauran replica “Io chiedo si può rimanere così passivi di fronte a crimini dichiarati legittimi dalla religione?” Il cardinale ricorda che in Pakistan “dall’anno in cui è stata introdotta la Legge sulla blasfemia ci sono state circa 60 esecuzioni. E questa cosa non tocca soltanto i cristiani sono colpite anche altre minoranze come avvocati oppositori al regime che sono stati uccisi in maniera barbara. Ci si trova quindi di fronte ad un grande problema”. Sulla possibile connivenza della politica e delle forze dell’ordine il cardinale rileva “È certo che ci sia incontestabilmente una connivenza. A quale livello questo non lo so. In ogni caso sono dell’opinione che si debba denunciare pubblicamente questo tipo di atteggiamento soprattutto perché i nostri cristiani percepiscano la solidarietà della Chiesa che è la loro famiglia”. “Spero” conclude Tauran che ci sia una reazione da parte dei leader musulmani. “http://www.avvenire.it/Dossier/Cristianofobia/CronacheeStorie/Pagine/pakistan-tauran-non-restare-passivi.aspx” http://www.avvenire.it/Dossier/Cristianofobia/CronacheeStorie/Pagine/pakistan-tauran-non-restare-passivi.aspx ==================== Strategia Lgbt l’Age ribadisce diritto di educare Paolo Ferrario 21 maggio 2014 Informarsi mobilitarsi sensibilizzare. In prima linea per contrastare la diffusione nelle scuole della “cultura del gender” l’Associazione italiana genitori (Age) ha voluto dedicare alla questione un corposo dossier che sarà pubblicato sul numero in uscita di Agestampa il bimestrale inviato a tutti i soci. «Vogliamo dare alle famiglie un’informazione a 360 gradi su una problematica che ci sta molto a cuore e che tocca da vicino il diritto-dovere dei genitori di essere i primi educatori dei propri figli» commenta il presidente dell’Age Fabrizio Azzolini presentando l’iniziativa di informazione. Nei mesi scorsi come forma di protesta contro il dilagare nelle scuole di iniziative pro-gender l’Age ha proposto il “ritiro” dei figli per un giorno al mese. Non un giorno di vacanza extra ma un «gesto forte» per ribadire il diritto di educare troppo spesso calpestato. In sedici pagine il dossier ripercorre gli ultimi mesi di accese polemiche (nelle scuole ma anche nelle aule parlamentari) avviate sul finire dello scorso anno quando cominciarono a circolare prima su Internet e poi nelle classi gli ormai “famosi” opuscoli dell’Istituto A.T. Beck “Educare alla diversità a scuola” commissionati (e pagati con 24.200 euro) dall’Unar l’Ufficio anti-discriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei ministri. Da qui e dalla pretesa di «instillare» (così è scritto negli opuscoli) l’ideologia del gender nelle menti degli studenti prende le mosse lo speciale di Agestampa significativamente intitolato “Libertà di rieducazione”. Un preoccupato gioco di parole per rappresentare la distanza tra la Costituzione e la Strategia Lgbt (lesbiche gay bisessuali e transessuali) messa in campo dall’Unar e che per l’Age è «fuorilegge». «L’articolo 30 della Costituzione ricorda il presidente Azzolini afferma il dovere e diritto dei genitori a mantenere istruire ed educare i figli. Noi partiamo da qui per dire che con la Strategia e le azioni che ne sono seguite questo diritto è stato calpe- stato e che dietro il giusto obiettivo di contrastare ogni forma di discriminazione nelle scuole si è fatto entrare nelle classi ciò che con questa finalità non c’entra nulla». Nello speciale l’Age denuncia anche il fatto che «la strategia Lgbt si sta imponendo in Italia e in Europa in un modo sempre più subdolo mascherandosi dietro la difesa e la tutela di una minoranza per rieducare i cittadini all’ideologia del gender a scuola sui mass media nelle scelte di amministrazioni nazionali e locali italiane ed europee muovendo ingenti risorse pubbliche». E tutto questo ricorda l’Associazione dei genitori «ignorando i risultati delle ricerche scientifiche la riflessione filosofica i dati sociologici le opinioni diverse presenti