https://worldisraelnews.Com/palestinian-claims-israelis-mutilate-corpses-in-gaza-blame-it-on-hamas/ quì voi difendete i musulmani che pretendono/fingono di essere cristiani, e sputano veleno contro Israele e poi, cancellate tutti i miei account? come voi siete il piccolo satana che ha paura dell’esorcista Gesù di Betlemme. ALLORA è QUESTA LA VERITà: POICHé VOI SIETE L’ANTICRISTO ALLORA VOI SIETE ANCHE ANTISIONISTI
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È stata annullata, IN GOOGLR BLOGSPOT la pubblicazione del post intitolato “El islamismo relevo del comunismo”
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“Allah akbar”. E lo straniero Erdogan aggredisce i sanitari e danneggia il crocifisso
Netanyahu, ‘Israele non sposterà popolazione civile Gaza’
quindi lui è favorevole al genocidio che la LEGA ARABA ha progettato con maomettani ISIS contro i palestinesi? Israele, ‘il Sudafrica è il braccio giuridico di Hamas’
i porci BERGOGLIO LGBT in VATICANO: ”La passione mistica”, il libro sull’orgasmo del capo della dottrina della fede divide i cattolici
Il nuovo capo della dottrina vaticana è, suo malgrado, l’origine indiretta di un duro conflitto tra la corrente dei cattolici che abbracciano la traiettoria sempre più moderna della Chiesa e altri che la rifiutano.
Già criticato da intere conferenze episcopali per la sua approvazione delle benedizioni per le coppie omosessuali, il cardinale Victor Manuel Fernandez è di nuovo sotto tiro per un libro che ha scritto da giovane prete e che descrive gli orgasmi con particolari dettagliati.
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QUESTO LO SANNO TUTTI: “SOLTANTO I DEM LGBT POSSONO DETENERE I MEDIA IN MODO PERMANENTE” Disordini per i media pubblici in Polonia, a Varsavia protesta l’opposizione di destra contro Tusk
A Varsavia i sostenitori del partito in precedenza al governo, Diritto e giustizia (Pis), stanno protestando a Varsavia contro i cambiamenti introdotti dal governo di Donald Tusk. Il partito ha dipinto la protesta come una difesa della democrazia e della libertà dei media, anche se durante il suo mandato è stato criticato proprio per aver limitato la libertà dei mezzi di informazione.
Sia il team che ha firmato i contratti sotto il Pis sia quello nominato lo scorso dicembre dopo le elezioni si considerano quelli legittimi causa delle controversie legali e delle interpretazioni divergenti.
La squadra precedente si rifiuta di lasciare i propri posti e rimane nei propri uffici e considera illegali le azioni dell’attuale governo. Questa posizione è sostenuta anche dai politici del partito Pis che si recano nell’edificio dell’emittente Tvp.
Dubbi sulla legittimità del processo di transizione
In uno dei suoi primi passi, il governo di Tusk si è mosso per prendere il controllo della televisione di Stato, della radio e dell’agenzia di stampa Pap, che il Pis ha trasformato in strumenti di propaganda aggressiva contro i suoi critici e contro Tusk stesso.
I leader del precedente governo sostengono che le mosse di Tusk sono illegali e hanno inscenato l’occupazione dei locali dei media, affermando di difendere la libertà di espressione e le norme democratiche. Secondo i critici, il Pis vuole mantenere il controllo delle emittenti nazionali in vista delle elezioni amministrative di questa primavera.
LO SANNO TUTI CHE LA UE DI ROTHSCHILD E SOROS NON ACCETTA I PARTITI DI DESTRA.
Manette nel palazzo presidenziale, scioperi della fame, accuse feroci ai massimi livelli, non solo fra maggioranza e opposizione ma anche fra capo del governo e presidente sui deragliamenti della Polonia dal perimetro democratico. È uno scontro politico e istituzionale senza precedenti quello che si sta consumando a Varsavia, dove appena un mese fa Donald Tusk, ex premier ed ex presidente del Consiglio europeo, è tornato alla guida del governo dopo 8 anni di potere del PiS, il partito Diritto e Giustizia dell’ex primo ministro Mateusz Morawiecki, che ha permesso la doppia elezione dell’attuale presidente Duda. Ma ecco gli sviluppi delle ultime ore. L’ex ministro dell’Interno Mariusz Kaminski e il suo sottosegretario Maciej Wasik, entrambi del PiS, sono stati arrestati la sera di martedì dopo la condanna a due anni per abuso di potere su vicende risalenti al 2007, quando Kaminski era capo dell’ufficio centrale anticorruzione e aveva ordinato un’inchiesta, poi considerata illegittima, contro un esponente della coalizione di governo, guidata dal PiS. Entrambi sono stati privati della carica di deputati e dell’immunità appena pochi giorni fa, eppure negano ogni responsabilità. Kaminski, poi divenuto coordinatore dei servizi segreti e considerato espressione delle derive autoritarie del PiS, ha iniziato uno sciopero della fame e si dichiara prigioniero politico.
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questa è la verità: io sono il leviatano di Dio e questo pianeta non può più sopravvivere senza di me:
i wahhabiti OIC sharia LEGA ARABA devono sterminare il genere umano PER realizzare una sola Ummah
i sodoma satana sanno che l’unica possibilità è quella di uccidere tutto quello che si muove sulla superficie di questo pianeta
Golpe 2020 Coup Deep State Bin SALMAN, Xi-Jinping, Putin ] now you take the DEM Biden and Pelosi and condemn them all to the electric chair !! ora tu prendi i DEM Biden e Pelosi e condannali tutti alla sedia elettrica!! If You Thought the 2020 Elections Were Chaotic, Just Wait Posta in arrivo by Gatestone Institute
If You Thought the 2020 Elections Were Chaotic, Just Wait by J. Christian Adams • February 8, 2021 H.R.1 packs into one 791-page bill every bad idea about how to run elections and mandates that the states must adopt the very things that made the election of 2020 such a mess. It includes all of the greatest hits of 2020: Mandatory mail ballots, ballots without postmarks, late ballots, voting in precincts where you do not live…. The Senate companion bill, S.1, might be even worse.
In 2020, states such as Nevada and New Jersey sent ballots through the mail to anyone on their registration lists despite having voter rolls full of errors. The Public Interest Legal Foundation documented thousands of ineligible registrations in Nevada alone that received mail ballots. Some were sent to vacant lots, abandoned mines, casinos and even liquor stores.
States also would be blocked by H.R.1 from signature verification procedures.
H.R.1 rigs the system for any lawsuits challenging the constitutionality of the law. All lawsuits can only be filed in one court — federal court in the District of Columbia. And all opposition must be consolidated into one brief with only one attorney being able to argue the merits.
There is a federal mandate, passed in the 19th Century, to have one single election day…. Like Obamacare earlier, H.R.1 transitions our federalist Republic to some other brave new system that purports to right generations of structural wrongs, while at the same time entrenching other wrongs.
H.R.1 packs into one 791-page bill every bad idea about how to run elections and mandates that the states must adopt — the very things that made the election of 2020 such a mess. It includes all of the greatest hits of 2020: Mandatory mail ballots, ballots without postmarks, late ballots and voting in precincts where you don’t live. It includes so many bad ideas that no publication has satisfactory space to cover all of them. The Senate companion bill, S.1, might be even worse.
come la FED SpA pensa di poter ottenere la Shoah degli israeliani? come salvare la Democrazia di massoni, assassini, satanisti prostitute e banchieri ebrei Azionisti SpA , il potere occulto demoniaco del Deep State. LA RIVISTA TIME SPIEGA COME LE ELEZIONI 2020 SIANO STATE TRUCCATE CONTRO TRUMP DALLA CABALA SEGRETA! https://www.youtube.com/watch?v=0F1VIoj_sxw Come si può salvae la Democrazia del Gufo al Bohemian Grove
contro il volere sovrano del popolo? elezioni USA rubate ] [ POLITICS 2020 ELECTIONTHE SECRET HISTORY OF THE SHADOW CAMPAIGN THAT SAVED THE 2020 ELECTION
The Secret History of the Shadow Campaign That Saved the 2020 Election
A weird thing happened right after the Nov. 3 election: nothing.
The nation was braced for chaos. Liberal groups had vowed to take to the streets, planning hundreds of protests across the country. Right-wing militias were girding for battle. In a poll before Election Day, 75% of Americans voiced concern about violence.
Instead, an eerie quiet descended. As President Trump refused to concede, the response was not mass action but crickets. When media organizations called the race for Joe Biden on Nov. 7, jubilation broke out instead, as people thronged cities across the U.S. to celebrate the democratic process that resulted in Trump’s ouster.
Reactions Throughout the U.S. After Biden Wins Presidential Race in Unprecedented Election
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A second odd thing happened amid Trump’s attempts to reverse the result: corporate America turned on him. Hundreds of major business leaders, many of whom had backed Trump’s candidacy and supported his policies, called on him to concede. To the President, something felt amiss. “It was all very, very strange,” Trump said on Dec. 2. “Within days after the election, we witnessed an orchestrated effort to anoint the winner, even while many key states were still being counted.”
In a way, Trump was right. Deep State e Cospirazione Rockefeller dietro le quinte
There was a conspiracy unfolding behind the scenes, one that both curtailed the protests and coordinated the resistance from CEOs. Both surprises were the result of an informal alliance between left-wing activists and business titans. The pact was formalized in a terse, little-noticed joint statement of the U.S. Chamber of Commerce and AFL-CIO published on Election Day. Both sides would come to see it as a sort of implicit bargain–inspired by the summer’s massive, sometimes destructive racial-justice protests–in which the forces of labor came together with the forces of capital to keep the peace and oppose Trump’s assault on democracy.
The handshake between business and labor was just one component of a vast, cross-partisan campaign to protect the election–an extraordinary shadow effort dedicated not to winning the vote but to ensuring it would be free and fair, credible and uncorrupted. For more than a year, a loosely organized coalition of operatives scrambled to shore up America’s institutions as they came under simultaneous attack from a remorseless pandemic and an autocratically inclined President. Though much of this activity took place on the left, it was separate from the Biden campaign and crossed ideological lines, with crucial contributions by nonpartisan and conservative actors. The scenario the shadow campaigners were desperate to stop was not a Trump victory. It was an election so calamitous that no result could be discerned at all, a failure of the central act of democratic self-governance that has been a hallmark of America since its founding.
Their work touched every aspect of the election. They got states to change voting systems and laws and helped secure hundreds of millions in public and private funding. They fended off voter-suppression lawsuits, recruited armies of poll workers and got millions of people to vote by mail for the first time. They successfully pressured social media companies to take a harder line against disinformation and used data-driven strategies to fight viral smears. They executed national public-awareness campaigns that helped Americans understand how the vote count would unfold over days or weeks, preventing Trump’s conspiracy theories and false claims of victory from getting more traction. After Election Day, they monitored every pressure point to ensure that Trump could not overturn the result. “The untold story of the election is the thousands of people of both parties who accomplished the triumph of American democracy at its very foundation,” says Norm Eisen, a prominent lawyer and former Obama Administration official who recruited Republicans and Democrats to the board of the Voter Protection Program.
https://time.com/5936036/secret-2020-election-campaign/ For Trump and his allies were running their own campaign to spoil the election. The President spent months insisting that mail ballots were a Democratic plot and the election would be “rigged.” His henchmen at the state level sought to block their use, while his lawyers brought dozens of spurious suits to make it more difficult to vote–an intensification of the GOP’s legacy of suppressive tactics. Before the election, Trump plotted to block a legitimate vote count. And he spent the months following Nov. 3 trying to steal the election he’d lost–with lawsuits and conspiracy theories, pressure on state and local officials, and finally summoning his army of supporters to the Jan. 6 rally that ended in deadly violence at the Capitol.
The democracy campaigners watched with alarm. “Every week, we felt like we were in a struggle to try to pull off this election without the country going through a real dangerous moment of unraveling,” says former GOP Representative Zach Wamp, a Trump supporter who helped coordinate a bipartisan election-protection council. “We can look back and say this thing went pretty well, but it was not at all clear in September and October that that was going to be the case.”
Biden fans in Philadelphia after the race was called on Nov. 7 Michelle Gustafson for TIME
This is the inside story of the conspiracy to save the 2020 election, based on access to the group’s inner workings, never-before-seen documents and interviews with dozens of those involved from across the political spectrum. It is the story of an unprecedented, creative and determined campaign whose success also reveals how close the nation came to disaster. “Every attempt to interfere with the proper outcome of the election was defeated,” says Ian Bassin, co-founder of Protect Democracy, a nonpartisan rule-of-law advocacy group. “But it’s massively important for the country to understand that it didn’t happen accidentally. The system didn’t work magically. Democracy is not self-executing.”
That’s why the participants want the secret history of the 2020 election told, even though it sounds like a paranoid fever dream–a well-funded cabal of powerful people, ranging across industries and ideologies, working together behind the scenes to influence perceptions, change rules and laws, steer media coverage and control the flow of information. They were not rigging the election; they were fortifying it. And they believe the public needs to understand the system’s fragility in order to ensure that democracy in America endures.
THE ARCHITECT Sometime in the fall of 2019, Mike Podhorzer became convinced the election was headed for disaster–and determined to protect it. This was not his usual purview. For nearly a quarter-century, Podhorzer, senior adviser to the president of the AFL-CIO, the nation’s largest union federation, has marshaled the latest tactics and data to help its favored candidates win elections. Unassuming and professorial, he isn’t the sort of hair-gelled “political strategist” who shows up on cable news. Among Democratic insiders, he’s known as the wizard behind some of the biggest advances in political technology in recent decades. A group of liberal strategists he brought together in the early 2000s led to the creation of the Analyst Institute, a secretive firm that applies scientific methods to political campaigns. He was also involved in the founding of Catalist, the flagship progressive data company.
The endless chatter in Washington about “political strategy,” Podhorzer believes, has little to do with how change really gets made. “My basic take on politics is that it’s all pretty obvious if you don’t overthink it or swallow the prevailing frameworks whole,” he once wrote. “After that, just relentlessly identify your assumptions and challenge them.” Podhorzer applies that approach to everything: when he coached his now adult son’s Little League team in the D.C. suburbs, he trained the boys not to swing at most pitches–a tactic that infuriated both their and their opponents’ parents, but won the team a series of championships.
Trump’s election in 2016–credited in part to his unusual strength among the sort of blue collar white voters who once dominated the AFL-CIO–prompted Podhorzer to question his assumptions about voter behavior. He began circulating weekly number-crunching memos to a small circle of allies and hosting strategy sessions in D.C. But when he began to worry about the election itself, he didn’t want to seem paranoid. It was only after months of research that he introduced his concerns in his newsletter in October 2019. The usual tools of data, analytics and polling would not be sufficient in a situation where the President himself was trying to disrupt the election, he wrote. “Most of our planning takes us through Election Day,” he noted. “But, we are not prepared for the two most likely outcomes”–Trump losing and refusing to concede, and Trump winning the Electoral College (despite losing the popular vote) by corrupting the voting process in key states. “We desperately need to systematically ‘red-team’ this election so that we can anticipate and plan for the worst we know will be coming our way.”
It turned out Podhorzer wasn’t the only one thinking in these terms. He began to hear from others eager to join forces. The Fight Back Table, a coalition of “resistance” organizations, had begun scenario-planning around the potential for a contested election, gathering liberal activists at the local and national level into what they called the Democracy Defense Coalition. Voting-rights and civil rights organizations were raising alarms. A group of former elected officials was researching emergency powers they feared Trump might exploit. Protect Democracy was assembling a bipartisan election-crisis task force. “It turned out that once you said it out loud, people agreed,” Podhorzer says, “and it started building momentum.”
He spent months pondering scenarios and talking to experts. It wasn’t hard to find liberals who saw Trump as a dangerous dictator, but Podhorzer was careful to steer clear of hysteria. What he wanted to know was not how American democracy was dying but how it might be kept alive. The chief difference between the U.S. and countries that lost their grip on democracy, he concluded, was that America’s decentralized election system couldn’t be rigged in one fell swoop. That presented an opportunity to shore it up.
THE ALLIANCE On March 3, Podhorzer drafted a three-page confidential memo titled “Threats to the 2020 Election.” “Trump has made it clear that this will not be a fair election, and that he will reject anything but his own re-election as ‘fake’ and rigged,” he wrote. “On Nov. 3, should the media report otherwise, he will use the right-wing information system to establish his narrative and incite his supporters to protest.” The memo laid out four categories of challenges: attacks on voters, attacks on election administration, attacks on Trump’s political opponents and “efforts to reverse the results of the election.”
