tecnocrazia lgbtq diritti Satana UE anticristo commercianti degli schiavi: dalit dhimmi(sharjah) e goyim(Spa$Co), Jabull-On e alto tradimento Costituzionale il signoraggio bancario sono alleati tra di loro! CSPBCSSMLNDSMDVRSNSMVSMQLIVB drink your poison made by yourself, BURN SATANA ROCKEFELLER ALLAH IN JESUS’S NAME Governo ERDOGAN si dice una Democrazia, ed invece, è diventato un potere teocratico imperialistico islamico, che fa così paura anche ai suoi consiglieri, che, loro possono soltanto assecondarlo! ERDOGAN ELIMINANDO LE OPPOSIZIONI SI è CHIUSO IN UNA MONADE PERICOLOSA! Unius REI, al contrario è una MONARCHIA assoluta, senza un obiettivo geopolitico, che ascolterà tutti gli uomini di buona volontà del pianeta, perché, lo scopo unico è la fratellanza universale, dove tutti dobbiamo essere felici, e dove tutti devono evitare di far soffrire persone innocenti!
il Governo ERDOGAN si dice una Democrazia, ed invece, è diventato un potere teocratico imperialistico islamico, che fa così paura anche ai suoi consiglieri, che, loro possono soltanto assecondarlo! ERDOGAN ELIMINANDO LE OPPOSIZIONI SI è CHIUSO IN UNA MONADE PERICOLOSA! Unius REI, al contrario è una MONARCHIA assoluta, senza un obiettivo geopolitico, che ascolterà tutti gli uomini di buona volontà del pianeta, perché, lo scopo unico è la fratellanza universale, dove tutti dobbiamo essere felici, e dove tutti devono evitare di far soffrire persone innocenti!
I Am Anonymous – Message To The UniusRei3: TheDemonDack https://youtu.be/m8UH96qsFoA ] [ CIAkillYourTubexIMF 4 anni fa ] ANSWER: ragazzo: tu finirai per tagliarti il pisello: con quel giocattolo!
SONO ROVINATO GOOGLE BLOGGER SPA NWO 666 SPA FED, HA COSPARSO DI UN COLORE AZZURRO, TUTTO IL MIO TESTO, ED IO RITENGO QUESTO ESCLUDA I MIEI ARTICOLI DAI MOTORI DI RICERCA!
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QUESTA GROTTESCA SITUAZIONE ECONOMICA SI COMMENTA DA SE! Uno degli incarichi più difficili nel mondo occidentale, quello di primo ministro di Israele, non é eccessivamente ben remunerato. Lo ha reso noto lo stesso premier Benyamin Netanyahu che sulla propria pagina Facebook ha pubblicato il suo stipendio per il mese di febbraio: al netto, 17.645 shekel, circa 4.100 euro. I giovani israeliani che lavorano nel hi-tech, é stato notato, possano aspettarsi guadagni ben superiori. In realtà il suo stipendio lordo sarebbe di quasi 50mila euro, ma i prelievi sono significativi: non solo l’imposta sul reddito (48%) e la previdenza sociale, ma anche – e questo sembra essere il tasto più ‘sofferto’ – una detrazione di 12.440 shekel come contributo per l’automobile blindata con cui é costretto a spostarsi per volere dei servizi di sicurezza.
Netanyahu, secondo Maariv, ha utilizzato la pubblicazione su Facebook proprio per fare pressione sui funzionari statali affinché lo equiparino al capo dello Stato Reuven Rivlin che é invece esonerato da quella detrazione.
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TANTO PEGGIO TANTO MEGLIO, HANNO DETTO I MASSONI ANGLO-AMERICANI FARISEI ANTICRISTO MERKEL, CHE HANNO DECISO DI ISLAMIZZARE LA EUROPA! “La UE ha fatto concessioni alla Turchia oltre il senso comune del pudore”. 16.03.2016( Bruxelles è andata al di là di tutti gli standard di decenza i merito alle concessioni a beneficio della Turchia a seguito della crisi migratoria, ha affermato il rappresentante permanente della Russia presso la UE Vladimir Chizhov. “Penso che la UE sia andata oltre il senso comune del pudore sulle concessioni alla Turchia. In questo caso, come si suol dire, sembrano sbiaditi i cosiddetti valori comuni dell’Unione Europea, che i nostri partner spesso raccomandano e in alcune situazioni cercano di imporre. Stanno diventando sempre più attuali quanto la posizione dell’Unione Europea sia di principio e quanto l’Europa per il bene dei suoi interessi politici lasci da parte o addirittura sacrifichi i suoi valori”, — ha detto Chizhov durante una videoconferenza con l’agenzia russa di stampa internazionale “Rossiya Segodnya”.
L’accordo discusso tra la UE e la Turchia per affrontare la crisi migratoria prevede che Ankara si riprenderà tutti i migranti ad eccezione dei profughi che sono arrivati in Grecia transitando dal territorio turco. In cambio Ankara riceverà l’accelerazione dei negoziati sulla liberalizzazione dei visti e dei negoziati per l’adesione alla UE, così come 3 miliardi di euro. Al vertice UE-Turchia del 7 marzo i rappresentanti di Ankara avevano richiesto di aumentare del doppio l’assistenza finanziaria della UE per migliorare l’accoglienza dei profughi in territorio turco: http://it.sputniknews.com/politica/20160316/2286151/Chizhov-Russia-Profughi-Immigrazione-Valori.html#ixzz434bL3Mof
I TURCHI SONO VIGLIACCHI E SCIACALLI, PRIMA HANNO PUGNALATO ALLE SPALLE CON IL TERRORISMO, ED ORA CHE, LA SIARIA NON SI PUÒ DIFENDERE LA VANNO A DEPREDARE, E VANNO A COMMETTERE ATTI DI BULLISMO, DELITTI? GLI ISLAMICI SONO SEMPRE STATI COSÌ! Russia, Lavrov accusa la Turchia: viola la sovranità di Siria ed Iraq. 16.03.2016( La Turchia viola la sovranità e l’integrità territoriale dei Paesi confinanti di Iraq e Siria, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in una conferenza stampa a Mosca.
“Certo è terribile quando qualche violazione dei diritti umani si registra nel quadro di conflitti interni. Ma non è meno grave quando si verificano violazioni della sovranità e dell’integrità territoriale degli altri Stati,” — ritiene Lavrov.
“Purtroppo la Turchia rientra in questa categoria. Sappiamo le operazioni delle forze armate turche in Iraq, così come dei bombardamenti dal territorio turco contro le posizioni delle milizie curde in Siria”, — ha aggiunto il capo della diplomazia russa.
