VIDEO reportage “Gli occhi della Guerra” sulle persecuzioni cristiane in Iraq
Questa è la testimonianza di Fausto Biloslavo reporter de “Gli occhi della Guerra” che ci racconta con questo video il dramma dei cristiani perseguitati in Iraq:
“Da qualche giorno sono tornato dall’Iraq!
Vi ho portato nella stanza della morte del Califfo dove l’Isis tortura e impicca gli infedeli. Abbiamo vissuto in prima linea la battaglia degli iracheni e dei peshmerga contro l’avanzata dello Stato Islamico. Siamo stati testimoni dello sbarco dei primi militari italiani in Kurdistan. Ma soprattutto insieme abbiamo ascoltato l’appello dei 120mila profughi cristiani nel nord dell’Iraq e abbiamo visitato la tendopoli che accoglie i nostri fratelli che non hanno più un tetto degno di questo nome.
Abbiamo ascoltato i racconti terribili delle famiglie perseguitate dagli jihadisti costrette a convertirsi all’islam a forza e derubate di tutto. Siamo entrati nelle loro case saccheggiate e distrutte prima dall’Isis poi dai curdi. Siamo stati con loro a messa sotto un tendone dove pregavano per tornare nelle loro case occupate dai tagliagole del Califfato.”http://www.lucisullest.it/video-reportage-gli-occhi-della-guerra-sulle-persecuzioni-cristiane-in-iraq/
Asia Bibi gli sposi arsi nel forno e la storia del bicchiere d’acqua. «La legge sulla blasfemia serve a perseguitarci»
Sardar Mushtaq Gill cristiano pakistano di 33 anni sposato con tre figli è uno degli otto legali di Asia Bibi ma più che l’avvocato voleva fare il tecnico. Ha cominciato a cambiare idea quando in prima media all’età di 11 anni si è trovato in classe con 70 musulmani e due cristiani. Un giorno d’estate quando il caldo supera i 40 gradi uno dei suoi compagni cristiani si è alzato per bere un bicchiere d’acqua dal refrigeratore presente in classe. Alla fine della giornata il preside ha preso i tre cristiani da parte “Quell’acqua non è per voi. Se la bevete i vostri compagni musulmani si offendono” ha detto loro.
«A quelle parole sono scoppiato a piangere» racconta Gill atempi.it. «Se ho scelto di fare l’avvocato è perché i miei figli non dovessero subire tutte le discriminazioni che io ho subito durante la mia infanzia». Incontriamo l’avvocato della pakistana condannata a morte per blasfemia a Piacenza dove il 3 dicembre ha tenuto una conferenza all’università cattolica del Sacro cuore. Gill è venuto per la prima volta in Italia per visitare il comune piacentino di Borgonovo che ad aprile ha concesso ad Asia Bibi la cittadinanza onoraria. «È un piccolo gesto ma serve per provare a tenere un po’ alto il morale» confessa l’avvocato.
Per Asia Bibi la prima donna condannata a morte per blasfemia in Pakistan il prossimo 12 dicembre sarà un triste anniversario che segnerà la sua permanenza in carcere da duemila giorni circa cinque anni e mezzo. Tutto per aver bevuto un bicchiere d’acqua. Il 24 novembre Gill che è presidente dell’organizzazione Lead ha depositato l’appello alla Corte suprema del Pakistan se anche in terzo grado la donna sarà condannata a morte solo il presidente del Paese Mamnoon Hussain potrà salvarla concedendo la grazia. Altrimenti sarà impiccata.
Avvocato prima del verdetto eravate certi che l’Alta corte di Lahore avrebbe riconosciuto i vostri argomenti. Invece il 24 ottobre ha confermato la condanna a morte per Asia Bibi. Come mai?
Questo processo non si è mai svolto regolarmente fin dal principio. Dal punto di vista tecnico l’Alta corte ha rigettato il nostro appello perché non abbiamo contro-interrogato i testimoni dell’accusa. Dunque è come se avessimo avallato le loro tesi.
Perchè non l’avete fatto?
Perché non c’erano le condizioni. Quando si tratta di insulti blasfemi è quasi impossibile contro-interrogare i testimoni perché si può essere accusati di essere blasfemi a propria volta. L’avvocato che ha condotto il processo il signor Chaudry è musulmano ed era tremendamente sotto pressione così come il giudice. In aula era presente un gruppo di estremisti islamici venuti per far sentire la loro presenza che rumoreggiavano e gridavano in continuazione slogan “Allahu akbar” (Dio è il più grande) e “blasfema!”. In casi precedenti di blasfemia un giudice era stato ucciso così il nostro voleva chiudere in fretta il processo. Chaudry voleva contro-interrogare i testimoni ma…
Ma?
Non è proprio stato possibile. Gli avvocati dell’accusa sono molto aggressivi li conosciamo. Si occupano solo di casi di blasfemia ed erano legati ai gruppi estremisti presenti in aula. Abbiamo l’ufficio davanti al loro a Lahore e non ci hanno mai salutato né stretto la mano. Se potessero ci aggredirebbero. Sono loro che hanno imposto restrizioni agli avvocati della difesa. Infatti solo Chaudry poteva condurre il processo. E non è l’unica irregolarità.
Quali sono le altre?
Secondo la legge solo i più alti ufficiali di polizia possono occuparsi dei casi di blasfemia. Ma questo non è avvenuto per Asia Bibi. Durante il primo grado di processo il suo avvocato difensore è stato accolto in tribunale dal cancelliere che gli ha puntato direttamente una pistola alla testa. È questo che intendo quando parlo di pressioni.
La Corte suprema accetterà la vostra richiesta di appello?
Non lo sappiamo ma siamo fiduciosi perché in altri casi precedenti di blasfemia è avvenuto. Nell’Alta corte c’era troppa pressione nella Corte suprema no.
Il marito di Asia Bibi ha già chiesto la grazia al presidente del Pakistan.
Sì ma io temo che questa strada sia difficile da praticare. Ovviamente spero che possa intervenire ma la maggioranza del Paese lo metterà sotto pressione. Avrebbe bisogno di coraggio e forse le pressioni dei governi internazionali potranno aiutare. Ma la cosa più semplice sarebbe ottenere l’assoluzione dalla Corte suprema. Io temo che questa decisione però richiederà almeno un anno forse due.
Asia Bibi è pronta a scontare altri due anni di carcere?
Suo marito l’ha incontrata settimana scorsa e l’ha trovata molto depressa. Quando le hanno detto che l’Alta corte aveva rigettato l’appello si sentiva frustrata non capiva e ha perso ogni fiducia nei giudici. Sta male anche fisicamente e inizia a manifestare qualche problema di ordine psicologico. La sua prigione purtroppo è peggiore delle altre.
Perché?
Per lei è un doppio supplizio. La prigione è già una punizione in sé ma lei è in isolamento perché si teme che qualcuno possa assassinarla come avvenuto in altri casi in carcere per gli accusati di blasfemia. La sua cella poi è piccolissima non c’è luce naturale ed è molto buia.
Come si può arrivare ad uccidere un imputato in carcere?
Questo succede perché i giudici stessi e l’islam giustificano tali azioni. Ho portato con me alcune sentenze che fanno capire perché questa violenza si scatena solo quando ad essere accusati di blasfemia sono i cristiani. In una sentenza ad esempio la Corte scrive “Nessun musulmano può essere condannato a morte per blasfemia se nega chiaramente le accuse e afferma di essere un vero musulmano”. Si capisce? Non ha bisogno neanche di testimoni mentre per i cristiani le regole sono diverse
Cioè?
Si dà per scontato che i cristiani siano blasfemi perché non credono in Allah. Ecco perché per condannarli a morte basta anche una sola persona che renda testimonianza per iscritto. Una solo mentre per altri reati non è così. In un’altra sentenza di condanna a morte di una coppia cristiana una Corte ha citato letteralmente un caso tratto dalla storia islamica nel quale si racconta che un uomo cieco uccise la schiava da cui aveva avuto due figli perché questa insultava Maometto. E quando Maometto chiese all’uomo perché l’avesse uccisa lui rispose “Perché ti insultava”. Allora Maometto gli avrebbe detto che l’assassinio era giusto. Si capisce? Al Corano agli hadith e alla storia islamica ci si appella nelle sentenze dei tribunali non alla legge. E quando un giudice giustifica in base all’islam in una Corte l’uccisione di un cristiano è normale che poi la gente si faccia giustizia da sola per strada.
I dati però dicono che tra il 1987 e il 2014 1.438 presone sono state accusate di blasfemia la metà di queste erano musulmane. Dunque anche loro soffrono per questa legge.
Certo ma c’è una differenza. Non solo ai musulmani basta negare le accuse per essere assolti quando sono implicati loro non c’è mai la violenza che vediamo con i cristiani. Faccio due esempi. Nel 2005 un professore musulmano molto importante è stato accusato di blasfemia per aver insultato il Profeta. Gli ulema i dottori della legge delle varie sette islamiche si sono riuniti a consiglio e dopo aver sentito le parti hanno deciso che il professore era un buon musulmano e non era colpevole.
E il secondo caso?
