Gianluigi Paragone 85.900 iscritti universal Kingdom brotherhood Fedele ThePat1964 la costituzione…..ma se la calpestano quotidianamente cosa vuoi che vadano a guardare, avete capito che fanno esattamente come vogliono? Eloise Foley NON TOCCATE I BAMBINI… I BAMBINI SONO SACRI NON SI TOCCANO ================= la ferraglia nei vaccini. Intervista a Stefano Montanari – 1° parte https://youtu.be/rdTD7KA_58c Intervista a Stefano Montanari – 1° parte PandoraTV La prima parte della lunga e dettagliata intervista rilasciata dal dott. Stefano Montanari a Pandora TV. universal Kingdom brotherhood Fedele Sabrina Pano Profonda stima per queste persone meravigliose. Un sentito grazie. GranTubone Vorrei che più scienziati ed intellettuali accettassero l’impegno di Montanari a 21:15, cioè di confrontarsi e spiegare al pubblico. In questo modo le menzogne del potere si sgretolano all’istante. Vorrei davvero che i principii della verità e della logica smontassero il principio di autorità su cui si regge il potere e solo queste persone possono aiutarci a farlo. Ringrazio PandoraTV per questa intervista e le propongo una missione: “andarli a scovare”. Date voce a gente che davvero sa qualcosa della realtà e che ce la può far osservare liberandoci dalla “narrazione della realtà” ad uso e convenienza del potere. ================== Perché i soloni dell’antirazzismo non si inginocchiano per Davide Giri? 8 giugno 2020, Montecitorio. Una sparuta delegazione di deputati dem si inginocchia nel mezzo dell’Aula. In prima fila c’è Laura Boldrini. La teatrale messa in scena è tutta dedicata a George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso durante l’arresto, e “alle piazze che dicono ‘no’ al razzismo e a ogni forma di discriminazione”. Se fossero coerenti con loro stessi, potrebbero (anzi, dovrebbero) fare lo stesso anche per Davide Giri, il ricercatore italiano ammazzato ad Harlem nei giorni scorsi. Magari verremo smentiti dai fatti a breve, ma crediamo difficile (persino impossibile) che questo accadrà. Il motivo? Semplice: perché Davide è bianco mentre l’assassino, il 25enne Vincent Pinkney, non solo è un afroamericano ma ha volutamente accoltellato il primo bianco che gli passava sotto tiro. © Fornito da Il Giornale Ieri, in un commento pubblicato su Libero, Gianluca Veneziani notava la scarsa visibilità che i giornaloni stanno dando alla copertura dell’omicidio di Davide Giri. La stessa che oggi Federico Rampini ha notato anche sui giornali americani e in modo particolare sul New York Times. Anche qui le motivazioni sono presto dette e sono le stesse che porteranno Laura Boldrini, Lia Quartapelle e soci a non prendere nemmeno in considerazione l’idea che inginocchiarsi per Floyd e non per Giri li fa sembrare dei politicanti al soldo del politicamente corretto. Il punto è che un bianco ammazzato da un nero non scatena indignazione, nemmeno se l’assassinio è a sfondo razziale. Perché non giova alla causa. Il cv di Vincent Pinkney è imbarazzante. Ha alle spalle un’aggrssione in branco che gli ha aperto le porte del carcere e l’ha rinchiuso in cella per ben quattro anni. Il branco con cui va a zonzo per New York, poi, è ben noto alle forze dell’ordine ed è la gang degli Ebk, acronimo che sta per “Everybody Killas” cioè “uccidiamo tutti”. “L’aggressore pare sia un fanatico razzista che odia i bianchi. Mio figlio ha tutte le caratteristiche per essere bersaglio di uno così, pelle e capelli chiari”, ha raccontato al Corriere della Sera il padre di Roberto Malaspina, turista italiano che è stato attaccato pochi minuti dopo l’aggrssione a Davide ma che è riuscito a sopravvivere alla furia del killer. “È stato colpito senza un motivo, per il solo gusto di farlo”. In realtà Pinkney, un motivo, ce l’aveva eccome. Ed era, appunto, il colore della pelle delle persone che incrociava. È fuori da ogni dubbio, quindi, che ci troviamo davanti ad un omicidio razziale, né più né meno come successe quando morì Floyd. Eppure il New York Times non lo sta affatto trattando allo stesso modo. “L’interesse del quotidiano, e il vigore investigativo messo in campo, sarebbero stati diversi se le parti fossero state rovesciate”, fa notare oggi Rampini in un’attentissima analisi pubblicata sul Corriere della Sera. “Se la vittima fosse stata afroamericana e l’omicida un bianco – annota – a maggior ragione se quel bianco fosse stato un membro di qualche organizzazione che predica e pratica la violenza, per esempio una milizia di destra. La tragedia sarebbe