“Per l’intervento turco in Iraq e l’ingerenza nei suoi affari interni è stata presa ad hoc una decisione della Lega Araba”, — ha ricordato Lavrov. http://it.sputniknews.com/politica/20160316/2286511/Confini-difesa-sicurezza.html#ixzz434dNlau1
[lettera aperta a Benjamin Netanyahu,] perché il Re della Arabia SAUDITA, fa con noi la vipera sorda? perché, Rothschild ha promesso a lui, di annettere alla LEGA ARABA,tutta l’Africa.. .. i Bildenberg europei fingono di essere distratti! da questo punto la galassia jihadista. si subbivide in tante sigle diverse, ma è una sola organizzazione dei servizi segreti .. in questo mare islamico? non ci sarà un futuro per Israele! ]. ABUJA. «Guerra a Borno» titolano oggi i quotidiani nigeriani dopo gli attentati e le violenze che si sono rinnovati nel fine settimana nel nord est del Paese, a conferma di come quelle tormentate, regioni siano ormai in balia delle armi. Del resto, già tre giorni fa, il Governo del presidente Goodluck Jonathan aveva ammesso, per la prima volta con un comunicato ufficiale, che, quella contro il gruppo di matrice fondamentalista islamica Boko Haram è ormai una vera e propria guerra. Nel fine settimana, se ne è avuta l’ennesima e tragica conferma, con due stragi perpetrate da Boko Haram, prima a Maiduguri, la capitale dello Stato del Borno, e poi a Mainok, una cittadina a non molti chilometri di distanza, con un bilancio di quasi un centinaio di morti e di decine di feriti. A Maiduguri c’è stato un duplice attentato in un locale pubblico. Due esplosioni avvenute sabato sera a pochi minuti di distanza hanno provocato più di cinquanta morti. Tra le vittime ci sono anche, diversi bambini, che insieme con altri appassionati di calcio stavano guardando una partita in televisione nel locale preso di mira da Boko Haram. Come in casi precedenti, la strage maggiore è stata provocata dalla seconda esplosione tra le persone accorse a prestare soccorso alle vittime della prima. A Mainok, appena un’ora dopo, c’è stato invece l’attacco di un commando di uomini armati con fucili automatici e lanciarazzi che, hanno ucciso 39 persone e hanno dato alle fiamme numerose abitazioni. Da parte sua, l’esercito riferisce di operazioni terrestri e aeree che avrebbero consentito di distruggere basi di Boko Haram a Daggu e Yazza, sempre nel Borno. Come tutte le guerre, anche, quella nel nord est della Nigeria sta provocando un’ondata di profughi. Secondo fonti delle Nazioni Unite sono oltre trecentomila i civili in fuga.
[[ Unicuique suum ]] [ 322 Kerry? Non praevalebunt: AMEN ] Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004. Copia €1,00. Copia arretrata. €2,00 L’OSSERVATORE ROMANO. GIORNALE QUOTIDIANO [[ Unicuique suum ]] POLITICO RELIGIOSO. [ Non praevalebunt: AMEN ] . Anno CLIV n. 51 (46.593) Città del Vaticano. lunedì-martedì 3-4 marzo 2014. NOSTRE INFORMAZIONI All’Angelus accorato appello del Pontefice alla comunità internazionale per la soluzione della crisi attraverso il dialogo e la concordia. Per la pace in Ucraina. Papa Francesco ha ricordato che fino a quando ognuno cerca di accumulare per sé non ci sarà mai giustizia. Udienza ai vescovi spagnoli in visita «ad limina». [ Nessuno è escluso, dalla vigna del Signore ] [quindi, tutti, di ogni religione, dobbiamo, rinnegare la violenza, intolleranza, ideologie, imperialismi, e lottare, pacificamente, a modo nostro (cioè con un nostro ministero, che, significa servizio al Signore, oppure, per gli agnostici, è servizio al genere umano.. ) per l’avvento del regno politico di Dio sulla terra, cioè, la fratellanza universale. ] [ Nessuno è escluso, dalla vigna del Signore ] [[ Unicuique suum: UNIUS REI ]]
stallo anche nella trattativa per il Kordofan meridionale. Non si sblocca, la crisi in Sud Sudan ADDIS ABEBA. Non si sblocca la crisi nel Sud Sudan precipitato da da metà dicembre nella guerra civile. I ribelli che fanno riferimento all’ex vicepresidente Rijek Machar hanno detto oggi di essere pronti ad accettare in linea di principio la proposta di formare un Governo di transizione, ma solo a condizioni che non ne faccia parte il presidente Salva Kiir Mayardit. Il portavoce di Machar, James Gatdet Dak, è tornato ad accusare il presidente di «leadership dittatoriale e violenta che ha portato a caos e uccisioni». Nel frattempo, ad Addis Abeba sono in stallo anche i negoziati sulla regione sudanese del Kordofan meridionale tra il Governo di Khartoum e i ribelli del Movimento di liberazione del popolo sudanese – Nord (Slpm-N) considerato legato all’omonimo gruppo al governo in Sud Sudan. Mediatori dell’Unione africana hanno comunicato ieri che si è arrivati a un’impasse sulle proposte da loro formulate. In una nota viene specificato che i mediatori, nell’impossibilità di far ottenere subito un confronto diretto tra Khartoum e i ribelli, hanno deciso di rimettere la questione al Consiglio dell’Unione africana per la pace e la sicurezza, invitando nel frattempo le due parti a formulare proposte in vista di un’eventuale ripresa dei negoziati.
Nel Kordofan meridionale, come pure nell’Alto Nilo, gli scontri armati non si sono mai interrotti dopo la dichiarazione d’indipendenza nel Sud Sudan del luglio 2011, così come resta aperta tra Khartoum e Juba la questione della sovranità sulla regione petrolifera contesa dell’Abyei. Il protrarsi delle crisi da una parte e dall’altra della frontiera aggrava di ora in ora l’emergenza umanitaria che vede coinvolte ormai ben oltre un milione di persone.
Ancora bombardamenti sulla città di Beni. Ripresa dei combattimenti in Nord Kivu. KINSHASA. Una ripresa dei combattimenti è stata registrata nel fine settimana nella tormentata regione orientale del Nord Kivu. Colpi di mortaio si sono abbattuti sulla città di Beni, provocando secondo fonti locali il ferimento di almeno tre persone. Il governatore del Nord Kivu, Julien Paluku, ha confermato l’attacco, senza peraltro poter specificare quale gruppo sia da ritenerne responsabile. L’esercito congolese e la Monusco, la missione dell’Onu nella Repubblica Democratica del Congo, sono impegnati in Nord Kivu contro diversi gruppi armati. Dopo la sconfitta militare dei ribelli congolesi del movimento del 23 marzo (M23), sono state avviate in particolare operazioni contro gli ugandesi delle Forze alleate democratiche – Esercito nazionale per la liberazione dell’Uganda (Adf-Nalu), attivi da oltre un decennio proprio nell’area di Beni, e contro i ribelli hutu rwandesi delle Forze democratiche di liberazione del Rwanda (Fdlr) riparati in territorio congolese dopo il genocidio dei tutsi in Rwanda del 1994. Diverse fonti, comunque, sostengono che oltre alle Asf-Nalu, alle Fdlr e ad altre formazioni minori, anche frange dell’M23 starebbero riarmandosi.
Netanyahu a Washington per incontrare Obama, WASHINGTON, 3. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è oggi a Washington per incontrare il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Le dichiarazioni della vigilia sembrano confermare una divergenza di vedute tra l’Amministrazione statunitense e il Governo israeliano riguardo al processo di pace con i palestinesi e alla questione iraniana. Poco prima di partire, Netanyahu ha detto che intende resistere alle pressioni in merito che gli verranno da Obama. «Discuteremo la questione iraniana e il processo diplomatico con i palestinesi», ha dichiarato Netanyahu mentre si imbarcava sull’aereo, aggiungendo che «negli ultimi anni lo Stato di Israele è stato sottoposto a varie pressioni e le abbiamo respinte. È accaduto e continuerà a essere così». Fonti diplomatiche citate dalla stampa statunitense sostengono che Obama, il quale riceverà tra due settimane, anche il presidente palestinese Abu Mazen, intende insistere affinché Netanyahu accetti l’impostazione per i negoziati di pace che sta mettendo a punto il segretario di Stato americano, John Kerry, in modo da poter prolungare le trattative oltre la scadenza del 29 aprile, ipotesi che vede Netanyahu contrario. Anche l’Autorità palestinese, comunque, ha già fatto sapere di considerare in modo negativo l’allungamento dei tempi della trattativa preventivato da Kerry. Quest’ultimo, peraltro, non ha ancora presentato ufficialmente alle parti il suo piano, conscio delle difficoltà che riguardano tutti i temi in discussione: confini, sicurezza, insediamenti israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme est, rifugiati, reciproco riconoscimento, fine del conflitto. Secondo una delle fonti governative di Washington citate dal «New York Times», per Barack Obama quella di oggi potrebbe comunque essere «la vera opportunità di intervenire» per sbloccare lo stallo.