L’anno scorso gli studenti di una scuola coranica sono rientrati dopo le vacanze estive e hanno pulito le classi. Tra le cartacce bruciate all’esterno dell’edificio un passante ha riconosciuto una pagina del Corano. Allora hanno accusato uno dei ragazzi di blasfemia. Ancora gli ulema si sono riuniti e hanno deciso che nonostante una pagina del Corano fosse davvero stata bruciata siccome quel ragazzo era minorenne e musulmano di sicuro non aveva davvero intenzione di farlo.
Non l’aveva fatto apposta.
Esatto. Ma se al suo posto ci fosse stato un cristiano? L’abbiamo appena visto a inizio novembre una coppia di cristiani è stata torturata e poi bruciata viva perché la donna era stata accusata di avere bruciato una pagina del Corano. La legge è la stessa ma il trattamento delle persone cambia. I cristiani non saranno mai al sicuro fino a quando ci sarà la legge sulla blasfemia.
Neanche lei è al sicuro da quando ha deciso di intraprendere la carriera di avvocato.
Nel 2013 hanno crivellato la mia casa di colpi di arma da fuoco. Da allora mia moglie è molto preoccupata ma ogni cristiano viene discriminato di continuo. Quando un mio amico musulmano mi chiede cosa penso del Corano io non posso rispondere. E non posso neanche dire che Gesù è figlio di Dio perché altrimenti mi accuserebbero di avere detto che Maometto è un falso profeta. È così che Asia Bibi è stata accusata ed è per questo che le Chiese hanno chiesto a tutti i cristiani di non parlare della propria fede con i musulmani.
Quando hanno fatto questa richiesta?
Specialmente dopo l’11 settembre quando la situazione è peggiorata le Chiese hanno deciso di non diffondere in nessun modo il cristianesimo anche se la Costituzione ce lo consente come diritto. Hanno ordinato a tutti di non parlare della propria fede con i musulmani. Così si può dire che il vero scopo della legge sulla blasfemia sia stato raggiunto.
Quale scopo?
Questa legge è fatta apposta per perseguitare i cristiani. L’obiettivo degli estremisti è impedire che il cristianesimo si diffonda. Ecco perché questa legge deve essere modificata. Perché cancella la nostra libertà religiosa la nostra libertà di espressione e gli altri nostri diritti fondamentali.
Lei però non si è lasciato intimidire.
Io so di rischiare la vita ma non mi importa. Fare l’avvocato non era il mio piano è la mia vocazione. È la strada che Dio ha scelto per me e Lui mi sostiene nel percorrerla. E poi ho sempre avuto il piglio giusto. Quando all’università un professore di diritto si è messo a dire che l’Occidente era civilizzato solo perché i suoi popoli hanno seguito il Corano e che Gesù non era davvero figlio di Dio io mi sono alzato e gli ho detto “Perché parla di queste cose? Non è la sua materia”. Lui si è zittito si è scusato e ha ripreso a fare lezione.
http://www.lucisullest.it/asia-bibi-gli-sposi-arsi-nel-forno-e-la-storia-del-bicchiere-dacqua-la-legge-sulla-blasfemia-serve-a-perseguitarci/
(Leone Grotti) (Tempi 05/12/2014)
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svendita utility acqua luce gas affamare il popolo
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dove l’imperialismo della NATO Spa Fma 322 CIA diventa genocidio ed aggressione ei popoli liberi e sovrani per agenda Talmu NWO! ] [ VIDEO di Ruptly 20.12.2014 Ukraine Donetsk Airport Three unidentified lights were seen hovering in the skies above Donetsk Airport on Friday coinciding on the same day shooting could be heard in the area. –..
La web-camera ha ripreso queste luci strani sopra Donetsk. Forse qualcuno sa che cos’e’?
https://www.youtube.com/watch?v=YnYMtwhsIEksembrano razzi luminosi che si usano per illuminare la notte e per vedere se viene messo in atto un attacco notturno oppure per puntare l’artiglieria!
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19.12.2014 Kiev Ricordate ieri il post dello sciopero dei conduttori di tram? I lavoratori hanno promesso il sciopero indeterminato finche non pagano i stipendi dovuti. Sta mattina la stampa ucraina ha diffuso la notizia che il sciopero non c’e’ piu’ senza pero chiarire il perche’ (in quanto i stipendi non sono stati pagati).
Mi hanno incuriosito i commenti sotto un articolo che descrivevano il fatto che la sera (cioe’ quando i giornalisti non ci sono piu’) dai lavoratori e’ …
Altro… Виталий Махинько
Під вечір у Дарницьке трамвайне депо приїхали співробітники СБУ які почали допитувати робітничих активістів «Київпастрансу» та представників профспілки «Трудова солідарність». У профспілці це розцінюють як тиск на протестувальників.
Влада включає репресивну машину проти активістів в дусі Радянського Союзу. Під покровом ночі коли вже немає журналістів із протестуючими починають «роботу» спецслужби. Вчора проти працівників «Київпастрансу» кинули міліцейський спецназ сьогодні – СБУ. При тому що протест має виключно соціальний характер а вимоги протестуючих – повністю законні люди доведені до відчаю змушені напівголодними виходити на роботу. Обов’язково ще раз підниму це питання на наступному засіданні Ради ОБСЄ адже сьогодні на активістів соціальних рухів постійно здійснюється тиск. 31 жовтня я вже повідомляв на засіданні Ради ОБСЄ про факти переслідування активістів соціальних протестів. Тоді представник від України при ОБСЄ пообіцяв провести розслідування наведених фактів порушення прав українців.
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di Alexey Smirnov. 19.12.2014
la traduzione della scritta sotto le foto:
Alexey Smirnov “C’era una volta minatore Senia lavorava lui lavorava ed ecco di punto in bianco a Kiev e’ successo il colpo di stato la presa del potere violenta dalla gente armata e Senia al improvviso e’ stato annunciato separatista e terrorista. Allora e’ uscito Senia dalla miniera e’ ha cominciato ad aiutare la gente che non ha neanche una kopeyka in tasca. Adesso lui gira con me ad aiuta alla popolazione del Sud-Est. Cosi siamo noi i più ricercati “criminali” dell’Ucraina.”
Alexey Smirnov regista russo lavora in Donbass fin dall’inizio della guerra come volontario della missione umanitaria che prima di tutto riguarda i famigli con bambini e gli anziani. Contemporaneamente filma e documenta gli eventi. Nella sua pagina FB numerosi video e foto da Donbass.
Alexey Smirnov ha aggiunto 7 nuove foto.
Жил был шахтер Сеня работал себе работал вдруг в Киеве произошел вооруженный захват власти и он вдруг стал врагом народа отработав в шахте всю жизнь. Теперь его называют сепаратистом террористом. Вылез человек из шахты и начал помогать людям без копейки в кармане теперь он ездит со мной и помогает населению юго-востока. Вот такие вот мы самые разыскиваемые преступники Украины.
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Peter Iiskola ha condiviso la sua foto.
Autori non identificati hanno cercato per due volte di far saltare Crimea procuratore Natalia Poklonsky.
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Secondo “Rossiyskaya Gazeta” un grande sacco di esplosivo è stato trovato nella notte del 18 agosto presso l’ufficio del pubblico ministero di Crimea. Secondo gli esperti il raggio effetto dell’esplosione sarebbe stato 350 metri. Un’esplosione potrebbe causare numerose vittime. Nel mese di novembre alcune persone non identificate inviato per posta una busta con esplosivo al procuratore Crimea Natalia Poklonsky.
Notizie originale RT in russo:
http://russian.rt.com/article/65290Peter Iiskola
Unidentified perpetrators tried twice to blow up Crimean Prosecutor Natalia Poklonsky.
According to “Rossiyskaya Gazeta” a big bag of explosives was found on the night of 18 August in the Crimean prosecutor’s office. According to experts the effect radius of the explosion would have been 350 meters. An explosion could result in numerous casualties. In November some unidentified people sent by mail an envelope with explosives to the Crimean prosecutor Natalia Poklonsky.
Original news RT in Russian:
http://russian.rt.com/article/65290
Il ministro della Difesa polacco Tomasz Siemoniak ha detto che la Polonia è pronta per accogliere il personale militare ucraino e lituano che fara’ il servizio militare nella brigata ucraino-polacco-lituana congiunta “Sono molto lieto che il presidente ucraino Petro Poroshenko e’ riuscito a vedere le infrastrutture e che tutto è pronto per l’arrivo dei funzionari ucraini e lituani” ha detto Siemoniak a Lublino oggi dopo che la delegazione ucraina guidata da Poroshenko ha visitato la base del futura brigata congiunta. Egli ha aggiunto che e’ interessato che l’arrivo del personale militare ucraino e lituano avvenga piu’ presto possibile. “Credo che dopo le dichiarazioni di oggi di Mr. President Poroshenko possiamo contare sui primi mesi del prossimo anno” ha detto Siemoniak parlando del’inizio del lavoro della brigata. Ha detto che il primo gruppo ucraino dovrebbe includere 18 ufficiali e che la questione del loro invio in Polonia sarà discussa dai ministeri della difesa dei due paesi la prossima settimana.
http://en.interfax.com.ua/news/general/240656.html
Turchinov “L’Ucraina deve smettere di importare gli armamenti dalla RUssia e adeguarsi ai standard della NATO.”