anche tra le persone omosessuali». Tutti omologati insomma dietro il “pensiero unico” propagandato dalle potenti e rumorose lobby Lgbt che sono riuscite persino denunciano i genitori dell’Age a «scavalcare il diritto nazionale e internazionale». Un accerchiamento (delle famiglie delle scuole degli studenti e degli insegnanti) che «arriva a creare un nuovo linguaggio e a vietare quello che non si uniforma al nuovo vocabolario. Con attacchi diretti anche alla libertà di religione tacendo strumentalmente lo stile evangelico dell’accoglienza di molte diocesi movimenti gruppi parrocchie». A questo punto si legge in una nota dell’associazione «restare indifferenti non è possibile». È necessario invece «informarsi per capire che è in corso una rivoluzione antropologia dove la posta in gioco è la negazione dell’umanità da parte dell’uomo». “http://www.avvenire.it/Dossier/La%20questione%20gender/La%20cronaca/Pagine/Strategia%20Lgbt%20lAge%20ribadisce%20diritto%20di%20educare.aspx” http://www.avvenire.it/Dossier/La%20questione%20gender/La%20cronaca/Pagine/Strategia%20Lgbt%20lAge%20ribadisce%20diritto%20di%20educare.aspx ======================== Zecchi «Vigilare sui figli Il gender è la nuova dittatura» Lucia Bellaspiga 28 marzo 2014 Si dice «d’accordissimo» che l’educazione comprenda anche il tema dell’omosessualità e che nessuna discriminazione sia accettabile soprattutto a scuola «ma il trasformare questa convinzione in una battaglia politica è mistificatorio è violento nei confronti dei bambini. Occorre reagire là dove è possibile bisogna creare argini di confronto pacifico». Tra i genitori sconcertati dalle linee guida dell’Unar (i tre ormai famigerati volumi dedicati alle scuole elementari medie e superiori poi ritirati dal web) e dall’ideologia del gender imposta come indottrinamento fin dalla tenera età c’è Stefano Zecchi ordinario di Filosofia alla Statale di Milano e scrittore ma anche padre di un bimbo di 10 anni. Fiabe gay alle materne problemini di aritmetica con personaggi omosessuali alle elementari narrativa e film transgender alle superiori la parole padre e madre cancellate dai moduli… Come si arriva a questo? A chi giova? Ci sono due livelli di ragionamento. Il primo è culturale filosofico il secondo più pedagogico. Oggi in politica c’è una forte difficoltà a dare un senso culturale alle proprie differenziazioni così il laicismo proprio della sinistra ha trasportato il suo armamentario ideologico nel tema dell’abolizione dei generi. Dire che i generi non sono più maschio e femmina ma addirittura 56 tipi diversi diventa la battaglia per un’identità politica. Come prima credevano sinceramente che il comunismo salvasse il genere umano e si riconoscevano nella moralità ineccepibile così oggi sostengono che il gender salva dall’abbrutimento. Ma così la politica diventa biologismo selezione della specie darwinismo deteriore. Basta leggere i loro testi. E sul piano pedagogico? La scuola è particolarmente nel mirino di queste folli ideologie. È giusto che l’educazione comprenda anche l’omosessualità e soprattutto il rispetto delle differenze ma senza portare il tema sotto le bandiere mistificatorie che vedo oggi. Una cosa è il dato biologico altro è la sovrastruttura culturale un giorno arriveremo a difendere il pedofilo in fondo è un uomo che persegue una sua preferenza sessuale e addirittura l’incesto… La libertà di educazione per i propri figli è un principio costituzionale. Eppure oggi è minato da una “educazione di Stato” che gli ideologi del gender vorrebbero imporre. È chiaro che più si sa e meglio è è persino banale dirlo ma chi deve sapere? I docenti. Devono essere formati bene per prevenire ogni forma di bullismo che crea vere tragedie personali e fare mediazione tra le sensibilità della classe. Ma lasciate in pace i bambini su di loro si sta esercitando un’ideologia violenta che non dovrebbe nemmeno lambirli. D’altra parte è tipico dei regimi che come prima cosa si appropriano delle scuole