Rotta la tregua a Yarmuk Scontri, in un campo, di profughi. palestinesi in Siria DAMASCO. Il conflitto siriano si avvita in scontri di tutti contro, tutti e le diverse tregue concordate sui singoli fronti vengono subito infrante. È accaduto nel campo profughi palestinese di Yarmuk, a sud di Damasco, dove si segnalano bombardamenti in violazione del cessate il fuoco in vigore da metà febbraio dopo mesi di violenze sanguinose. Secondo fonti dell’opposizione siriana, a scontrarsi sono le milizie islamiste del Fronte al Nusra, e quelle delFronte popolare palestinese, un gruppo storicamente legato al Governo di Damasco. Un altro gruppo armato islamista, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante, ha distrutto un santuario sufi a Tel Marouf, un villaggio vicino alla città di
Qamishli, nel nord della Siria, in una zona abitata in prevalenza da curdi. Nel darne notizia, il sito d’informazione Al Bawaba precisa che gli aggressori hanno sequestrato circa cinquanta abitanti del villaggio e bruciato le case situate nei pressi dell’edificio religioso. Alla situazione in Siria, oltre che di quella in Corea del Nord, è dedicata la sessione del Consiglio dell’Onu per i Diritti umani
che si tiene oggi e domani a Ginevra. Ai lavori partecipa il Segretario generale dell’Onu, Ban
Ki-moon, che ha in agenda anche un incontro con il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov. Il colloquio tra i due riguarderà soprattutto la crisi in Ucraina, ma anche quella siriana, come conferma la presenza all’incontro dell’inviato per la Siria dell’Onu e della Lega araba, Lakhdar
Brahimi. Intanto il Governo siriano ha consegnato durante il fine settimana il quinto carico di agenti
chimici del proprio arsenale al porto di Latakia, dove è stato imbarcato sul cargo norvegese
Taiko. Secondo fonti dell’O rganizzazione per la prevenzione delle armi chimiche (Opac) citate
dall’agenzia Ansa, si tratta del carico più consistente consegnato finora: 170 tonnellate di materiale
cosiddetto di priorità 2, cioè di sostanze meno pericolose di quelle finora avviate alla distruzione.
Nei prossimi giorni dovrebbero avvenire ulteriori trasporti, a conferma che il Governo di Damasco
ha deciso di accelerare le operazioni del piano di disarmo, sulle quali dovrà dare una valutazione il consiglio esecutivo dell’Opac che si riunirà domani. Sospesi i raid aerei sulle aree tribali per rilanciare i colloqui di pace Islamabad tende la mano ai talebani
Dimostranti assaltano
il Parlamento libico.
TRIPOLI. Una folla inferocita ha
invaso ieri a Tripoli la sede del Congresso generale nazionale, l’Assemblea costituente che al momento è il
massimo organo istituzionale del Paese, aggredendo e ferendo con
colpi d’arma da fuoco due deputati. Lo ha reso noto il portavoce del
Congresso, Omar Hmidane, parlando alla televisione nazionale, precisando che sono state distrutte anche le autovetture di alcuni deputati. I manifestanti hanno fatto irruzione
per protestare contro il prolungamento del mandato del Parlamento,
che doveva sciogliersi il 7 febbraio e indire nuove elezioni, e per il rapimento, poche ore prima, di un loro simpatizzante durante un sit-in all’esterno dell’edificio. Alcuni tra i manifestanti ritengono invece che i rapitori — che hanno anche incendiato le tende dei partecipanti al sit-in — appartengano a, cellule di operazioni di rivoluzionari in Libia, un gruppo di ex ribelli agli
ordini del Congresso. Quest’ultimo e il Governo di transizione, fortemente criticati dagli oppositori per non essere riusciti a portare sicurezza e mettere fine all’anarchia che regna nel Paese dalla caduta del colonnello Gheddafi, nell’ottobre 2011,
hanno suscitato un’ondata di rabbia
con la decisione di prolungare il loro mandato fino alla fine del 2014.
E a Bengasi, nella ancora più turbolenta Cirenaica, un ingegnere francese, che lavorava presso un
centro medico, è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco — vicenda, confermata poco dopo dal ministero degli Esteri di Parigi — mentre un ufficiale delle forze speciali è morto per lo scoppio di una bomba piazzata sulla sua automobile. A una quarantina di chilometri dalla città, infine, sono stati rinvenuti i cadaveri di cinque uomini, assassinati a colpi d’arma da fuoco.
KABUL. [Ancora vittime civili in Afghanistan]. Non si fermano le violenze nel territorio afghano. Anche, ieri infatti si sono registrate vittime civili. Quattordici persone, tra cui, due donne e due bambini, sono morte in seguito all’esplosione di un’autobomba a Pul-iAlam, capoluogo della provincia centrale di Logar. Come ha precisato Din Mohammad Darwesh, portavoce del governo provinciale, la vettura carica di esplosivo è deflagrata in un parcheggio. Questo attacco conferma che la situazione nel Paese resta critica, mentre si fanno sempre più pressanti gli interrogativi sul futuro dell’Afghanistan dopo il 2014, ovvero quando sarà stato completato il ritiro del contingente internazionale. Il persistente stallo nei negoziati riguardo alla firma dell’accordo sulla sicurezza getta ombre minacciose su un Paese le cui forze locali saranno chiamate da sole ad arginare
le violenze dei talebani. Il presidente afghano, Hamid Karzai, non arretra di un passo e rimane deciso a firmare l’intesa solo dopo le elezioni presidenziali, fissate per il 5 aprile. Gli Stati Uniti, invece, premono perché la firma sia posta il prima possibile: se ciò non sarà fatto, quasi sicuramente scatterà la cosiddetta opzione zero, ovvero nessun soldato statunitense, anche solo con compiti logistici, rimarrà sul suolo afghano. In questi giorni è scesa in campo anche la Nato: il segretario generale, Anders Fogh Rasmussen, ha detto senza preamboli che se l’accordo sulla sicurezza non sarà firmato, entro l’anno l’Alleanza atlantica lascerà il Paese. Nello stesso, tempo Rasmussen ha invitato Karzai a rivedere, nell’interesse stesso dell’Afghanistan, la sua posizione. Ma per il momento il presidente afghano ha restituito al mittente ogni sollecitazione in merito.
L’OSSERVATORE ROMANO [ GENDER, IMPERIALISMO È un processo rivoluzionario
LA SOVVERSIONE IDEOLOGICA, DELLA LEGGE NATURALE PER LA BIOLOGIA SINTETICA, OGM, UN NUOVO MODO DI PLASMARE IL GENERE UMANO, che, procede attraverso, tecniche partecipative e consensuali. E spesso agisce in modo impercettibile]
lunedì-martedì 3-4 marzo 2014. A proposito della rivoluzione del gender
Tre miti da smascherare
di MARGUERITE PEETERS Cominciamo con lo smascherare tre miti che ci paralizzano nella risposta che siamo chiamati a dare alla rivoluzione del gender.
