Rapporto Annuale 2003
Map of Viet Nam (the Socialist Republic of)
Viet Nam (the Socialist Republic of)
Repubblica socialista del Vietnam
Capo di stato: Tran Duc Luong
Capo del governo: Phan Van Khai
Pena di morte: mantenitore
Statuto di Roma della Corte penale internazionale: non firmato
Nel corso dell’anno la situazione dei diritti umani si è deteriorata. Sono continuati i processi a carico di persone accusate di aver organizzato le dimostrazioni e le conseguenti sommosse negli Altipiani centrali nel 2001; alcuni avrebbero ricevuto lunghe pene detentive. Laccesso agli Altipiani centrali è rimasto sotto stretto controllo. Un accordo trilaterale tra lAlto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur), il governo della Cambogia e il Vietnam per il rimpatrio dei richiedenti asilo fuggiti dalla Cambogia nel 2001 è fallito. I dissidenti che avevano impiegato petizioni pubbliche e Internet per protestare contro la corruzione ufficiale e la mancanza di libertà democratiche hanno subito vessazioni, sono stati posti agli arresti domiciliari ed incarcerati. È continuata la persecuzione di aderenti ad associazioni religiose non autorizzate dallo Stato. Almeno 48 persone sono state condannate a morte e sono state eseguite almeno 34 condanne capitali; si ritiene che il loro numero effettivo sia molto più alto.
Contesto
A luglio si sono tenute le elezioni allAssemblea Nazionale e sono state seguite da un rimpasto di governo. Sono stati effettuati quattordici avvicendamenti di ministri. Questi cambiamenti potrebbero essere collegati al crescente timore popolare riguardo alla corruzione che si ritiene estesa alle alte sfere ufficiali. Decine di persone sono state arrestate per il loro presunto coinvolgimento in casi di corruzione dilagante.
Il Vietnam ha ratificato il Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti dellinfanzia, relativo al traffico di bambini, alla prostituzione e alla pornografia.
Un accordo con la Cina che sistemava una lunga disputa per ragioni di confine e che in passato aveva condotto i due Paesi alla guerra è stato finalmente reso pubblico. È stato accolto da unopposizione generale compreso il rifiuto da parte dellAssemblea Nazionale di ratificare il trattato, un evento senza precedenti in Vietnam.
Sono state concesse due amnistie ad un totale di più di 9.000 detenuti. Non è stato reso noto se qualche prigioniero di coscienza fosse incluso in questo gruppo.
Disordini negli Altipiani centrali
È continuata senza tregua la repressione seguita ai disordini dei primi mesi del 2001. Le minoranze indigene hanno protestato contro la confisca da parte del governo delle loro ancestrali terre nelle foreste, contro la mancanza di libertà religiosa per i membri di chiese evangeliche protestanti non autorizzate e contro la negazione di diritti fondamentali, tra cui il diritto ad unistruzione nelle lingue indigene.
Gli osservatori esterni sono stati ammessi soltanto in maniera limitata e sotto stretto controllo nelle zone degli Altipiani centrali al centro delle proteste. Tuttavia, sono continuate a filtrare notizie di repressioni.
Centinaia di richiedenti asilo delle minoranze etniche degli Altipiani centrali, conosciuti come montagnard, che sfuggivano allarresto e alla repressione generale, hanno continuato ad attraversare il confine della vicina Cambogia.
Almeno trentotto uomini sono stati condannati da tre a 12 anni di carcere per il loro coinvolgimento nei disordini. È stato riferito che obiettivo degli arresti erano coloro che erano stati accusati di fomentare i disordini, come i leader delle chiese protestanti locali non autorizzate. Notizie non confermate hanno indicato larresto di altre centinaia di persone.
*Ad agosto, Rlan Loa, membro della tribù della collina di Gia Rai che era fuggito in Cambogia a gennaio, è stato condannato a nove anni di carcere da un tribunale della provincia di Gia Lai per aver lasciato illegalmente il Vietnam per lavorare contro le autorità del popolo. Era stato arrestato a gennaio dalla polizia cambogiana e rimpatriato forzatamente in Vietnam.