Then COVID-19 erupted at the height of the primary-election season. Normal methods of voting were no longer safe for voters or the mostly elderly volunteers who normally staff polling places. But political disagreements, intensified by Trump’s crusade against mail voting, prevented some states from making it easier to vote absentee and for jurisdictions to count those votes in a timely manner. Chaos ensued. Ohio shut down in-person voting for its primary, leading to minuscule turnout. A poll-worker shortage in Milwaukee–where Wisconsin’s heavily Democratic Black population is concentrated–left just five open polling places, down from 182. In New York, vote counting took more than a month.
Suddenly, the potential for a November meltdown was obvious. In his apartment in the D.C. suburbs, Podhorzer began working from his laptop at his kitchen table, holding back-to-back Zoom meetings for hours a day with his network of contacts across the progressive universe: the labor movement; the institutional left, like Planned Parenthood and Greenpeace; resistance groups like Indivisible and MoveOn; progressive data geeks and strategists, representatives of donors and foundations, state-level grassroots organizers, racial-justice activists and others.
In April, Podhorzer began hosting a weekly 2½-hour Zoom. It was structured around a series of rapid-fire five-minute presentations on everything from which ads were working to messaging to legal strategy. The invitation-only gatherings soon attracted hundreds, creating a rare shared base of knowledge for the fractious progressive movement. “At the risk of talking trash about the left, there’s not a lot of good information sharing,” says Anat Shenker-Osorio, a close Podhorzer friend whose poll-tested messaging guidance shaped the group’s approach. “There’s a lot of not-invented-here syndrome, where people won’t consider a good idea if they didn’t come up with it.”
The meetings became the galactic center for a constellation of operatives across the left who shared overlapping goals but didn’t usually work in concert. The group had no name, no leaders and no hierarchy, but it kept the disparate actors in sync. “Pod played a critical behind-the-scenes role in keeping different pieces of the movement infrastructure in communication and aligned,” says Maurice Mitchell, national director of the Working Families Party. “You have the litigation space, the organizing space, the political people just focused on the W, and their strategies aren’t always aligned. He allowed this ecosystem to work together.”
Protecting the election would require an effort of unprecedented scale. As 2020 progressed, it stretched to Congress, Silicon Valley and the nation’s statehouses. It drew energy from the summer’s racial-justice protests, many of whose leaders were a key part of the liberal alliance. And eventually it reached across the aisle, into the world of Trump-skeptical Republicans appalled by his attacks on democracy.
SECURING THE VOTE The first task was overhauling America’s balky election infrastructure–in the middle of a pandemic. For the thousands of local, mostly nonpartisan officials who administer elections, the most urgent need was money. They needed protective equipment like masks, gloves and hand sanitizer. They needed to pay for postcards letting people know they could vote absentee–or, in some states, to mail ballots to every voter. They needed additional staff and scanners to process ballots.
In March, activists appealed to Congress to steer COVID relief money to election administration. Led by the Leadership Conference on Civil and Human Rights, more than 150 organizations signed a letter to every member of Congress seeking $2 billion in election funding. It was somewhat successful: the CARES Act, passed later that month, contained $400 million in grants to state election administrators. But the next tranche of relief funding didn’t add to that number. It wasn’t going to be enough.
Private philanthropy stepped into the breach. An assortment of foundations contributed tens of millions in election-administration funding. The Chan Zuckerberg Initiative chipped in $300 million. “It was a failure at the federal level that 2,500 local election officials were forced to apply for philanthropic grants to fill their needs,” says Amber McReynolds, a former Denver election official who heads the nonpartisan National Vote at Home Institute.
McReynolds’ two-year-old organization became a clearinghouse for a nation struggling to adapt. The institute gave secretaries of state from both parties technical advice on everything from which vendors to use to how to locate drop boxes. Local officials are the most trusted sources of election information, but few can afford a press secretary, so the institute distributed communications tool kits. In a presentation to Podhorzer’s group, McReynolds detailed the importance of absentee ballots for shortening lines at polling places and preventing an election crisis.
The institute’s work helped 37 states and D.C. bolster mail voting. But it wouldn’t be worth much if people didn’t take advantage. Part of the challenge was logistical: each state has different rules for when and how ballots should be requested and returned. The Voter Participation Center, which in a normal year would have deployed canvassers door-to-door to get out the vote, instead conducted focus groups in April and May to find out what would get people to vote by mail. In August and September, it sent ballot applications to 15 million people in key states, 4.6 million of whom returned them. In mailings and digital ads, the group urged people not to wait for Election Day. “All the work we have done for 17 years was built for this moment of bringing democracy to people’s doorsteps,” says Tom Lopach, the center’s CEO.
The effort had to overcome heightened skepticism in some communities. Many Black voters preferred to exercise their franchise in person or didn’t trust the mail. National civil rights groups worked with local organizations to get the word out that this was the best way to ensure one’s vote was counted. In Philadelphia, for example, advocates distributed “voting safety kits” containing masks, hand sanitizer and informational brochures. “We had to get the message out that this is safe, reliable, and you can trust it,” says Hannah Fried of All Voting Is Local.
At the same time, Democratic lawyers battled a historic tide of pre-election litigation. The pandemic intensified the parties’ usual tangling in the courts. But the lawyers noticed something else as well. “The litigation brought by the Trump campaign, of a piece with the broader campaign to sow doubt about mail voting, was making novel claims and using theories no court has ever accepted,” says Wendy Weiser, a voting-rights expert at the Brennan Center for Justice at NYU. “They read more like lawsuits designed to send a message rather than achieve a legal outcome.”
In the end, nearly half the electorate cast ballots by mail in 2020, practically a revolution in how people vote. About a quarter voted early in person. Only a quarter of voters cast their ballots the traditional way: in person on Election Day.
THE DISINFORMATION DEFENSE Bad actors spreading false information is nothing new. For decades, campaigns have grappled with everything from anonymous calls claiming the election has been rescheduled to fliers spreading nasty smears about candidates’ families. But Trump’s lies and conspiracy theories, the viral force of social media and the involvement of foreign meddlers made disinformation a broader, deeper threat to the 2020 vote.
Laura Quinn, a veteran progressive operative who co-founded Catalist, began studying this problem a few years ago. She piloted a nameless, secret project, which she has never before publicly discussed, that tracked disinformation online and tried to figure out how to combat it. One component was tracking dangerous lies that might otherwise spread unnoticed. Researchers then provided information to campaigners or the media to track down the sources and expose them.
The most important takeaway from Quinn’s research, however, was that engaging with toxic content only made it worse. “When you get attacked, the instinct is to push back, call it out, say, ‘This isn’t true,’” Quinn says. “But the more engagement something gets, the more the platforms boost it. The algorithm reads that as, ‘Oh, this is popular; people want more of it.’”
The solution, she concluded, was to pressure platforms to enforce their rules, both by removing content or accounts that spread disinformation and by more aggressively policing it in the first place. “The platforms have policies against certain types of malign behavior, but they haven’t been enforcing them,” she says. Quinn’s research gave ammunition to advocates pushing social media platforms to take a harder line. In November 2019, Mark Zuckerberg invited nine civil rights leaders to dinner at his home, where they warned him about the danger of the election-related falsehoods that were already spreading unchecked. “It took pushing, urging, conversations, brainstorming, all of that to get to a place where we ended up with more rigorous rules and enforcement,” says Vanita Gupta, president and CEO of the Leadership Conference on Civil and Human Rights, who attended the dinner and also met with Twitter CEO Jack Dorsey and others. (Gupta has been nominated for Associate Attorney General by President Biden.) “It was a struggle, but we got to the point where they understood the problem. Was it enough? Probably not. Was it later than we wanted? Yes. But it was really important, given the level of official disinformation, that they had those rules in place and were tagging things and taking them down.”
SPREADING THE WORD Beyond battling bad information, there was a need to explain a rapidly changing election process. It was crucial for voters to understand that despite what Trump was saying, mail-in votes weren’t susceptible to fraud and that it would be normal if some states weren’t finished counting votes on election night.
Dick Gephardt, the Democratic former House leader turned high-powered lobbyist, spearheaded one coalition. “We wanted to get a really bipartisan group of former elected officials, Cabinet secretaries, military leaders and so on, aimed mainly at messaging to the public but also speaking to local officials–the secretaries of state, attorneys general, governors who would be in the eye of the storm–to let them know we wanted to help,” says Gephardt, who worked his contacts in the private sector to put $20 million behind the effort.
Wamp, the former GOP Congressman, worked through the nonpartisan reform group Issue One to rally Republicans. “We thought we should bring some bipartisan element of unity around what constitutes a free and fair election,” Wamp says. The 22 Democrats and 22 Republicans on the National Council on Election Integrity met on Zoom at least once a week. They ran ads in six states, made statements, wrote articles and alerted local officials to potential problems. “We had rabid Trump supporters who agreed to serve on the council based on the idea that this is honest,” Wamp says. This is going to be just as important, he told them, to convince the liberals when Trump wins. “Whichever way it cuts, we’re going to stick together.”
The Voting Rights Lab and IntoAction created state-specific memes and graphics, spread by email, text, Twitter, Facebook, Instagram and TikTok, urging that every vote be counted. Together, they were viewed more than 1 billion times. Protect Democracy’s election task force issued reports and held media briefings with high-profile experts across the political spectrum, resulting in widespread coverage of potential election issues and fact-checking of Trump’s false claims. The organization’s tracking polls found the message was being heard: the percentage of the public that didn’t expect to know the winner on election night gradually rose until by late October, it was over 70%. A majority also believed that a prolonged count wasn’t a sign of problems. “We knew exactly what Trump was going to do: he was going to try to use the fact that Democrats voted by mail and Republicans voted in person to make it look like he was ahead, claim victory, say the mail-in votes were fraudulent and try to get them thrown out,” says Protect Democracy’s Bassin. Setting public expectations ahead of time helped undercut those lies.
Amber McReynolds, Zach Wamp and Maurice Mitchell Rachel Woolf for TIME; Erik Schelzig—AP/Shutterstock; Holly Pickett—The New York Times/Redux
The alliance took a common set of themes from the research Shenker-Osorio presented at Podhorzer’s Zooms. Studies have shown that when people don’t think their vote will count or fear casting it will be a hassle, they’re far less likely to participate. Throughout election season, members of Podhorzer’s group minimized incidents of voter intimidation and tamped down rising liberal hysteria about Trump’s expected refusal to concede. They didn’t want to amplify false claims by engaging them, or put people off voting by suggesting a rigged game. “When you say, ‘These claims of fraud are spurious,’ what people hear is ‘fraud,’” Shenker-Osorio says. “What we saw in our pre-election research was that anything that reaffirmed Trump’s power or cast him as an authoritarian diminished people’s desire to vote.”
Podhorzer, meanwhile, was warning everyone he knew that polls were underestimating Trump’s support. The data he shared with media organizations who would be calling the election was “tremendously useful” to understand what was happening as the votes rolled in, according to a member of a major network’s political unit who spoke with Podhorzer before Election Day. Most analysts had recognized there would be a “blue shift” in key battlegrounds– the surge of votes breaking toward Democrats, driven by tallies of mail-in ballots– but they hadn’t comprehended how much better Trump was likely to do on Election Day. “Being able to document how big the absentee wave would be and the variance by state was essential,” the analyst says.
PEOPLE POWER
The racial-justice uprising sparked by George Floyd’s killing in May was not primarily a political movement. The organizers who helped lead it wanted to harness its momentum for the election without allowing it to be co-opted by politicians. Many of those organizers were part of Podhorzer’s network, from the activists in battleground states who partnered with the Democracy Defense Coalition to organizations with leading roles in the Movement for Black Lives.
The best way to ensure people’s voices were heard, they decided, was to protect their ability to vote. “We started thinking about a program that would complement the traditional election-protection area but also didn’t rely on calling the police,” says Nelini Stamp, the Working Families Party’s national organizing director. They created a force of “election defenders” who, unlike traditional poll watchers, were trained in de-escalation techniques. During early voting and on Election Day, they surrounded lines of voters in urban areas with a “joy to the polls” effort that turned the act of casting a ballot into a street party. Black organizers also recruited thousands of poll workers to ensure polling places would stay open in their communities.
The summer uprising had shown that people power could have a massive impact. Activists began preparing to reprise the demonstrations if Trump tried to steal the election. “Americans plan widespread protests if Trump interferes with election,” Reuters reported in October, one of many such stories. More than 150 liberal groups, from the Women’s March to the Sierra Club to Color of Change, from Democrats.com to the Democratic Socialists of America, joined the “Protect the Results” coalition. The group’s now defunct website had a map listing 400 planned postelection demonstrations, to be activated via text message as soon as Nov. 4. To stop the coup they feared, the left was ready to flood the streets.
STRANGE BEDFELLOWS About a week before Election Day, Podhorzer received an unexpected message: the U.S. Chamber of Commerce wanted to talk.
The AFL-CIO and the Chamber have a long history of antagonism. Though neither organization is explicitly partisan, the influential business lobby has poured hundreds of millions of dollars into Republican campaigns, just as the nation’s unions funnel hundreds of millions to Democrats. On one side is labor, on the other management, locked in an eternal struggle for power and resources.
But behind the scenes, the business community was engaged in its own anxious discussions about how the election and its aftermath might unfold. The summer’s racial-justice protests had sent a signal to business owners too: the potential for economy-disrupting civil disorder. “With tensions running high, there was a lot of concern about unrest around the election, or a breakdown in our normal way we handle contentious elections,” says Neil Bradley, the Chamber’s executive vice president and chief policy officer. These worries had led the Chamber to release a pre-election statement with the Business Roundtable, a Washington-based CEOs’ group, as well as associations of manufacturers, wholesalers and retailers, calling for patience and confidence as votes were counted.
But Bradley wanted to send a broader, more bipartisan message. He reached out to Podhorzer, through an intermediary both men declined to name. Agreeing that their unlikely alliance would be powerful, they began to discuss a joint statement pledging their organizations’ shared commitment to a fair and peaceful election. They chose their words carefully and scheduled the statement’s release for maximum impact. As it was being finalized, Christian leaders signaled their interest in joining, further broadening its reach. The statement was released on Election Day, under the names of Chamber CEO Thomas Donohue, AFL-CIO president Richard Trumka, and the heads of the National Association of Evangelicals and the National African American Clergy Network. “It is imperative that election officials be given the space and time to count every vote in accordance with applicable laws,” it stated. “We call on the media, the candidates and the American people to exercise patience with the process and trust in our system, even if it requires more time than usual.” The groups added, “Although we may not always agree on desired outcomes up and down the ballot, we are united in our call for the American democratic process to proceed without violence, intimidation or any other tactic that makes us weaker as a nation.”
SHOWING UP, STANDING DOWN Election night began with many Democrats despairing. Trump was running ahead of pre-election polling, winning Florida, Ohio and Texas easily and keeping Michigan, Wisconsin and Pennsylvania too close to call. But Podhorzer was unperturbed when I spoke to him that night: the returns were exactly in line with his modeling. He had been warning for weeks that Trump voters’ turnout was surging. As the numbers dribbled out, he could tell that as long as all the votes were counted, Trump would lose.
The liberal alliance gathered for an 11 p.m. Zoom call. Hundreds joined; many were freaking out. “It was really important for me and the team in that moment to help ground people in what we had already known was true,” says Angela Peoples, director for the Democracy Defense Coalition. Podhorzer presented data to show the group that victory was in hand.
While he was talking, Fox News surprised everyone by calling Arizona for Biden. The public-awareness campaign had worked: TV anchors were bending over backward to counsel caution and frame the vote count accurately. The question then became what to do next.
The conversation that followed was a difficult one, led by the activists charged with the protest strategy. “We wanted to be mindful of when was the right time to call for moving masses of people into the street,” Peoples says. As much as they were eager to mount a show of strength, mobilizing immediately could backfire and put people at risk. Protests that devolved into violent clashes would give Trump a pretext to send in federal agents or troops as he had over the summer. And rather than elevate Trump’s complaints by continuing to fight him, the alliance wanted to send the message that the people had spoken.
So the word went out: stand down. Protect the Results announced that it would “not be activating the entire national mobilization network today, but remains ready to activate if necessary.” On Twitter, outraged progressives wondered what was going on. Why wasn’t anyone trying to stop Trump’s coup? Where were all the protests?
Podhorzer credits the activists for their restraint. “They had spent so much time getting ready to hit the streets on Wednesday. But they did it,” he says. “Wednesday through Friday, there was not a single Antifa vs. Proud Boys incident like everyone was expecting. And when that didn’t materialize, I don’t think the Trump campaign had a backup plan.”
Activists reoriented the Protect the Results protests toward a weekend of celebration. “Counter their disinfo with our confidence & get ready to celebrate,” read the messaging guidance Shenker-Osorio presented to the liberal alliance on Friday, Nov. 6. “Declare and fortify our win. Vibe: confident, forward-looking, unified–NOT passive, anxious.” The voters, not the candidates, would be the protagonists of the story.