In poche parole gli USA hanno riservato per loro un altra fetta del mercato degli armamenti. Questa volta hanno rubato la fetta russa a costo di distruggere l’Ucraina.
http://en.interfax.com.ua/news/general/240543.html
aurizio Catozzi 16 dicembre alle ore 20.06
Notizie direttamente da Debalzevo questo e quello che vedono le persone che ci sono là…… Republicani – retirano(anche se in 30 min. possono tornare alle posizioni(per fortuna)):
ucraini- non stanno ritirando niente anzi hanno portato qua ancora piu armi( soldati carroarmati ‘grad’ ecc. sul tutto i fronte ( nella mia citta compreso)
In piu sono stati chiusi per aerie civili aeroporti di CharkovZaporiggie Dnepropetrovsk ( ce guardia militare )- e sono gia arrivati (con aerie- trasporto)soldati e armi (+pesanti) dei nato(!!!!)gruppi militari private. Adesso non mi ricordo la cifra essata ma piu meno solo di soldati 15 mila e stanno arrivando ancora.
Questi sono nottizie. Sono piu convinta che sara una provocazione puoi agresione con scopo di
– ammazare le republiche
– attacare la Cremea ( gridando; “Crimea appartiene ad ‘ucraina’)- PROVOCANDO LA GUERRA CON LA RUSSIA!!!
Anche perché questo era lo scoppo iniziale e non e MAI STATO CAMBIATO!
Putin dovra per forza rispondere altrimenti perdera tutto immig fiduccia del popolo prezidenza e la vita. Lui ancora sta aggrapando a tutto per NON FARE LA GUERRA pur troppo usa non si fermeranno- ce troppo in gioccho LA PADRONANZA SUL MONDO.
Puo finire in tutti modi …………………. anche con la guerra nucleare.
Spero tanto di sbagliare ma tutto va in quella direzione e non e Ucraina(POPOLO!!!!) il nemico vero; ma usa… e per arrivare colpire loro si usera….. puoi immagginare da solo. Io spero di sbagliare TANTO.
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di Кузнецов Владислав 17.12.2014 la traduzione della scritta sotto la foto:
“Sig. Poroshenko ha regalato i suoi “dolci giocatoli” ai bambini di Donbass per Natale e Capodanno. Rendiamo ci conto sulla foto XXI sec. Ucraina – Europa. Capiamoci bene cosa sono “i frutti del Vangelo di Maidan”.
Кузнецов Владислав Г-ин Порошенко подарил свои ” добрые игрушки” детям Донбасса на Рождество и Новый год… осмыслите это фото..21 век Украина – це Европа. Осмыслите “плоды Евангелия Майдана” Zhenia Moskalevich
di Ruptly 20.12.2014
Graham Phillips sta parlando con i miliziani della Novorossia filmando contemporaneamente il vecchio terminale dell’aeroporto di Donetsk. Fate caso si sentono esplosioni Graham chiede se sono le mine invece il miliziano dice che gli ucraini sparano dai BUK*.
https://www.youtube.com/watch?v=C9WYJAkehlA
Buk (missile) –https://it.wikipedia.org/wiki/Buk_(missile)
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Cecilia Trujillo
EN EL NOMBRE DEL PADRE EN EL NOMBRE DEL HIJO Y DEL ESPÍRITU SANTO AMÉN . SANTÍSIMA TRINIDAD.HOY TE DOY LAS GRACIAS NUEVAMENTE POR OTRO DIA MÁS SEÑOR JESÚS TE PIDO EN EL NOMBRE DE JESÚS POR TODOS MIS AMIG@S EN CRISTO JESÚS AYUDAL@S EN SU VIDA EN SUS PRUEBAS. HASNOSSENTIR QUE TU SIEMPRE ESTAS CON NOSOTROS GRACIAS PADRE SANTO POR EL AMOR QUE NOS TIENES A CADA UNO Y NOS AMAS TANTO A CADA POR NUESTRO NOMBRE Y NOS AMAS Y AMARÁS NOS CUIDAS Y CUIDARÁS SIEMPRE.AMÉN DIOS LOS BENDIGA AMIG@S FELIZ Y BENDITO DÍA TENGAN HOY Y SIEMPRE AMÉN …
====================== Intolleranza Spa 13 dicembre 2014 DOSSIER & APPROFONDIMENTI un sistema gestito da 35 associazioni ha alimentato per anni un tessuto di segregazione per continuare a spartirsi un tesoro da 24 milioni di euro.
L’inchiesta sul caso «Mafia capitale» non ha stupito più di tanto chi lavora nell’ambito dell’assistenza ai migranti e alle comunità Rom e Sinti sono anni infatti che viene denunciato un sistema di malaffare che si muove intorno ai campi.
È quello che ha fatto anche l’Associazione 21 luglio l’unica a lavorare coi Rom sul territorio nazionale che per statuto non può accedere a finanziamenti pubblici una decisione dettata dalla necessità di essere indipendenti e l’inchiesta ha dimostrato quanto sia importante esserlo.
Sei mesi fa l’associazione ha presentato un rapporto dal titolo emblematico «Campi nomadi Spa». Un documento che spiega come un flusso di denaro incontrollato esca dalle casse comunali e vada a tutto l’indotto che si muove intorno al sistema campi in maniera poco trasparente e molto dubbia. L’80% dei 24 milioni di euro spesi nel 2013 dal Comune di Roma per le comunità Rom è stato dato tutto in affidamento diretto senza bando a 35 organizzazioni. È chiaro quindi che questa mancanza di controllo e monitoraggio renda facile per la malavita e la criminalità inserirsi nelle maglie molto larghe di questo sistema.
Secondo Carlo Stasolla dell’Associazione 21 luglio «il motivo per cui c’è voluto tanto tempo per smascherare il sistema dipende dal fatto che siamo un paese ancora poco civile dove il diritto è poco presente e dove le riforme e i cambiamenti vengono fatti dalla magistratura e non dalla legge ordinaria. Il rapporto che abbiamo presentato realizzato nel giugno scorso quando campo per campo insediamento per insediamento avevamo spiegato come si muove il denaro e con che consistenza è stato acquisito da chi oggi indaga sull’inchiesta. La ricerca a quel tempo non ha avuto un ampio risalto sappiamo che fu acquisita dal comune di Roma poi purtroppo trovandoci in un paese in cui il livello di democrazia è estremamente basso abbiamo dovuto attendere che si muovesse un procuratore della Repubblica per fare luce anche su questo».
Per ora le indagini riguardano solo l’insediamento di Castel Romano ma l’attenzione si sta spostando su un altro caso quello del Best House Rome per il quale il sindaco Marino sembra avere in programma una visita ispettiva. Una sorta di struttura di accoglienza in realtà una ex fabbrica tuttora accatastata come tale presa in gestione da un’associazione che è nata poco dopo l’elezione a sindaco di Alemanno un’associazione che quindi non ha una storia ma che ha avuto subito quest’appalto milionario per accogliere e concentrare all’interno di questi “loculi” stanze di 12 metri quadrati senza finestre 300 persone Rom. Una struttura priva di qualsiasi autorizzazione e malgrado questo una struttura con la quale tramite affidamento diretto il Comune di Roma ha stipulato una convenzione per cui per ogni persona venivano concessi ai gestori più di 600 euro al mese. Se pensiamo che i nuclei famigliari variano in media dalle 5 alle 10 persone la matematica vuole che per ogni famiglia venissero affidati all’associazione dai 3000 ai 6000 euro.
Il pensiero torna ai fatti di Tor Sapienza. Possibile che in un quartiere storicamente tranquillo e multietnico l’intolleranza si sia scatenata contro una struttura che accoglieva minori stranieri non accompagnati? No. Scopriamo infatti in queste ore che l’ombra dell’organizzazione gestita da Buzzi cercava di intimidire la cooperativa sociale «Un Sorriso» perché entrasse nel loro giro.
L’intolleranza è ancora la motivazione per cui non si riesce a superare la segregazione delle comunità Rom. A questo scopo sempre l’Associazione 21 luglio ha inviato al sindaco un documento in cui si propongono sette obiettivi per superare il sistema campi l’istituzione di un ufficio di scopo che abbia la funzione di lavorare per la chiusura degli insediamenti formali presenti nella capitale; l’elaborazione di una ricerca che analizzi nello specifico durante il tempo di tre mesi quelli che sono i bisogni e le competenze delle persone che vivono negli insediamenti; l’azione di monitoraggio; la formazione degli operatori; la chiusura del campo attraverso la ricerca lavorativa e la ricerca abitativa. Tutte azioni che devono essere combinate tra loro e che passano attraverso una riconversione del denaro oggi speso per la gestione e il mantenimento del sistema campi a percorsi in cui i soldi sono realmente destinati all’inclusione e quindi vadano ad aiutare le famiglie Rom a uscire da questi ghetti etnici e iniziare un percorso di vera e reale cittadinanza. Uno dei punti riguarda l’informazione e la comunicazione significa far conoscere la storia e la cultura di un popolo formato da cittadini a pieno titolo dell’Unione Europea; ma significa anche per chi fa informazione non alimentare messaggi svianti. L’integrazione è possibile perché le persone sanno accogliere come l’Italia l’ha dimostrato più volte nel corso della storia. L’intolleranza è un mezzo nella bocca di chi a fini personali cerca di guadagnarci qualcosa. Susanna Ricci Tratto da:http://www.riforma.it/
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Guerra al Califfato grandi coalizioni e magri risultati [[ finché 1. la sovranità monetaria non ritornerà ai popoli schiavizzati da rothschild; 2. la shariah non verrà condannata il terrorismo non potrà finire! 8 dicembre 2014 DOSSIER & APPROFONDIMENTI
Tempo di bilanci per l’operazione statunitense “Inherent Resolve” e le iniziative belliche condotte dalla Coalizione internazionale mobilitatasi contro lo Stato Islamico instaurato nei territori di Iraq e Siria.
http://www.notizievangeliche.com/category/dossier-approfondimenti/
Afghanistan bilancio di 13 anni di guerra 7 dicembre 2014 DOSSIER & APPROFONDIMENTI
Bruxelles il vertice dei ministri degli Esteri della Nato (1 e 2 dicembre 2014) ha segnato di fatto la fine della lunghissima missione Isaf in Afghanistan e l’inizio di Resolute Support un’altra missione militare internazionale questa volta non di combattimento ma di addestramento e sostegno delle truppe dell’esercito nazionale afgano.