questo sta diventando un regime e infatti tutti hanno paura di reagire anche solo dire che il padre è un uomo e la madre una donna è diventato un atto di “coraggio”. Siamo al grottesco. Eppure alcune scuole si adeguano subito via le fiabe perché il principe ama la principessa via anche la festa del papà (chissà perché della mamma no)… È il frutto di una demolizione della figura del padre che arriva da lontano dagli anni ’70 quando si è cominciato a distruggere la famiglia dal “capo”. Sfasciata la famiglia è chiaro che dopo puoi sfasciare anche i due diversi ruoli di padre e madre e che oggi sia a pezzi lo dice la facilità con cui si sciolgono i matrimoni quando si accetta una visione così “allegra” di famiglia aperta senza legami tutto diventa possibile. Annientare la madre è più difficile perché è la figura biologica anche se affitti un utero è ancora femminile finché almeno la tecnologia non riuscirà in cose mostruose e allora saremo di nuovo al nazismo. Ma io non credo si arriverà a tanto. Lei è ottimista? La storia insegna che nei regimi si cade senza avvedersene. Ormai la nostra società ha consolidato un forte individualismo la teoria del gender non diventerà un fenomeno di massa lascerà il tempo che trova io non sono terrorizzato sono disgustato che è diverso. Tuttavia bisogna avere delle attenzioni attrezzarsi perché i nostri figli possano crescere in una dimensione religiosa o laica che sia di libertà. Mia madre era maestra e per una vita ha insegnato nella scuola statale io ho studiato e insegnato sempre nello Stato lo stesso fa mia moglie… ma mio figlio studia in una scuola paritaria lì ho la garanzia che cresca libero dall’arroganza degli “inappuntabili moralmente”. Lo ripeto non voglio crociate dobbiamo creare argini di confronto pacifico e informare i docenti ma non fare violenza sui piccoli. Chi ha autorità morale oltre alla Chiesa anche la politica si faccia sentire la buona sinistra parli dica la sua ne abbiamo bisogno. “http://www.avvenire.it/Dossier/La%20questione%20gender/I%20commenti/Pagine/zecchi-vigilare-sui-gender-e-la-nuova-dittatura.aspx” http://www.avvenire.it/Dossier/La%20questione%20gender/I%20commenti/Pagine/zecchi-vigilare-sui-gender-e-la-nuova-dittatura.aspx ================================================================ Giannini basta gender a scuola Paolo Ferrario 5 giugno 2014 Mai più casi come quello del Liceo classico “Giulio Cesare” di Roma (dove ai ginnasiali di 15 anni è stato fatto leggere un romanzo i cui contenuti sono stati giudicati «inopportuni» e «sconvenienti» dalla Presidenza del Senato che ha impedito fossero inseriti stralci del testo in un’interrogazione) o come quello del Liceo ginnasio “Muratori” di Modena dove è stata organizzata una conferenza del transessuale Luxuria senza prevedere il contraddittorio e soprattutto senza avvertire i genitori degli studenti che infatti hanno molto protestato. Proprio per evitare il ripetersi di situazioni simili conseguenza dell’applicazione nelle scuole della “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” predisposta dall’Unar (Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali) in collaborazione con 29 associazioni Lgbt (lesbiche gay bisessuali e transessuali) entro settembre il Ministero dell’Istruzione emanerà delle nuove Linee guida (che aggiorneranno quelle a suo tempo predisposte dal ministro Fioroni) a cui le istituzioni scolastiche dovranno attenersi nella programmazione di iniziative per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo. L’annuncio è stato dato dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini rispondendo ieri pomeriggio alla Camera a un question time del deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli. Confermando la «totale estraneità» del Miur alla redazione e diffusione nelle scuole degli opuscoli dell’Unar “Educare alla diversità a scuola” commissionati all’Istituto A.T. Beck (l’intera Strategia è costata 300mila euro) Giannini ha ribadito