The planned day of celebration happened to coincide with the election being called on Nov. 7. Activists dancing in the streets of Philadelphia blasted Beyoncé over an attempted Trump campaign press conference; the Trumpers’ next confab was scheduled for Four Seasons Total Landscaping outside the city center, which activists believe was not a coincidence. “The people of Philadelphia owned the streets of Philadelphia,” crows the Working Families Party’s Mitchell. “We made them look ridiculous by contrasting our joyous celebration of democracy with their clown show.”
The votes had been counted. Trump had lost. But the battle wasn’t over.
THE FIVE STEPS TO VICTORY
In Podhorzer’s presentations, winning the vote was only the first step to winning the election. After that came winning the count, winning the certification, winning the Electoral College and winning the transition–steps that are normally formalities but that he knew Trump would see as opportunities for disruption. Nowhere would that be more evident than in Michigan, where Trump’s pressure on local Republicans came perilously close to working–and where liberal and conservative pro-democracy forces joined to counter it
It was around 10 p.m. on election night in Detroit when a flurry of texts lit up the phone of Art Reyes III. A busload of Republican election observers had arrived at the TCF Center, where votes were being tallied. They were crowding the vote-counting tables, refusing to wear masks, heckling the mostly Black workers. Reyes, a Flint native who leads We the People Michigan, was expecting this. For months, conservative groups had been sowing suspicion about urban vote fraud. “The language was, ‘They’re going to steal the election; there will be fraud in Detroit,’ long before any vote was cast,” Reyes says.
Trump supporters seek to disrupt the vote count at Detroit’s TCF Center on Nov. 4 Elaine Cromie He made his way to the arena and sent word to his network. Within 45 minutes, dozens of reinforcements had arrived. As they entered the arena to provide a counterweight to the GOP observers inside, Reyes took down their cell-phone numbers and added them to a massive text chain. Racial-justice activists from Detroit Will Breathe worked alongside suburban women from Fems for Dems and local elected officials. Reyes left at 3 a.m., handing the text chain over to a disability activist.
As they mapped out the steps in the election-certification process, activists settled on a strategy of foregrounding the people’s right to decide, demanding their voices be heard and calling attention to the racial implications of disenfranchising Black Detroiters. They flooded the Wayne County canvassing board’s Nov. 17 certification meeting with on-message testimony; despite a Trump tweet, the Republican board members certified Detroit’s votes.
Election boards were one pressure point; another was GOP-controlled legislatures, who Trump believed could declare the election void and appoint their own electors. And so the President invited the GOP leaders of the Michigan legislature, House Speaker Lee Chatfield and Senate majority leader Mike Shirkey, to Washington on Nov. 20. It was a perilous moment. If Chatfield and Shirkey agreed to do Trump’s bidding, Republicans in other states might be similarly bullied. “I was concerned things were going to get weird,” says Jeff Timmer, a former Michigan GOP executive director turned anti-Trump activist. Norm Eisen describes it as “the scariest moment” of the entire election. The democracy defenders launched a full-court press. Protect Democracy’s local contacts researched the lawmakers’ personal and political motives. Issue One ran television ads in Lansing. The Chamber’s Bradley kept close tabs on the process. Wamp, the former Republican Congressman, called his former colleague Mike Rogers, who wrote an op-ed for the Detroit newspapers urging officials to honor the will of the voters. Three former Michigan governors–Republicans John Engler and Rick Snyder and Democrat Jennifer Granholm–jointly called for Michigan’s electoral votes to be cast free of pressure from the White House. Engler, a former head of the Business Roundtable, made phone calls to influential donors and fellow GOP elder statesmen who could press the lawmakers privately. The pro-democracy forces were up against a Trumpified Michigan GOP controlled by allies of Ronna McDaniel, the Republican National Committee chair, and Betsy DeVos, the former Education Secretary and a member of a billionaire family of GOP donors. On a call with his team on Nov. 18, Bassin vented that his side’s pressure was no match for what Trump could offer. “Of course he’s going to try to offer them something,” Bassin recalls thinking. “Head of the Space Force! Ambassador to wherever! We can’t compete with that by offering carrots. We need a stick.”
If Trump were to offer something in exchange for a personal favor, that would likely constitute bribery, Bassin reasoned. He phoned Richard Primus, a law professor at the University of Michigan, to see if Primus agreed and would make the argument publicly. Primus said he thought the meeting itself was inappropriate, and got to work on an op-ed for Politico warning that the state attorney general–a Democrat–would have no choice but to investigate. When the piece posted on Nov. 19, the attorney general’s communications director tweeted it. Protect Democracy soon got word that the lawmakers planned to bring lawyers to the meeting with Trump the next day.
Reyes’ activists scanned flight schedules and flocked to the airports on both ends of Shirkey’s journey to D.C., to underscore that the lawmakers were being scrutinized. After the meeting, the pair announced they’d pressed the President to deliver COVID relief for their constituents and informed him they saw no role in the election process. Then they went for a drink at the Trump hotel on Pennsylvania Avenue. A street artist projected their images onto the outside of the building along with the words
THE WORLD IS WATCHING.
That left one last step: the state canvassing board, made up of two Democrats and two Republicans. One Republican, a Trumper employed by the DeVos family’s political nonprofit, was not expected to vote for certification. The other Republican on the board was a little-known lawyer named Aaron Van Langevelde. He sent no signals about what he planned to do, leaving everyone on edge.
When the meeting began, Reyes’s activists flooded the livestream and filled Twitter with their hashtag, #alleyesonmi. A board accustomed to attendance in the single digits suddenly faced an audience of thousands. In hours of testimony, the activists emphasized their message of respecting voters’ wishes and affirming democracy rather than scolding the officials. Van Langevelde quickly signaled he would follow precedent. The vote was 3-0 to certify; the other Republican abstained.
After that, the dominoes fell. Pennsylvania, Wisconsin and the rest of the states certified their electors. Republican officials in Arizona and Georgia stood up to Trump’s bullying. And the Electoral College voted on schedule on Dec. 14.
HOW CLOSE WE CAME There was one last milestone on Podhorzer’s mind: Jan. 6. On the day Congress would meet to tally the electoral count, Trump summoned his supporters to D.C. for a rally.
Much to their surprise, the thousands who answered his call were met by virtually no counterdemonstrators. To preserve safety and ensure they couldn’t be blamed for any mayhem, the activist left was “strenuously discouraging counter activity,” Podhorzer texted me the morning of Jan. 6, with a crossed-fingers emoji.
Incited by the President, Trump Supporters Violently Storm the Capitol
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Trump addressed the crowd that afternoon, peddling the lie that lawmakers or Vice President Mike Pence could reject states’ electoral votes. He told them to go to the Capitol and “fight like hell.” Then he returned to the White House as they sacked the building. As lawmakers fled for their lives and his own supporters were shot and trampled, Trump praised the rioters as “very special.”
It was his final attack on democracy, and once again, it failed. By standing down, the democracy campaigners outfoxed their foes. “We won by the skin of our teeth, honestly, and that’s an important point for folks to sit with,” says the Democracy Defense Coalition’s Peoples. “There’s an impulse for some to say voters decided and democracy won. But it’s a mistake to think that this election cycle was a show of strength for democracy. It shows how vulnerable democracy is.” The members of the alliance to protect the election have gone their separate ways. The Democracy Defense Coalition has been disbanded, though the Fight Back Table lives on. Protect Democracy and the good-government advocates have turned their attention to pressing reforms in Congress. Left-wing activists are pressuring the newly empowered Democrats to remember the voters who put them there, while civil rights groups are on guard against further attacks on voting. Business leaders denounced the Jan. 6 attack, and some say they will no longer donate to lawmakers who refused to certify Biden’s victory. Podhorzer and his allies are still holding their Zoom strategy sessions, gauging voters’ views and developing new messages. And Trump is in Florida, facing his second impeachment, deprived of the Twitter and Facebook accounts he used to push the nation to its breaking point.
As I was reporting this article in November and December, I heard different claims about who should get the credit for thwarting Trump’s plot. Liberals argued the role of bottom-up people power shouldn’t be overlooked, particularly the contributions of people of color and local grassroots activists. Others stressed the heroism of GOP officials like Van Langevelde and Georgia secretary of state Brad Raffensperger, who stood up to Trump at considerable cost. The truth is that neither likely could have succeeded without the other. “It’s astounding how close we came, how fragile all this really is,” says Timmer, the former Michigan GOP executive director. “It’s like when Wile E. Coyote runs off the cliff–if you don’t look down, you don’t fall. Our democracy only survives if we all believe and don’t look down.”
Democracy won in the end. The will of the people prevailed. But it’s crazy, in retrospect, that this is what it took to put on an election in the United States of America.
–With reporting by LESLIE DICKSTEIN, MARIAH ESPADA and SIMMONE SHAH
Correction appended, Feb. 5: The original version of this story misstated the name of Norm Eisen’s organization. It is the Voter Protection Program, not the Voter Protection Project. The original version of this story also misstated Jeff Timmer’s former position with the Michigan Republican Party. He was the executive director, not the chairman. This appears in the February 15, 2021 issue of TIME.
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La storia segreta della campagna ombra che ha salvato le elezioni del 2020
Illustrazione di Ryan Olbrysh per TIME
DI MOLLY BALL
4 FEBBRAIO 2021 05:40 EST
Una cosa strana è successa subito dopo le elezioni del 3 novembre: niente.
La nazione era pronta per il caos. I gruppi liberali avevano giurato di scendere in piazza, pianificando centinaia di proteste in tutto il paese. Le milizie di destra si stavano cingendo per la battaglia. In un sondaggio prima del giorno delle elezioni, il 75% degli americani ha espresso preoccupazione per la violenza. Invece, calò un silenzio inquietante. Poiché il presidente Trump si è rifiutato di ammettere, la risposta non è stata un’azione di massa, ma i grilli. Quando le organizzazioni dei media hanno indetto la corsa per Joe Biden il 7 novembre, è scoppiato invece il giubilo, mentre le persone affollavano le città degli Stati Uniti per celebrare il processo democratico che ha portato alla cacciata di Trump.
Reazioni in tutti gli Stati Uniti dopo che Biden ha vinto la corsa presidenziale in elezioni senza precedenti
Una seconda cosa strana è accaduta tra i tentativi di Trump di invertire il risultato: l’America aziendale si è rivolta contro di lui. Centinaia di importanti leader aziendali, molti dei quali avevano sostenuto la candidatura di Trump e sostenuto le sue politiche, lo hanno invitato a concedere. Per il presidente, qualcosa non andava. “E ‘stato tutto molto, molto strano”, ha detto Trump il 2 dicembre. “Pochi giorni dopo le elezioni, abbiamo assistito a uno sforzo orchestrato per ungere il vincitore, anche se molti stati chiave erano ancora in fase di conteggio”.
In un certo senso, Trump aveva ragione. C’era una cospirazione che si stava svolgendo dietro le quinte, che ha sia limitato le proteste che coordinato la resistenza dei CEO. Entrambe le sorprese furono il risultato di un’alleanza informale tra attivisti di sinistra e titani del business. Il patto è stato formalizzato in una dichiarazione congiunta concisa e poco notata della Camera di Commercio degli Stati Uniti e dell’AFL-CIO, pubblicata il giorno delle elezioni. Entrambe le parti arriverebbero a vederlo come una sorta di patto implicito – ispirato alle massicce, a volte distruttive proteste di giustizia razziale dell’estate – in cui le forze del lavoro si univano alle forze del capitale per mantenere la pace e opporsi all’assalto di Trump alla democrazia .
La stretta di mano tra imprese e lavoratori è stata solo una delle componenti di una vasta campagna trasversale per proteggere le elezioni: uno straordinario sforzo ombra dedicato non a vincere il voto ma a garantire che fosse libero ed equo, credibile e incorrotto. Per più di un anno, una coalizione di agenti liberamente organizzata si è affrettata a sostenere le istituzioni americane mentre venivano attaccate simultaneamente da una pandemia spietata e da un presidente incline all’autocrazia. Sebbene gran parte di questa attività si sia svolta a sinistra, è stata separata dalla campagna di Biden e ha attraversato le linee ideologiche, con contributi cruciali da parte di attori apartitici e conservatori. Lo scenario che gli attivisti ombra cercavano disperatamente di fermare non era una vittoria di Trump. È stata un’elezione così disastrosa che non è stato possibile discernere alcun risultato,
Il loro lavoro ha toccato ogni aspetto delle elezioni. Hanno convinto gli stati a cambiare i sistemi di voto e le leggi e hanno contribuito a garantire centinaia di milioni di finanziamenti pubblici e privati. Hanno respinto le cause per la soppressione degli elettori, reclutato eserciti di lavoratori elettorali e hanno convinto milioni di persone a votare per posta per la prima volta. Hanno spinto con successo le società di social media a prendere una linea più dura contro la disinformazione e hanno utilizzato strategie basate sui dati per combattere le diffamazioni virali. Hanno eseguito campagne nazionali di sensibilizzazione del pubblico che hanno aiutato gli americani a capire come si sarebbe svolto il conteggio dei voti per giorni o settimane, impedendo alle teorie del complotto di Trump e alle false affermazioni di vittoria di ottenere più trazione. Dopo il giorno delle elezioni, hanno monitorato ogni punto di pressione per garantire che Trump non potesse ribaltare il risultato.
Perché Trump ei suoi alleati stavano conducendo la propria campagna per rovinare le elezioni. Il presidente ha passato mesi a insistere sul fatto che le votazioni per corrispondenza fossero un complotto democratico e che le elezioni sarebbero state “truccate”. I suoi scagnozzi a livello statale hanno cercato di bloccarne l’uso, mentre i suoi avvocati hanno portato dozzine di azioni spurie per rendere più difficile il voto – un’intensificazione dell’eredità del GOP di tattiche repressive. Prima delle elezioni, Trump ha complottato per bloccare un conteggio legittimo dei voti. E ha trascorso i mesi successivi al 3 novembre cercando di rubare le elezioni che aveva perso – con cause legali e teorie del complotto, pressioni sui funzionari statali e locali, e infine convocando il suo esercito di sostenitori alla manifestazione del 6 gennaio che si è conclusa con violenza mortale al Campidoglio.
Gli attivisti per la democrazia guardavano con allarme. “Ogni settimana, ci siamo sentiti come se fossimo in una lotta per cercare di portare a termine queste elezioni senza che il paese attraversasse un vero e pericoloso momento di disfacimento”, afferma l’ex rappresentante del GOP Zach Wamp, un sostenitore di Trump che ha contribuito a coordinare una protezione elettorale bipartisan consiglio. “Possiamo guardare indietro e dire che questa cosa è andata abbastanza bene, ma a settembre e ottobre non era affatto chiaro che sarebbe stato così”.
I fan di Biden a Filadelfia dopo la gara sono stati convocati il 7 novembre Michelle Gustafson per TIME
Questa è la storia nascosta della cospirazione per salvare le elezioni del 2020, basata sull’accesso ai meccanismi interni del gruppo, documenti mai visti prima e interviste con dozzine di persone coinvolte da tutto lo spettro politico. È la storia di una campagna senza precedenti, creativa e determinata il cui successo rivela anche quanto la nazione sia vicina al disastro. “Ogni tentativo di interferire con il corretto esito delle elezioni è stato sconfitto”, afferma Ian Bassin, co-fondatore di Protect Democracy, un gruppo di difesa dello stato di diritto indipendente. “Ma è estremamente importante per il Paese capire che non è successo accidentalmente. Il sistema non ha funzionato magicamente. La democrazia non è autoesecuzione “.
Ecco perché i partecipanti vogliono che la storia segreta delle elezioni del 2020 sia raccontata, anche se suona come un sogno di febbre paranoica: una cabala ben finanziata di persone potenti, che spaziano tra industrie e ideologie, che lavorano insieme dietro le quinte per influenzare le percezioni, cambiare le regole e leggi, dirigere la copertura dei media e controllare il flusso di informazioni. Non stavano truccando le elezioni; lo stavano fortificando. E credono che il pubblico abbia bisogno di capire la fragilità del sistema per garantire che la democrazia in America duri.
L’ARCHITETTO Mike Podhorzer
A un certo punto, nell’autunno del 2019, Mike Podhorzer si convinse che le elezioni erano dirette al disastro e determinato a proteggerle.
Questo non era il suo solito compito. Per quasi un quarto di secolo, Podhorzer, consigliere senior del presidente dell’AFL-CIO, la più grande federazione sindacale della nazione, ha schierato le ultime tattiche e dati per aiutare i suoi candidati favoriti a vincere le elezioni. Senza pretese e professore, non è il tipo di “stratega politico” geloso che si fa vedere nelle notizie via cavo. Tra gli addetti ai lavori democratici, è conosciuto come il mago dietro alcuni dei più grandi progressi nella tecnologia politica negli ultimi decenni. Un gruppo di strateghi liberali che ha riunito nei primi anni 2000 ha portato alla creazione dell’Analyst Institute, un’azienda segreta che applica metodi scientifici alle campagne politiche. È stato anche coinvolto nella fondazione di Catalist, la principale società di dati progressivi.
