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Olocausto italiano: “Italiani fatti a pezzi dai partigiani slavi e trasformati in sapone”
febbraio 10, 2019 Vox Lascia un commento
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Tra il settembre e il novembre 1943 andò in scena in Istria, appena tornata sotto il controllo jugoslavo, una autentica mattanza di italiani (considerati genericamente “fascisti”) e croati anti-titini.
Il testimone fu poi fatto prigioniero dai nazisti e in un campo di concentramento fuori da Pola incontrò il carabiniere Moscatello, di stanza a Sansego dove i partigiani occuparono il paese per una settimana, dopo l’8 settembre e prima del ritorno dei nazisti. Lì fu testimone della strage di italiani: un migliaio, forse più, finirono massacrati. Solo in un piccolo sobborgo di Fiume.
I partigiani jugoslavi, raccontò al testimone il carabiniere Moscatello, rastrellarono casa per casa gli italiani e li caricavano su un mezzo che poi: “…velocemente entrava nello stabilimento della locale cartiera…”, il carabiniere “di nascosto entrò nella cartiera… e assistette a una cosa impressionante”. Qualcosa di abominevole.
“Appena entrato facevano scendere le persone all’interno e le ammazzavano facendole immediatamente a pezzi“.
Esecuzioni sommarie e poi l’orrore rosso: per far sparire i cadaveri prima del ritorno dei nazisti, le foibe erano troppo rischiose. “Moscatello ebbe anche a vedere che poi i pezzi venivano messi sulle cassette di legno per essere trasportate con il carretto nell’adiacente saponificio – si legge nella testimonianza scritta – passando per un piccolo ponticello in legno attraversando il fiume Eneo”.
“Moscatello mi disse che inorridito, sempre di nascosto si ritirò non potendo fare niente. Se lo avessero visto avrebbe certamente fatto la stessa fine”.
Oggi, a farci a pezzi pensano gli africani che i nuovi ‘partigiani rossi’ hanno importato in Italia.
Con l’Istria venne fatto, sul finire della guerra, un errore strategico che è costato all’Italia l’amputazione di un proprio territorio, e agli italiani di quelle zone, sangue e disperazione.
Era chiaro fin da subito che sarebbe stata la zona più “sensibile”: doveva essere dichiarata ‘zona libera’, e tutte le forze italiane, senza distinzione ideologica, avrebbero dovuto cessare le ostilità e unirsi contro l’invasore slavo: è così che si fa quando è in gioco il tuo popolo. Lì dovevano convergere tutti i resti dell’esercito, invece di disarmarlo come fece il re golpista.
Oggi racconteremmo una storia diversa. Oggi Fiume sarebbe ancora italiana.
Cerchiamo almeno di imparare: non facciamo, oggi, gli stessi errori. Uniamoci contro il comune nemico, che oggi sta invadendo le nostre terre grazie al collaborazionismo di una parte di noi. E all’indifferenza di un’altra parte.
Pubblicato da Redazione il Feb 09, 2019 09:59 am
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“Mi
congratulo con l’ISA [Shin Bet ] per arrestare l’orribile assassino del
compianto Ori Ansbacher. Il lungo braccio di Israele raggiungerà
chiunque ci ferisca e noi salderemo i conti con loro “, ha dichiarato il
primo ministro Benjamin Netanyahu, amen
At the funeral for Ori Ansbacher on Friday, hundreds of tearful mourners sang a song of Redemption ahead of the heartbreaking eulogies and burial.
The mutilated, naked body of Ori Ansbacher, 19, victim of a grisly Palestinian terror attack, was found in the Jerusalem Forest on Thursday night.
Following an intense search for the assailant, Israeli forces arrested 29-year-old Hebron resident Arafat Arfiah on Saturday.
“I commend the ISA [Shin Bet/Israel Security Agency] and Israel Police special anti-terror unit for apprehending – within a few hours – the abhorrent murderer of the late Ori Ansbacher. The long arm of Israel will reach whoever hurts us and we will settle accounts with them,” Prime Minister Benjamin Netanyahu declared.
“We will not be deterred and we will not cease our uncompromising fight against terrorism,” President Reuven Rivlin stated. “We will seek out the perpetrators and their associates until we find them and punish them to the fullest extent of the law, in every place and wherever they hide from us.”
Ansbacher was volunteering for national service at a youth center in Jerusalem. She was buried Friday in her hometown of Tekoa in Judea.
Newsletter del 02/09/2019:
Rileggere il ministero
Io, suora abusata, dopo 17 anni di silenzio, ora mi sento amata
Francesco ai missionari d’Africa: siate nomadi per il Vangelo
Al funerale di Ori Ansbacher, venerdì, centinaia di persone in lacrime in lacrime hanno cantato una canzone della Redenzione prima degli strazianti elogi e lapidi.
Il corpo mutilato e nudo di Ori Ansbacher, 19 anni, vittima di un macabro attacco terroristico palestinese, è stato ritrovato nella foresta di Gerusalemme giovedì notte.
Dopo un’intensa ricerca dell’assalitore, le forze israeliane hanno arrestato il ventinovenne residente ad Hebron, Arafat Arfiah, sabato.
“Mi congratulo con l’ISA [Shin Bet / Israel Security Agency] e l’unità speciale anti-terrorismo della polizia israeliana per arrestare – entro poche ore – l’orribile assassino del compianto Ori Ansbacher. Il lungo braccio di Israele raggiungerà chiunque ci ferisca e noi salderemo i conti con loro “, ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu.
“Non saremo scoraggiati e non cesseremo la nostra lotta senza compromessi contro il terrorismo”, ha affermato il presidente Reuven Rivlin. “Cercheremo i perpetratori ei loro associati finché non li troveremo e li puniremo nella misura più ampia della legge, in ogni luogo e ovunque si nascondano da noi”.
Ansbacher era volontario per il servizio nazionale in un centro giovanile a Gerusalemme. Venne sepolta venerdì nella sua città natale di Tekoa in Giudea.
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