che «il Ministero proseguirà i progetti contro ogni forma di discriminazione nelle scuole» sottolineando che nella predisposizione delle iniziative sarà prioritario il coinvolgimento delle associazioni dei genitori. Anche i contenuti delle nuove Linee guida in vigore da settembre saranno stabiliti attraverso il confronto diretto e costante con i genitori. Che invece erano stati completamente esclusi dalla Strategia dell’Unar. «Il tavolo naturale del confronto dovrebbe essere quello del Fonags» dice Roberto Gontero presidente dell’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche) e coordinatore del Forum delle associazioni dei genitori della scuola. «Proprio nell’incontro che abbiamo avuto a maggio ricorda Gontero avevamo chiesto al Ministro di riscrivere le Linee guida perché riteniamo irrealistico che entrino nelle classi dei nostri figli contenuti che non hanno ricevuto il preventivo consenso dei genitori. Il Ministro ha recepito queste nostre preoccupazioni e di questo siamo certamente soddisfatti». Un plauso all’iniziativa di Giannini arriva anche dal presidente dell’Age (Associazione genitori) Fabrizio Azzolini che chiede l’introduzione di specifici «protocolli per l’affettività» studiati attraverso «l’ascolto diretto delle famiglie». Per protestare contro la diffusione nelle scuole di iniziative tese a propagandare l’ideologia del gender l’Associazione aveva lanciato ai genitori la proposta di una Giornata di ritiro dei figli dalla scuola. Un giorno al mese per ribadire che «i genitori sono i primi educatori dei figli». «Quella del Ministro conclude Azzolini mi sembra una proposta di buon senso che fa definitivamente cadere tutte le azioni di chi senza nemmeno coinvolgere i genitori voleva contrabbandare nelle scuole ciò che nulla aveva a che fare con il doveroso contrasto a ogni forma di discriminazione». “http://www.avvenire.it/Dossier/La%20questione%20gender/La%20cronaca/Pagine/basta-gender-a-scuola.aspx” http://www.avvenire.it/Dossier/La%20questione%20gender/La%20cronaca/Pagine/basta-gender-a-scuola.aspx =============================================== Le notizie del 26 Settembre 2014 – Cinquantamila giorni “http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerGiorno.php?year=2014…09.” cinquantamila.corriere.it/storyTellerGiorno.php?year=2014…09. 26/set/2014 – Ma io che ne so di metodi naturali io sono artificiale sono culturale sono… Corriere della Sera venerdì 26 settembre 2014… Mio padre aveva la stessa passione…. della consolazione delle vittime e della prevenzione di altri abusi…. Venne accusato di abusi sessuali nel 2002 quando si trovava negli… Stavolta è qualcosa di più di un attacco ai «privilegi “http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=54252fc08eaef” cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=54252fc08eaef 26/set/2014 – Corriere della Sera venerdì 26 settembre 2014… L’aveva teorizzato in tema di reati sessuali già Benedetto XVI; e adesso lo… delle file del clero; e come un impegno verso le vittime di abusi sessuali…. di Jorge Mario Bergoglio passando per la fase di Benedetto XVI sono….. Quand’è pronto da mangiare. Mancanti cellulare 26 Settembre 2014 – Cinquantamila giorni – Corriere della… “http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerGiorno.php?day=26&month.” cinquantamila.corriere.it/storyTellerGiorno.php?day=26&month. 26/set/2014 – Ma io che ne so di metodi naturali io sono artificiale sono culturale sono… Dagli articoli di oggi sul caso del sindaco di Napoli condannato per abuso d’ufficio nel caso… Nel suo paesino faceva tutto dai parti al pronto soccorso e la gente lo… Il fatidico “sì” arriverà lunedì in tarda mattinata quando George… I clienti chiamavano le baby squillo con i telefoni delle… “http://roma.corriere.it/” roma.corriere.it › roma 14/nov/2013 – Ci sono anche sigle prestigiose quelle di multinazionali…. quei tabulati per identificare chi ha contattato i telefoni cellulari delle due ragazzine e… per aver