Le infinite chiacchiere a Washington sulla “strategia politica”, ritiene Podhorzer, hanno poco a che fare con il modo in cui il cambiamento viene realmente realizzato. “La mia opinione di base sulla politica è che è tutto abbastanza ovvio se non ci si pensa troppo o si inghiotte l’intera struttura prevalente”, ha scritto una volta. “Dopodiché, identifica incessantemente le tue supposizioni e mettile alla prova.” Podhorzer applica questo approccio a tutto: quando ha allenato la squadra della Little League di suo figlio ormai adulto nei sobborghi di Washington, ha addestrato i ragazzi a non dondolare al massimo dei tiri, una tattica che ha fatto infuriare sia i genitori dei loro avversari che quelli dei loro avversari, ma ha vinto la squadra un serie di campionati.
L’elezione di Trump nel 2016 – attribuita in parte alla sua forza insolita tra il tipo di elettori bianchi colletti blu che una volta dominava l’AFL-CIO – ha spinto Podhorzer a mettere in discussione le sue ipotesi sul comportamento degli elettori. Iniziò a far circolare promemoria settimanali per lo scricchiolio di numeri a una ristretta cerchia di alleati e ad ospitare sessioni di strategia a Washington. Ma quando iniziò a preoccuparsi delle elezioni stesse, non voleva sembrare paranoico. È stato solo dopo mesi di ricerche che ha introdotto le sue preoccupazioni nella sua newsletter nell’ottobre 2019. I soliti strumenti di dati, analisi e sondaggi non sarebbero stati sufficienti in una situazione in cui lo stesso presidente stava cercando di interrompere le elezioni, ha scritto. “La maggior parte della nostra pianificazione ci porta attraverso il giorno delle elezioni”, ha osservato. “Ma non siamo preparati per i due risultati più probabili” – Trump perde e si rifiuta di concedere, e Trump che ha vinto l’Electoral College (nonostante abbia perso il voto popolare) corrompendo il processo di voto negli stati chiave. “Abbiamo un disperato bisogno di ‘squadra rossa’ sistematicamente queste elezioni in modo da poter anticipare e pianificare il peggio che sappiamo arriverà sulla nostra strada”.
Si è scoperto che Podhorzer non era l’unico a pensare in questi termini. Iniziò a sentire altre persone desiderose di unire le forze. Il Fight Back Table, una coalizione di organizzazioni di “resistenza”, aveva iniziato a pianificare lo scenario attorno al potenziale per un’elezione contestata, riunendo attivisti liberali a livello locale e nazionale in quella che chiamavano Democracy Defense Coalition. Le organizzazioni per i diritti di voto e per i diritti civili lanciavano allarmi. Un gruppo di ex funzionari eletti stava ricercando poteri di emergenza che temevano Trump potesse sfruttare. Proteggere la democrazia stava mettendo insieme una task force bipartisan per la crisi elettorale. “Si è scoperto che una volta che l’hai detto ad alta voce, la gente era d’accordo”, dice Podhorzer, “e ha iniziato a creare slancio”.
Ha trascorso mesi riflettendo su scenari e parlando con esperti. Non è stato difficile trovare liberali che vedessero Trump come un pericoloso dittatore, ma Podhorzer è stato attento a evitare l’isteria. Quello che voleva sapere non era come stava morendo la democrazia americana, ma come poteva essere mantenuta in vita. La principale differenza tra gli Stati Uniti e i paesi che hanno perso il controllo sulla democrazia, ha concluso, era che il sistema elettorale decentralizzato americano non poteva essere truccato in un colpo solo. Ciò ha rappresentato un’opportunità per sostenerlo.
L’ALLEANZA
Il 3 marzo, Podhorzer ha redatto una nota riservata di tre pagine intitolata “Minacce alle elezioni del 2020”. “Trump ha chiarito che questa non sarà un’elezione corretta e che rifiuterà qualsiasi cosa tranne la sua rielezione come ‘falsa’ e truccata”, ha scritto. “Il 3 novembre, se i media dovessero riferire diversamente, utilizzerà il sistema di informazione di destra per stabilire la sua narrativa e incitare i suoi sostenitori a protestare”. Il promemoria delinea quattro categorie di sfide: attacchi agli elettori, attacchi all’amministrazione elettorale, attacchi agli avversari politici di Trump e “sforzi per invertire i risultati delle elezioni”.
Poi COVID-19 è esploso al culmine della stagione delle elezioni primarie. I normali metodi di voto non erano più sicuri per gli elettori o per i volontari per lo più anziani che normalmente lavorano nei seggi elettorali. Ma i disaccordi politici, intensificati dalla crociata di Trump contro il voto per corrispondenza, hanno impedito ad alcuni stati di rendere più facile votare per assenti e per le giurisdizioni di contare quei voti in modo tempestivo. Ne seguì il caos. L’Ohio ha interrotto il voto di persona per le primarie, portando a un’affluenza minuscola. Una carenza di lavoratori elettorali a Milwaukee, dove si concentra la pesante popolazione nera democratica del Wisconsin, ha lasciato solo cinque seggi aperti, in calo rispetto ai 182. A New York, il conteggio dei voti ha richiesto più di un mese.
All’improvviso, il potenziale per un crollo di novembre era evidente. Nel suo appartamento alla periferia di Washington, Podhorzer iniziò a lavorare dal suo laptop al tavolo della cucina, tenendo riunioni Zoom back-to-back per ore al giorno con la sua rete di contatti attraverso l’universo progressista: il movimento operaio; la sinistra istituzionale, come Planned Parenthood e Greenpeace; gruppi di resistenza come Indivisible e MoveOn; esperti di dati e strateghi progressisti, rappresentanti di donatori e fondazioni, organizzatori di base a livello statale, attivisti per la giustizia razziale e altri.
Ad aprile, Podhorzer ha iniziato a ospitare uno Zoom settimanale di 2 ore e mezzo. Era strutturato attorno a una serie di presentazioni rapide di cinque minuti su tutto ciò su cui funzionavano gli annunci, dalla messaggistica alla strategia legale. Gli incontri solo su invito attirarono presto centinaia, creando una rara base di conoscenza condivisa per il movimento progressista e irritabile. “A rischio di parlare di spazzatura della sinistra, non c’è molta buona condivisione delle informazioni”, dice Anat Shenker-Osorio, un caro amico di Podhorzer la cui guida alla messaggistica testata dai sondaggi ha modellato l’approccio del gruppo. “C’è un sacco di sindrome non inventata qui, in cui le persone non considereranno una buona idea se non l’hanno inventata.”
Gli incontri divennero il centro galattico per una costellazione di agenti in tutta la sinistra che condividevano obiettivi sovrapposti ma di solito non lavoravano insieme. Il gruppo non aveva nome, leader e nessuna gerarchia, ma manteneva sincronizzati i diversi attori. “Pod ha svolto un ruolo fondamentale dietro le quinte nel mantenere in comunicazione e allineati diversi elementi dell’infrastruttura del movimento”, afferma Maurice Mitchell, direttore nazionale del Working Families Party. “Hai lo spazio contenzioso, lo spazio organizzativo, i politici si sono concentrati solo sulla W e le loro strategie non sono sempre allineate. Ha permesso a questo ecosistema di lavorare insieme “.
Proteggere le elezioni richiederebbe uno sforzo di portata senza precedenti. Con l’avanzare del 2020, si è esteso al Congresso, alla Silicon Valley e alle case statali della nazione. Ha tratto energia dalle proteste per la giustizia razziale dell’estate, molti dei cui leader erano una parte fondamentale dell’alleanza liberale. E alla fine è arrivato attraverso il corridoio, nel mondo dei repubblicani scettici di Trump inorriditi dai suoi attacchi alla democrazia.
GARANTIRE IL VOTO
Il primo compito è stato quello di rivedere le scarse infrastrutture elettorali americane, nel mezzo di una pandemia. Per le migliaia di funzionari locali, per lo più apartitici, che amministrano le elezioni, il bisogno più urgente era il denaro. Avevano bisogno di dispositivi di protezione come maschere, guanti e disinfettante per le mani. Dovevano pagare le cartoline per far sapere alle persone che potevano votare per assente o, in alcuni stati, per spedire le schede a tutti gli elettori. Avevano bisogno di personale aggiuntivo e scanner per elaborare le schede. A marzo, gli attivisti hanno fatto appello al Congresso affinché indirizzasse i fondi per i sussidi COVID all’amministrazione elettorale. Guidati dalla Leadership Conference on Civil and Human Rights, più di 150 organizzazioni hanno firmato una lettera a ogni membro del Congresso che chiedeva 2 miliardi di dollari in finanziamenti per le elezioni. Ha avuto un certo successo: il CARES Act, approvato alla fine del mese, conteneva 400 milioni di dollari in sovvenzioni agli amministratori delle elezioni statali. Ma la prossima tranche di finanziamenti per i soccorsi non si è aggiunta a quel numero. Non sarebbe bastato. La filantropia privata è entrata nella breccia. Un assortimento di fondazioni ha contribuito con decine di milioni di finanziamenti per l’amministrazione elettorale. L’iniziativa Chan Zuckerberg ha incassato $ 300 milioni. “È stato un fallimento a livello federale che 2.500 funzionari elettorali locali siano stati costretti a richiedere sovvenzioni filantropiche per soddisfare i loro bisogni”, afferma Amber McReynolds, un ex funzionario elettorale di Denver che dirige il National Vote at Home Institute. L’organizzazione di McReynolds di due anni è diventata un centro di smistamento per una nazione che fatica ad adattarsi. L’istituto ha fornito ai segretari di stato di entrambe le parti consigli tecnici su tutto, dai fornitori da utilizzare a come individuare le caselle di posta. I funzionari locali sono le fonti più affidabili di informazioni sulle elezioni, ma pochi possono permettersi un addetto stampa, quindi l’istituto ha distribuito kit di strumenti di comunicazione. In una presentazione al gruppo di Podhorzer, McReynolds ha dettagliato l’importanza delle schede assenti per accorciare le linee nei seggi elettorali e prevenire una crisi elettorale. Il lavoro dell’istituto ha aiutato 37 stati e DC a rafforzare il voto per corrispondenza. Ma non varrebbe molto se le persone non ne approfittassero. Parte della sfida era logistica: ogni stato ha regole diverse per quando e come le schede dovrebbero essere richieste e restituite. Il Centro per la partecipazione degli elettori, che in un anno normale avrebbe schierato i procacciatori porta a porta per ottenere il voto, ha invece condotto dei focus group in aprile e maggio per scoprire cosa avrebbe spinto le persone a votare per posta. In agosto e settembre ha inviato domande di voto a 15 milioni di persone negli stati chiave, 4,6 milioni delle quali le hanno restituite. Nelle mailing e negli annunci digitali, il gruppo ha esortato le persone a non aspettare il giorno delle elezioni. “Tutto il lavoro che abbiamo svolto per 17 anni è stato costruito per questo momento di portare la democrazia a portata di mano”, afferma Tom Lopach, CEO del centro. Lo sforzo ha dovuto superare l’accresciuto scetticismo in alcune comunità. Molti elettori neri preferivano esercitare il loro diritto di voto di persona o non si fidavano della posta. I gruppi nazionali per i diritti civili hanno lavorato con le organizzazioni locali per spargere la voce che questo era il modo migliore per garantire il conteggio dei voti. A Filadelfia, ad esempio, i sostenitori hanno distribuito “kit di sicurezza per il voto” contenenti maschere, disinfettante per le mani e opuscoli informativi. “Dovevamo trasmettere il messaggio che questo è sicuro, affidabile e ci si può fidare”, afferma Hannah Fried di All Voting Is Local. Allo stesso tempo, gli avvocati democratici hanno combattuto un’ondata storica di contenziosi pre-elettorali. La pandemia ha intensificato il solito groviglio delle parti nei tribunali. Ma gli avvocati hanno notato anche qualcos’altro. “Il contenzioso portato dalla campagna Trump, di un pezzo con la più ampia campagna per seminare dubbi sul voto per corrispondenza, stava facendo nuove affermazioni e utilizzando teorie che nessun tribunale ha mai accettato”, afferma Wendy Weiser, esperta di diritti di voto presso il Brennan Center per la giustizia alla NYU. “Hanno un aspetto più simile a cause legali progettate per inviare un messaggio piuttosto che ottenere un risultato legale”. Alla fine, quasi la metà dell’elettorato ha votato per posta nel 2020, praticamente una rivoluzione nel modo in cui le persone votano. Circa un quarto ha votato in anticipo di persona. Solo un quarto degli elettori vota in modo tradizionale: di persona il giorno delle elezioni.
LA DIFESA DELLA DISINFORMAZIONE
I cattivi attori che diffondono false informazioni non sono una novità. Per decenni, le campagne sono state alle prese con qualsiasi cosa, dalle chiamate anonime che affermavano che le elezioni erano state riprogrammate a volantini che diffondevano brutte calunnie sulle famiglie dei candidati. Ma le bugie e le teorie cospirative di Trump, la forza virale dei social media e il coinvolgimento di ficcanaso stranieri hanno reso la disinformazione una minaccia più ampia e profonda al voto del 2020. Laura Quinn, una veterana operativa progressista che ha co-fondato Catalist, ha iniziato a studiare questo problema alcuni anni fa. Ha pilotato un progetto segreto e senza nome, di cui non ha mai discusso pubblicamente prima, che tracciava la disinformazione online e ha cercato di capire come combatterla. Un componente stava rintracciando bugie pericolose che altrimenti potrebbero diffondersi inosservate. I ricercatori hanno quindi fornito informazioni agli attivisti o ai media per rintracciare le fonti ed esporle. L’aspetto più importante della ricerca di Quinn, tuttavia, era che il coinvolgimento con contenuti tossici non faceva che peggiorare le cose. “Quando vieni attaccato, l’istinto è quello di respingere, richiamare, dire: ‘Questo non è vero'”, dice Quinn. “Ma maggiore è il coinvolgimento di qualcosa, più le piattaforme lo potenziano. L’algoritmo lo legge come, ‘Oh, questo è popolare; le persone ne vogliono di più. “” La soluzione, ha concluso, è stata quella di fare pressione sulle piattaforme per far rispettare le loro regole, sia rimuovendo i contenuti o gli account che diffondono disinformazione, sia controllandoli in modo più aggressivo in primo luogo. “Le piattaforme hanno politiche contro alcuni tipi di comportamenti maligni, ma non le hanno applicate”, dice. La ricerca di Quinn ha fornito munizioni ai sostenitori che spingono le piattaforme di social media a prendere una linea più dura. Nel novembre 2019, Mark Zuckerberg ha invitato nove leader dei diritti civili a cena a casa sua, dove lo hanno avvertito del pericolo delle falsità legate alle elezioni che si stavano già diffondendo incontrollate. “Ci sono voluti spinte, sollecitazioni, conversazioni, brainstorming, tutto questo per arrivare a un punto in cui siamo finiti con regole e applicazione più rigorose”, afferma Vanita Gupta, presidente e CEO della Leadership Conference on Civil and Human Rights, che ha partecipato la cena e ha anche incontrato il CEO di Twitter Jack Dorsey e altri. (Gupta è stata nominata procuratore generale associato dal presidente Biden.) “È stata una lotta, ma siamo arrivati al punto in cui hanno capito il problema. Era abbastanza? Probabilmente no. È stato più tardi di quanto volevamo? Sì.