Vessazioni di chi critica il governo
Ad agosto, un gruppo di ex ufficiali militari, appartenenti al Partito comunista, alcuni leader intellettuali e le loro famiglie hanno formato un gruppo per la democrazia che, tra laltro, richiedeva la creazione di un tribunale costituzionale per rivedere la legisl’azione anti-democratica e per portare la legisl’azione nazionale in linea con il Patto internazionale sui diritti civili e politici (Iccpr). Molti degli stessi uomini e donne hanno inoltre creato unassociazione per combattere la corruzione, istituita il 2 settembre. Entrambe le organizzazioni sono state fondate senza approvazione statale e il loro status in base allordinamento vietnamita è rimasto poco chiaro. Quattro membri del gruppo Nguyen Vu Binh, Pham Hong Son, Nguyen Khac Toan e Le Chi Quang sono stati inizialmente arrestati. Le Chi Quang è stato processato e condannato a quattro anni di carcere l8 novembre.
Nguyen Khac Toan è stato condannato a dodici anni di carcere a dicembre al termine di un processo durato meno di un giorno. È stato incriminato per spionaggio dopo che avrebbe diffuso notizie a gruppi di attivisti vietnamiti allestero sulle recenti dimostrazioni. Gli altri alla fine dell’anno erano in attesa di giudizio. Secondo quanto riferito, il leader dissidente Pham Que Duong e sua moglie e il professor Tran Khue sono stati arrestati e trattenuti in custodia a dicembre. Altri membri del gruppo sono stati posti formalmente agli arresti domiciliari, in base ad articoli relativi alla detenzione amministrativa, o posti sotto stretta sorveglianza.
Le Chi Quang, il primo dei cinque ad essere arrestato, processato e condannato, era stato accusato di offese allo stato e alla Repubblica socialista del Vietnam, dopo che aveva fatto circolare via Internet informazioni che condannavano il recente accordo sul confine con la Cina, oggetto di critiche interne senza precedenti. Il processo a suo carico è durato meno di quattro ore e i particolari sulla sentenza erano circolati prima della condanna ufficiale. La sua salute ha suscitato preoccupazioni a causa delle notizie circa la mancata assistenza medica durante il processo per una patologia renale pregressa.
Continua soppressione della libertà di religione
I dissidenti religiosi appartenenti a culti quali la Chiesa hoa hao, la Chiesa buddista unificata del Vietnam, la Chiesa cattolica e la Chiesa protestante hanno continuato a subire vessazioni e pene detentive per le loro attività pacifiche.
Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani
A luglio, la Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani ha valutato il secondo rapporto periodico sul Vietnam sull’applicazione del Iccpr. La Commissione ha criticato l’applicazione della detenzione amministrativa in base alla quale le persone possono essere poste agli arresti domiciliari per un periodo fino a due anni senza l’intervento di un giudice o di un ufficiale giudiziario. La Commissione ha inoltre espresso il timore per lelevato numero di reati che prevedono la pena capitale e per la debolezza e la mancanza dindipendenza del sistema giudiziario e per lassenza di tutele per i detenuti. La Commissione ha sollecitato listituzione di un organismo indipendente per monitorare e indagare le denunce di violazioni dei diritti umani da parte di attori statali.
Pena di morte
In un raro momento di apertura di informazioni relative alluso della pena di morte, a luglio la Corte suprema del popolo ha informato la Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani che tra il 1997 e il 2002, erano state condannate a morte 931 persone; in 535 casi si trattava di persone condannate per violazione del diritto alla vita, 310 per reati legati alla droga, 24 per corruzione e 5 per reati legati alla proprietà. Il numero delle condanne eseguite durante tale periodo non è stato reso pubblico. Le esecuzioni in Vietnam avvengono per fucil’azione, talvolta davanti a folte platee. Il presidente della Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani ha sollecitato la graduale abolizione della pena di morte in Vietnam.