Perché indubbiamente si tratta di una rivoluzione. Molti credono che il gender sia un progetto
esclusivamente omosessuale, e dunque minoritario. Ebbene, il
gender storicamente ha una duplice origine. E ha oggi una duplice applicazione: femminista
radicale e omosessuale. Queste due interpretazioni sono inscindibili. Il loro elemento comune è
di considerare l’identità maschile e quella femminile, la complementarietà tra uomo e donna, la
vocazione nuziale della persona umana, il matrimonio tra un uomo e una donna, la famiglia fondata sul matrimonio, la paternità e la maternità, la vocazione educativa del padre e della madre, la
filialità come altrettante costruzioni sociali contrarie all’uguaglianza e alla libertà civili e discriminatorie, in particolare per le donne e gli omosessuali. Occorre dunque decostruire sistematicamente questi supposti stereotipi, che in realtà sono dati costitutivi fondamentali di ogni persona umana. Bisogna decostruirli con tutti i mezzi, educativi prima di tutto, ma anche politici, legislativi, culturali (mode, musica, film, linguaggio). È questa l’essenza del sovvertimento compiuto dalla rivoluzione del gender. Va ben al di là, è evidente, delle agende femministe radicale e omosessuale. Si tratta di rifondare la società su un'”umanità nuova”, “liberata” dai termini uomo e donna, padre e madre, sposo e sposa, figlio e figlia, matrimonio e famiglia, che non avrebbero più diritto di cittadinanza. Nella società attuale, sessualmente indifferenziata, non resterebbero che cittadini-individui, “liberati” da ciò che sono, vale a dire persone predisposte all’amore e alla felicità. L’amore in effetti non può essere individualista; è sempre personale. L’obiettivo della rivoluzione del gender, è di permettere a tutti i cittadini individui del mondo di accedere, al piacere sessuale “senza ostacoli” e al potere di autodeterminarsi al di fuori della propria identità sessuale. Secondo mito: il gender non è una “teoria” stramba, capace di sedurre solo certe popolazioni o maggioranze parlamentari, per esempio in Francia con la legge del matrimonio per tutti. Divenuta norma politica universale alla quarta Conferenza mondiale dell’Onu sulle donne nel 1995, e da allora una delle priorità trasversali del governo mondiale, la prospettiva del gender viene ormai applicata in tutto il mondo e ci riguarda tutti. Benché il suo contenuto sia di una violenza inaudita, aberrante, la rivoluzione del gender utilizza strategie e tecniche di trasformazione sociale dolci che la rendono spesso impercettibile, per cui le maggioranze non ne hanno ancora preso coscienza. Non vogliamo essere montoni di Panurge, vero? Per seguire passivamente e stupidamente il montone, rifiutandosi di autodeterminarsi liberamente, tutto il gregge si è gettato nell’oceano ed è affogato. il gender non è stato tirato fuori dal cappello qualche anno fa: s’innesta su un lungo processo di rivoluzione culturale occidentale di cui è il prolungamento logico. Le sue origini, nella nostra storia, risalgono al XVIII secolo. Non dimentichiamo che il Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx è stato pubblicato nel 1848: sessantanove anni prima della rivoluzione bolscevica. Sono trascorsi cinquant’otto, anni da quando l’interpretazione ideologica del termine gender è apparsa per la prima volta negli Stati Uniti. Ma più di due secoli, e mezzo ci separano dall’epoca in cui i valori universali di uguaglianza e di libertà si sono affermati — fortunatamente tra l’altro, avendo favorito lo sviluppo del senso della dignità di ogni persona umana — venendo già allora mal interpretati dai filosofi e da altri attori influenti, in un modo che ha segnato la nostra storia fino a oggi, e di cui il gender è l’ultimo frutto. L’ondata assassina di uno tsunami si percepisce solo quando si avvicina
alla costa.
La società occidentale rischia di essere soffocata nel vortice dell’effimero
Quanto è difficile educare, e trasmettere la fede.. quindi, tutti in cerca del fascino di Dio!
All’Angelus il nuovo appello del Pontefice Per la pace in Ucraina. Nuovo «accorato appello» del Papa per l’Ucraina. All’Angelus di domenica 2 marzo, in piazza San Pietro, il Pontefice si è rivolto alla comunità internazionale chiedendo che sia sostenuta ogni iniziativa in favore del dialogo e della concordia per il futuro del Paese. Prima della preghiera il Santo Padre aveva ricordato che «finché ognuno cerca di accumulare per sé, non ci sarà mai giustizia», invitando i fedeli a «vivere con uno stile semplice e sobrio» e «con lo sguardo attento alle necessità dei fratelli più bisognosi». Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
ad Agrigento per persone che vivono in situazioni di marginalità sociale Casa Rahab, per restituire a chi è stato tolto. Si chiama Casa Rahab ed è una struttura di sette mini appartamenti con due posti letto ciascuno destinata a persone in situazioni di marginalità sociale. La nuova realtà di accoglienza è stata realizzata nel centro storico di Agrigento su iniziativa della Caritas diocesana, attraverso la fondazione Mondoaltro. «Non è un gesto di carità — ha spiegato all’agenzia Sir, monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale italiana (Cei) —
i documenti raccolti nel fondo intitolato a Eugenio Morreale. Un fascista contro Hitler. rapporti italo-tedeschi come leader del movimento nazionalsocialista, partito strettamente legato al fascismo italiano. La seconda del 3 maggio di Lido Cajani, caporedattore del giornale, in cui si invita Morreale a recarsi «a Monaco e riferire sulle dichiarazioni che Hitler farà sui rapporti tra Italia e Germania». Dal ritrovamento di queste due lettere si può notare da un lato l’interesse del partito nazista nell’accreditarsi presso la stampa italia.a come forza che persegue una politica filo-italiana, sulla base anche della consonanza ideologica col fascismo, dall’altro l’intento del «Popolo d’Italia» di vedere cosa si propone di fare questo leader politico ancora poco noto, accusato di svendere all’Italia «i fratelli tedeschi dell’Alto Adige». Del resto sarà lo stesso Morreale che nel gi… Giornalista e funzionario agli Esteri Espulso da Vienna a ridosso dell’Anschluss — la figlia Margherita ricorda che membri della comunità ebraica andarono a salutarlo in stazione, presaghi forse dei tragici avvenimenti futuri — a Morreale viene affidato il consolato di Baltimore (1937). Da qui, a seguito dell’emanazione delle leggi razziali, egli ironizza su di esse componendo una poesia che invia a Giuseppe Cosmelli, console italiano a Washington («Voi, Signoria, che vi metteste in capo / di scoprire il prepuzio all’impiegato / e, non contento, scriveste
daccapo / per sapere se è celibe o sposato // e se la donna sua fra le antenate / non conti una trisavola israelita, / di grazia, Signori, cos’è? Scherzate? / o è la Vostra ragion che s’è smarrita?…»). Nel 1941 viene cacciato dagli Stati Uniti, a causa della rottura delle relazioni con i Paesi dell’Asse, e diviene console in Malaga. Caduto il fascismo, egli, antinazista di lunga data, decide di rappresentare gli interessi della Repubblica sociale italiana, individuando in essa la continuità della patria. Finita la guerra e restituite le consegne al ministero degli Esteri, Morreale decide di restare in Spagna, dichiarandosi disponibile a subire un regolare processo, qualora vi siano accuse nei suoi confronti. All’inizio degli anni Cinquanta torna alla sua vecchia professione di giornalista e inizia a collaborare con importanti organi di stampa: scrive per la «Gazzetta del Popolo», «La Nazione», il «Corriere d’Informazione», pubblicando articoli dove si occupa principalmente del periodo della guerra. Sulla «Gazzetta del Popolo» del 1° novembre 1953 scrive l’articolo Nell’archivio degli orrori, i documenti di un tragico destino, dove definisce l’Olocausto «una delle più nefande manifestazioni della guerra tedesca. Di ritorno dai Balcani trovai sul mio tavolo un telegramma del mio redattore capo che mi chiedeva di partire subito per Monaco Conobbi il Führer nel 1929. lungo articolo al nazismo: mi riferisco al pezzo scritto da Norimberga (7 agosto), dal titolo Germania, svegliati! L’adunata degli hitleriani a Norimberga. Comprende a pieno le prospettive future del movimento, a prescindere dall’ironia che lo circonda, e anche