DIFFONDERE LA PAROLAOltre a combattere le cattive informazioni, c’era la necessità di spiegare un processo elettorale in rapida evoluzione. Era fondamentale per gli elettori capire che, nonostante quello che diceva Trump, i voti per corrispondenza non erano suscettibili di frode e che sarebbe stato normale se alcuni stati non avessero finito di contare i voti la notte delle elezioni. Dick Gephardt, l’ex leader democratico della Camera diventato un potente lobbista, ha guidato una coalizione. “Volevamo ottenere un gruppo davvero bipartisan di ex funzionari eletti, segretari di gabinetto, leader militari e così via, finalizzato principalmente a inviare messaggi al pubblico ma anche a parlare con funzionari locali: i segretari di stato, i procuratori generali, i governatori che sarebbero stati l’occhio del ciclone – per far loro sapere che volevamo aiutare “, dice Gephardt, che ha lavorato con i suoi contatti nel settore privato per mettere $ 20 milioni dietro lo sforzo. Wamp, l’ex membro del Congresso del GOP, ha lavorato attraverso il gruppo di riforma apartitica Issue One per radunare i repubblicani. “Abbiamo pensato di dover portare un elemento di unità bipartisan attorno a ciò che costituisce un’elezione libera ed eque”, dice Wamp. I 22 democratici e i 22 repubblicani del Consiglio nazionale per l’integrità elettorale si sono incontrati su Zoom almeno una volta alla settimana. Hanno pubblicato annunci in sei stati, rilasciato dichiarazioni, scritto articoli e avvertito i funzionari locali di potenziali problemi. “Avevamo rabbiosi sostenitori di Trump che hanno accettato di far parte del consiglio sulla base dell’idea che questo fosse onesto”, dice Wamp. Questo sarà altrettanto importante, ha detto loro, per convincere i liberali quando Trump vincerà. “In qualunque modo tagli, resteremo uniti.” Il Voting Rights Lab e IntoAction hanno creato meme e grafici specifici dello stato, diffusi tramite e-mail, testo, Twitter, Facebook, Instagram e TikTok, sollecitando che ogni voto venga conteggiato. Insieme, sono stati visualizzati più di 1 miliardo di volte. La task force elettorale di Protect Democracy ha pubblicato rapporti e tenuto riunioni con i media con esperti di alto profilo in tutto lo spettro politico, con conseguente copertura capillare di potenziali problemi elettorali e controllo dei fatti sulle false affermazioni di Trump. I sondaggi di monitoraggio dell’organizzazione hanno rilevato che il messaggio veniva ascoltato: la percentuale di pubblico che non si aspettava di conoscere il vincitore la notte delle elezioni è gradualmente aumentata fino a quando, alla fine di ottobre, ha superato il 70%. La maggioranza credeva anche che un conteggio prolungato non fosse un segno di problemi. “Sapevamo esattamente cosa avrebbe fatto Trump: avrebbe cercato di utilizzare il fatto che i democratici hanno votato per posta e i repubblicani hanno votato di persona per far sembrare che fosse in vantaggio, rivendicare la vittoria, dire che i voti per corrispondenza erano fraudolenti e cercare di farli scartare “, dice Protect Bassin della democrazia. Stabilire le aspettative del pubblico in anticipo ha contribuito a ridurre quelle bugie. Amber McReynolds, Zach Wamp e Maurice Mitchell L’alleanza ha preso una serie comune di temi dalla ricerca Shenker-Osorio presentata a Podhorzer’s Zooms. Gli studi hanno dimostrato che quando le persone pensano che il loro voto non valga o temono che sia una seccatura, è molto meno probabile che partecipi. Durante la stagione elettorale, i membri del gruppo di Podhorzer hanno ridotto al minimo gli episodi di intimidazione degli elettori e hanno represso la crescente isteria liberale sul previsto rifiuto di Trump di concedere. Non volevano amplificare le false affermazioni coinvolgendole o rimandare le persone al voto suggerendo un gioco truccato. “Quando dici” Queste affermazioni di frode sono false “, ciò che la gente sente è” frode “”, afferma Shenker-Osorio. “Quello che abbiamo visto nella nostra ricerca pre-elettorale è stato che qualsiasi cosa che riaffermasse il potere di Trump o lo considerasse un autoritario diminuiva il desiderio delle persone di votare” Podhorzer, nel frattempo, stava avvertendo tutti quelli che sapeva che i sondaggi stavano sottovalutando il sostegno di Trump. I dati che ha condiviso con le organizzazioni dei media che avrebbero definito le elezioni sono stati “tremendamente utili” per capire cosa stava succedendo mentre i voti arrivavano, secondo un membro dell’unità politica di una grande rete che ha parlato con Podhorzer prima del giorno delle elezioni. La maggior parte degli analisti aveva riconosciuto che ci sarebbe stato un “cambiamento blu” nei campi di battaglia chiave – l’ondata di voti verso i Democratici, guidata dai conteggi delle schede per posta – ma non avevano compreso quanto meglio avrebbe fatto Trump il giorno delle elezioni . “Essere in grado di documentare quanto grande sarebbe stata l’ondata di assenti e la varianza per stato era essenziale”, dice l’analista. POTERE DELLE PERSONE La rivolta per la giustizia razziale scatenata dall’omicidio di George Floyd a maggio non era principalmente un movimento politico. Gli organizzatori che hanno contribuito a guidarlo hanno voluto sfruttare il suo slancio per le elezioni senza permettere che fosse cooptato dai politici. Molti di questi organizzatori facevano parte della rete di Podhorzer, dagli attivisti negli stati campo di battaglia che hanno collaborato con la Democracy Defense Coalition alle organizzazioni con ruoli di primo piano nel Movimento per le vite nere. Il modo migliore per garantire che le voci delle persone fossero ascoltate, decisero, era proteggere la loro capacità di voto. “Abbiamo iniziato a pensare a un programma che integrasse la tradizionale area di protezione elettorale, ma non ci siamo nemmeno basati sulla chiamata della polizia”, afferma Nelini Stamp, direttore organizzativo nazionale del Working Families Party. Hanno creato una forza di “difensori elettorali” che, a differenza dei tradizionali osservatori dei sondaggi, sono stati addestrati alle tecniche di riduzione dell’escalation. Durante le votazioni anticipate e il giorno delle elezioni, hanno circondato le file di elettori nelle aree urbane con uno sforzo di “gioia alle urne” che ha trasformato l’atto di votare in una festa di strada. Gli organizzatori neri hanno anche reclutato migliaia di scrutatori per assicurarsi che i seggi restassero aperti nelle loro comunità. La rivolta estiva aveva dimostrato che il potere delle persone poteva avere un impatto enorme. Gli attivisti hanno iniziato a prepararsi a riprendere le manifestazioni se Trump avesse tentato di rubare le elezioni. “Gli americani pianificano proteste diffuse se Trump interferisce con le elezioni”, ha riferito Reuters a ottobre, una delle tante storie del genere. Più di 150 gruppi liberali, dalla Marcia delle donne al Sierra Club a Color of Change, da Democrats.com ai Democratic Socialists of America, si sono uniti alla coalizione “Protect the Results”. Il sito web del gruppo, ormai defunto, aveva una mappa che elencava 400 manifestazioni postelettorali programmate, da attivare tramite messaggio di testo non appena il 4 novembre. Per fermare il colpo di stato che temevano, la sinistra era pronta a inondare le strade.
BEDFELLOWS STRANI
Circa una settimana prima del giorno delle elezioni, Podhorzer ha ricevuto un messaggio inaspettato: la Camera di commercio degli Stati Uniti voleva parlare. L’AFL-CIO e la Camera hanno una lunga storia di antagonismo. Sebbene nessuna delle due organizzazioni sia esplicitamente di parte, l’influente lobby degli affari ha investito centinaia di milioni di dollari nelle campagne repubblicane, proprio come i sindacati della nazione convogliano centinaia di milioni verso i Democratici. Da una parte c’è il lavoro, dall’altra il management, bloccato in un’eterna lotta per il potere e le risorse. Ma dietro le quinte, la comunità imprenditoriale era impegnata nelle sue ansiose discussioni su come avrebbero potuto svolgersi le elezioni e le sue conseguenze. Le proteste per la giustizia razziale dell’estate avevano inviato un segnale anche agli imprenditori: il potenziale di disordine civile che sconvolge l’economia. “Con le tensioni alle stelle, c’era molta preoccupazione per i disordini intorno alle elezioni, o un fallimento nel nostro modo normale in cui gestiamo le elezioni controverse”, afferma Neil Bradley, vice presidente esecutivo e chief policy officer della Camera. Queste preoccupazioni avevano portato la Camera a rilasciare una dichiarazione pre-elettorale con il Business Roundtable, un gruppo di amministratori delegati con sede a Washington, nonché associazioni di produttori, grossisti e dettaglianti, chiedendo pazienza e fiducia durante il conteggio dei voti. Ma Bradley voleva inviare un messaggio più ampio e bipartisan. Ha contattato Podhorzer, tramite un intermediario che entrambi gli uomini hanno rifiutato di nominare. Concordando sul fatto che la loro improbabile alleanza sarebbe stata potente, hanno iniziato a discutere una dichiarazione congiunta in cui si impegnava l’impegno condiviso delle loro organizzazioni per un’elezione giusta e pacifica. Hanno scelto attentamente le loro parole e hanno programmato il rilascio della dichiarazione per ottenere il massimo impatto. Mentre veniva finalizzato, i leader cristiani hanno segnalato il loro interesse ad aderire, ampliando ulteriormente la sua portata. La dichiarazione è stata rilasciata il giorno delle elezioni, sotto i nomi del CEO della Camera Thomas Donohue, del presidente dell’AFL-CIO Richard Trumka e dei capi della National Association of Evangelicals e della National African American Clergy Network. “È fondamentale che i funzionari elettorali abbiano lo spazio e il tempo per contare ogni voto in conformità con le leggi applicabili”, ha affermato. “Chiediamo ai media, ai candidati e al popolo americano di esercitare pazienza con il processo e fiducia nel nostro sistema, anche se richiede più tempo del solito”. I gruppi hanno aggiunto: “Anche se potremmo non essere sempre d’accordo sui risultati desiderati su e giù per la votazione, siamo uniti nel nostro appello affinché il processo democratico americano proceda senza violenza, intimidazione o qualsiasi altra tattica che ci renda più deboli come nazione”.
MOSTRARSI, IN PIEDI
La notte delle elezioni è iniziata con la disperazione di molti democratici. Trump era in anticipo sui sondaggi pre-elettorali, vincendo facilmente Florida, Ohio e Texas e mantenendo Michigan, Wisconsin e Pennsylvania troppo vicini per chiamare. Ma Podhorzer era imperturbabile quando gli ho parlato quella sera: i ritorni erano esattamente in linea con il suo modello. Aveva avvertito per settimane che l’affluenza alle urne di Trump era in aumento. Man mano che i numeri gocciolavano, poteva dire che finché tutti i voti fossero stati contati, Trump avrebbe perso. L’alleanza liberale si è riunita per una chiamata Zoom delle 23:00. Centinaia si sono uniti; molti stavano andando fuori di testa. “Era davvero importante per me e il team in quel momento aiutare le persone a far sì che ciò che già sapevamo fosse vero”, afferma Angela Peoples, direttore della Democracy Defense Coalition. Podhorzer ha presentato i dati per mostrare al gruppo che la vittoria era in mano. Mentre parlava, Fox News ha sorpreso tutti chiamando l’Arizona per Biden. La campagna di sensibilizzazione del pubblico aveva funzionato: i conduttori televisivi si facevano in quattro per consigliare cautela e inquadrare il conteggio dei voti in modo accurato. La domanda quindi è diventata cosa fare dopo. La conversazione che ne è seguita è stata difficile, guidata dagli attivisti incaricati della strategia di protesta. “Volevamo essere consapevoli di quando era il momento giusto per chiamare a spostare masse di persone in strada”, dice Peoples. Per quanto desiderosi di dare prova di forza, la mobilitazione immediata potrebbe ritorcersi contro e mettere a rischio le persone. Le proteste che si sono trasformate in scontri violenti avrebbero fornito a Trump un pretesto per inviare agenti o truppe federali come aveva fatto durante l’estate. E piuttosto che elevare le lamentele di Trump continuando a combatterlo, l’alleanza ha voluto inviare il messaggio che il popolo aveva parlato. Quindi la parola si sparse: fermati. Protect the Results ha annunciato che “oggi non attiverà l’intera rete di mobilitazione nazionale, ma resta pronta ad attivarsi se necessario”. Su Twitter, i progressisti indignati si chiedevano cosa stesse succedendo. Perché nessuno stava cercando di fermare il colpo di stato di Trump? Dov’erano tutte le proteste? Podhorzer attribuisce agli attivisti il merito della loro moderazione. “Avevano passato così tanto tempo a prepararsi per scendere in strada mercoledì. Ma l’hanno fatto “, dice. “Da mercoledì a venerdì, non c’è stato un singolo incidente tra Antifa e Proud Boys come tutti si aspettavano. E quando ciò non si è concretizzato, non credo che la campagna di Trump avesse un piano di riserva “. Gli attivisti hanno riorientato le proteste di Protect the Results verso un fine settimana di festa. “Contrasta la loro disinformazione con la nostra fiducia e preparati a festeggiare”, si legge nella guida ai messaggi che Shenker-Osorio ha presentato all’alleanza liberale venerdì 6 novembre. “Dichiara e rafforza la nostra vittoria. Vibe: fiducioso, lungimirante, unificato, NON passivo, ansioso. ” Gli elettori, non i candidati, sarebbero i protagonisti della storia. Il giorno di celebrazione programmato è coinciso con le elezioni indette il 7 novembre. Gli attivisti che ballavano per le strade di Filadelfia hanno fatto saltare Beyoncé durante un tentativo di conferenza stampa della campagna di Trump; La prossima riunione dei Trumpers era programmata per Four Seasons Total Landscaping fuori dal centro città, che gli attivisti ritengono non sia stata una coincidenza. “La gente di Filadelfia possedeva le strade di Filadelfia”, canta Mitchell del Working Families Party. “Li abbiamo resi ridicoli mettendo a confronto la nostra gioiosa celebrazione della democrazia con il loro spettacolo di clown”. I voti erano stati contati. Trump aveva perso. Ma la battaglia non era finita.
I CINQUE PASSI VERSO LA VITTORIA
Nelle presentazioni di Podhorzer, vincere il voto è stato solo il primo passo per vincere le elezioni. Dopodiché è arrivato vincere il conteggio, ottenere la certificazione, vincere il Collegio elettorale e vincere la transizione, passaggi che normalmente sono formalità ma che lui sapeva che Trump avrebbe visto come opportunità di interruzione. In nessun luogo ciò sarebbe più evidente che nel Michigan, dove la pressione di Trump sui repubblicani locali è arrivata pericolosamente vicino al lavoro e dove le forze liberali e conservatrici a favore della democrazia si sono unite per contrastarla.