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Usa il potere di acquisto lgbt vale ben 1000 miliardi di dollari. Capito perché nessuno osa più dire «ba»? 18 dicembre 2014 DOSSIER & APPROFONDIMENTI Quanto vale l’economia arcobaleno? Negli Stati Uniti il potere d’acquisto della comunità gay è stato calcolato intorno ai mille miliardi di dollari – ed erano 800 miliardi solo due anni fa. Si spiega così il clamoroso caso Barilla a un solo anno di distanza dalla celebre frase pronunciata dal presidente del gruppo a Radio24 («Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale») il brand è passato negli Usa dalla gogna mediatica e dal boicottaggio – che portarono a sfiorare il disastro commerciale in un Paese dove l’azienda detiene il 30 per cento del mercato della pasta – ad essere indicato (e soprattutto valutato) come marchio modello in cima alla lista delle corporation gayfriendly stilata dalla potentissima Corporate equality index praticamente la Stantard&Poor’s del rating arcobaleno.
La Barilla per ribaltare la classifica si è affidata a quello che Newsweek ha definito il «gay più potente d’America» David Mixner esperto nella trasformazione di pratiche aziendali antidiscriminatorie in strategie di marketing globale.
Un caso scuola quello della multinazionale di Parma. Ideale per raccontare il nuovo dogma dell’economia globale dettato dalla realtà americana e spiegato in una lunga inchiesta-outing sull’ultimo numero di The Advocate l’autorevole magazine della comunità Lgbt (lesbiche gay bisessuali e transgender) secondo cui l’«economia globale ha imparato che quello che va bene per Lgbt va bene per il business; stare dalla loro parte vuol dire conquistare i mercati e avere la strada spianata per il successo». Anche se non è poi così automatico ottenere la tripla A.
Prendete Burger King che all’ultimo San Francisco Pride ha prodotto un sandwich impacchettato con una carta arcobaleno e la scritta «Siamo tutti uguali dentro» con tanto di conseguente video virale su Youtube . Bene quello che per il Washington Post è stata «una sfacciata e maldestra operazione di marketing per piacere alla comunità gay» è stato bocciato dalla Corporate equality index la quale ha assegnato a Burger King solo 55 punti (contro i 100 conquistati della Barilla) perché come ha scritto il direttore del magazine lesbo online Autostraddle Riese Bernard «mangiare hamburger non è e non sarà mai progressista anche se impacchetti l’hamburger con la carta arcobaleno».
Più che di diritti civili e pratiche egalitarie infatti sembra una prosaica questione di mercato ed è partita la corsa a conquistarlo. Nonostante sia certificata con il timbro del politicamente corretto anche l’economia arcobaleno non sfugge alla classica dinamica capitalista. Business Insider ha messo in fila numeri e percentuali per spiegare come dalle compagnie aeree ad Apple a Budweiser a Coca-Cola al cibo biologico e di qualità ma soprattutto le aziende della moda e del lusso puntano sulla comunità gay perché domina il consumo e impone le regole del consumo di tendenza.
Gay e lesbiche compiono il 16 per cento di uscite per shopping in più del consumatore medio con una spesa media superiore addirittura del 25 per cento. Soprattutto i gay praticano lo shopping il 30 per cento in più rispetto agli etero con una spesa media annuale di 2.500 dollari in più. Il 26 per cento dei gay si dice disposto a pagare di più per prodotti di qualità inoltre – e questo è un aspetto fondamentale per le strategie di marketing dei grandi marchi – il 65 per cento dei gay e il 64 per cento delle lesbiche dichiarano il piacere di consigliare le loro scelte ad altri.
Secondo un’indagine della Prudential nel 2012 il reddito medio pro capite nella comunità Lgbt è di circa 61.500 contro i 50mila dollari della media americana ma è il quadro economico-culturale in generale a fare la differenza sono più istruiti (dieci punti oltre la media nazionale dei laureati) meno indebitati meno disoccupati (due punti sotto la media nazionale) finanziariamente più attrezzati nei piani pensione. Una forza complessiva calcolata in mille miliardi un bacino di ricchezza che solo un imprenditore suicida può trascurare.
E The Advocate rivela che il Global equity fund un fondo misto pubblico-privato istituito nel 2011 dall’allora segretario di Stato Hillary Clinton per sostenere i diritti Lgbt opera «dietro un velo di segretezza nel mondo attraverso la rete diplomatica che sostiene le multinazionali americane nelle campagne per i diritti Lgbt». Jesse Bernstein uno dei dirigenti del programma conferma che «si tratta di un lavoro molto sensibile e quindi non posso spiegare – dice – come agiamo in certi Paesi per finanziare attivisti che si battono contro le discriminazioni contro i diritti Lgbt».
C’è una alleanza tra Global equity fund e il Corporate equality index spiega Todd Sears fondatore di Out leadership una delle lobby per il sostegno delle carriere dei gay nell’industria americana «perché spesso in Stati come ad esempio la Russia l’Uganda o la Nigeria gli interessi del governo americano e delle multinazionali americane coincidono. Le culture sono diverse le pop star sono popolari in un luogo e non in altri certi film funzionano in un Paese e non in un altro. Ma c’è una cosa che tutti capiscono il business. Contrastare i diritti Lgbt è andare contro il business».
Thom Lynch leader della comunità Lgbt di San Francisco parla di «investimento strategico» dove la promozione politica di valori culturali a livello diplomatico e la forza del corporale America alla fine otterranno effetti sul profilo legislativo a favore delle comunità gay in molti Stati. «Chiunque voglia fare business a livello globale sa che la storia sta andando in una direzione e nessuno vuole essere escluso dall’onda – dice -. L’idea di stare dalla parte giusta della Storia – conclude il giornalista di The Advocate – serve alla causa della comunità gay e ai fatturati delle corporation».
di Marzio G. Mian Da ilhttp://www.ilgiornale.it/–http://www.iltimone.org/
http://www.notizievangeliche.com/usa-il-potere-di-acquisto-lgbt-vale-ben-1000-miliardi-di-dollari-capito-perche-nessuno-osa-piu-dire-ba/
Siria oltre 230 cadaveri in una fossa comune massacrati dallo Stato islamico 19 dicembre 2014 DOSSIER & APPROFONDIMENTI SIRIA_-_conflitto La carneficina è avvenuta ad agosto nel villaggio di Kashkiya nella provincia orientale di Deir al-Zour. I corpi appartengono a membri della tribù Sheitat e sono in grande maggioranza non combattenti. I capi della tribù non hanno voluto allearsi alle milizie jihadiste; la vendetta dei terroristi ha causato la morte di almeno 900 persone.
Damasco (AsiaNews/Agenzie) – Le milizie dello Stato islamico (SI) hanno ucciso e gettato in una fossa comune nel villaggio di Kashkiya nell’est della Siria i corpi di oltre 230 persone “la maggior parte dei quali civili”. È quanto riferiscono gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani gruppo con base in Gran Bretagna secondo cui le vittime sarebbero membri di una tribù che ha combattuto la scorsa estate contro il movimento jihadista nella provincia di Deir al-Zour. La fossa comune è stata scoperta dopo che i vertici dello SI hanno concesso ai membri rimanenti della tribù Sheitat di fare rientro nelle loro case. Una concessione annunciata dal leader Abu Bakr al-Baghdadi a condizione di una resa totale e con la minaccia di uccidere eventuali “traditori”.
Il mese scorso le Nazioni Unite avevano rilanciato alcuni rapporti provenienti da fonti interne al Paese che parlavano di massacri avvenuti lo scorso mese di agosto nella zona. Per gli esperti la carneficina è frutto della rappresaglia messa in atto dai jihadisti contro quanti opponevano resistenza nella zona; l’area per i terroristi riveste un’importanza strategica per il controllo delle fonti petrolifere attorno alla cittadina di Mohassan.
Un sopravvissuto ha raccontato gli orrori perpetrati dalle milizie islamiste che hanno “appeso numerosi cadaveri ai muri mentre io e la mia famiglia cercavamo con tutti i mezzi di scappare”. A riprova delle violenze jihadiste vi sono anche diversi video pubblicati in rete in cui emergono le decapitazioni di massa compiute ai danni dei membri della tribù Sheitat.