Accesso negato
AI si è vista rifiutare lingresso nel Paese e non ha ricevuto alcuna risposta diretta da parte del governo in merito alle preoccupazioni sollevate alle autorità sulla situazione dei diritti umani. Un portavoce del governo vietnamita ha criticato pubblicamente l’organizzazione in alcune occasioni per presunta interferenza negli affari interni. Non è stato permesso monitorare i diritti umani allinterno del Paese e si è continuato a negare laccesso agli organismi internazionali indipendenti sui diritti umani. LAcnur, i diplomatici e i giornalisti situati in Vietnam hanno ricevuto il permesso di visitare la regione degli Altipiani centrali unicamente sotto stretta sorveglianza.
Rapporti di AI
Socialist Republic of Viet Nam: A human rights review based on the International Covenant on Civil and Political Rights (AI Index: ASA 41/007/2002)
Socialist Republic of Viet Nam/Kingdom of Cambodia: No sanctuary the plight of the Montagnard minority (AI Index: ASA 41/011/2002)
HOME PAGE – IN PRIMO PIANO – CONTATTACI – ABBONATI ALLA MAILING LIST
© Amnesty International – Sezione Italiana
per maggiori informazioni: info@amnesty.it
=========================
==========================
Rapporto Annuale 2003
Map of Uganda (the Republic of)
Uganda (the Republic of)
Repubblica dellUganda
Capo di stato: Yoweri Museveni
Capo del governo: Apollo Nsibambi
Pena di morte: mantenitore
Statuto di Roma della Corte penale internazionale: ratificato
Una nuova operazione anticrimine congiunta ha causato la morte di civili per mano delle forze di sicurezza. I civili arrestati nel corso delloperazione sono stati processati da tribunali militari. Sono giunte notizie di abusi perpetrati dai soldati nel corso di unoperazione di disarmo nella regione nord occidentale del Paese. Almeno 24 persone sono state condannate a morte e due soldati sono stati “giustiziati”. I giornalisti continuano ad essere oggetto di un uso eccessivo della forza da parte delle forze di polizia. Una nuova legge limita le attività dei partiti politici. Gli abusi ad opera del Lord Resistance Army (Lra), Esercito di resistenza del Signore, un gruppo armato di opposizione, sono aumentati nel corso dell’anno, mentre quelli per mano degli altri gruppi armati sono diminuiti.
Contesto
Una Commissione speciale parlamentare, istituita per far luce sulle violenze verificatesi durante le elezioni, ha concluso che 17 persone erano rimaste uccise nel corso delle elezioni parlamentari e presidenziali del 2001. La Commissione ha raccomandato lapertura di un’inchiesta penale a carico dei membri del personale di sicurezza citati nel rapporto che avevano terrorizzato ed intimidito i candidati parlamentari dell’opposizione e i loro sostenitori. Nel corso dell’anno il rapporto non era ancora stato discusso dal parlamento.
Durante l’anno, i rapporti tra Uganda e Sudan sono andati migliorando sempre più ed è stato siglato un accordo per ristabilire pienamente i rapporti diplomatici.
Diverse migliaia di ugandesi che vivevano in Tanzania sono stati espulsi dal Paese nel 2001 e hanno fatto ritorno in Uganda, presumibilmente per aver votato contro il partito di maggioranza della Tanzania durante le elezioni del 2000. Durante l’anno, alcuni degli espulsi sono stati insediati dal governo ugandese nel distretto di Rakai, mentre altri sono stati sfollati in un campo nelle vicinanze di Katuna, al confine con il Ruanda.
Il presidente Museveni ha espresso il completo appoggio dellUganda alla coalizione internazionale anti-terrorismo guidata dagli Stati Uniti. La Legge per la soppressione del terrorismo, adottata a marzo, utilizza una definizione di terrorismo estremamente ampia, conferendo ulteriori poteri alle forze dell’ordine nella sorveglianza delle persone sospettate di “terrorismo”, tra cui laccesso ai conti correnti bancari e il controllo delle comunicazioni.