il suo forte collante antisemita: «Berlino canzona, ironizza o finge di ignorare: arrischia di svegliarsi troppo tardi, se questa diana continua. Pare quindi che della pregiudiziale antisemita Hitler si serva come di barriera insormontabile per impedire eventuali allettamenti alle fusioni. Possibile, invece, egli ritiene la collaborazione in fatto di politica estera ed attende che la logica dei suoi ragionamenti pieghi i più vicini a riconoscere la necessità di un avvicinamento tra la Germania e l’Italia. Ed è uomo tenace: gli insuccessi, mi diceva oggi, non mi hanno mai scoraggiato: sarà questione di tempo!». Se in questi primi articoli si può constatare un atteggiamento “neutrale” di Morreale nei confronti del nazismo, la sua posizione cambia radicalmente con l’ascesa al potere di Hitler e con l’assassinio di Dolfuss, come dimostrano i suoi giudizi impietosi sul Reich in un articolo del 1934: «Nei problemi particolari il nazional-socialismo ha cercato di dar seguito, con fortuna maggiore o minore o addirittura con disgrazia, ad una serie di idee preconcette, ammesse prima e sostenute poi, con quella rigidità che è proprio della gente germanica. Quanto all’Italia, diciamo francamente la nostra opinione avvertendo che si è venuta formando sulla base di comuni osservazioni generali, oltre che in seguito a tre colloqui col Führer tra il 1929 ed il 1930, a Monaco ed a Norimberga, e con persone vicine al Führer. Se sbagliamo, tanto meglio. Il nazional-socialismo ricerca l’amicizia dell’Italia non per quello che essa vale nel consolidamento di un equilibrio europeo, ma per fini più egoisti e meno pacifici: perché esso assume come verità storica l’ostilità dell’Italia per la Francia e ritiene
quindi l’Italia l’unico valido alleato contro il suo vicino d’oltre Reno. L’altro capo di accusa che giunge dal Reich, il presunto terrorismo del governo di Vienna, non ha bisogno di essere confutato: è troppo chiaro ormai e troppo documentato che il governo austriaco si trova nella necessità di doversi difendere da un terrorismo che viene dall’esterno e che non rifugge da nessun mezzo: dalla calunnia al delitto. In direzione dell’Austria, la politica del Reich ha trovato la
massima resistenza perché ha trascurato un attore fondamentale della vita dei
popoli: la storia dell’Austria ha un millennio di storia indipendente
che le fa ancor oggi apprezzare l’indipendenza e le fa agognare la
ripresa di un cammino che, per quanto aspro, è sempre il più diritto. Dalla storia sboccia un’idea di patria: Dolfuss è caduto per essa, ma le idee non si uccidono». Non è possibile affermare che Gonella e Morreale si siano personalmente conosciuti, anche se con ogni verosimiglianza si lessero
reciprocamente. Certo è che testimoniano un modo di fare giornalismo che, oltre ad essere
poco accomodante con le posizioni di politica estera che il fascismo andava assumendo, li
porta a rischiare di persona per quanto scrivono: Gonella fu dapprima sottoposto a vigilanza speciale da parte del regime e nel 1939 perfino arrestato (venne liberato grazie all’intercessione, sembra, di Montini); Morreale fu cacciato da Vienna a seguito delle pressioni
naziste su Ciano. Un duplice esempio di deontologia e di coerenza con le proprie idee
a scapito di vantaggi professionali ed economici.
Come parla Jorge Mario Bergoglio È una favola, un «cuento chino» Quando vi raccontano che è stata abolita la schiavitù non ci credete. Parlava della condizione di tante persone sfruttate
clandestinamente quando gliel’ho sentito dire, o forse, proprio il contesto in cui ha usato la frase ha fatto sì che la notassi. «Quando vi raccontano che nel 1813 è stata abolita la schiavitù nel nostro Paese, non ci credete, sono cuentos chinos (“favole cinesi”). La schiavitù esiste ancora, in quei laboratori clandestini dove gli immigranti sono rinchiusi a lavorare ore e ore e dove mangiano e dormono senza poter uscire. Lì ogni macchinario, ogni giaciglio, ogni bagno sporco è uno strumento di tortura». Era il 23 settembre 2011,
Quel Nietzsche inatteso. Si intitola Con le periferie nel cuore (Cinisello Balsamo,
Edizioni San Paolo, 2014, pagine 148, euro 14) l’ultimo libro di Raffaele Luise, ma potrebbe chiamarsi “cronache dalla primavera della Chiesa”, un risveglio nato da gesti, costumi, atteggiamenti che hanno ridestato l’attenzione del mondo. Luise, vaticanista Rai, ricostruisce alcuni snodi del primo anno di pontificato di Papa Francesco: dalla scelta di abitare a Santa Marta alla visita a Lampedusa. «Tutti — risponde Gustavo Zagrebelski alle domande dell’autore — cattolici e non cattolici, credenti o non credenti in una religione, siamo degli apprendisti, ed essendo degli apprendisti possiamo apprendere l’uno dall’altro». Tra l’altro, il confine tra credenza e non credenza, per sua natura, è spesso assai sottile, come possiamo vedere in questa poesia, praticamente sconosciuta, del non ancora ventenne Friederich Nietzsche, Al Dio ignoto: «Potessi liberarmi, /obbligarmi a servirlo/ Io voglio conoscerti, Ignoto / penetrato nella mia anima / come tormenta che scuote la mia vita / Oh, imprendibile, somigliante a me stesso! / Io voglio conoscerti; di più, servirti». Nel volume La gioia di ogni giorno, (Milano, Mondadori, 2014, pagine 159, euro 14) invece, Giuliano Vigini accompagna il lettore in un viaggio alla scoperta della virtù più sottovalutata, misconosciuta e fraintesa della vita cristiana, la letizia; lungo i trenta capitoli del libro il percorso guidato si snoda attraverso il “sì” che apre alla speranza, fino ad arrivare al pane della vita per sempre dei capitoli finali: un approfondimento sulla figura del pastore e il programma di vita «predicare la verità, fare il bene, rallegrare l’esistenza.
Paesi Ue, libertà di scelta su Ogm [ UNIONE Europea delle banane: satanisti massoni Bildenberg! ma, dopo la notizia ufficiale, con documentazione fotografica di “vocedellarussia” italian.ruvr.ru , dove hanno mostrato la foto di un ibrido tra maiale e donna, che allatta alla pancia quattro cuccioli di umanoidi, noi abbiamo il dovere sacro di fermare questo inquinamento, OGM, poi, il pregetto delle scie chimiche, ecc.. sono tutti programmi per sostituire le specie naturali, del nostro pianeta con piecie di biologia sintetica.. ]
Volontà chiudere entro anno, passi avanti Germania
03 marzo, 20:07. Apertura dei 28 paesi Ue alla proposta legislativa che dà ai singoli stati membri la facoltà di scelta se autorizzare o meno la coltivazione di ogm sul loro territorio.
E’ quanto è emerso nel corso del Consiglio Ue ambiente, dove la stragrande maggioranza dei 28 Italia inclusa, intervenuti in dibattito pubblico, si sono espressi a favore del testo presentato dalla presidenza greca di turno dell’Ue sulla base di quello preparato nel 2010 dalla Commissione Ue. E un passo in avanti significativo è stato quello fatto dalla Germania, finora parte della minoranza di blocco contraria, che ha segnalato la sua “riserva d’esame” in attesa che il governo tedesco adotti “entro giugno” una posizione chiara sulla questione ogm alla luce delle preoccupazioni dei cittadini”.
Solo un paese è rimasto fermamente contrario, il Belgio, e alcuni stati hanno assunto posizioni più sfumate, in particolare Portogallo, Bulgaria e Polonia. E un forte sostegno a favore del testo di compromesso presentato dalla presidenza greca è stato espresso da paesi a favore della coltivazione degli ogm quali Spagna e Gran Bretagna. La Francia ha invece presentato una sua propria proposta che, se pure va nella stessa direzione, per molti paesi prenderla in considerazione costituirebbe un ulteriore rallentamento del processo decisionale. Questa consiste in un sistema di autorizzazione a due livelli, uno Ue basato sul parere scientifico dell’Efsa che definirebbe una ‘lista Ue’ di ogm la cui coltura potrebbe essere autorizzata in Europa, e l’altro a livello nazionale, dove chi vuole coltivare uno degli ogm sulla lista dovrebbe chiedere il permesso allo stato in questione. Secondo Parigi, si tratterebbe di un quadro giuridico “più sicuro” davanti al Wto. In ogni caso, considerata dalla maggioranza dei 28 una “buona base su cui avviare le discussioni per trovare un accordo”, la presidenza greca dell’Ue ha deciso di avviare i lavori tecnici sulla sua proposta, con l’obiettivo di chiudere “entro il 2014”.