Nelle immagini si vedono alcuni combattenti deridere le vittime prima di ucciderle nel contesto di esecuzioni sommarie; in alcuni casi i terroristi avrebbero prelevato persone ferite dai letti di ospedale per poi decapitarle. Le uccisioni di massa sarebbero una risposta all’interruzione dei negoziati fra i due fronti per il rifiuto opposti dai capi e dagli anziani della tribù di fornire il loro sostegno ai miliziani.
Il ritrovamento di ieri porta a 900 il numero dei membri della tribù Sheitat uccisi nel corso dell’estate.
Dall’inizio della rivolta contro il presidente siriano Bashar al Assad nel 2011 oltre 32 milioni di persone hanno abbandonato la Siria e altri 76 milioni sono sfollati interni. Almeno 200mila le vittime del conflitto molte delle quali civili. Proprio nel contesto del conflitto siriano è emerso per la prima volta nella primavera del 2013 in tutta la sua violenza e brutalità lo Stato islamico; da quel momento ha iniziato una rapida avanzata nei territori della regione strappando ampie porzioni di territorio a Damasco e Baghdad e imponendo un vero e proprio regno del terrore.
Fonte:http://www.asianews.it/
http://www.notizievangeliche.com/siria-oltre-230-cadaveri-in-una-fossa-comune-massacrati-dallo-stato-islamico/
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Kenya strage di operai cristiani. È caccia ai lavoratori «infedeli» Guerra al Califfato grandi coalizioni e magri risultati [[ finché 1. la sovranità monetaria non ritornerà ai popoli schiavizzati da rothschild; 2. la shariah non verrà condannata il terrorismo non potrà finire! ]] Le milizie islamiche somale uccidono 36 persone alcuni decapitati. Dormivano per terra sotto tende di fortuna. Teloni arancioni fissati al suolo dai sassi. L’una di notte gli spari in aria il risveglio improvviso. Il sopravvissuto Peter Nderitu racconta alla Reuters di essersi salvato buttandosi in una buca mentre i suoi compagni cavapietre venivano interrogati. Sdraiati su due file fuori dalle tende domanda secca che vale la vita recitare la Shahada la professione di fede islamica. Chi non la sa un colpo alla nuca.
Trentasei cadaveri nel vento del mattino maglie colorate uomini ragazzi chi con le scarpe chi a piedi nudi. Almeno due decapitati in quella che sarà ricordata e probabilmente dimenticata come la strage della cava di pietra. Una piccola miniera artigianale a cielo aperto senza guardie di proprietà di un musulmano (come la maggioranza degli abitanti del Nord-Est del Kenya di etnia somala). Le vittime venivano da lontano distretto di Nyeri dove si gode un’ottima vista sul monte Kenya ora disertato dai turisti.
Lavoratori migranti possibilmente cristiani sembra questo l’identikit delle vittime più ricercate dall’«ufficio esecuzioni di massa» degli estremisti islamici in Africa. Dalla filiale di Boko Haram in Nigeria a quella di Al Shabaab gli affiliati somali di al Qaeda che stanno terrorizzando il Kenya a dieci giorni (e pochi chilometri) dal massacro di civili in pullman ieri una cinquantina di miliziani coi kalashnikov hanno mosso guerra a una squadra di cavatori di pietra addormentati.
Ai 28 morti di novembre (in gran parte insegnanti che andavano a casa per le feste) si aggiungono ora gli uomini con il piccone che non andavano da nessuna parte. Le cave non chiudono viaggiare costa. E chi poteva tra le migliaia di immigrati mossi dal bisogno di lavoro è già scappato da quell’angolo di Kenya settentrionale che ha come principale città Mandera al confine con la Somalia. I corpi degli spaccapietre sono stati portati alla vicina pista di volo militare per l’ultimo viaggio a casa la stessa pista diventata rifugio di una cinquantina di cristiani che si rifiutano di scappare sulle strade troppo pericolose.
Con i centri turistici del Sud più presidiati (o già deserti) con la difficoltà di replicare raid come quello del 2012 allo shopping center di Nairobi frequentato da stranieri e gente abbiente i miliziani di Al Shabaab («I giovani») prendono di mira gli operai e la piccola borghesia della cultura i cavapietre e gli insegnanti tutti «infedeli» venuti da fuori. Perché sono «soft target» obiettivi facili e perché colpirli significa soffiare sulle divisioni etnico-religiose promuovere guerre tra poveri. La pancia piena l’auto e magari l’appartamento in città non conciliano meglio con l’ecumenismo?
Dall’altra parte del continente in Nigeria Boko Haram adotta una strategia simile pur con un ventaglio più ampio di obiettivi (preferibilmente civili). Nella logica del gruppo (il cui nome significa «vietata l’educazione occidentale») scuole e studenti sono un bersaglio per così dire «obbligatorio». Ma come spiegare il massacro di 48 pescivendoli dieci giorni fa a Doron Daga estrema punta nord-est del Paese? Li hanno bloccati mentre andavano a comprare il pesce sul Lago Chad alcuni sgozzati altri affogati con mani e piedi legati. Non un caso isolato gli attacchi hanno distrutto il mercato ittico in quel pezzo di Africa. Per Boko Haram colpire 48 pescivendoli serve a gettare la rete della paura costringere la gente alla fuga o a passare sotto la propria «protezione».
Colpire gli immigrati o le minoranze non rischia di alienare la maggioranza locale anzi. In Iraq l’Isis ha adottato questa strategia per esempio cooptando i sunniti contro i vicini di casa Yazidi oppure a Mosul l’estate scorsa sequestrando 40 muratori indiani e uccidendoli il giorno dopo quaranta nuovi posti di lavoro. Dieci anni fa i precursori dell’Isis massacravano i disoccupati sunniti una delle stragi più sanguinose nel 2005 in una piazza di Bagdad quartiere sciita un’autobomba uccise oltre 80 manovali che all’alba aspettavano un finestrino abbassato e l’offerta di un lavoro a giornata. Manovali pescivendoli spaccapietre non valgono un riscatto e non hanno la scorta. (Michele Farina) (Corriere della Sera 03/12/2014)http://www.lucisullest.it/kenya-strage-di-operai-cristiani-e-caccia-ai-lavoratori-infedeli/
ma se l’Onu calpesta i diritti umani e difende il nazismo della Sharia e satanisti Farisei rothschild hanno rubato il signoraggio bancario ai popoli poi è normale che ci deve essere il bullismo di nazioni contro Italia Russia e Israele! ] [ Marò Gentiloniraccolto molto deludente..
Ministro commenta no Corte Suprema indiana a richieste Italia. 19 dicembre 2014 ROMA Sulla vicenda dei Marò in India “il raccolto è molto deludente ad essere diplomatico” lo ha detto il ministro degli esteri Paolo Gentiloni a RaiNews24 commentando il no della Corte Suprema indiana alle richieste dell’Italia. “Se l’accordo è quello che abbiamo visto l’altro giorno non andiamo molto lontano. Mi auguro nei prossimi giorni si trovino strade diverse” ha aggiunto Gentiloni rispondendo ad una domanda su una proposta italiana che sarebbe all’esame del governo indiano.
Marò Bonino sconcerta no capi accusa
Lunedì riunione Corte Suprema india “speriamo si sappiano”. 01 febbraio 2014 MONACO E’ “sconcertante” che non ci siano ancora i capi di imputazione nei confronti dei marò italiani dopo due anni. Così il ministro degli esteri Emma Bonino riprendendo le parole pronunciate ieri dal Capo dello Stato ha risposto ad una domanda a margine della conferenza di Monaco auspicando che lunedì quando si riunirà la Corte Suprema indiana “escano almeno i capi d’accusa”.
DEAR INDIA QUANTI SECOLI DOBBIAMO ASPETTARE ANCORA PER SAPERE COME DEVE ANDARE A FINIRE QUESTA TUA BRUTTA STORIA DI MAFIA OMICIDI PIRATERIA E PREDAZIONE?
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2014/12/17/maro-l-italia-richiama-lambasciatore_0b8afd97-ed20-46d8-8ffa-5c047ae51155.html
C. S. P. B. Crux Sancti Patris Benedecti Croce del Santo Padre Benedetto C. S. S. M. L. Crux Sacra Sit Mihi Lux
Croce sacra sii la mia Luce N. D. S. M. D. Non draco sit mihi dux
Che il dragone non sia il mio duce
V. R. S. Vadre Retro satana Allontanati satana! N. S. M. V.
ROMA 17 DIC – L’impegno per il pieno recupero fisico di Massimiliano Latorre è “una priorità per il Governo e nulla sarà fatto per mettere a rischio le sue condizioni”. Lo ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti in audizione alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato sulla vicenda dei due marò. “Siamo delusi ed irritati per la decisione della Corte suprema indiana sui due marò. Le nostre istanze erano di carattere umanitario e ci aspettavamo un risultato diverso” ha detto.