Violazioni dei diritti umani da parte delle forze di sicurezza
Una nuova squadra congiunta di sicurezza è stata creata a giugno per combattere il crimine violento a Kampala e nelle città circostanti. Alla cosiddetta Operazione Wembley hanno partecipato congiuntamente i servizi segreti, le forze di polizia e l’esercito. Gli agenti di polizia e i soldati sarebbero stati autorizzati ad aprire il fuoco a vista sui criminali, con il risultato di un aumento massiccio delle persone uccise per mano delle forze di sicurezza.
Le persone arrestate nel corso dellOperazione Wembley sono state trattenute senza accusa e selezionate per essere giudicate o da un tribunale civile o militare. Dei circa 450 sospetti arrestati a novembre, circa 200 sarebbero stati giudicati da un tribunale militare, composto da alti ufficiali dell’esercito.
*Il 16 settembre, un contingente di soldati ha fatto irruzione nell’Istituto carcerario centrale di Gulu, nel nord dellUganda, per prendere in consegna 21 prigionieri che avrebbero dovuto essere liberati da membri dellLra. Uno dei prigionieri, Peter Oloya, attivista dell’opposizione, è rimasto ucciso nel cortile della prigione, vittima di una presunta esecuzione extragiudiziale. I 20 prigionieri superstiti sono stati portati nella caserma militare di Gulu, dove sono stati detenuti in incommunicado fino alla metà di novembre, per poi essere trasferiti alla prigione di Kigo a Kampala.
Violenze nella regine di Karamoja
Si sono registrati rinnovati sforzi di pace nelle comunità rurali dei distretti di Moroto e Kotido, nella regione orientale di Karamoja, che da molto tempo vivono in un clima di insicurezza e che subiscono continui furti di bestiame. Il 15 febbraio era stato fissato come termine ultimo per la riconsegna volontaria delle armi da fuoco illegali. In seguito si è svolta unoperazione di disarmo forzato e sono stati effettuati arresti, fatto che avrebbe condotto a numerosi omicidi ad opera dell’esercito, di saccheggi e di maltrattamenti di civili a Moroto. Secondo quanto riferito, il capo di Stato maggiore dell’esercito ha ordinato ai soldati di uccidere tutti i guerriglieri karimojong che avessero aperto il fuoco contro di loro.
*L’esercito ha annunciato lavvio di un’inchiesta sugli incidenti dell8 marzo a Kotido, nel corse dei quali hanno perso la vita due persone e una donna incinta ha abortito dopo essere stata picchiata e torturata da soldati nel corso delloperazione di disarmo.
*Il 4 maggio, 20 membri della comunità karimojong e due soldati sono rimasti uccisi negli scontri verificatisi dopo che pastori karimojong avrebbero fatto incursione in unaltra comunità e rubato il bestiame.
Pena di morte
Almeno 24 persone sono state condannate a morte. A fine anno, si trovavano nel braccio della morte 354 condannati. Non è stata eseguita alcuna condanna capitale contro civili; due soldati sono stati “giustiziati” in seguito alla sentenza di morte comminata da un tribunale militare al termine di un processo che non ha rispettato gli standard internazionali per un equo processo. Secondo quanto riferito, alti ufficiali militari hanno dichiarato che l’esercito potrebbe utilizzare le condanne capitali come misura disciplinare.
*Il 22 marzo, Michael Declan OToole, un parroco di Panyangara, nella contea di Jie, il suo autista e il suo cuoco sarebbero stati uccisi da due soldati mentre si recavano da Moroto a Kotido. Il 25 marzo è stata eseguita la condanna a morte dei due soldati tramite fucil’azione, in seguito alla sentenza emessa da una Corte marziale di campo demergenza, al termine di un processo che sarebbe durato solo 2 ore e 36 minuti, e pertanto non avrebbe consentito di eseguire indagini complete ed imparziali sulle circostanze relative alle uccisioni.
Libertà di espressione
Sono aumentate le restrizioni legislative imposte ai mezzi di comunicazione. La nuova legge anti-terrorismo prevede pene severe, inclusa lincarcerazione fino ad un massimo di 10 anni, per i giornalisti accusati di fomentare il terrorismo. I giornalisti che criticano apertamente la politica del governo contro i gruppi di opposizione armati classificati come terroristici in base alla nuova legge, hanno rischiato loro stessi di essere etichettati come terroristi.