Erano circa le 22:00 della notte delle elezioni a Detroit quando una raffica di messaggi illuminò il telefono di Art Reyes III. Un autobus carico di osservatori elettorali repubblicani era arrivato al Centro TCF, dove si stavano contando i voti. Stavano affollando i tavoli per il conteggio dei voti, rifiutandosi di indossare maschere, disturbando i lavoratori per lo più neri. Reyes, un nativo di Flint che guida We the People Michigan, se lo aspettava. Per mesi, i gruppi conservatori hanno seminato sospetti sulla frode elettorale urbana. “Il linguaggio era: ‘Ruberanno le elezioni; ci saranno frodi a Detroit, “molto prima che venisse espresso il voto”, dice Reyes. I sostenitori di Trump cercano di interrompere il conteggio dei voti al TCF Center di Detroit il 4 novembre Si è fatto strada verso l’arena e ha inviato messaggi alla sua rete. In 45 minuti erano arrivate dozzine di rinforzi. Quando sono entrati nell’arena per fornire un contrappeso agli osservatori del GOP all’interno, Reyes ha preso i loro numeri di cellulare e li ha aggiunti a una massiccia catena di testo. Attiviste per la giustizia razziale di Detroit Will Breathe hanno lavorato a fianco delle donne suburbane di Fems for Dems e funzionari eletti locali. Reyes se ne andò alle 3 del mattino, consegnando la catena di testo a un attivista disabile. Mentre tracciavano le fasi del processo di certificazione elettorale, gli attivisti hanno stabilito una strategia per mettere in primo piano il diritto delle persone di decidere, chiedendo che le loro voci fossero ascoltate e richiamando l’attenzione sulle implicazioni razziali della privazione del diritto di voto dei Detroit neri. Hanno inondato la riunione di certificazione del 17 novembre del consiglio di propaganda della contea di Wayne con testimonianze sul messaggio; nonostante un tweet di Trump, i membri del consiglio repubblicano hanno certificato i voti di Detroit. Le commissioni elettorali erano un punto di pressione; un altro erano le legislature controllate dal GOP, che Trump riteneva potessero dichiarare nulle le elezioni e nominare i propri elettori. E così il presidente ha invitato i leader del GOP della legislatura del Michigan, il presidente della Camera Lee Chatfield e il leader della maggioranza del Senato Mike Shirkey, a Washington il 20 novembre. È stato un momento pericoloso. Se Chatfield e Shirkey accettassero di eseguire gli ordini di Trump, i repubblicani di altri stati potrebbero essere vittime di bullismo in modo simile. “Ero preoccupato che le cose sarebbero diventate strane”, dice Jeff Timmer, un ex direttore esecutivo del GOP del Michigan diventato attivista anti-Trump. Norm Eisen lo descrive come “il momento più spaventoso” dell’intera elezione. I difensori della democrazia hanno lanciato una stampa a tutto campo. I contatti locali di Protect Democracy hanno ricercato le motivazioni personali e politiche dei legislatori. Il primo numero ha pubblicato annunci televisivi a Lansing. Bradley della Camera ha tenuto sotto stretto controllo il processo. Wamp, l’ex membro del Congresso repubblicano, ha chiamato il suo ex collega Mike Rogers, che ha scritto un editoriale per i giornali di Detroit esortando i funzionari a onorare la volontà degli elettori. Tre ex governatori del Michigan, i repubblicani John Engler e Rick Snyder e la democratica Jennifer Granholm, hanno chiesto congiuntamente che i voti elettorali del Michigan siano liberati dalle pressioni della Casa Bianca. Engler, un ex capo della Business Roundtable, ha telefonato a donatori influenti e colleghi anziani statisti del GOP che potevano esercitare pressioni sui legislatori in privato. Le forze a favore della democrazia si sono scontrate con un GOP del Michigan Trumpificato controllato dagli alleati di Ronna McDaniel, presidente del Comitato Nazionale Repubblicano, e Betsy DeVos, l’ex Segretario all’Istruzione e membro di una famiglia miliardaria di donatori del GOP. In una chiamata con la sua squadra il 18 novembre, Bassin ha sfogato che la pressione della sua squadra non era all’altezza di ciò che Trump poteva offrire. “Ovviamente cercherà di offrire loro qualcosa”, ricorda di aver pensato Bassin. “Capo della Space Force! Ambasciatore ovunque! Non possiamo competere con quello offrendo carote. Abbiamo bisogno di un bastone. “ Se Trump dovesse offrire qualcosa in cambio di un favore personale, ciò costituirebbe probabilmente una corruzione, ragionò Bassin. Telefonò a Richard Primus, un professore di diritto presso l’Università del Michigan, per vedere se Primus era d’accordo e avrebbe fatto l’argomento pubblicamente. Primus ha detto che pensava che l’incontro in sé fosse inappropriato e si è messo a lavorare su un editoriale per Politico in cui avverte che il procuratore generale dello stato – un democratico – non avrebbe avuto altra scelta che indagare. Quando il pezzo è stato pubblicato il 19 novembre, il direttore delle comunicazioni del procuratore generale lo ha twittato. Protect Democracy ha presto saputo che i legislatori avevano in programma di portare gli avvocati all’incontro con Trump il giorno successivo. Gli attivisti di Reyes hanno scansionato gli orari dei voli e si sono riversati negli aeroporti su entrambe le estremità del viaggio di Shirkey a Washington, per sottolineare che i legislatori erano sotto controllo. Dopo l’incontro, la coppia ha annunciato di aver fatto pressioni sul presidente per fornire sollievo COVID ai loro elettori e lo hanno informato che non vedevano alcun ruolo nel processo elettorale. Poi sono andati a bere qualcosa all’hotel Trump in Pennsylvania Avenue. Un artista di strada ha proiettato le sue immagini all’esterno dell’edificio insieme alle parole THE WORLD IS WATCHING. Ciò ha lasciato un ultimo passo: la commissione statale, composta da due democratici e due repubblicani. Un repubblicano, un Trumper impiegato dall’organizzazione senza scopo di lucro della famiglia DeVos, non avrebbe dovuto votare per la certificazione. L’altro repubblicano nel consiglio era un avvocato poco conosciuto di nome Aaron Van Langevelde. Non ha inviato segnali su ciò che aveva intenzione di fare, lasciando tutti con il filo del filo. Quando l’incontro è iniziato, gli attivisti di Reyes hanno inondato il live streaming e hanno riempito Twitter con il loro hashtag, #alleyesonmi. Un tabellone abituato a presenze a una cifra si è improvvisamente rivolto a migliaia di spettatori. In ore di testimonianza, gli attivisti hanno sottolineato il loro messaggio di rispetto dei desideri degli elettori e di affermazione della democrazia, piuttosto che rimproverare i funzionari. Van Langevelde ha subito segnalato che avrebbe seguito il precedente. Il voto è stato 3-0 per certificare; l’altro repubblicano si è astenuto. Dopo di che, il domino è caduto. La Pennsylvania, il Wisconsin e il resto degli stati hanno certificato i propri elettori. I funzionari repubblicani in Arizona e Georgia si sono opposti al bullismo di Trump. E il collegio elettorale ha votato nei tempi previsti il 14 dicembre. COME SIAMO VICINI C’era un’ultima pietra miliare nella mente di Podhorzer: il 6 gennaio. Il giorno in cui il Congresso si sarebbe riunito per contare il conteggio elettorale, Trump convocò i suoi sostenitori alla DC per una manifestazione. Con loro grande sorpresa, le migliaia di persone che hanno risposto alla sua chiamata non sono state accolte praticamente da nessuna contro-dimostrazione. Per preservare la sicurezza e garantire che non potessero essere incolpati per alcun caos, l’attivista di sinistra era “fortemente scoraggiante contro l’attività”, mi ha scritto Podhorzer la mattina del 6 gennaio, con un’emoji a dita incrociate. Incitati dal presidente, i sostenitori di Trump invadono violentemente il Campidoglio
Trump si è rivolto alla folla quel pomeriggio, spacciando la menzogna che i legislatori o il vicepresidente Mike Pence potrebbero rifiutare i voti elettorali degli stati. Ha detto loro di andare al Campidoglio e “combattere come un inferno”. Poi è tornato alla Casa Bianca mentre saccheggiavano l’edificio. Mentre i legislatori sono fuggiti per salvarsi la vita e i suoi sostenitori sono stati uccisi e calpestati, Trump ha elogiato i rivoltosi come “molto speciali”. Fu il suo ultimo attacco alla democrazia e, ancora una volta, fallì. Rinunciando, gli attivisti per la democrazia hanno sconfitto i loro nemici. “Abbiamo vinto con la pelle dei nostri denti, onestamente, e questo è un punto importante per la gente con cui sedersi”, afferma Peoples della Democracy Defense Coalition. “C’è un impulso da parte di alcuni a dire che gli elettori hanno deciso e la democrazia ha vinto. Ma è un errore pensare che questo ciclo elettorale sia stato una dimostrazione di forza per la democrazia. Mostra quanto sia vulnerabile la democrazia “. I membri dell’alleanza per proteggere le elezioni si sono separati. La Democracy Defense Coalition è stata sciolta, anche se il tavolo Fight Back continua a vivere. Protect Democracy e i sostenitori del buon governo hanno rivolto la loro attenzione a pressanti riforme al Congresso. Gli attivisti di sinistra stanno facendo pressioni sui democratici appena autorizzati a ricordare gli elettori che li hanno messi lì, mentre i gruppi per i diritti civili sono in guardia contro ulteriori attacchi al voto. I leader aziendali hanno denunciato l’attacco del 6 gennaio e alcuni dicono che non doneranno più ai legislatori che si sono rifiutati di certificare la vittoria di Biden. Podhorzer ei suoi alleati stanno ancora tenendo le sessioni di strategia Zoom, valutando le opinioni degli elettori e sviluppando nuovi messaggi. E Trump è in Florida, di fronte al suo secondo impeachment, https://time.com/5936036/secret-2020-election-campaign/ Mentre riportavo questo articolo a novembre e dicembre, ho sentito diverse affermazioni su chi dovrebbe ottenere il merito per aver contrastato il complotto di Trump. I liberali hanno sostenuto che il ruolo del potere popolare dal basso non dovrebbe essere trascurato, in particolare i contributi delle persone di colore e degli attivisti locali. Altri hanno sottolineato l’eroismo di funzionari del GOP come Van Langevelde e il segretario di stato della Georgia Brad Raffensperger, che ha resistito a Trump a un costo considerevole. La verità è che nessuno dei due probabilmente avrebbe potuto avere successo senza l’altro. “È sbalorditivo quanto ci siamo avvicinati, quanto sia fragile tutto questo”, afferma Timmer, ex direttore esecutivo del GOP del Michigan. «È come quando Wile E. Coyote scappa dalla scogliera: se non guardi in basso, non cadi. La nostra democrazia sopravvive solo se tutti crediamo e non guardiamo in basso “. Alla fine ha vinto la democrazia. La volontà del popolo ha prevalso. Ma è pazzesco, in retrospettiva, che questo sia ciò che è servito per organizzare un’elezione negli Stati Uniti d’America. – Con la segnalazione di LESLIE DICKSTEIN, MARIAH ESPADA e SIMMONE SHAH Correzione aggiunta, 5 febbraio: la versione originale di questa storia riportava erroneamente il nome dell’organizzazione di Norm Eisen. È il Voter Protection Program, non il Voter Protection Project. La versione originale di questa storia riportava anche erroneamente la precedente posizione di Jeff Timmer con il Partito Repubblicano del Michigan. Era il direttore esecutivo, non il presidente. Questo appare nel numero del 15 febbraio 2021 di TIME. https://time.com/5936036/secret-2020-election-campaign/
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Giulietto ancora con noi https://www.natoexit.it/2021/04/27/giulietto-ancora-con-noi/ (cristianofobia) l’ebreo massone è il satanista del talmud e con il suo alleato islamico sharia, lavora per la distruzione del seme di Abramo.. anche gli israeliani hanno i giorni contati!
The latest interventions with the No War No Born Committee 27/04/2021. One year after the death of Giulietto Chiesa, his words are, especially these days, incredibly necessary and current. Watch the video on… Share this: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividiREAD MORE
Manlio Dinucci (the poster, 27 April 2021) General Scott Miller, commander of US and allied forces in Afghanistan, announced the 25 April the beginning of the withdrawal of foreign troops that, as decided by… Share this: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
The speeches of Vladimir Putin and Xi Jinping 23.04.2021. “Nobody thinks of crossing the red line towards Russia. ” Excerpts from Vladimir Putin’s Speech, President of Russia at the Federal Assembly (21 April 2021)… Share this: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Di Maio and Guerini obey Biden’s Executive Order, siding Italy against Russia. 20.04.2021. Growing tensions between the US and Russia. Foreign Minister Di Maio and Defense Minister Guerini were… Share this: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Manlio Dinucci (the poster, 20 April 2021) Foreign Minister Di Maio and Defense Minister Guerini were urgently summoned to NATO headquarters in Brussels, for an extraordinary meeting of… Share this: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Ramsey Clark fought for 60 years the injustice of US power 16.04.2021. Ramsey Clark: the life story of the former US Minister of Justice, dedicated to supporting all forms of resistance to aggression around the world… Share this: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Thursday 15 April interview with Germana Leoni and Berenice Galli – “Julian Assange and the Wikileaks media insurrection against power” Julian Assange and WikiLeaks have helped to open the eyes of public opinion, mostly… Share this: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
VisioneTV interview with Manlio Dinucci on the situation in Ukraine and excerpt from an article of 13 April 2021 by Manlio Dinucci on the F-16 Usa Fighter Manifesto, sent from the Aviano base, are engaged in «complex… Share this: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Interview with the Russian historian Andrei Iljic Fursov 13.04.2021. Interview with the Russian historian Andrei Iljics Fursov, in search of the historical origins of Russophobia. “The Russophobia, in its present aspect, has taken shape over the years… Share this: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Gli ultimi interventi con il Comitato No Guerra No Nato 27/04/2021. A un anno dalla scomparsa di Giulietto Chiesa, le sue parole sono, soprattutto in questi giorni, incredibilmente necessarie e attuali. Guarda il video su… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividiREAD MORE
Manlio Dinucci (il Manifesto, 27 aprile 2021) Il generale Scott Miller, comandante delle forze Usa e alleate in Afghanistan, ha annunciato il 25 aprile l’inizio del ritiro delle truppe straniere che, secondo quanto deciso dal… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
I discorsi di Vladimir Putin e Xi Jinping 23.04.2021. “Nessuno pensi di superare la linea rossa nei confronti della Russia.” Estratti dal Discorso di Vladimir Putin, Presidente della Russia alla Assemblea Federale (21 Aprile 2021)… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Di Maio e Guerini obbediscono all’Ordine esecutivo di Biden, schierando l’Italia contro la Russia. 20.04.2021. Tensioni crescenti tra Usa e Russia. ll ministro degli Esteri Di Maio e il ministro della Difesa Guerini sono stati… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Manlio Dinucci (il Manifesto, 20 aprile 2021) Il ministro degli Esteri Di Maio e il ministro della Difesa Guerini sono stati convocati d’urgenza al quartier generale della Nato a Bruxelles, per una riunione straordinaria del… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Ramsey Clark ha combattuto per 60 anni l’ingiustizia della potenza USA 16.04.2021. Ramsey Clark: la storia della vita dell’ex ministro Usa della Giustizia, dedicata a sostenere nel mondo tutte le forme di resistenza alle aggressioni… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Giovedì 15 aprile intervista a Germana Leoni e Berenice Galli – “Julian Assange e l’insurrezione mediatica di Wikileaks contro il potere” Julian Assange e WikiLeaks hanno contribuito a far aprire gli occhi all’opinione pubblica, soprattutto… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Intervista di VisioneTV a Manlio Dinucci sulla situazione in Ucraina ed estratto da articolo del 13 aprile 2021 di Manlio Dinucci sul Manifesto Caccia F-16 Usa, inviati dalla base di Aviano, sono impegnati in «complesse… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Intervista con lo storico russo Andrej Iljic Fursov 13.04.2021. Intervista con lo storico russo Andrej Iljics Fursov, alla ricerca delle origini storiche della Russofobia. “La russofobia, nel suo aspetto attuale, ha preso forma negli anni… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Intervista di Jean Toschi M. Visconti all’economista Peter Koening XX.0X.2021. L’economista Peter Koenig descrive il piano che i Rockefeller, i Gates, i Rothschild stanno attuando, dietro la copertura delle misure anti-Covid, per imporre il dominio… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi La campagna per l’uscita dell’Italia dalla NATO – per un’Italia neutrale. – Firma la petizione! http://chng.it/GpsDjPFc via @ChangeItalia
L’Italia, facendo parte della Nato, deve destinare alla spesa militare in media 52 milioni di euro al giorno secondo i dati ufficiali della stessa Nato, cifra in realtà superiore che l’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca sulla Pace quantifica in 72 milioni di euro al giorno.
Secondo gli impegni assunti dal governo nel quadro dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata a oltre 100 milioni di euro al giorno.
È un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese sociali, per un’alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa proclama, ma offensiva.
Già il 7 novembre del 1991, subito dopo la prima guerra del Golfo (cui la NATO aveva partecipato non ufficialmente, ma con sue forze e strutture) il Consiglio Atlantico approvò il Nuovo Concetto Strategico, ribadito ed ufficializzato nel vertice dell’aprile 1999 a Washington, che impegna i paesi membri a condurre operazioni militari in “risposta alle crisi non previste dall’articolo 5, al di fuori del territorio dell’Alleanza”, per ragioni di sicurezza globale, economica, energetica, e migratoria. Da alleanza che impegna i paesi membri ad assistere anche con la forza armata il paese membro che sia attaccato nell’area nord-atlantica, la Nato viene trasformata in alleanza che prevede l’aggressione militare.
La nuova strategia è stata messa in atto con le guerre in Jugoslavia (1994-1995 e 1999), in Afghanistan (2001-2015), in Libia (2011) e le azioni di destabilizzazione in Ucraina, in alleanza con forze fasciste locali, ed in Siria. Il Nuovo concetto strategico viola i principi della Carta delle Nazioni unite.
Uscendo dalla Nato, l’Italia si sgancerebbe da questa strategia di guerra permanente, che viola la nostra Costituzione, in particolare l’articolo 11, e danneggia i nostri reali interessi nazionali.
L’appartenenza alla Nato priva la Repubblica italiana della capacità di effettuare scelte autonome di politica estera e militare, decise democraticamente dal Parlamento sulla base dei principi costituzionali.
La più alta carica militare della Nato, quella di Comandante supremo alleato in Europa, spetta sempre a un generale statunitense nominato dal presidente degli Stati uniti. E anche gli altri comandi chiave della Nato sono affidati ad alti ufficiali statunitensi. La Nato è perciò, di fatto, sotto il comando degli Stati uniti che la usano per i loro fini militari, politici ed economici.
L’appartenenza alla Nato rafforza quindi la sudditanza dell’Italia agli Stati Uniti, esemplificata dalla rete di basi militari Usa/Nato sul nostro territorio che ha trasformato il nostro paese in una sorta di portaerei statunitense nel Mediterraneo.
Particolarmente grave è il fatto che, in alcune di queste basi, vi sono bombe nucleari statunitensi e che anche piloti italiani vengono addestrati al loro uso. L’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione nucleare, che ha sottoscritto e ratificato.
L’Italia, uscendo dalla Nato e diventando neutrale, riacquisterebbe una parte sostanziale della propria sovranità: sarebbe così in grado di svolgere la funzione di ponte di pace sia verso Sud che verso Est.