3 marzo 2014, 19:09. Avigdor Eskin: Ucraina entra nel periodo dei torbidi. © Foto: «La Voce della Russia» In un’intervista a “La Voce della Russia” il giornalista ed attivista politico israeliano Avigdor Eskin ha espresso il proprio punto di vista sui problemi della democrazia europea e sulle forme in cui si è mutata in Ucraina. – Come si iscrive nel sistema dei valori europei la trasformazione della protesta liberale in Ucraina in crescita dell’influenza dei movimenti e partiti nazionalisti? – Gli avvenimenti in Ucraina hanno messo in evidenza il lato debole della democrazia moderna. L’aspetto tecnico, ossia il voto diretto, è stato eretto al rango di idolo. In Ucraina è stata violata la “sacralità” delle elezioni. Riconoscendo il nuovo governo ucraino l’Occidente firma doppi standard riguardo gli aspetti tecnici: si tratta del riconosimento della destituzione del presidente eletto. Ma non si tratta solo dell’aspetto tecnico del processo democratico. Per la prima volta dopo la fine della Seconda guerra mondiale ad aspirare al potere è un partito che solidarizza apertamente con criminali nazisti. (Non bisogna confonderlo con i radicali in Europa che protestano contro l’immigrazione.) Vediamo che la democrazia non è in grado di porre una barriera alle intenzioni dei neonazisti. È una crisi sistemica, anziché un fallo locale. – Come incideranno sulla condizione dei cittadini russofoni dell’Ucraina, tra cui le comunità ebraiche, i cambiamenti intervenuti nell’Olimpo politico ucraino? Qual è l’atteggiamento della comunità israeliana verso gli avvenimenti ucraini?
– L’Ucraina entra nel periodo dei torbidi. In tali casi soffrono sempre le minoranze, per giunta in seguito alle azioni di ambo le parti del conflitto. L’illustrazione obiettiva degli avvenimenti in Ucraina non è diventata la prima priorità nei paesi occidentali. I messaggi dei corrispondenti erano permeati da una sola idea: gli insorti amanti della libertà chiedono indipendenza da Putin. Si può dire che i media russi hanno lavorato in Ucraina in modo più professionale rispetto ai loro colleghi.
La stampa israeliana si è distinta in senso migliore, ma nessuno cercherà di raccapezzarsi in tutti gli intrecci della politica ucraina, eccetto gli stessi politici in Ucraina. – È logico in risposta alla formazione dei reparti di autodifesa nell’Ucraina Occidentale e a Kiev formare reparti simili in Crimea? – Si doveva già da tempo distribuire armi a tutte le forze che si oppongono al neonazismo. Ciò non può essere definito ingerenza negli affari interni. L’opposizione al nazismo è un obbligo di ciascun uomo e di ciascuno Stato. Auguriamo alla Russia di eliminare con successo questo tumore maligno dal corpo dell’Ucraina e di tutta l’Europa!
Yanukovich (il presidente legittimo) chiede a Putin di inviare l’esercito in Ucraina
Il presidente ucraino Viktor Yanukovich ha inviato a Vladimir Putin una richiesta scritta per usare le forze armate russe a difesa della popolazione dell’Ucraina e per ristabilire la legge e la pace nel Paese, ha dichiarato Vitaly Churkin, il rappresentate della Russia alle Nazioni Unite.
“In qualità di presidente legittimamente eletto dell’Ucraina dichiaro: i fatti di Maidan e la presa illegale del potere a Kiev hanno portato l’Ucraina sull’orlo della guerra civile. Nel Paese regnano il caos e l’anarchia. La vita e la sicurezza delle persone, in particolare nel sud-est del Paese ed in Crimea, sono minacciate. Sotto l’influenza dei Paesi occidentali si è aperta la strada al terrore e alla violenza”, – motiva così la sua richiesta Yanukovich.
La situazione in Ucraina. Il consiglio dei ministri della Crimea aveva deciso di indire un referendum sul futuro della penisola il prossimo 30 marzo. Il 27 febbraio il Parlamento della Crimea aveva nominato primo ministro della penisola Sergey Aksenov, leader del movimento socio-politico locale Unità Russa. Aksenov ha dichiarato di ritenere come legittimo presidente del Paese Viktor Yanukovich e di volergli obbedire. Putin ordina ai militari di ritornare nelle basi. Il comandante supremo delle forze armate, il presidente russo Vladimir Putin, ha ordinato alle truppe e alle unità che hanno preso parte alle esercitazioni militari, di ritornare nelle proprie basi, ha riferito il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov.
L’ordine è stato dato dopo che è stata consegnata a Putin una relazione sull’esito positivo delle esercitazioni militari condotte nel Paese.
Vladic Isakov · Top Commenter
So where are the moderates Obama wants to arm. The region is a cesspool of crazy Muslim terrorist’s. I say carpet bomb the Iraq syrian region get all the groups in one shot. After evacuating refugees and peaceful people. Allora dove sono i moderati che Obama vuole armare. La regione è un pozzo nero di pazzo terrorista musulmano. Dico tappeto bomba della regione siriana Iraq ottenere tutti i gruppi in un solo colpo. Dopo evacuazione profughi e gente pacifica.
Lorenzo · Teologico dell’Italia Meridionale
Yes, there is not: are moderate Islamic shariah nazi terrorists: genocide at all infidels..
only the Satanists 322: “skull and bones”: CIA IMF, World Bank, worship the talmud, imperialism gay Gender, Obama BORN-Bildenberg, Freemasons, could do all this evil, OIC, UN, shariah nazi, for kill all dhimmis slaves, against all mankind, and kill Israel..
soltanto i satanisti 322: “teschio con le ossa”: CIA FMI, Banca Mondiale, culto talmud, Obama Gender, NATO-Bildenberg, massoni, potevano fare tutto questo male, shariah OIC, ONU, per dhimmi schiavi, contro tutto il genere umano
si, non esistono: islamici moderati, sono tutti terroristi shariah nazi: genocidio a tutti gli infedeli.
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l’unico pericolo di questi ragazzi Gender, è che possono lavorare troppo con il buco di dietro! .. e poi facciamo Sodoma a tutti ideologia Gender a tutti nelle scuole per legge! ] in realtà qelo che serve ai popoli è la sovranità monetaria! SIANO I BENVENUTI TUTTI COLORO CHE PARLANO IN QUESTO MODO! ] [ confermano il primato di Syriza, il partito di sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras, nei confronti di Nea Dimokratia, il partito di centro-destra del premier Antonis Samaras.