finita in prima pagina, un team di reporter sarebbe stato mobilitato per indagare l’ambiente dell’omicida, la sua storia e le sue motivazioni”. Lo stesso si potrebbe dire di politici, intellettuali e opinionisti progressisti che di solito sono sempre pronti a inginocchiarsi contro il razzismo e le discriminazioni. Dove sono finiti oggi? Che fine hanno fatto la Boldrini, la Quartapelle e i compagni piddini? Perché non si inginocchiano anche per Davide Giri, un loro connazionale ammazzato in quanto bianco, in quanto italiano? ================= Gli intellettuali “eretici” contro il politicamente corretto Per gentile concessione dell’associazione Nazione Futura pubblichiamo l’articolo di Andrea Indini uscito sull’ultimo numero della rivista. © Fornito da Il Giornale Lo spartiacque è la morte di George Floyd. L’escalation degenera, infatti, in violenza quando, il 25 maggio dell’anno scorso, un poliziotto ammazza il 46enne afroamericano mentre lo sta arrestando. L’ondata di proteste esplosa nelle vie di Minneapolis dilaga velocemente in tutti gli Stati Uniti fino a trasformarsi in quella che ora è divenuta una delle più ottuse rivolte culturali. Un delirio iconoclasta senza senso che ha portato alla rimozione ignorante di statue e monumenti considerati, talvolta anche solo per futili motivi o per grossolane riletture, razzisti o addirittura schiavisti. Dopo il tritacarne sessuofobico del #MeToo, l’Occidente ha così iniziato a provare sulla propria pelle la brutalità e la ferocia della cancel culture, un movimento nato inizialmente su Twitter nel 2017 e propagatosi poi lentamente nelle università, nelle redazioni dei giornali, a Hollywood e nelle pagine della stragrande maggioranza dei libri mandati in stampa. Un movimento che ha come unico dio il politicamente corretto. Un dio falso, oscurantista e soprattutto illiberale. Da anni il politicamente corretto rende il clima letteralmente irrespirabile. L’anno scorso, complice la campagna elettorale che ha visto contrapporsi il presidente uscente Donald Trump e il democratico Joe Biden, il livello di scontro si è fatto insostenibile. In sé covava già tutti i germi del #MeToo. Sbattuto in carcere Harvey Weinstein per 23 anni, con una doppia mandata in una cella nell’istituto penitenziario di Rikers Island, i progressisti si sono messi al servizio della cancel culture e dell’ideologia woke innalzando al cielo il degenerato simulacro di quella che il 31 dicembre 2020 il musicista australiano Nick Cave ha brillantemente etichettato come “la più infelice religione del mondo”: l’immonda religione del politicamente corretto, appunto, che ha portato a bandire dai programmi di insegnamento testi come Il buio oltre la siepe, La lettera scarlatta e Le avventure di Tom Sawyer. E che dire di Dante condannato per aver spedito all’inferno Maometto? Sbianchettato pure lui. In Italia, ovviamente, non siamo ancora arrivati a questi livelli di follia. Ma siamo sulla buona strada. Anche qui da noi abbiamo subito la deriva iconoclasta di certe pseudo-associazioni sinistrorse, scimmiottando gli aspetti più grotteschi delle proteste oltreoceano. È il caso, per esempio, dell’assurda crociata contro Indro Montanelli. Poi, in ordine sparso, ci siamo dovuti sorbire: l’imposizione di asterischi e “schwa” per far contente le varie Michela Murgia, gli inginocchiamenti (a fasi alternate) di Laura Boldrini e compagni a sostegno della causa BLM, la storpiatura della lingua italiana per far contente le femministe, la cancellazione di “madre e padre” dai certificati pubblici per appagare i movimenti LGBT, le marce degli ultrà dell’immigrazione a sostegno delle ong, le scampagnate delle Sardine per le cause più improponibili, gli smalti di Fedez e gli articoli liberticidi del ddl Zan, la progressiva cancellazione dei simboli della cristianità per non urtare le altre religioni (leggi: l’islam). E così via. Ci si potrebbe scrivere un libro intero. Salvo poi vederlo finire in una delle tante liste di proscrizione dei radical chic che oggi decidono cosa è degno di essere letto e cosa no. Anche perché questo movimento si sente depositario della Verità e ritiene chiunque non la pensi come loro nel torto. Dinnanzi a questa delirante guerra, che mina la conoscenza umana, cancella il passato e impoverisce la crescita dei nostri figli, un manipolo di 150 intellettuali coraggiosi ha messo la faccia per dire pubblicamente che finirà “questa atmosfera soffocante” per danneggiare “le cause più vitali del nostro tempo”. Il 