Sostieni la campagna per l’uscita dell’Italia dalla Nato
Thomas Brandoli ha firmato la petizione 3 ore faGrazie a te questa petizione ha delle possibilità di vincere! Abbiamo bisogno solo di altre 55.279 firme per raggiungere il prossimo obiettivo. Puoi aiutarci?Fai crescere questa petizione
OMICIDIO MAURIZIO CERRATO. La sera del 19 Aprile 2021, in Torre Annunziata (NA) è stato barbaramente ammazzato, da… Leggi di più Firma la petizione Petizione di tendenza
Cos’è la Tampon Tax? Semplice! È l’imposta IVA al 22% che grava sui prezzi degli assorbenti, considerati come beni di lusso… Leggi di più Firma la petizione Petizione di tendenza
Il 7 febbraio 2021 è stato un anno esatto dalla carcerazione di Patrick George Zaki. La storia dello studente Egiziano è ormai… Leggi di più Firma la petizione Petizione di tendenza
Siamo giovani in Italia. Siamo troppi in aula e siamo solo un numero, siamo tirocinanti non pagati o siamo cervelli in fuga… Leggi di più Firma la petizione Petizione di tendenza
ENG“RiVolti ai Balcani” raccoglie e condivide l’appello che arriva da singoli cittadini e cittadine, attivisti e volontari… Leggi di più Firma la petizione Petizione di tendenza
“Ieri passeggiavo con Caos, un lagotto di otto mesi. Ieri passeggiavo con Caos. Ieri non passeggiavo più.Caos è morto, tra… Leggi di più Firma la petizione Petizione di tendenza
Considerato il rilevante apporto delle scuole in presenza al numero complessivo dei contagi (dati Ministero dell’Istruzione con… Leggi di più Firma la petizione Petizione di tendenza
Sono Pasquale Cesarano studio giurisprudenza all’università Parthenope di Napoli. E insieme ad altri studenti chiedo la… Leggi di più Firma la petizione Petizione di tendenza
Un comitato spontaneo di cittadini fortemente preoccupati dalla gestione di un tema cruciale per lo sviluppo locale come la… Leggi di più Firma la petizione
#OTD in 1995, years ago – Vietnamese government for the first time published the official statistics on casualties that #Vietnam suffered due to #US intervention: it claimed lives of as many as 2 million civilians & some 1.1 million North Vietnamese & Viet Cong soldiers Lingua originale: inglese. Traduzione di #OTD nel 1995,2 ⃣ 6 ⃣ anni fa – il governo vietnamita per la prima volta pubblicò le statistiche ufficiali sulle vittime che #Vietnam sofferto a causa di #US intervento: ha causato la morte di ben 2 milioni di civili e circa 1,1 milioni di soldati del Vietnam del Nord e del Viet Cong
Escalation dell’amministrazione Biden dal Medioriente all’Europa, in particolare nel Donbass contro la Russia 09. 04.2021. Joe Biden lo aveva annunciato nel suo programma elettorale: «Mentre il presidente Trump ha abbandonato alleati e partner, e abdicato… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Manlio Dinucci (il Manifesto, 6 aprile 2021) Joe Biden lo aveva annunciato nel suo programma elettorale: «Mentre il presidente Trump ha abbandonato alleati e partner, e abdicato alla leadership americana, come presidente farò immediatamente passi… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
“Siamo pronti a difenderci ma vogliamo riportare l’Ucraina al tavolo delle trattative” 02.04.2021. Sul filo del rasoio: nel mezzo della crescente tensione tra Kiev e il Donbass, Natalia Nikonorova, ministro degli Esteri della Repubblica Popolare… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Venerdì 02 Aprile intervista a Manlio Dinucci – “La Russia non è nemica dell’Italia” 02/04/2021Manlio Dinucci analizza tutti i segnali che dimostrano l’intenzione della Nato di provocare la Russia fino al punto da generare una… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Defender Europe, la mastodontica esercitazione annuale dell’Esercito Usa contro un’ipotetica aggressione russa. 30.03.2021. Non tutto in Europa è paralizzato dai lockdown anti-Covid: si è infatti messa in moto la mastodontica esercitazione annuale dell’Esercito Usa, Defender-Europe,… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Intervista a Vladimir Kozin di Jean Toschi M. Visconti 23.12.2020. Vladimir Kozin, principale esperto militare russo ci spiega cosa farà la Russia se gli USA schiereranno missili nucleari in Europa. Mentre l’attenzione mondiale è concentrata… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Manlio Dinucci (il Manifesto, 30 marzo 2021) Non tutto in Europa è paralizzato dai lockdown anti-Covid: si è infatti messa in moto la mastodontica esercitazione annuale dell’Esercito Usa, Defender-Europe, che fino a giugno mobilita sul… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Un ulteriore gravissimo rischio: missili nucleari ipersonici in Europa contro la Russia. 26.03.2021.Conferma ufficiale: gli USA schiereranno in Europa contro la Russia missili nucleari ipersonici, esponendoci a un ulteriore gravissimo rischio. Guarda e commenta su… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Giovedì 25 marzo intervista a Manlio Dinucci – “Gli Stati Uniti usano l’Europa come scudo umano contro la Russia” 25/02/2021Manlio Dinucci, analista geopolitico, sottolinea la pericolosità insita in alcune scelte militari della Nato che mettono… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
La tecnologia 5G ha un ruolo fondamentale nello sviluppo di nuovi sistemi d’arma 23.03.2021. La tecnologia 5G ha un ruolo fondamentale nello sviluppo di nuovi sistemi d’arma, come i missili ipersonici da attacco nucleare. Guarda… Condividi questo: FacebookTwitterEmailRedditLinkedInTelegramCondividi
Sep 18, 2014 … … Christian Europe. The young recruit is expected to pray five times a day, the norm in Islamic societies.[10] In the late morning the …
Nov 27, 2014 … … Christian persecution or the genocide of Christians. … The good news is that they are now in heaven with Christ to receive the martyrs crown of …
Gatestone Institute › united-church-of-christ-unicef
Mar 23, 2017 … Mothers praise their dead children as martyrs and streets and squares named after them. Reply->. Albert Reingewirtz • Mar 23, 2017 at 07:02.
Dec 24, 2012 … … [martyrs] of the resistance” — the Gaza Strip stronghold of … Residents of ancient Christian strongholds — the Copts in Egypt, the Christians …
Jan 27, 2016 … … Martyr Church in Newcastle upon Tyne, UK, hosted an event titled … Christian churches are demolished, Christian crosses are burned and …
Gatestone Institute › blood-libel-israel-gaza-hospital
Oct 25, 2023 … And Hamas and only Hamas put Palestinians in harms way, they believe that makes them martyrs not victims. … Christian, including Roman Catholic, …
Gatestone Institute › palestinians-terrorists-murderers-soleimani
Mar 12, 2021 … … martyr by these terrorist groups because he was supplying them with cash and weapons. … They’re happiest killing Jews, but they kill Christians …
Gatestone Institute › gabriel-naddaf-christians-israel
Jun 19, 2016 … So far all we heard about Christians and Christian groups … We Christians of the Middle East have been and continue to be considered as martyrs …
Gatestone Institute › palestinians-mer-khamis-murder
Apr 8, 2011 … … Martyrs Brigades. Regardless of the identity or political affiliation of … Mer-Khamis, who was born to a Jewish mother and a Christian Arab …
Erdogan testa di caxxo, tu NON hai più crociati da uccidere, però come hai fatto il genocidio degli Armeni puoi sempre fare il genocidio dei Greci, dato che Merkel ha rubato loro anche le mutande grazie al comunista Tsipras
ISLAM shariah demonio Allah, lui è sempre in Jihad contro il mondo di Satana il Fariseo comunista induista massone, poi, Erdogan sogna i crociati la notte!
Lars H Alhaug replied to you on For Israeli Farmers Harmed by Hamas Arson Terror, Financial Help is on the Way 23 minutes ago
uniusrei@protonmail.com 6 hours ago
Bin Salman] if, the priests of German satan of NATO: did not kill me: my friend MarlaMarleen of youtube?then, I can say that: 666 were the only ones, who had the courage to speak to me, and who challenged me, and who were loyal to me!the satanists guaranteed the first amendment in youtube: what the GAYlgbt, with the filters and algorithms: they suppressed.You will say: “They should have given youtube to the Christians, since you are the winner, the one who defeated the satanists, because those infamous Anglo-American rothschild: have given youtube to the GayLGBT?answer.ok, I wait to be avenged: from you, you give a shoulder to the NWO and it will collapse!========Bin SALMAN ] se, i sacerdoti di satana tedeschi della NATO: non mi uccidevano MarlaMarleen di youtube? poi, io posso dire che: sono stati gli unici: che hanno avuto il coraggio di parlarmi, e che mi hanno sfidato, e che sono stati leali con me! i satanisti garantivano il primo emendamento in youtube: quello che che i GAYlgbt, con i filtri e algoritmi: hanno soppresso.Tu dirai: “avrebbero dovuto dare youtube ai cristiani, dato che tu sei il vincitore, colui che ha sconfitto i satanisti, perché quegli infami anglo-americani rothschild: hanno dato youtube ai GayLGBT? answer.ok, io aspetto di essere vendicato: da te, tu dai una spallata al NWO ed esso crollerà!!
Lars H Alhaug
Lars H Alhaug 23 minutes ago
Is this what one call a media take over?
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uniusrei@protonmail.com
uniusrei@protonmail.com a few seconds ago
I take my responsibility for my statements as in court so also: before God’s judgment!
but, I do not think your Rothschild could do the same!
io mi assumo la responsabilità delle mie affermazioni come in tribunale così davanti al giudizio di Dio!
ma, non credo che il tuo Rothschild potrebbe fare lo stesso!
27 AGO – Milioni di persone nella Repubblica Democratica del Congo sono schiacciate tra le violenze della guerra in corso tra bande armate e la recrudescenza dell’epidemia di Ebola. Migliaia di civili sono fuggiti dai loro villaggi della provincia Kivu Nord, nel Congo orientale, dopo che i combattimenti tra oltre 100 gruppi armati si sono intensificati terrorizzando la popolazione. E’ l’allarme lanciato dall’Agenzia Onu per i rifugiati. Interi villaggi sono stati dati alle fiamme e gli abitanti brutalizzati a colpi di machete. Inoltre la violenza sessuale sulle donne è all’ordine del giorno, in particolare nei territori al confine con l’Uganda. La popolazione è costretta a fuggire e si stima che siano stati già oltre mezzo milione nel 2018 gli abitanti che hanno abbandonato la propria terra. All’inizio di agosto una delegazione Onu ha visitato la zona trovando villaggi deserti e constatando come le persone fuggite che hanno trovato rifugio a Beni o a Oicha continuano ad essere vittime di brutale violenza.
Bin Salman] if, the priests of German satan of NATO: did not kill me: my friend MarlaMarleen of youtube?
then, I can say that: 666 were the only ones, who had the courage to speak to me, and who challenged me, and who were loyal to me!
the satanists guaranteed the first amendment in youtube: what the GAYlgbt, with the filters and algorithms: they suppressed.
You will say: “They should have given youtube to the Christians, since you are the winner, the one who defeated the satanists, because those infamous Anglo-American rothschild: have given youtube to the GayLGBT?
answer.
ok, I wait to be avenged: from you, you give a shoulder to the NWO and it will collapse!
======== https://unitedwithisrael.org/for-israeli-farmers-harmed-by-hamas-arson-terror-financial-help-is-on-the-way/
Bin SALMAN ] se, i sacerdoti di satana tedeschi della NATO: non mi uccidevano MarlaMarleen di youtube?
poi, io posso dire che: sono stati gli unici: che hanno avuto il coraggio di parlarmi, e che mi hanno sfidato, e che sono stati leali con me!
i satanisti garantivano il primo emendamento in youtube: quello che che i GAYlgbt, con i filtri e algoritmi: hanno soppresso.
Tu dirai: “avrebbero dovuto dare youtube ai cristiani, dato che tu sei il vincitore, colui che ha sconfitto i satanisti, perché quegli infami anglo-americani rothschild: hanno dato youtube ai GayLGBT?
answer.
ok, io aspetto di essere vendicato: da te, tu dai una spallata al NWO ed esso crollerà!!
Bin SALMAN ] il sesso è centrale
il cuore è centrale
l’anima è centrale
lo spirito è centrale
e tu hai una sola vita
infatti: Dio è uno: e lui è sempre centrale: così, finalmente tu hai capito cosa è la santità: essa è l’assenza della lussuria
dear Bin SALMAN] the story of this: imf666killyouxtubexstopme @ gmail? it’s a scary story: that happened between me: and all the CIA cannibalistic satan priests! .. and it’s a story that ended badly, very bad for them: and for the poor youtube: which was once a happy place, where everyone could talk to everyone, then, today, thanks to the filters: of NWO, it was destroyed the first amendment: and youtube has become like an idiot: that is a real cage: for the circulation of ideas (all blocked), then the desperate Pharisees: after spending billions of dollars to damage youtube and stop my ministry Unius REI : then, they left the management of youtube, to theirGAY, so youtube has become a very sad place, you can not understand the displeasure of all the priests of satan, so much so that one of them has made a channel named: IhateNewLayout
dear Bin SALMAN ] la storia di questo: imf666killyouxtubexstopme @ gmail? è una storia spaventosa: che è successa tra me: e tutti i sacerdoti di satana cannibali della CIA! .. ed è una storia che è finita male, molto male per loro: e per il povero youtube: che prima era un posto allegro, dove tutti potevano parlare con tutti, poi, oggi, grazie ai filtri: del NWO, è stato distrutto il primo emendamento: e youtube è diventato così: un idiota: che è una vera gabbia: per la circolazione delle idee (tutto bloccato), quindi i farisei disperati: dopo avere speso miliardi di dollari per danneggire youtube e fermare il mio ministero Unius REI: poi, hanno lasciato la gestione di youtube
ai loroGAY, così youtube è diventato un posto molto triste, NON puoi capire il dispiacere di tutti i sacerdoti di satana, tanto che uno dei loro ha fatto un canale dal nome: IhateNewLayout
For Israeli Farmers Harmed by Hamas Arson Terror Allah uuuuhh akbrarrr shariah terror: Mecca idol Kaaba: genocide universal: Kafir takfiri Saud Riad, Financial Help is on the Way
uniusrei@protonmail.com Ritchie Blackmore • https://unitedwithisrael.org/for-israeli-farmers-harmed-by-hamas-arson-terror-financial-help-is-on-the-way/
we have a demonic religion Islam, criminal, hypocritical, murderous, paranoid, that governs 50nations of the ARABA LEAGUE, and that: kill in the name of Allah and of a Koran who have wrote the Pharisees Enlightened sinagogue lucifer with Kabbalah, and all those who are not his faithful kills them for blasphemy and apostasy, and then, you say that this makes no sense?
So, what man woman: shouts into Ummah: “justice and truth”, or, who was guilty of being born in another religion, in OCI UN Erdogan Saud (they deny all human rights): and then, those that they can not personally kill by them, then, make they kill their fools or, from their galaxy, jihadist sharia (ISISI Boko Haram, Taliban, etc. .. that are always their shariahs) and then, you say that this makes no sense?
So, why, I have been: an observatory on the martyrdom of Christians in these 30 years?
So, why, I have been: an observatory on the martyrdom of Christians in these 30 years?
to say that: UN only authorizes the Arab League, to kill the Rohingya with impunity all over the world?
noi abbiamo una religione demoniaca Islam, criminale, ipocrita, assassina, paranoica, che governa 50nazioni della LEGA ARABA, e che: uccide in nome di un Corano che hanno scritto i Farisei con la Kabbalah, e tutti quelli che, non sono i suoi fedeli li uccide per blasfemia e apostasia, e poi, tu dici che questo non ha un senso?
Quindi, quello che: grida “giustizia e verità”, oppure, che ha avuto la colpa di nascere in un altra religione, in OCI ONU Erdogan Saud (loro negano tutti i diritti umani): e poi, quelli che loro non può uccidere personalmente, poi, lo fanno uccidere ai loro pazzi o, dalla loro galassiah jihadista sharia (ISISI Boko Haram, talebani, ecc.. che sono sempre loro shariah) e poi, tu dici che questo non ha senso?
Allora, perché, io sono stato: un osservatorio sul martirio dei cristiani in questi 30anni?
per dire che: ONU autorizza soltanto la lega araba, a uccidere i Rohingya impunemente in tutto il mondo?