ricattato una baby squillo con il video del loro rapporto sessuale è già… Vittima di abusi del padre quando era ragazza l’ex barista potrebbe vedersi… CHIESA E PEDOFILIA – fisica/mente “http://www.fisicamente.net/SCI_FED/index-1380.htm” http://www.fisicamente.net/SCI_FED/index-1380.htm Consideriamo nostro dovere suggerire alle vittime di abusi sessuali o ai loro genitori o…. Ci sono le lettere terrificanti contro un certo padre Morissette che attirava le vittime in…… martedì 13 luglio 2004 tratto da il Corriere della Sera……. In nome della separazione tra Chiesa e Stato si dice pronto a chiedere la messa in… pronto? parla un funzionario dell’onu. cerco una… – Dagospia “http://www.dagospia.com/…/pronto-parla-funzionario-dell-onu-cerco-baby-sq.” http://www.dagospia.com/…/pronto-parla-funzionario-dell-onu-cerco-baby-sq. 14/nov/2013 – CI SONO L’INTEGERRIMO DIPENDENTE DI UN ASILO NIDO E UN AVVOCATO,… BABY SQUILLO BS F SCO F HE kYd x Corriere Web Roma… tabulati per identificare chi ha contattato i telefoni cellulari delle due ragazzine e… Vittima di abusi del padre quando era ragazza l’ex barista potrebbe vedersi… Centro documentazione veri abusi “http://veriabusi.blogspot.com/” veriabusi.blogspot.com/ 09/mar/2010 – Pedofilia/ Germania 24 casi di abusi in scuola d’elite in Assia… tedesco dell’Assia sono venuti alla luce 24 casi di abusi sessuali su… “Il telefono non smette di squillare” . Secondo la Frankfurter Rundschau tra le vittime di abusi ci sono anche delle…. Corriere della Sera 14/01/2010 12:33. La norma “http://enricobronzo.blog.ilsole24ore.com/” enricobronzo.blog.ilsole24ore.com/ 4 giorni fa – Voglio bene agli amici di Corriere/Gazzetta e Repubblica che organizzano tante cose belle…. Testimoni del dramma sono riusciti ad aiutare il padre e a tirarlo fuori… Il della vittima si è costituito parte civile rappresentato dal legale…… massa potessero aver fatto subire ai principini abusi di tipo sessuale. “http://www.alateus.it/” http://www.alateus.it – FEDE LIBIDINE E PEDOFILIA “http://www.alateus.it/FedeFoia.htm” http://www.alateus.it/FedeFoia.htm Dal 2000 alla fine del 2005 poco piu’ di 40 sono finiti in manette per… L’accusa e’ pesantissima abusi sessuali commessi su otto bambini tra i 4 e i 5 anni…. del cadavere nudo giovedi sera ha subito indicato nel movente sessuale le cause…. d’indagine all’inizio oltre un anno fa il prete telefonava sul cellulare della sua… Il “libro” nuovo dell’IMPERATORE «Potete contraddirmi… “http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=1397” http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=1397 Passa a Il “libro” nuovo dell’IMPERATORE «Potete contraddirmi… – Ben oltre sono le attese… All’origine vi è il Padre di… come vittima di sacrificio…. dal «Corriere della Sera»…… Nel mirino di padre George c’è la….. di autonomia è pronto a…. per abusi sessuali su una ragazzina di 10 anni. ==================== FISICA/MENTE LA MULTINAZIONALE PEDOFILA Di seguito riporto vari episodi relativi ai soli due ultimi anni che vedono coinvolti preti e gerarchie pedofile o omertose. Le notizie provengono tutte dal meritorio lavoro di un sito di credenti stimabilissimi e coraggiosissimi “http://www.ildialogo.org/Ratzinger/pedofiliachiese.htm#” http://www.ildialogo.org/Ratzinger/pedofiliachiese.htm# Non ci vuole troppo a capire la gravità delle cose che qui risultano (e si tratta solo di quelle poche di cui si viene a conoscenza a volte anche per il pudore delle piccole vittime e/o delle famiglie). La vicenda è vergognosamente estesa ai Paesi dove allignano le gerarchie di Roma. Da parte delle massime autorità non si fa nulla anzi si copre il tutto. Questa gente è quella che vorrebbe spiegarci la morale e l’etica. E’ quella che sputa veleno contro PACS ed ogni altra organizzazione della vita civile. Speriamo che qualcuno capisca con quali perversioni si ha a che fare. Avverto che altre notizie precedenti a queste si possono trovare sempre in Fisicamente nell’articolo Lasciate che