7 luglio 2020 penne come Noam Chomsky, J.K. Rowling, Salman Rushdie, Margaret Atwood e Francis Fukuyama (non certo estremisti pensatori vicini a Trump) hanno pubblicato su Harper’s Magazine “A letter on justice and open debate” per condannare non solo il “conformismo ideologico” al soldo del politicamente corretto ma anche “la gogna pubblica e l’ostracismo” che si sono venuti a creare nel dibattito pubblico. Anche in Italia a sinistra sembra (s)muoversi qualcosa. Non tutti sono più disposti a soccombere al politicamente corretto e così accade che firme storicamente in forza all’esercito progressista hanno iniziato a opporsi al conformismo culturale che da sempre trasforma una sparuta minoranza in maggioranza. È una prima frattura in quella intellighentia rossa che da decenni fa la voce grossa per schiacciare tutte le altre posizioni. I nomi degli intellettuali italiani che sono usciti da questo giogo non sono molti, ma fanno sicuramente discutere e sono una crepa in un muro che fino a qualche anno fa sembrava indistruttibile. È il caso di Federico Rampini che la scorsa estate si è schierato contro il “fracasso vacuo” sugli atleti inginocchiati in onore dei Black Lives Matter. Ma poi c’è anche Luca Ricolfi che recentemente ha pubblicato con Paola Mastrocola il Manifesto del libero pensiero (La nave di Teseo), un libro che mette in guardia dalla degenerazione del politicamente corretto (la cancel culture, appunto) e dal “razzismo al contrario che colpevolizza il maschio bianco eterosessuale in quanto tale, ossia a prescindere dai suoi comportamenti”. E ancora, Paolo Flores d’Arcais che su Micromega sin dall’inizio ha scritto contro il politicamente corretto e in più di un’occasione ha rinfacciato alla sinistra di essere diventata “la paladina della censura”. Già nel 2019, parlando del dibattito politico che degenera in turpiloquio, Massimo Cacciari lamentava che “quando si fa strame di un linguaggio si fa strame di un pensiero” (video). Per il filosofo, complice l’emergenza Covid e gli accesi dibattiti che ne sono scaturiti, si è addirittura arrivati al punto in cui “regna un pensiero unico che non ammette neanche l’esercizio del dubbio”. Tanto che ora si è ripromesso addirittura di fondare un “gruppo di controinformazione”. A sinistra, per Ricolfi, sono in molti a rendersi conto che la libertà di parola è minacciata ma, come ha spiegato in una intervista a ilGiornale, il problema è che, salvo rari casi (e fa il nome di Piero Sansonetti), la maggior parte “non ha il coraggio di uscire allo scoperto, per paura del fuoco amico dell’establishment” progressista. Non deve quindi stupirci se, quando è approdato a Repubblica, è finito sotto il fuoco incrociato di soloni del calibro di Gard Lerner, Christian Raimo e Michela Murgia. Ed è di quest’ultima il tweet che, più di tutti, la dice lunga sul livello culturale (infimo) della sinistra nostrana: “Leggo Ricolfi su Repubblica e non posso fare a meno di pensare che il clitoride ha 8.000 terminazioni nervose, ma ancora non è sensibile quanto un editorialista italiano maschio bianco eterosessuale quando sente minacciato il suo privilegio”. Finché la sinistra sarà rappresentata da questo odio livoroso non potrà mai fare un passo avanti. E così, dopo il #MeToo, dopo la cancel culture, dopo i woke, spunterà sempre fuori un altro movimento sempre più radical chic, sempre più politicamente corretto, sempre più elitario che epurerà chiunque la pensi diversamente. Per questo la demonizzazione del populismo ha presupposti profondamente sbagliati. “Il populismo è una cosa seria – ha spiegato Mario Tronti, storico fondatore del movimento operaio, in una intervista al Riformista – ha dentro la radice ‘popolo’. Alzare il sopracciglio elitario per combatterlo è la cosa politicamente più sbagliata che si possa fare. Ne vanno capite le profonde ragioni sociali, luogo per luogo, tempo per tempo”. ================ i sommi sacerdoti talmudici di satana Anna e Kaifa del sommo sinedrio decisero che i cristiani dovevano essere sterminati, e quelli 666 Rockefeller sono una legione di demoni che non dimentica e non perdona! Ecco perché israeliani senza genealogie paterne e cristiani sono i più perseguitati al mondo! Estremisti indù devastano una scuola cattolica per otto presunte conversioni Una folla di circa 500 militanti estremisti ha fatto irruzione, commesso atti vandalici e devastato una scuola © Fornito da Avvenire cattolica nello stato del Madhya Pradesh, nell’India centrale. Secondo