Un disegno di legge in discussione al parlamento imporrebbe, se approvato, restrizioni eccessive alle organizzazioni non governative, violando il diritto alla libertà di associazione. I giornalisti hanno continuato ad essere vittime di uso indiscriminato della forza da parte della polizia.
*A febbraio, un agente della polizia militare ha picchiato un fotoreporter del New Vision durante l’esecuzione di uno sfratto a Kampala.
*A ottobre, la polizia ha fatto irruzione nella sede del The Monitor e lo ha chiuso per sette giorni in seguito alla pubblicazione di un articolo che riportava il presunto abbattimento di un elicottero dell’esercito nella regione settentrionale del Paese, dove l’esercito sta combattendo contro i ribelli dellLra. Lautore dellarticolo, Frank Nyakairu, è stato detenuto e accusato di aver pubblicato un rapporto falso che potrebbe incutere timore e creare allarme pubblico.
Vessazioni di membri dell’opposizione
A maggio è stata approvata una nuova legge che limita le attività delle organizzazioni e dei partiti politici. A giugno, membri dei partiti dell’opposizione, guidati dal Partito Democratico, hanno presentato una petizione che dichiara la nuova legge anticostituzionale. La nuova legge impone restrizioni ai partiti politici di opposizione, non applicabili invece al partito di maggioranza.
*Il Congresso del Popolo dellUganda (Upc) aveva organizzato per il 12 gennaio una manifestazione a Constitutional Square a Kampala. Tuttavia, prima della manifestazione, la polizia ha proceduto allarresto di James Rwanyarare, leader dellUpc. La folla si è scontrata davanti alla sede dellUpc con la polizia, che ha risposto sparando e uccidendo un giovane giornalista, Jimmy Ojotre Higenyi. Gli agenti di polizia coinvolti negli scontri sono stati arrestati e in seguito rilasciati su cauzione. È stata avviata un’inchiesta della polizia, ma non sono emerse informazioni sullesito. La famiglia di Jimmy Ojotre Higenyi ha avviato una causa contro lo Stato.
Persecuzione delle minoranze sessuali
Permangono in Uganda le discriminazioni contro lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (Lgbt) e rimangono in vigore leggi discriminatorie contro gay e lesbiche. A marzo, il presidente Museveni, in un discorso durante un convegno dei capi di governo del Commonwealth in Australia, ha dichiarato che i buoni risultati nella lotta contro lAids in Uganda sono stati ottenuti perché nel Paese non vi sono omosessuali. Il 30 agosto, il ministro dellEtica e dell’Integrità ha ordinato alla polizia di arrestare e condannare gli omosessuali. Per tutto l’anno, agenti delle forze di sicurezza hanno continuato a sottoporre a vessazioni membri della comunità gay, e diverse persone sono state arrestate per motivi legati al loro orientamento sessuale.
*A dicembre, la polizia ha arrestato, e in seguito rilasciato sulla parola, un noto esponente di unassociazione gay-lesbica, che si era recato in una stazione di polizia per richiedere notizie sulla sorte di due membri dellassociazione, che sarebbero stati arrestati a causa del loro orientamento sessuale.
Gruppi politici armati
La Legge per la soppressione del terrorismo ha classificato diversi movimenti ribelli come terroristici e ha previsto pene severe per le persone accusate di terrorismo e per i loro sostenitori e finanziatori, inclusa la pena capitale. Per tutto l’anno, ex membri dei gruppi ribelli che erano stati graziati nellambito del Decreto di amnistia sono stati arrestati nuovamente in virtù della Legge per la soppressione del terrorismo.
***Esercito di resistenza del Signore
LEsercito di resistenza del Signore è rientrato nel nord Uganda dal Sudan, incrementando il clima di insicurezza nella regione e costringendo le agenzie di aiuti umanitari a ridurre la loro presenza attiva. Un gran numero di persone sfollate si sono riversate nelle principali città della regione, in particolar modo Kitgum, Gulu e Pader, in cerca di rifugio.