i pargoli vengano a me. Il mea culpa dei vescovi sudafricani Tratto da Nigrizia di Cardinale Wilfrid Napier [] La chiesa cattolica conferma le ripetute accuse di abusi sessuali compiuti da preti suore e personale ecclesiale nel paese africano. Il Cardinale Wilfrid Napier presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici Sudafricani in un documento pubblicato il 29 giugno dal Sunday Times – il settimanale più diffuso in Sudafrica – assicura l’impegno della chiesa a collaborare con la giustizia. I recenti rapporti di abusi sessuali da parte di preti cattolici hanno provocato un diffuso dibattito causando parecchio disturbo e confusione per molte persone. Pertanto accogliamo con piacere l’opportunità offertaci dal Sunday Times di puntualizzare ai suoi lettori e ai fedeli il punto di vista e la politica della Chiesa Cattolica riguardo all’abuso sessuale perpetrato da preti suore fratelli e da collaboratori ecclesiali (insegnanti catechisti ecc). Innanzitutto vogliamo affermare in termini inequivocabili che l’abuso sessuale commesso da chiunque ma specialmente da personale ecclesiale va condannato come un male morale e dev’essere trattato come un crimine aberrante. Ammettiamo che atti di degenerazione sessuale sono stati commessi da preti uomini e donne consacrati e collaboratori ecclesiali. Consapevoli dell’enorme danno che un tale comportamento causa agli innocenti in particolare a ragazzi e ragazze affettuosi e fiduciosi noi Chiesa Cattolica del Sudafrica ci scusiamo sinceramente con le vittime le loro famiglie le loro parrocchie e le loro comunità. Accettiamo il nostro obbligo morale di fare qualsiasi cosa in nostro potere per continuare a sostenere le vittime e i sopravvissuti con la necessaria terapia psicologica e il necessario supporto spirituale. Intendiamo garantire che le persone responsabili di gravi abusi sessuali in particolare nel caso di abusi su bambini non abbiano mai più la possibilità di esercitare un ministero ecclesiale che dia loro accesso a potenziali vittime. Consideriamo nostro dovere suggerire alle vittime di abusi sessuali o ai loro genitori o tutori di minori di riferire alle autorità civili il crimine compiuto contro di loro da personale ecclesiale. Studieremo con i commissariati provinciali di polizia i termini più efficaci per facilitare il rapporto magari nominando esperti coordinatori di polizia i cui nomi ed estremi siano resi disponibili in ogni diocesi e parrocchia per essere contattati. Nel caso di abuso su bambini la materia sarà riferita alla Commissione per la Tutela dei Minori nella locale Corte di Giustizia. Sappiamo per esperienza che non è sempre facile convincere una vittima di abuso sessuale a riferire l’accaduto quando questa non vuole farlo. Abbastanza spesso è il genitore che si rifiuta di riferirlo temendo che questo possa esporre sua figlia o suo figlio ad un’altra esperienza dolorosa dopo aver subito il trauma della violenza sessuale. Anche se siamo vicini a questi genitori e comprendiamo la loro riluttanza a fare il proprio dovere con la legge incoraggiamo caldamente le vittime o i loro tutori o genitori a denunciare l’abuso alle autorità pubbliche competenti allo scopo di proteggere altre possibili vittime. Se i genitori o tutori di un minore non riferiscono l’accaduto sarà la Chiesa ad assolvere il suo obbligo morale di farlo. Come abbiamo già dichiarato in una pubblica affermazione il 23 Maggio ribadiamo che la Chiesa non si considera al di sopra della legge ma ha un sistema interno non differente nella sua funzione e nei suoi scopi da quelli adottati da organizzazioni professionali compagnie private nonché dagli organi di Governo. Né la procedura interna della Chiesa è un sistema di giustizia parallelo a quello dello Stato. La sua funzione è esclusivamente disciplinare e amministrativa ed è governata dal Codice di Legge Canonica. La procedura esistente è stata evidenziata in alcuni documenti ufficiali particolarmente nel Protocollo per