quanto riferisce l’agenzia Fides, i membri del gruppo estremista indù “Bajrang Dal” sono entrati con la forza nella scuola St. Joseph a Ganj Basoda, nel distretto di Vidisha, in Madhya Pradesh. Hanno lanciato pietre contro l’edificio scolastico , danneggiando finestre e arredi, mentre erano in corso gli esami della 12a classe, terrorizzando gli studenti. Le autorità scolastiche, i professori e gli allievi presenti nell’edificio al momento dell’aggressione, sono riusciti a sfuggire alle violenze. L’attacco è avvenuta a causa della presunta conversione religiosa di otto studenti indù, promossa, secondo le accuse, dal personale della scuola. Accusa che è totalmente negata dalle autorità scolastiche. Fratel Antony Pynumkal, Preside della scuola, gestita dai Malabar Missionary Brothers (Mmb) nella diocesi siro-malabarese di Sagar, afferma a Fides che la presunta conversione è “un pretesto, falso e senza fondamento”. Il Preside riferisce di aver appreso della imminente organizzazione del raid il giorno prima dei fatti, attraverso i media locali. Fra Pynumkal ha allora tempestivamente informato la polizia, che non ha però predisposto misure di sicurezza per prevenire la violenza. I militanti accusano i cristiani di aver celebrato un rito battesimale dei bambini della scuola. Così chiarisce la vicenda padre Sabu Puthenpurackal, sacerdote addetto alle comunicazioni nella diocesi di Sagar: “La vicina chiesa di San Giuseppe a Ganj Basoda aveva organizzato la Prima Comunione di alcuni bambini cattolici della parrocchia il 31 ottobre. Una foto di gruppo dei bambini insieme al vescovo James Athikalam e al parroco padre Jose Lee Cyrakkove è stata pubblicata nella Newsletter mensile diocesana ‘Sagar Voice’ il 5 novembre. Questa foto è stata erroneamente interpretata come la conversione di bambini indù da persone che gestiscono il canale Youtube ‘Aayudh’, che ha istigato il gruppo di militanti indù ad agire contro i cristiani”. Nei giorni scorsi anche le autorità ecclesiali si erano rivolte alla polizia per proteggere le istituzioni cristiane a Ganj Basoda. Tuttavia non hanno potuto limitare la violenza. La polizia ha riferito che le indagini sono in corso per atti di vandalismo. Fondata nel 2009, la scuola accoglie allievi nella città di Ganj Basoda che si trova a circa 105 km a nord-ovest di Bhopal, capitale dello stato. Ha 1.500 studenti di tutte le religioni e le culture, meno dell’1% di loro sono cristiani. =================== quella torutura talmudica degli lgbt DEM PD Bilderberg di togliere la patria potestà sui figli è una sofferenza che non si può affrontare! Follia a Brandeburgo, uccide moglie e tre figlie per un Green Pass falso. Poi si suicida
http://a.msn.com/01/it-it/AARz9Bh Devid R. – questo il suo nome secondo la Bild – ha deciso di sterminare la famiglia dopo che si era scoperto che aveva falsificato la certificazione di vaccinazione della moglie. Per paura di essere arrestato e che gli venissero tolte le figlie. ================ Zakharova ha annunciato l’offensiva delle Forze Armate dell’Ucraina nel Donbass. alla CIA UK NATO pensano che gli abitanti del DONBASS o della CRIMEA siano bestiame, che loro possono andare a catturare! Novembre 25, 2021, 13: La situazione nella zona di conflitto nel Donbass si sta intensificando, le forze armate dell’Ucraina stanno conducendo azioni offensive in una serie di aree, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. “La situazione in Ucraina rimane una questione di seria preoccupazione, in particolare nel Donbass”. Le teste calde del regime di Kiev, apparentemente sentendo la completa impunità, sostengono una soluzione militare alla crisi interna ucraina. La situazione nella zona di conflitto si sta aggravando. Continuano a essere ricevute informazioni sull’uso di armi proibite dal complesso di misure di Minsk fornite all’Ucraina dai paesi della NATO”, riferisce RIA Novosti nelle parole di Zakharova. “I rapporti della Missione speciale di monitoraggio testimoniano le azioni offensive delle forze armate dell’Ucraina nell’area degli insediamenti di Hranitne, Staromaryevka”, ha sottolineato. Ricordiamo che giovedì mattina nell’area dei densi condomini di Yasynuvata, i droni delle Forze Armate dell’Ucraina hanno sganciato tre ordigni esplosivi improvvisati, due non sono esplosi e il terzo ha fatto esplodere e distrutto un’autovettura. Nessuno dei residenti locali è rimasto ferito.
Scopri di più da KING of kings Unius REI
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