This is the logic of the shariah, throughout the Arab League are NAZIS without freedom of RELIGION! Without Reciprocity, Without Secularism, Without HUMAN RIGHTS! UN is the WHORE of SATAN ROTHSCHILD, that will kill Israel and JEWISH CHRISTIAN Civilization, … AND IF DEMOCRACY MEANT SOMETHING, FOR, THE PHARISEES ILLUMINATI BILDENBERG, WOULD NOT HAVE GONE TO MAKE THE GENOCIDE OF THE PEOPLE OF THE RUSSIAN-SPEAKING all innocent PEOPLE, IN DOMBASS! ]
New Isis appeal, kill unbelievers, spokesman for jihadists on Twitter, “in any way”] then where are the moderates that Obama wants to arm. The region is a cesspool of crazy Muslim terrorist. I say carpet bomb Syrian region Iraq get all in one fell swoop. After evacuating refugees and peaceful people.
questa è la logica della shariah, in tutta la LEGA ARABA, INFATTI, SONO NAZISTI SENZA LIBERTà DI RELIGIONE! SENZA RECIPROCITà, SENZA LAICITà, SENZA DIRITTI UMANI! ONU è LA PUTTANA DI SATANA ROTHSCHILD, CHE, UCCIDERà ISRAELE E LA CIVILTà EBRAICO CRISTIANA.. E SE, LA DEMOCRAZIA SIGNIFICAVA QUALCOSA, PER, I FARISEI ILLUMINATI BILDENBERG, NON SAREBBERO ANDATI A FARE IL GENOCIDIO DEL POPOLO DEI RUSSOFONI NEL DOMBASS! ]
Nuovo appello Isis, uccidete miscredenti, Portavoce jihadisti su Twitter, “in qualunque modo” ] Allora dove sono i moderati che Obama vuole armare. La regione è un pozzo nero di pazzo terrorista musulmano. Dico tappeto bomba della regione siriana Iraq ottenere tutti i gruppi in un solo colpo. Dopo evacuazione profughi e gente pacifica.
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Jordan has the military capacity to withstand an advance on its borders by the Islamic State, the Jordanian King asserted Sunday, after 11 members of the extremist group were arrested for an alleged terror plot in the Hashemite Kingdom.
“We have retaliated to several contacts over the past several months to those who have come across our borders or tried to come across our borders,” King Abdullah II said in an interview with CBS’s Sixty Minutes on Sunday. “So we have been somewhat aggressive to make sure our borders are defended.” He added that the kingdom’s borders were “extremely secure,” and noted that countries in the region were united in their determination to contain the jihadist threat in Syria and Iraq. “ISIS, I think, has triggered an understanding that its time for all of us to make up our minds on the fight of good against evil,” he said, using one of several acronyms for the group. “And this brings all of us together from all religions on different sides of the divide are we going to fight the good fight.” The Jordanian king went on to state that the threat posed by the Islamic State was unique, in the sense that the group funded itself and was not dependent on foreign factors.
Illustrative photo of Jordanian police. “They can produce within a year, in a year cycle, up to almost a billion dollars worth of oil derivatives that they are obviously selling at a low price about $30 barrel,” he said. “Which means they can pay a lot of foreign fighters come to their country. They can buy weapons.” Abdullah II contended that the Islamic State’s phenomenal surge could have been avoided, had the US and the international community taken action to track and dismantle the extremist group’s sources of revenue. “[The rise of the Islamic State] could have been prevented if the international community worked harder together to make sure funding and support to the original groups in Syria were not allowed to get to the extent that they were,” he said. “I think we could have done a better job in making sure that earlier on it was identified who the bad people were and action by the international community was taken not to allow that to happen.” A security official in Jordan said Sunday that police had arrested 11 members of the Islamic State. The suspects confessed to planning “terrorist operations” in the country, he said.
The 11 alleged IS members “admitted their links to the leadership of the Daesh organisation in Syria and that they were charged with carrying out terrorist operations in Jordan targeting a number of vital interests,” the official said, using the IS group’s Arabic acronym. Security forces were continuing their investigation into the group, the source added in comments published by state news agency Petra. Earlier this month, Israel told the US that should the extremist group start operating in neighboring Jordan, it will not hesitate to act, according to a Channel 2 TV report which cited diplomatic sources.
The report did not specify what actions Israel might take if Islamic State started impacting upon Jordan, but Israel is wary of its eastern neighbor being challenged by the brutal terror group, and would seek to guard against further inroads that would directly threaten Israel. Islamic State fighters near the border between Syria and Iraq. Israel has provided the US with intelligence and satellite images on Islamic State positions, as well as information on Westerners joining its ranks, to assist Washington in its ongoing operation against the Islamic State, reports earlier this month indicated.
The US has been working on building an international coalition to battle the terror group which has seized large swaths of territory in Iraq and Syria and driven thousands to flee. US President Barack Obama officially announced a campaign this month, largely comprising airstrikes, against the terror group and urged international and regional states to join in the effort. The US has launched over 100 airstrikes on the group’s positions since last month.
On Friday,the State Department named 55 countries, including Jordan, as partners in the international coalition against the Islamic State and as contributors in some form or another in the fight against the extremist group.
US Secretary of State John Kerry has also indicated there was a role for Iran in the fight, even as both Washington and Tehran have publicly ruled out direct cooperation. Prime Minister Benjamin Netanyahu speaks during an event marking 10 years to the Menachem Begin Heritage Center in Jerusalem on September 21, 2014. Prime Minister Benjamin Netanyahu has said Israel was doing its part in confronting worldwide jihadist terrorism, though not all of its efforts are known to the public and expressed Jerusalem’s full support for the American-led offensive against the Islamic State.
Amid reports that the West may consider easing sanctions on Iran in exchange for its help fighting the Islamic State, Netanyahu on Sunday lambasted such an arrangement as “absurd,” saying he’d never accept such a deal.
: Jordanian king says borders ‘secure’ from Islamic State | The Times of Israel http://www.timesofisrael.com/jordanian-king-says-borders-secure-from-islamic-state/#ixzz3E2nwYVZX
TRA LA GIORDANIA SHARIAH, E ISIS SHARIAH, c’è soltanto unaa differenza di strategia, ma, il metodo nazista che nega la uguaglianza tra gli uomini è lo stesso! ] il pericolo mortale: imminente, della LEGA ARABA contro Israele, rimane tutto in piedi! ] Jordan ha la capacità militare di sopportare un anticipo ai suoi confini da parte dello Stato islamico, il re giordano affermato Domenica, dopo 11 membri del gruppo estremista sono stati arrestati per un presunto complotto terroristico nel Regno hashemita.
“Abbiamo vendicato a più contatti nel corso degli ultimi mesi, a coloro che hanno incontrato i nostri confini o cercato di incontrare i nostri confini,” re Abdullah II ha detto in un’intervista con sessanta minuti di CBS di Domenica. “Così siamo stati un po ‘aggressivo per assicurarsi che i nostri confini siano difesi.” Ha aggiunto che i confini del regno erano “estremamente sicuro”, e ha osservato che i paesi della regione sono stati uniti nella loro determinazione a contenere la minaccia jihadista in Siria e in Iraq. “ISIS, credo, ha innescato una comprensione che il suo tempo per tutti noi per rendere le nostre menti sulla lotta del bene contro il male”, ha detto, utilizzando una delle diverse sigle per il gruppo. “E questo porta tutti noi insieme da tutte le religioni su diversi lati della divisione stiamo andando a combattere la buona battaglia.” Il re giordano ha poi affermato che la minaccia rappresentata dallo Stato islamico era unico, nel senso che il gruppo stesso finanziato e non era dipendente da fattori estranei.
Foto illustrativa della polizia giordana. “Possono produrre entro un anno, in un ciclo anno, fino a quasi un miliardo di dollari di derivati del petrolio che sono ovviamente vendendo ad un prezzo basso circa $ 30 al barile,” ha detto. “Il che significa che possono pagare un sacco di combattenti stranieri vengono nel loro paese. Si possono comprare le armi. “Abdullah II sostenuto che impennata fenomenale dello Stato islamico avrebbe potuto essere evitata, ha avuto gli Stati Uniti e la comunità internazionale intrapreso azioni per monitorare e smantellare le fonti del gruppo estremista di reddito. “[L’ascesa dello Stato islamico] avrebbe potuto essere evitato se la comunità internazionale ha lavorato duro insieme per assicurarsi i finanziamenti e il sostegno ai gruppi originali in Siria non sono stati autorizzati a raggiungere la misura in cui essi erano,” ha detto. “Penso che avremmo potuto fare un lavoro migliore nel fare in modo che in precedenza è stato identificato che le persone cattive sono state e sono state adottate misure da parte della comunità internazionale a non permettere che ciò accada.” Un funzionario della sicurezza in Giordania ha detto Domenica che la polizia aveva arrestati 11 membri dello Stato islamico. I sospetti confessato di pianificazione “operazioni terroristiche” nel paese, ha detto.