A marzo, lUganda e il Sudan hanno firmato un protocollo che permette ai soldati ugandesi di dare la caccia ai membri dellLra nel Sudan meridionale.
*A maggio, lLra avrebbe ucciso oltre 470 civili nei villaggi della regione montuosa di Imotong.
*Allinizio di luglio, lLra ha attaccato un campo profughi nel distretto di Adjumani e il 26 luglio ha ucciso 42 civili.
*Il 5 agosto lLra ha invaso un campo profughi sudanesi nel nord dellUganda, uccidendo un numero imprecisato di persone. Il campo profughi Acholi Pii accoglieva 24.000 sudanesi, che sono stati in seguito spostati in aree più sicure dellUganda.
Le trattative tra il governo e i gruppi scissionisti dellLra sono continuate. Tuttavia, il gruppo principale, guidato da Joseph Kony, ha incrementato le proprie rappresaglie, continuando a uccidere, mutilare e sequestrare persone nellUganda settentrionale e nel Sudan meridionale. A luglio, il presidente Museveni ha accettato di incontrare esponenti dellLra, ma ha ribadito che il governo continuerà a dare la caccia al gruppo con laiuto dell’esercito.
*Ad agosto, in seguito alle pressioni esercitate da alti esponenti della Chiesa, il presidente Museveni ha scritto a Joseph Kony delineando i termini del governo per un trattato di pace, che includevano la richiesta ai ribelli di limitare i propri movimenti in tre zone del Sudan meridionale e di attuare un cessate-il-fuoco. LLra non ha accettato queste condizioni e, il 24 agosto, ha dichiarato un cessate-il-fuoco unilaterale, a condizione che l’esercito interrompesse gli attacchi contro le loro postazioni. Il governo non ha accettato e, poco dopo, lLra ha interrotto il proprio cessate-il-fuoco. Il presidente Museveni si è trasferito a Gulu, per guidare personalmente loffensiva militare con lo scopo esplicito di distruggere i campi dellLra e di liberare i bambini sequestrati.
***Fronte di salvezza nazionale dellUganda II
Circa 1.000 combattenti del gruppo politico armato Uganda National Rescue Front II (UnrfII), Fronte di salvezza nazionale dellUganda II, e le relative famiglie hanno fatto ritorno in Uganda ad aprile, dopo aver vissuto in Sudan dal 1997. Grazie alle trattative tra il leader dellUnrfII, il generale di Divisione Ali Bamuze e il governo, 135 bambini soldato sono stati consegnati allUnicef (Fondo delle Nazioni Unite per linfanzia). Il 22 giugno, il governo e lUnrfII hanno ratificato un accordo ufficiale per il cessate-il-fuoco nella regione nord occidentale dellUganda. LUnrfII era stato formato nel 1996, originariamente come gruppo scissionista del Fronte della riva occidentale del Nilo, ormai scomparso da tempo.
***Fronte democratico alleato
Gli attacchi armati del Fronte democratico alleato (Adf) sono diminuiti, sia grazie alla campagna militare condotta dall’esercito sia allofferta di unamnistia ridotta ai ribelli che si fossero consegnati al governo. Oltre 500 ribelli armati dellAdf si sono arresi, nellambito del Decreto di amnistia a Kasese. Secondo quanto riferito, allinizio dell’anno l’esercito ha catturato un alto ufficiale dellAdf e ne ha uccisi altri due.
Si teme per le azioni dell’esercito nel corso delle operazioni contro lAdf. A maggio, unassociazione nazionale di salvaguardia dei diritti umani ha riferito i frequenti episodi di arresti arbitrari, torture e detenzione di civili in caserme militari nei distretti di Kasese e Kabarole, nellUganda occidentale.
HOME PAGE – IN PRIMO PIANO – CONTATTACI – ABBONATI ALLA MAILING LIST
© Amnesty International – Sezione Italiana
per maggiori informazioni: info@amnesty.it
Scopri di più da KING of kings Unius REI
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