il Personale Ecclesiale riguardo all’Abuso Sessuale su Bambini (1999) e nel Protocollo per il Personale Ecclesiale riguardo all’Abuso Sessuale tra Adulti approvato dai Vescovi nell’Agosto 2002. Questi documenti sono disponibili nell’ufficio vescovile di ogni diocesi. Vogliamo qui sottolineare i passi principali della nostra procedura interna. a) la vittima dovrebbe riferire dell’abuso direttamente o tramite una persona di fiducia al prete religioso o collaboratore ecclesiale appositamente nominato dal Vescovo in ogni diocesi del Sudafrica (i nomi di queste persone saranno disponibili in ogni parrocchia). b) Una volta in possesso di informazioni rilevanti la persona scelta discuterà il rapporto con il delegato del Vescovo (ci sono quattro delegati nominati dal Vescovo nelle quattro province di Bloemfontein Capetown Durban e Pretoria). c) Il delegato del Vescovo convocherà prontamente un incontro del Comitato di Condotta Professionale Provinciale (una squadra composta da preti e religiosi un terapeuta professionale un assistente sociale un avvocato civile e un incaricato dei rapporti con i media). d) Dopo aver informato l’accusato che nei suoi confronti è stata elevata una denuncia il comitato provinciale avvierà un processo formale di accertamento. e) Due funzionari saranno nominati per interrogare la vittima l’accusato e i testimoni. f) Dopo l’accertamento i funzionari forniranno un rapporto scritto con le loro osservazioni al Comitato Provinciale. g) Quest’ultimo dopo aver esaminato il rapporto fornirà le proprie considerazioni all’autorità ecclesiale che dovrà prendere gli appropriati provvedimenti nei confronti di chi ha commesso l’abuso. Il processo è lungo ed è stato pensato in modo tale da rispettare i diritti delle persone coinvolte. Ha un doppio obiettivo garantire giustizia alla vittima e riabilitare il colpevole. La procedura disciplinare interna della Chiesa sarà sospesa quando lo Stato comincia ad occuparsi del caso. Una volta che il corso della giustizia criminale è stato completato la Chiesa deve ancora seguire il proprio protocollo. Quando una persona colpevole di abuso sessuale ha scontato la propria condanna in carcere è dovere della Chiesa decidere se e a quali condizioni questa persona possa essere reintegrata alle sue funzioni ecclesiali con la dovuta sicurezza. Le stesse procedure disciplinari interne devono essere applicate nei casi in cui vi sia evidenza sufficiente per obiettivi amministrativi che una persona è colpevole di abuso sessuale anche se tale persona è stata assolta dal sistema giudiziario del paese. In quanto Chiesa siamo consapevoli che l’aver messo a punto procedure e politiche sane è soltanto il primo passo teso ad assicurare che i diritti delle persone siano rispettati e che gli abusi sessuali da parte di personale ecclesiale siano trattati con la necessaria severità e prontezza. Le strutture del protocollo ecclesiale sono aperte ad aggiornamenti e revisioni alla luce dell’esperienza di nuove conoscenze o di nuove leggi. Consapevole del pericolo che personale ecclesiale colpevole di abusi sessuali possa essere trasferito da una diocesi all’altra senza che il Vescovo che lo accoglie ne sia a conoscenza il Comitato di Condotta Professionale a livello nazionale è stato investito del compito di raccogliere dati riguardanti li abusi sessuali nella Chiesa. Inoltre i Vescovi Cattolici del Sudafrica stanno preparando una Lettera Pastorale che esaminerà in termini più dettagliati quello che in questa sede abbiamo brevemente delineato. La lettera si occuperà del problema dell’abuso sessuale commesso da preti religiosi e collaboratori ecclesiali ma anche della sua grande diffusione nella società in genere e chiamerà ogni cattolico a cooperare concretamente per sfidare la mentalità di omertà che ancora circonda i crimini e le trasgressioni sessuali. Questo è un tempo in cui la Chiesa deve trovare il coraggio di parlare e agire. Continueremo a fare tutto quel che possiamo