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2014/12/17/pinotti-tuteleremo-la-salute-di-latorre_e3a14b66-fc30-4610-ac0e-bb4ac3370012.html
Non Suade Mihi Vana Non mi persuaderai di cose vane
S. M. Q. L. Sunt Mala Quae Libas
Ciò che mi offri è cattivo I.V. B. Ipsa Venena Bibas Bevi tu stesso i tuoi veleni. (Al segno + ci si fa il segno della croce)
+ In nomine Patris et Filii et Spiritui Sancto. Croce del Santo Padre Benedetto. Croce Santa sii la mia Luce e non sia mai il dragone mio duce. Va indietro satana! Non mi persuaderai di cose vane. Sono mali le cose che mi offri bevi tu stesso il tuo veleno. Nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo +. Amen!
Marò l’ Italia richiama l’ambasciatore
Gentiloni ci riserviamo tutti i passi necessari..
NEW DELHI criminali SCHIAVISTI COMMERCIANTI DI SCHIAVI per dalit schiavi culto parassiti massoni! ] SONO TOTALMENTE IPOCRITI E SI PREPARANO PER LA IMPRESE POMPE FUNEBRI GUERRA MONDIALE PERCHé SE LORO NON ERANO DEI CRIMINALI INTERNAZIONALI? LORO AVREBBERO GIà CONDANNATO LA SHARIAH ONU LEGA ARABA CHE è LA MADRE DI OGNI NAZISMO ONU E DI OGNI TERRORISMO ISLAMICO! [ Il ministro dell’Interno indiano Rajnath Singh ha annunciato che il governo “ha deciso la messa al bando dell’organizzazione denominata Stato islamico (o Isis) in base alla Legge per la prevenzione degli atti terroristici”.
Rispondendo ad una domanda durante il “question time’ in parlamento Singh ha ricordato che giorni fa un ingegnere informatico di Bangalore e’ stato arrestato perche’ usava il suo account Twitter per inviare messaggi di sostegno all’Isis.
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2014/12/17/india-messo-al-bando-lisis_46b98e36-f60d-4216-ae32-b9f0751a508c.html
ROMA 9 SET – “Confermo la scelta dell’ internazionalizzazione” della vicenda dei due marò che “ora è tecnicamente pronta”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini sottolineando che “è dovere di questo governo esplorare” l'”interlocuzione” con il nuovo governo indiano. Ma “le due strade non si escludono”. Mogherini ha ribadito che la priorità sono le condizioni di salute di Massimiliano Latorre ma anche le condizioni di vita di entrambi i marò che “non sono le più serene”.
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2014/09/09/maro-internazionalizzazione-e-pronta_f8439e04-e93a-463c-9c96-eae1b1129f71.html
NEW DELHI 28 MAG – Mukul Rohatgi l’avvocato che ha tutelato gli interessi dello Stato italiano e dei Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in Corte Suprema nell’ultimo anno e’ stato nominato oggi a New Delhi ‘Attorney General’ (Procuratore generale) dal nuovo governo di Narendra Modi. Lo annunciano le tv indiane.
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2014/09/11/maro-freddy-bosco-sono-rovinato_7c513038-5b40-4ef9-8dc2-3c0c619ccca8.html
Adolfo Mellone Segui Sapienza Università di Roma
Beh era comunque il loro legale e quindi si presuppone che conoscesse la vicenda nei minimi particolari e adesso mi pare di capire che passi a difendere interessi opposti!
Sarà il suo un comportamento “pro veritate”?
Francamente preferirei non dover aspettare di capirlo.
C. S. P. B. Crux Sancti Patris Benedecti
Croce del Santo Padre Benedetto C. S. S. M. L. Crux Sacra Sit Mihi Lux Croce sacra sii la mia Luce N. D. S. M. D. Non draco sit mihi dux Che il dragone non sia il mio duce
V. R. S. Vadre Retro satana
Allontanati satana!
N. S. M. V. Non Suade Mihi Vana
Non mi persuaderai di cose vane
S. M. Q. L. Sunt Mala Quae Libas
Ciò che mi offri è cattivo
I.V. B. Ipsa Venena Bibas
Bevi tu stesso i tuoi veleni (Al segno + ci si fa il segno della croce)
+ In nomine Patris et Filii et Spiritui Sancto
Croce del Santo Padre Benedetto. Croce Santa sii la mia Luce e non sia mai il dragone mio duce. Va indietro satana! Non mi persuaderai di cose vane. Sono mali le cose che mi offri bevi tu stesso il tuo veleno. Nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo +. Amen!
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questo Freddly Bosco ha affondato il suo peschereccio per nascondere le prove balistiche che accusano di omicidio i servizi segreti del Kerala
Marò Freddy Bosco sono rovinato
Per questo ho firmato l’istanza di verifica condizioni Latorre
Alpinaccio Markus Top Commentator
Massimiliano e Salvatore sono estranei alle accuse:
https://www.facebook.com/video.php?v=255545941309854
Rispondi Mi piace Non seguire più il post 12 settembre
Silvio Vulpiani Segui Top Commentator Roma
brutto truffatore ha affondato il suo peschereccio perché diceva che ormai portava sfortuna ed ora lo rimpiange?
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2014/09/11/maro-freddy-bosco-sono-rovinato_7c513038-5b40-4ef9-8dc2-3c0c619ccca8.html
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20/12/2014 IRAQ
Patriarca caldeo profughi cristiani a Natale “non siete abbandonati e dimenticati”
di Joseph Mahmoud
Alla vigilia delle celebrazioni natalizie Mar Sako rivolge un messaggio alla comunità cristiana in fuga dallo Stato islamico. È evidente la “preoccupazione” per la perdita della casa del lavoro ma resta viva “la speranza” per un futuro di “pace e convivenza”. Sua Beatitudine chiede di pregare per mantenere vivo il coraggio e ringrazia per gli aiuti.
Erbil (AsiaNews) – Rassicurare i profughi cristiani la cui situazione “è ancora critica e tragica” perché non si intravede una “soluzione rapida” all’orizzonte perchè essi “non sono abbandonati e soli” e non saranno…
20/12/2014 VATICANO
Papa la miseria più pericolosa è “la presunzione di poter fare a meno di Dio”
Questa è la miseria cieca di considerare scopo della propria esistenza la ricchezza materiale la ricerca del potere e del piacere e di asservire la vita del prossimo al conseguimento di questi obiettivi”. 20/12/2014 ISRAELE – PALESTINA
Gaza raid dell’aviazione israeliana in risposta al lancio di un razzo dalla Striscia
Questa mattina l’aviazione ha lanciato un raid aereo il primo dalla tregua siglata fra Israele e Hamas nell’agosto scorso. Non si registrano danni né feriti. Portavoce militare colpita una “postazione logistica del gruppo terrorista Hamas”. Che non ha rivendicato il lancio del razzo di ieri.
20/12/2014 CINA
Rilasciato dopo 20 anni Hada dissidente che lotta per i diritti dei mongoli
L’uomo considerato un prigioniero di coscienza denuncia le torture subite in carcere e la persecuzione contro la sua famiglia. Ma annuncia “Continuerò a lottare per quello in cui credo”. La Mongolia interna come il Tibet e lo Xinjiang subisce da decenni l’immigrazione dei cinesi han tradizioni e credenze locali sono state spazzate via. 20/12/2014 INDONESIA
Bogor il nunzio apostolico ordina 12 sacerdoti e diaconi preghiera e servizio alla comunità
di Mathias Hariyadi
Centinaia di fedeli hanno affollato la parrocchia della Sacra Famiglia a Cibinong. Mons. Filipazzi ha sottolineato che il sacerdozio è un servizio che richiede obbedienza e santità. La veste non serve per nutrire “ambizioni personali” ma per “annunciare il Vangelo e portare Dio alla gente”.
20/12/2014 BANGLADESH
Bangladesh gara di canti di Natale per tenere i giovani lontani da droga e alcool
di Sumon Corraya
L’iniziativa è di Magis Bangla associazione gesuita che si dedica ai ragazzi. Tredici gruppi hanno partecipato a una gara canora vinta da una scuola femminile. 19/12/2014 SRI LANKA – LAOS
Sri Lanka all’Onu Verità sulle sorti del dissidente laotiano Sombath Somphone
di Melani Manel Perera
L’attivista per i diritti umani è stato sequestrato nel 2012. I membri dell’Asian Federation Against Disappearances (Afad) hanno organizzato una protesta pacifica in tutti i Paesi aderenti oltre all’ex Ceylon anche Filippine Malaysia Thailandia Bangladesh Pakistan e Nepal.
19/12/2014 LIBANO – SIRIA
Un nuovo dramma per i rifugiati siriani in Libano i loro figli “senza cittadinanza o diritti”
Agenzie Onu e Ong lanciano l’allarme sempre più neonati di famiglie in fuga dalla guerra rischiano di rimanere apolidi. Il 70% dei 42mila bambini nati da genitori siriani dall’inizio del conflitto non è iscritto ad alcuna anagrafe. Ma il numero potrebbe essere di gran lunga superiore. Povertà e assenza di documenti aggravano il problema. 19/12/2014 INDIA
Leader cristiani Il governo si liberi dei fondamentalisti l’India non è una teocrazia
L’arcivescovo di Delhi e altri esponenti del clero cristiano firmano un documento di denuncia sulla situazione della libertà religiosa nel Paese. “In un’India laica e democratica non c’è posto per una religione di Stato. La religione non ha spazio nel discorso politico nazionale”. Il cordoglio per le vittime di Peshawar ecco i frutti del fanatismo.