Il 11 presunti membri IS “ha ammesso i loro legami per la leadership dell’organizzazione Daesh in Siria e che sono stati accusati di svolgere operazioni terroristiche in Giordania mira un certo numero di interessi vitali”, ha detto il funzionario, utilizzando acronimo arabo del gruppo IS. Le forze di sicurezza stavano continuando la loro indagine nel gruppo, ha aggiunto la fonte in commenti pubblicati da agenzia di stampa statale Petra. All’inizio di questo mese, Israele ha detto che gli Stati Uniti se il gruppo estremista entrare in funzione nella vicina Giordania, non esiterà ad agire, secondo un rapporto Channel 2 TV che cita fonti diplomatiche.
Il rapporto non ha specificato quali azioni Israele potrebbe prendere se Stato islamico iniziato influenzando la Giordania, ma Israele è diffidare del suo vicino orientale messo in discussione da parte del gruppo terroristico brutale, e avrebbe cercato di evitare ulteriori incursioni che potrebbero minacciare direttamente Israele. Combattenti stato islamico vicino al confine tra Siria e Iraq. Israele ha fornito gli Stati Uniti con intelligenza e immagini satellitari sulle posizioni degli Stati islamici, così come informazioni su gli occidentali che unisce le sue fila, per assistere Washington nel suo funzionamento in corso contro lo Stato islamico, i rapporti all’inizio di questo mese indicato.
Gli Stati Uniti hanno lavorato sulla costruzione di una coalizione internazionale per combattere il gruppo terroristico che ha sequestrato vaste aree di territorio in Iraq e in Siria e migliaia spinti a fuggire. Il presidente Usa Barack Obama ha annunciato ufficialmente una campagna di questo mese, che comprende gran parte attacchi aerei, contro il gruppo terroristico e ha esortato gli stati internazionali e regionali a partecipare allo sforzo. Gli Stati Uniti hanno lanciato oltre 100 attacchi aerei sulle posizioni del Gruppo dal mese scorso.
Venerdì scorso, il Dipartimento di Stato ha nominato 55 paesi, tra cui la Giordania, come partner della coalizione internazionale contro lo Stato islamico e come collaboratori in una forma o un altro nella lotta contro il gruppo estremista.
Segretario di Stato americano John Kerry ha anche indicato c’era un ruolo per l’Iran nella lotta, anche come sia Washington e Teheran hanno pubblicamente escluso cooperazione diretta. Il primo ministro Benjamin Netanyahu parla durante una manifestazione di marcatura 10 anni per la Menachem Begin Heritage Center a Gerusalemme il 21 settembre 2014 il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto che Israele stava facendo la sua parte nell’affrontare il terrorismo jihadista in tutto il mondo, anche se non tutti i suoi sforzi sono noti al pubblico e ha espresso pieno sostegno di Gerusalemme per l’offensiva guidata dagli americani contro lo Stato islamico.
Tra i rapporti che l’Occidente può considerare alleggerire le sanzioni contro l’Iran in cambio del suo aiuto per combattere lo Stato islamico, Netanyahu la Domenica biasimato un accordo del genere come “assurda”, dicendo che non aveva mai accettato un tale accordo.
: Re giordano dice confini ‘sicura’ da Stato islamico | The Times of Israel http://www.timesofisrael.com/jordanian-king-says-borders-secure-from-islamic-state/#ixzz3E2nwYVZX
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KIEV, Yes! just bullies nazi Merkel Mogherini, of a boiata pretend democracy bildenberg Masonic rothschild troika GENDER gay lobby ideology imperialism sodom to all, usurocrazia BORN CIA i cannibali IMF Gmos, micro-chip into ass, without monetary sovereignty! 22 SEP-Ukrainian Government forces have begun the withdrawal of heavy weapons, including artillery, at 15 km from the area occupied by the separatists, as provided for in the agreement of 19 September in Minsk. This was announced by the spokesman for the Ukrainian Security Council Andrii Lisenko at a press conference in Kiev.
KIEV, si! proprio i bulli, della boiata di una finta democrazia massonica bildenberg rothschild troika GENDER ideologia, usurocrazia NATO CIA i cannibali FMI Gmos, micro-chip into ass, senza sovranità monetaria! 22 SET – Le forze governative ucraine hanno iniziato il ritiro delle armi pesanti, inclusa l’artiglieria, a 15 chilometri dalla zona occupata dai separatisti, come previsto dall’accordo di Minsk del 19 settembre. Lo ha annunciato il portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino Andrii Lisenko in una conferenza stampa a Kiev.
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Microsoft [living@live.it] sorry my dear [this is] my cell phone number: for the double pass, was picked up: stolen, here are the complicity of the telephone companies, that are in cahoots with the CIA, in fact the code sent to my phone has not been received by me!!
Account Microsoft [ living@live.it] sorry my dear [ questo è sicuro ] il mio numero di cellulare: per il doppio passaggio, è stato captato, qui ci sono le complicità delle compagnie telefoniche, che, sono in combutta con la CIA, infatti il codice inviato al mio cellulare non è stato recepito da me!!
Lorenzo
· Teologico dell’Italia Meridionale
live.it] sorry my dear [I can’t wear your service, nothing is served, double telephone switching, 3 days, it took the CIA to Satanists hacherare my mail living@live.it!] GOODBYE! questi, 93.43.157.77 sono i criminali e lavorano da Bari! 93.43.157.77 [ ora, sono costretto a distruggere questo servizio mail! ] a cosa è servito il doppio passaggio?, perché tu non hai avvisato il mio telefono? come Bush 322 LaVey culto ti ha messo una pistola in cul*o?
Account Microsoft [ living@live.it] sorry my dear [ I can’t wear your service, nothing is served, double telephone switching, 3 days, it took the CIA to Satanists hacherare my mail living@live.it!] GOODBYE! These 93.43.157.77 are criminals and work from Bari! 93.43.157.77 [now, I have to destroy this email service!] to what is served the double pass?, why, you haven’t warned, my phone? as Bush CIA worship the 322 LaVey cannibals, did they put a gun in cul*orASS yours?
live.it ] sorry my dear [ io non posso più usure il tuo servizio, a nulla è servito, il doppio passaggio telefonico, hanno impiegato 3 giorni, i satanisti della CIA ad hacherare il mio mail living@live.it! ] ADDIO!
live.it ] sorry my dear [ io non posso più usure il tuo servizio, a nulla è servito, il doppio passaggio telefonico, hanno impiegato 3 giorni, i satanisti della CIA ad hacherare il mio mail living@live.it! ] ADDIO!
Account Microsoft Accedi [ Immetti il codice di sicurezza ] Se ******8054 corrisponde alle ultime 4 cifre del numero di telefono del tuo account, ti invieremo un codice. ] no, il mio codice lo ha ricevuto la CIA, ed a me non è giunto!
sarò bloccato per le prossime 24 ore! non posso più lavorare come commentatore politico! perché, io devo proteggermi dagli hacker della CIA! sorry ] ma a Re dell’Arabia Saudita Abdullah, io voglio dire: Caino ove è tuo fratello Abele?” 9 Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?». 10 Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! 11 Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. 12 Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». 13 Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono! MA ADESSO COME FARò, A RIPRENDERE LE COMUNICAZIONI DEL MIO CELLULARE? I MESSAGGI DEL MIO CELLULARE TIM, LI RICEVE LA CIA.. E NON SEMPRE, MI VENGONO REINDIRIZZATI!

