per proteggere gli innocenti dagli abusi. Faremo tutto il possibile per far sì che coloro che hanno subito un abuso sessuale non siano condannati a soffrire in silenzio la colpa e la vergogna inevitabilmente inflitti loro. Note []Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici Sudafricani Mercoledì 16 luglio 2003 Arrestato per pedofilia un sacerdote a Bolzano Avrebbe compiuto abusi sessuali per 5 anni su una bambina oggi maggiorenne che ha denunciato il religioso dopo una cura psicanalitica BOLZANO – Don Giorgio Carli 40 anni sacerdote della parrocchia Don Bosco a Bolzano è stato arrestato il 14 luglio scorso con l’accusa di atti sessuali contro minori. E non si tratta di un prete qualunque. A Bolzano Don Giorgio è molto noto perchè cura una rubrica quotidiana mattutina sull’emittente Radio Sacra Famiglia. Egli è inoltre impegnato ad organizzare spettacoli e attività che coinvolgono il mondo giovanile. Da poco la Curia lo aveva destinato a una nuova parrocchia dove avrebbe dovuto occuparsi di bambini tra i 9 e i 12 anni. Ed è per tale motivo per impedire cioè il ripetersi del reato che il pm Cuno Tarfusser ha chiesto al Gip l’ordinanza di custodia cautelare. La vicenda ha preso le mosse dalla denuncia di una ragazza oggi maggiorenne che ha querelato Don Giorgio Carli dopo una cura psicanalitica “che avrebbero rimosso i blocchi psicologici che le impedivano di ricordare compiutamente i fatti accaduti nella sua infanzia”. I magistrati sono stati impegnati nell’inchiesta per mesi e ora dopo l’arresto stanno interrogando tutti i testimoni. La vicenda degli abusi di don Giorgio Galli nasce in un ambiente ecclesiastico caratterizzato da forte sessuofobia. Ricordiamo che alcuni mesi fa proprio la curia Vescovile di Bolzano si era decisamente schierata contro il registro delle unioni di fatto. La repressione della sessualità porta inevitabilmente a fenomeni di violenza di cui sono sempre più spesso vittime i bambini e le bambine. Anche questo caso infine mette bene in evidenza come la pedofilia non possa essere associata con l’omosessualità ma anzi essa nasce nell’ambito di ambienti sessuofobici e repressivi. Mercoledì 16 luglio 2003 Abusi sessuali. La Polonia non fa eccezione Da Adista Tylawa-Adista. Abusi sessuali. La Polonia non fa eccezione. Padre Michal Moskwa parroco sessantaquattrenne di Tylawa un piccolo villaggio della Polonia meridionale affronterà quest’autunno un processo nel quale dovrà difendersi dall’accusa di aver abusato sessualmente di sei bambine. Il dibattimento rappresenta l’atto conclusivo di un’inchiesta cominciata nel luglio del 2001 e avvalsasi di varie testimonianze fra le quali particolare rilievo assume quella di Ewa Orlowska madre di due delle presunte vittime ed essa stessa un tempo molestata dal parroco. Orlowska sostiene di aver dovuto sopportare le attenzioni di Moskwa dai 7 agli 11 anni evitando in seguito di rivelare il tutto per paura di non essere creduta e di venire ostracizzata dalla comunità. Solo quando alcuni osservatori esterni arrivarono a Tylawa per documentare le accuse rivolte al parroco si sarebbe sentita in grado di uscire allo scoperto. Quello di Moskwa è il primo caso in Polonia in cui il velo di omertà e di paura è stato sollevato per far luce su un crimine sessuale commesso da un uomo di Chiesa. Dopo di esso altri religiosi sono stati denunciati e chiamati a rendere conto della loro condotta ma per lungo tempo è stato pressoché impossibile nel cattolicissimo Paese che ha dato i natali a Karol Wojtyla porre all’attenzione dell’opinione pubblica un problema così scottante. La Chiesa polacca del resto ha sempre mantenuto il più stretto riserbo in merito a simili accuse evitando di pronunciarsi ufficialmente anche dopo le dimissioni nel marzo 2002 dell’arcivescovo Juliusz Paetz grande amico di Giovanni Paolo II ed egli stesso accusato di avances sessuali nei confronti di alcuni giovani seminaristi.
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