19/12/2014 GIAPPONE
Il governo ammette Troppe culle vuote serve un piano per la natalità
L’esecutivo guidato da Shinzo Abe presenta il rapporto sulla decrescita della popolazione e lancia l’allarme “Se non aumentano le nascite rischiamo di non essere più sostenibili dal punto di vista previdenziale e sanitario”. Proposti due pacchetti di misure a breve e lungo termine ma ancora vaghi gli interventi precisi a favore della procreazione. 19/12/2014 MALAYSIA
Natale in Malaysia un momento di “festa e condivisione” per cristiani e musulmani
La preghiera inaugurale recitata a Sabah dall’arcivescovo di Kota Kinabalu; la festa sia occasione di “incontro unità e armonia”. Per i 10 anni scelto il motto “La Stella della grande gioia” che è Gesù che porta la pace. Ministro dello Stato “Ecco una testimonianza delle buone relazioni fra persone di etnia e fede diversa”.
19/12/2014 VATICANO
Papa il presepe e l’albero di Natale anche per chi non crede “parlano di fraternità di intimità e di amicizia”
Oggi pomeriggio Francesco inaugurerà il presepe e l’albero di Natale di piazza san Pietro e anche la nuova illuminazione della facciata e della cupola della Basilica vaticana. 19/12/2014 VATICANO
Papa la Chiesa “si lasci sorprendere dallo Spirito Santo” sia madre e non imprenditrice
“Dalla sterilità il Signore è capace di ricominciare una nuova discendenza una nuova vita. E questo è il messaggio di oggi. Quando l’umanità è esaurita non può andare più viene la grazia e viene il Figlio e viene la salvezza. E quella creazione esaurita lascia posto alla nuova creazione…”.
19/12/2014 COREA DEL SUD
Seoul la Corte Costituzionale mette al bando un Partito politico “Torna la dittatura”
I giudici supremi accolgono le richieste del governo e impongono lo scioglimento dello Unified Progressive Party accusato di portare avanti “politiche pro-Corea del Nord”. Dimissioni imposte ai cinque deputati eletti saranno banditi dalla vita politica “per almeno cinque anni”. Il capo del Partito parla di “ritorno della dittatura” preoccupazione fra gli osservatori internazionali. 19/12/2014 MACAO-HONG KONG-CINA
Effetto Occupy Proibiti gli ombrelli nella visita di Xi Jinping a Macao (anche con la pioggia)
di Paul Wang
Attivisti di Hong Kong espulsi dall’ex colonia portoghese. Al Macau Ferry Pier ombrelli aperti e domanda di libertà per tutti i prigionieri politici cinesi. Cresciuti gli oppositori ad Occupy (38%; +9%). Il 431% è contrario alla riforma elettorale cinese. Almeno 12 milioni di persone hanno partecipato ai sit-in di Occupy.
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20/12/2014 CINA
Rilasciato dopo 20 anni Hada dissidente che lotta per i diritti dei mongoli
L’uomo considerato un prigioniero di coscienza denuncia le torture subite in carcere e la persecuzione contro la sua famiglia. Ma annuncia “Continuerò a lottare per quello in cui credo”. La Mongolia interna come il Tibet e lo Xinjiang subisce da decenni l’immigrazione dei cinesi han tradizioni e credenze locali sono state spazzate via.
17/12/2014 MEDIO ORIENTE – ISLAM
Secolarismo divisioni sunniti-sciiti lo Stato islamico cancellano i cristiani dal Medio oriente
Fady Noun
L’islam non può contribuire alla pace se non risolve prima i conflitti interni e le divisioni fra sunniti e sciiti. La barbarie dello Stato islamico ha imposto la pace “dei cimiteri”. Si fa sempre più concreto il rischio di una fine dei cristiani d’Oriente. Alla minaccia esterna dell’estremismo islamico si sommano il secolarismo e le divisioni politiche che erodono la comunità dall’interno.
17/12/2014 INDONESIA – ISLAM
Java centrale minaccia islamista Via i simboli del Natale e niente celebrazioni
Mathias Hariyadi
Dozzine di estremisti islamici del distretto di Sukaharjo hanno attaccato tre esercizi commerciali a Solo. Il gruppo ha imposto ai negozianti di non far indossare simboli del Natale ai dipendenti o promuovere celebrazioni. A Banda Aceh con una norma il sindaco proibisce ai musulmani di partecipare a funzioni cristiane.
16/12/2014 IRAQ-VATICANO
Vescovo di Mosul Gesù nasce fra i container dei rifugiati. Continua la campagna “Adotta un cristiano di Mosul”
Amel Nona
I profughi perseguitati dallo Stato islamico hanno perso tutto beni casa lavoro scuole futuro. Ma rimane forte la fede e la missione. Raccolti e inviati quasi 900mila euro. Il messaggio di vicinanza di papa Francesco. La campagna continua secondo la proposta del patriarca di Baghdad digiuno e sobrietà a Natale e Capodanno offrendo il corrispettivo per i cristiani di Mosul.
15/12/2014 VIETNAM – VATICANO
Presto santo p. Diêp sacerdote e martire vietnamita onorato anche da non cristiani
La Congregazione per le cause dei santi ha dato il via libera alla causa di canonizzazione di p. Francesco-Saverio Truong Buu Diêp. Egli ha sacrificato la propria vita per difendere i parrocchiani. Sulla sua tomba pregano cattolici e fedeli di altre religioni. Il ricordo del card Pham Minh Mân.
13/12/2014 IRAQ
Patriarca caldeo Digiuno alla vigilia di Natale per il ritorno dei profughi a Mosul
Joseph Mahmoud
Mar Louis Sako domanda ai fedeli di non celebrare in modo “mondano” con sfarzo e abbondanza Natale e Capodanno in segno di solidarietà con i fuggitivi della piana di Ninive perseguitati dall’Esercito islamico. AsiaNews aderisce al digiuno proposto dal Patriarca e chiede a tutti i lettori di dare il corrispettivo del digiuno a sostegno della campagna “Adotta un cristiano di Mosul”.
13/12/2014 UZBEKISTAN
Dai media di Stato uzbeki una campagna contro la libertà di culto e le religioni
I giornali ufficiali continuano la campagna contro comunità e fedeli; nel mirino protestanti e testimoni di Geova. Fra le varie accuse quella di trasformare “i bambini in zombie”. Alle vittime delle calunnie non è concesso diritto di replica. In un caso gli articoli diffamatori hanno portato al licenziamento di quattro cristiani.
11/12/2014 INDIA
Cibo e soldi per cambiare religione così i radicali indù “ri-convertono” 300 musulmani
Ad Agra fondamentalisti del Bajrang Dal hanno “riportato alla vera fede” 57 famiglie islamiche tutti migranti poveri di origine bangladeshi. L’opposizione attacca il governo del Bjp (Bharatiya Janata Party) “vicino” ai gruppi estremisti indù.
03/12/2014 SIRIA – IRAQ – ONU
Conflitto siriano mancano fondi interrotto il programma alimentare Onu per rifugiati
I vertici del Wfp hanno bloccato la distribuzione di voucher per l’acquisto di cibo e generi di prima necessità. Nel solo mese di dicembre servirebbero 64 milioni di dollari per far fronte al fabbisogno. Dal programma un gettito complessivo di 800 milioni che serviva ad alimentare le economie dei Paesi che hanno accolto i rifugiati.
03/12/2014 CINA – TAIWAN
Un gruppo di cinesi continentali vola a Taipei per studiare la democrazia
L’Associazione para-governativa per la cooperazione fra la Cina e Taiwan ha organizzato il viaggio. Una decina di intellettuali tutti seguaci del “padre della patria” Sun Yat-sen ha passato una settimana sull’isola per seguire le elezioni. Il Global Times attacca l’iniziativa ma Pechino ha comunque concesso i visti. Fonte di AsiaNews “Risposta pratica a chi dice che ai cinesi la libertà non interessa”.
28/11/2014 TURCHIA-VATICANO
Papa Francesco in Turchia. L’ecumenismo del martirio
NAT da Polis
Il viaggio del papa in Turchia ha anzitutto valore ecumenico ma anche di testimonianza. L’unità dei cristiani fondata sulla fede e sulla comune testimonianza dei martiri spinge a impegnarsi per il mondo che è formalmente unito dalla finanza ma diviso e sbriciolato dal punto di vista sociale. Un possibile appello per celebrare insieme il ricordo di Nicea e dire basta con il massacro dei cristiani. Che avviene anche sui confini turchi.
28/11/2014 CAMBOGIA – VIETNAM
Montagnards vietnamiti meglio fame e malaria in Cambogia che le persecuzioni di Hanoi
Un gruppo di 13 membri della minoranza etnica ha lasciato la provincia vietnamita di Gia Lai e dopo aver varcato il confine si è nascosto nelle foreste di Ratanakiri. Essi devono affrontare le zanzare infestate dal parassita e la mancanza di cibo. Appello di associazioni attiviste al governo di Phnom Penh perché conceda asilo e assistenza. Ma il più delle volte vengono rimpatriati.