Il nunzio dice di averne parlato a Papa Francesco quando lo incontrò nel 2013. McCornick «ha corrotto generazioni di seminaristi e sacerdoti e Papa Benedetto gli aveva ordinato di ritirarsi ad una vita di preghiera e penitenza», avrebbe detto allora il nunzio, che accusa Papa Francesco di non aver preso alcun provvedimento, lasciando che McCarrick continuasse ad avere un ruolo pubblico. http://www.secoloditalia.it/2018/08/terribile-accusa-dellex-nunzio-a-washington-il-papa-copri-casi-di-pedofilia/ che accusa Papa Francesco di non aver preso alcun provvedimento, lasciando che McCarrick continuasse ad avere un ruolo pubblico.
uniusrei@protonmail.com • https://unitedwithisrael.org/for-israeli-farmers-harmed-by-hamas-arson-terror-financial-help-is-on-the-way/
la CIA riempie Internet di satanisti [ Nuovo utente registrato sul sito Blog di cecchinospadaccino: ] poi, diciamo che gli hacher sono i russi [ stopforumspam ] Abuse History for domain ” net factorican ” questi factorican sono tutti SATANISTI una sub-agencia della CIA, e NON C’é GIORNO che loro non vengano ad iscriversi al mio canale, penso che, loro vogliano fare delle “messe nere” su di me, ma, poi, si trovano tutti sfracellati in qualche ospedale da qualche parte!
Giulietto Chiesa uno dei più importanti esperti di geopolitica diceva 10anni fa: “noi siamo vicini alla catastrofe”
e se, la tua capretta può brucare l’erba e produrre i pisellini?
tu questo lo devi soltanto a me: che io ho traumatizzato i satanisti della CIA!
Belgio, torna l’incubo: poliziotto assassinato durante un controllo – Secolo d’Italia. Mohammed shariah non ti perdonerà perché tu sei troppo impuro e infedele! /belgio-torna-lincubo-poliziotto-assassinato-durante-un-controllo
servedby publy net ] le singol singol sono alla ricerca di uomini esperti, [ Trump Putin Netanjahu ] voi siete uomini esperti? perché io non so come si fa!
uniusrei@protonmail.com • https://unitedwithisrael.org/for-israeli-farmers-harmed-by-hamas-arson-terror-financial-help-is-on-the-way/
Bin SALMAN ] io ho detto che adSense è un ladro, perché, in 10anni non mi ha mai dato 1centesimo.. però la verità è che nel NWO CIA 666 Uk NATO, mi hanno messo così tanti filtro addosso, che solo i computer automatici della CIA mi possono leggere! si ho fatto la affiliazione a Amazon, ma, dubito, proprio per i filtri di google 666 A.I., cuoè, che in amazon mi possano riconoscere un qualche utile!
Comunque, io faccio la pubblicità a Byoblu, su tutti i siti, perché lui lavora bene, anche se: come ateo tutte le volte che: lui mi incontra: lui mi insulta, poi, io gli dico le cose sporche che lui ha fatto in gioventù e poi lui mi blocca: tutte le volte!
Min Dona] thanks for your report: timely orderly and clear!
but, above the Republicans and the Democrats: there is the Shadow Government: rothschild Bilderberg with all his beasts of satan and allah of the: CIA 666 UK shariah Wahhabiti,
then, above them there is me: Unius REI, and above me: there is God Almighty the living of ISRAEL!
Min Dona ] grazie per il tuo resoconto: puntuale ordinato e sereno!
ma, sopra i republicani e i democratici: c’é il Governo Ombra: rothschild Bilderberg con tutte le sue bestie di satana e allah dei: CIA 666 UK shariah Wahhabiti,
poi, sopra di loro ci sono io: Unius REI, e sopra di me: c’é Dio Onnipotente il vivente di ISRAELE!
[12:08, 24/6/2018] lorenzoJHWH King Israel & Unius REI: Oggi 24 giugno celebriamo la solennità della nascita di san Giovanni Battista. Se si eccettua la Vergine Maria, il Battista è l’unico santo di cui la liturgia festeggia la nascita e lo fa perché essa è strettamente connessa al mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio. B. XVI
[10:51, 19/8/2018] lorenzoJHWH King Israel & Unius REI: L’EUCARESTIA è essenziale per noi: è Cristo che vuole entrare nella nostra vita e riempirla con la sua grazia. Papa Francesco
[09:57, 20/8/2018] lorenzoJHWH King Israel & Unius REI: L’umiltà è la sola che beatifica ed eterna le virtù, che fa forza al regno dei cieli, che ha umiliato il Signore della Maestà fino alla morte e alla morte di croce. L’umiltà fu la prima a discendere fra noi il Verbo di Dio stabilito nell’alto dei cieli. San Bernardo oggi venerato
[10:32, 21/8/2018] lorenzoJHWH King Israel & Unius REI: Perché Dio ci ha creato? Per conoscerlo, amarlo, servirlo e goderlo in Paradiso. Dal catechismo di Pio X oggi venerato
[09:50, 22/8/2018] lorenzoJHWH King Israel & Unius REI: Maria Santissima è veramente la mistica scala per la quale è disceso il Figlio di Dio sulla terra e per cui salgono gli uomini al cielo. Sant’Agostino. Oggi si venera la Vergine Maria Regina!
[09:02, 23/8/2018] lorenzoJHWH King Israel & Unius REI: Al di fuori della Croce non vi è altra scala per salire in Cielo. Santa Rosa oggi venerata
[11:21, 24/8/2018] lorenzoJHWH King Israel & Unius REI: Ci hai fatti per Te Signore e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te. Sant’AGOSTINO
[10:36, 25/8/2018] lorenzoJHWH King Israel & Unius REI: Voglia il Cielo che tu possa riconoscere qual è quella parola che Dio desidera dire al mondo con la tua vita. Gaudete et Exultate n. 24 Papa Francesco
[10:03, 26/8/2018] lorenzoJHWH King Israel & Unius REI: Chi ti ha creato senza di te non ti salverà senza di te. Sant’AGOSTINO
[09:17, 27/8/2018] lorenzoJHWH King Israel & Unius REI: Nulla è lontano da Dio e non c’è da temere che alla fine del mondo Egli riconosca il luogo da cui risuscitarmi. Santa Monica(sue ultime parole prima di morire). Oggi venerata
[09:17, 27/8/2018] lorenzoJHWH King Israel & Unius REI: È la mamma di sant’Agostino!!! Ha tanto pregato per il figlio non credente che è diventato uno dei più grandi santi della storia!!!
[06:56, 28/8/2018] lorenzoJHWH King Israel & Unius REI: Sero te amavi pulchritudo tam antiqua et tam nova. Sero te amavi! Tardi ti ho amato Bellezza tanto antica e tanto nuova. Tardi ti ho amato! Dalle Confessioni di sant’AGOSTINO, OGGI Venerato!
uniusrei@protonmail.com • https://unitedwithisrael.org/for-israeli-farmers-harmed-by-hamas-arson-terror-financial-help-is-on-the-way/
Bin SALMAN ] solo chi sa il futuro di una persona può uccidere i criminali: i satanisti? io li vedo tutti inginocchiati a servire la Santa Messa a Papa FRANCESCO, oppure, li vedo tutti a pulire i cessi del mio terzo tempio ebraico,
e i transessuali? io li vedo tutti che sono diventati le suore di madre teresa di calcutta!
il lavoro sporco lo faccio fare soltanto ai miei ministri angeli perché loro non possono sbagliare!
Incontro che rischiava di coinvolgere il Papa in campagne politiche dei conservatori americani. http://www.secoloditalia.it/2018/08/terribile-accusa-dellex-nunzio-a-washington-il-papa-copri-casi-di-pedofilia/ Apparentemente il Papa non aveva gradito l’incontro che gli era stato organizzato nella nunziatura con Kim Davis, funzionaria comunale licenziata per non aver voluto trascrivere matrimoni fra persone dello stesso sesso. Incontro che rischiava di coinvolgere il Papa in campagne politiche dei conservatori americani.
Bin SALMAN ] sono molti i motivi perché, nel NWO non mi hanno ucciso, uno di questi è perché, io ho convinto i satanisti che mi trasformerò per 50anni in un ombra assassina, dato che Dio mi ha dato la autorità sul genere umano per 50anni!
https://unitedwithisrael.org/for-israeli-farmers-harmed-by-hamas-arson-terror-financial-help-is-on-the-way/
BIN Salman] here, we always highlight: the coercive attitude (violent) that: I have had in youtube against: the priests of satan of NATO and the Government Ombra Cia 322 NSA UK: the Pharisees,
but, in reality, I have conquered all of them with love!
you can not imagine how they were grateful to me because of my theological, philosophical and theocratic political reflections!
BIN Salman ] quì, noi mettiamo sempre in evidenza: l’atteggiamento coercitivo (violento) che: io ho avuto in youtube contro: i sacerdoti di satana della NATO e Governo Ombra Cia 322 NSA UK: i farisei,
ma, in realtà, io ho conquistato tutti loro con l’amore!
tu non puoi immaginare come loro mi sono stati riconoscenti a motivo delle mie riflessioni teologiche, filosofiche e di politica teocratica!
BIN Salman] in these 10 years it has been widely demonstrated: “I control the NWO”. and if there is a nuclear world war it is only because your demon Allah ordered you to conquer the world!
in questi 10 anni è stato ampiamente dimostrato: “io controllo il NWO”. e se ci sarà una guerra mondiale nucleare è soltanto perché il tuo demonio allah ti ha ordinato di conquistare il mondo!
euro ha distrutto in un minuto: il potere di acquisto della LIRA del 40%.
e la politica UE è stata distuttiva, ci hanno privato della industria, ci hanno privatizzato tutto: ladri assassini!
uniusrei@protonmail.com • BIN Salman] there are no books where you can be read: the things I write about God, because they are born only from my experience, physics of God, therefore rational and logical deductive!
non ci sono libri dove posso essere lette: le cose che io scrivo circa Dio, perché esse nascono unicamente dalla mia esperienza, fisica di Dio, quindi razionale e logico deduttiva!
mi dispiace che i satanisti sono gli unici, in questo pianeta, che percepiscono ancora, la presenza di Dio, in questo pianeta.. infatti nessuno mi ha riconosciuto nel mondo come Unius REI tranne loro!
Assurdo: ora per lo stupro del cittadino senegalese accusato di violenza sessuale ai danni di una 15enne a Jesolo il Pd se la prende con Salvini“
Una ragazzina di 15 anni stuprata in spiaggia. Salvini aveva annunciato: ‘operazione spiagge sicure’.
Min Dona ] [ For McCain to state that a US President not attend his funeral is absurd. McCain was a Senator and fought for his country. A POW.
This man became infected with what many democrats have – a lost sense of respect, and an aggression to attack the winning Party President. The democratic process is we sometimes have dem Presidents and we sometimes have repub. presidents. You may not agree with liberal or conservative policies – but a US citizen is supposed to show tolerance and respect for their fellow man (and above all for the highest office of our land – the US Presidency. (they call this integrity, and equal rights remember?)
An equal right to win an election.
NOT for the losers to mount attacks on the winning President after the election.
The democrats have turned into a vile party. And their deeds will be judged from on high.
Per McCain affermare che un presidente degli Stati Uniti non partecipa al suo funerale è assurdo. McCain era un senatore e ha combattuto per il suo paese. Un prigioniero di guerra.
Quest’uomo è stato contagiato da quello che hanno molti democratici – un senso di rispetto perduto e un’aggressione per attaccare il presidente del partito vincitore. Il processo democratico è che a volte abbiamo Presidenti Dem e talvolta abbiamo un repub. presidenti. Potresti non essere d’accordo con le politiche liberali o conservatrici – ma un cittadino statunitense dovrebbe mostrare tolleranza e rispetto per il loro prossimo (e soprattutto per il più alto ufficio della nostra terra – la Presidenza USA. (Chiamano questa integrità e diritti uguali ricorda?)
Un uguale diritto di vincere un’elezione.
NON per i perdenti di attaccare il presidente vincitore dopo le elezioni.
I democratici si sono trasformati in una festa vile. E le loro azioni saranno giudicate dall’alto.
Power to the People: Read Robert Spencer’s The History of Jihad
By Robert Spencer on Aug 27, 2018 09:12 pm
You’re being lied to on a grand scale. Respected academics such as Akbar Ahmed of American University, Audrey Truschke of Rutgers, the late Maria Rosa Menocal and many others would have you believe that the history of Islam is one of tolerance, pluralism, and respect for non-Muslims. These historical fictions are pushed upon you in […] Read in browser »
Chad: Muslims intimidating Christians and driving them from public life under new rules prioritizing Islam
By Robert Spencer on Aug 27, 2018 08:00 pm
While the establishment media gets the vapors about alleged “anti-Islam activity” in the US, this is what actual discrimination on the basis of religion looks like. “Source: Catholics face fear as Chad prioritizes Islam,” by Jonathan Luxmoore, Catholic News Service, August 27, 2018 OXFORD, England (CNS) — Christians in Chad are being intimidated and forced […] Read in browser »
Southern California Public Radio: “As anti-Islam activity rises, campaign aims to boost voter turnout among Muslims”
By Robert Spencer on Aug 27, 2018 07:52 pm The establishment media takes for granted that there is a rise of “anti-Muslim activity” in the US, and this story is one of many that assume that, but it’s necessary to call out the lie whenever possible anyway. There are no examples given of the “marked increase in anti-Muslim activity,” and FBI figures show that […] Read in browser »
CNN worries that New Mexico jihad compound “might contribute to a rise in racism and Islamophobia”
By Robert Spencer on Aug 27, 2018 03:32 pm “Many are quick to distance the state’s countercultural vibe from the compound and its inhabitants, who are accused of training the children to commit mass shootings. But they also fear that the publicity around a case infused with allegations of terrorism, child abuse and faith healing might contribute to a rise in racism and Islamophobia.” […] Read in browser »
Muslim cleric: One who kills and is killed for Allah “is married to 72 virgins of Paradise”
By Robert Spencer on Aug 27, 2018 03:24 pm In Arabic, shahid means “witness,” just as martyr means “witness” in Greek. A martyr is one who bears witness to the truth of his faith — in Christianity by dying for it, and in Islam by killing and dying for it, in accord with the Qur’an’s promise of Paradise to those who “kill and are […] Read in browser »
Video: Tourists watch as 50 Muslim migrants land boat on Spanish beach near luxury hotel
By Robert Spencer on Aug 27, 2018 03:06 pm Many have claimed that the video below is a year old, and have taken it to be the same as this video. However, if you compare the two, you’ll see they’re not the same. The Muslim migrant influx continues, and the beachgoers are clueless as to what is being done to their country. “‘They’re heading […] Read in browser »
Muslim countries silent about China’s repression of Uighur Muslims
By Robert Spencer on Aug 27, 2018 12:14 pm This Business Insider articles attributes the Muslim world’s silence about the Chinese government’s brutally repressive tactics toward the Uighur Muslims to economic interests. It may also be because the Muslim countries understand and respect strength and even brutality and injustice, while despising the weakness of Western states that are so afraid of charges of “Islamophobia” […] Read in browser »
Malaysia: Counterterror cop confirms jihad terror recruitment among Rohingya refugees
By Robert Spencer on Aug 27, 2018 11:58 am “They will be recruited by the terror groups and sent back to Myanmar to wage war,” and then the establishment media will portray them as innocent victims of the rapacious Myanmar war machine. “Counter terrorism cop confirms elements of terrorism among Rohingya refugees,” Sun Daily, August 27, 2018: KUALA LUMPUR: Federal Special Branch Counter Terrorism […] Read in browser »
Hugh Fitzgerald: Only Erdogan Can Lift the Lira
By Hugh Fitzgerald on Aug 27, 2018 06:59 am Since the beginning of the year the Turkish lira has lost 44 percent of its value against the dollar, and it continues to plummet. There are many reasons for this fall in value. First, one might point to the economic recovery plan that Turkey followed, beginning in 2001, the brainchild of the economist Kemal Dervish, […] Read in browser »
Iran pays tribute to “victims of terrorism,” boasts of being best at “countering terrorism” in region
By Christine Douglass-Williams on Aug 27, 2018 06:45 am One wonders how long it will take for the leaders of Western Europe to wake up and realize the lies and propaganda that come from the Islamic leaders of Iran and elsewhere. They deceive with the utmost confidence, and they utilize government-financed and controlled media to do it…. Iranian foreign minister’s aide for political affairs […] Read in browser »
Egypt sponsors dialogue between Hamas and Islamic Jihad for ceasefire agreement with Israel
By Christine Douglass-Williams on Aug 27, 2018 06:41 am The Egyptian-sponsored internal Palestinian dialogue over reaching a cease-fire agreement with Israel are [sic] to be resumed in Cairo this week. Worldwide hope in this charade persists, as jihadist leaders continue to buy time, fool the world and continue to pursue their goal of conquest and destruction of Israel. Before the festival of Eid al-Adha, […] Read in browser »