26/11/2014 COREA – VATICANO
Treni speciali cammino dei martiri e Centri giovanili i frutti della visita del Papa in Corea
Il vescovo della diocesi di Daejeon dove ad agosto Francesco ha partecipato alla Giornata asiatica della Gioventù ha consegnato al Papa una lista di “piccole opere” nate in maniera spontanea grazie al suo viaggio. La compagnia ferroviaria ha deciso di dare in beneficenza il prezzo del biglietto del sedile usato dal pontefice mentre lo Stato dichiara “Tesoro Nazionale” il santuario di Solmoe.
25/11/2014 IRAQ
Mosul lo Stato islamico distrugge il convento delle suore del Sacro Cuore (il video)
I jihadisti hanno usato a lungo la struttura come base logistica per auto e truppe. Ieri la decisione di farlo saltare in aria; prima di agire i miliziani hanno avvisato gli abitanti della zona. Salvo per ora il monastero di San Giorgio. La struttura era stata costruita nel 1984 dal governo irakeno e accoglieva anziani e disabili.
25/11/2014 VATICANO – EUROPA
Papa “costruire insieme” un’Europa fondata non sull’economia ma sull’uomo
“Messaggio di speranza e di incoraggiamento” di Francesco al Parlamento europeo. Superare un individualismo esasperato che dimentica dei doveri del bene comune. Farsi portatrice del rispetto dei diritti umani della democrazia dell’accoglienza ai migranti del rispetto della natura e della promozione della pace.
21/11/2014 CINA-VATICANO
Global Times Pechino apre al Vaticano sulla scelta comune sui vescovi. Ma difende l’Associazione patriottica
Bernardo Cervellera
Fonti anonime Pechino propone due nomi e la Santa Sede ne sceglie uno. Anche Benedetto XVI auspicava un “accordo col governo” sulle nomine dei vescovi. L’Ap è però considerata una importante “eredità storica” da non toccare. Essa è pure un luogo fra i più maoisti e più corrotti della Cina con affari che ruotano sui 13 miliardi di euro. E la campagna anticorruzione di Xi Jinping non l’ha ancora toccata.
21/11/2014 MYANMAR – VATICANO
Chiesa in Myanmar cinque secoli di storia missionaria (Scheda)
Il primo annuncio del Vangelo in Birmania risale al XVI secolo grazie all’opera di domenicani francescani e gesuiti. Di particolare valore l’opera del Pime nelle aree più remote fra i tribali che scoprono l’uso del mattone della scrittura e dei servizi igienici. Il cattolicesimo più forte delle persecuzioni del regime militare.
19/11/2014 CINA-VATICANO
Liberato ma sotto controllo della polizia il vescovo sotterraneo di Yujiang
Gli è proibito lasciare la provincia del Jiangxi e non può esercitare il suo ministero episcopale. Forse il governo vuole privilegiare il vescovo ufficiale più ubbidiente all’Associazione patriottica. Rimangono prigionieri i vescovi di Shanghai Baoding Yixian.
18/11/2014 SRI LANKA – SIMPOSIO
Vescovo di Mannar Joseph Vaz ha portato Giovanni Paolo II e Francesco in Sri Lanka
Intervenendo al Simposio internazionale 2014 di AsiaNews mons. Rayappu Joseph racconta le sfide e l’impegno della Chiesa cattolica nel Paese. Francesco sarà il primo papa a visitare il nord a maggioranza tamil martoriato da 30 anni di guerra civile. La necessità di “superare le tensioni e le polarizzazioni fra le diverse comunità”.
17/11/2014 SVIZZERA-IRAQ
Mauro Valsangiacomo pittore ispirato dai profughi di Mosul
Al Simposio internazionale di AsiaNews in programma domani sarà presente il pittore svizzero e una sua opera “Famiglia in fuga” ispirata dalla dolorosa esperienza dei cristiani irakeni fuggiti da Mosul. Una serie di quadri che raccontano distruzione e compassione. La serie di opere “Meditazione sul Medio Oriente” è coincisa con il suo ritorno alla fede cattolica.
17/11/2014 IRAQ
Patriarca caldeo e presidente del Parlamento Cristiani essenziali per il futuro dell’Iraq
Joseph Mahmoud
Salim al-Jubouri ha incontrato Mar Sako e manifestato solidarietà e vicinanza ai cristiani vittime di violenze. Fonti del patriarcato caldeo parlano di “visita storica” che infonde “nuova fiducia”. La Chiesa chiede che il Natale sia riconosciuto come “festa nazionale”. Nuove violenze a Baghdad cinque morti e 20 feriti in una serie di attentati.
14/11/2014 LAOS
Laos decine di cristiani Hmong rifiutano di abiurare arrestati ed espulsi
Sei famiglie del distretto di Khamkeut hanno dovuto lasciare le loro case e il villaggio. Cacciati dai capi villaggio perché hanno rifiutato di tornare alla religione animista. Uno degli anziani della famiglia è morto per il dolore poco dopo il trasferimento forzato. Altri due giovani cristiani Hmong fermati e imprigionati a causa della fede.
13/11/2014 VATICANO – ISLAM
Dialogo cattolici-musulmani “non è mai accettabile usare la religione per giustificare” violenze
La dichiarazione conclusiva del Forum cattolico-musulmano riunito a Roma sul tema “Lavorare Insieme a servire gli altri”. Necessità di un’educazione dei giovani mirata a realizzare “il rispetto dell’altro”. L’importanza del dialogo interreligioso “per superare pregiudizi distorsioni sospetti e generalizzazioni inappropriate”. L’incoraggiamento di papa Francesco.
13/11/2014 INDONESIA – ISLAM
West Java estremisti islamici impediscono ai cattolici di celebrare messa
Mathias Hariyadi
Membri del Fronte di difesa islamico (Fpi) e di Formasi hanno bloccato le celebrazioni del 9 novembre. Il parroco di santa Odilia evita la devastazione del luogo di culto rimuovendo per tempo gli oggetti sacri. In precedenza era finita nel mirino la comunità protestante. Prima sfida in tema di libertà religiosa per il presidente riformista Jokowi.
10/11/2014 GIAPPONE – VATICANO
Ukon Takayama il “samurai di Cristo” sarà beatificato nel 2015
Lo ha confermato il card. Amato prefetto della Congregazione per le Cause dei santi a una delegazione nipponica che ha visitato alcuni giorni fa il Vaticano. Grande festa per i 400 anni dalla morte del signore feudale che rinunciò a fama e onori per non rinnegare Cristo. Aumentano le possibilità di una visita del Papa in Giappone.
09/11/2014 VATICANO
Papa Giovanni Paolo II un ruolo di protagonista nell’abbattere il Muro di Berlino
All’Angelus papa Francesco augura che si diffonda una cultura dell’incontro “capace di far cadere tutti i muri” perché non vi sia più persecuzione e uccisione a causa della fede. “Dove c’è un muro c’è chiusura dei cuori. Servono ponti e non muri!”. La Giornata del Ringraziamento occasione di vicinanza al mondo dell’agricoltura per “coltivare la terra in modo sostenibile e solidale”. La dedicazione della basilica lateranense occasione per riscoprire la Chiesa come “tempio spirituale” e i cristiani capaci di testimoniare la fede nella carità. “Uno è cristiano non tanto per quello che dice ma per quello che fa”.
07/11/2014 IRAQ
Chiesa irakena Liberare la piana di Ninive garantire lavoro e diritto allo studio ai cristiani
Joseph Mahmoud
Sono gli obiettivi emersi nella riunione dii emergenza dei vertici cattolici d’Iraq. Il patriarca e i vescovi ringraziano papa Francesco e la Santa Sede per la vicinanza e gli aiuti materiali. Essenziale continuare il programma di alloggi per proteggere le famiglie dal freddo e dalla pioggia. Il richiamo a vivere “il comandamento dell’amore” in un momento di “prova”.
07/11/2014 PAKISTAN – ISLAM
Faisalabad cristiani e musulmani in piazza chiedono giustizia per la coppia “blasfema” bruciata viva
Shafique Khokhar
Gli attivisti hanno manifestato per assicurare i colpevoli alla giustizia. Il governo prenda misure appropriate per scongiurare gli abusi legati alla blasfemia. Pesanti accuse all’esecutivo alla polizia e alla magistratura per non aver saputo prevenire le violenze. Studioso musulmano serve un comitato per verificare le vicende di blasfemia.
05/11/2014 PAKISTAN – ISLAM
Vescovo di Islamabad Coppia bruciata viva una barbarie protetta da un colpevole silenzio
Jibran Khan – Shafique Khokhar
Shahzad Masih di 28 anni e la moglie Shama 25enne avevano quattro figli e la donna era incinta. A lanciare l’accusa il datore di lavoro di Shahzad; almeno 400 persone hanno assaltato colpito e dato alle fiamme i corpi dei due giovani. Attivisti cristiani ennesimo abuso delle leggi sulla blasfemia.
04/11/2014 VIETNAM
Blogger e attivista cattolico vietnamita alla sbarra per aver criticato il governo di Hanoi
Da oltre sei mesi Nguyen Huu Vinh e il suo assistente Nguyen Thi Minh Thuy erano in stato di arresto senza accuse ufficiali. Per la difesa il procedimento giudiziario è “illegale”. Attivisti pro diritti umani avvertono poche speranze di vederli liberi. Se riconosciuti colpevoli rischiano fino a sette anni di prigione.
02/11/2014 VATICANO
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Autore: uniusrei x brotherhood universal
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