palestinese FIGURA DI MERDA, ISIS, sharia, SAUDITI, jihad

per essere un assassino nazista shariah: contro: tutti i diritti umani!! QUESTA è LA VERITà: GLI USA SONO LA MADRE DI TUTTE LE PUTTANE ONU, UN SOLO ANTICRISTO BILDENBERG DI MASSONE!… MA, L’IRAN, è L’UNICA RAGAZZA, CHE, HA SAPUTO CONSERVARE LA FARFALLINA VERGINE, IN TUTTO IL PIANETA: PER NON POTER TENERE ANCORA PIù A LUNGO, CUSTODITA, LA SUA ILLIBATA SOVRANITà MONETARIA, E SE PER QUESTO HANNO STUPRATO L’IRAQ, CERTO I FARISEI SALAFITI SAUDITI, STUPRERANNO, PRESTO, ANCHE LEI!
TEHERAN, 10 DIC – La Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha sostenuto che, il dossier sulle torture della Cia dimostra come il governo statunitense sia “il simbolo della tirannia” mondiale. “Oggi, il governo Usa è il simbolo della tirannia contro l’umanità; addirittura il popolo deve far fronte alla crudeltà”, è scritto sull’account Twitter attribuito a Khamenei che rimanda l’altro all’hashtag #TortureReport. http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2014/12/10/khamenei-gli-usa-simbolo-di-tirannia_15df238d-92ea-4e65-8715-445a1ff09fd4.html

Bari, calci e pugni all’autista del bus: «Ho creduto di morire. Aiutateci»
di Antonio Loconte – dic 10, 2014
Piange l’autista aggredito mentre parla al telefono. Una liberazione. I segni che il pestaggio gli ha lasciato sono soprattutto psicologici. La prognosi di quindici giorni per il trauma cranico, la faccia tumefatta e le escoriazioni dappertutto passa in secondo piano.
«Pensa cosa ho provato quando sono rientrato a casa e mia moglie e i miei figli mi hanno visto in questo stato, ero solo andato a lavorare per cercare di portare a casa uno stipendio dignitoso». Ci chiede scusa, come se essere picchiati selvaggiamente per aver fatto il porprio mestiere sia una colpa. È con lui che in tanti dovrebbero scusarsi: tutte le volte che le isituzioni lasciano andare avanti le cose per inerzia; tutte le volte che giriamo la testa dall’altra parte.
Il conducente della linea 2, che collega Japigia alle Piscine Comunali, è stato preso a calci e pugni da due nordafricani. Non se ne abbiano i bigotti e i difensori dei diritti uguali per tutti e a tutti i costi, a maggior ragione il 10 dicembre, giornata in cui si “celebra” il vincolo universale dei diritti umani. Fossero stati baresi avremmo detto che erano baresi; olandesi fossero stati olandesi, americani, norvegesi. In ogni caso senza biglietto.
Ieri sera, poco prima delle 22.30 l’autista, un 49enne alla sua prima aggressione, si ferma in via Andrea Da Bari e apre la porta posteriore del mezzo per far salire due nordafricani. Questi, però, iniziano a prendere a calci la porta centrale. Sono ubriachi, vogliono entrare da lì a tutti i costi. Il conducente li accontenta, ma la sua spiegazione evidentemente non basta. I due gli si scagliano contro improvvisamente; gli mettono una mano alla gola e due dita negli ogghi. «Ho iniziato a pregare – racconta – sperando si risolvesse tutto in breve tempo».
Prova a difendersi, ma gli aggressori lo braccano, sono ubriachi e particolarmente violenti. L’autista finisce a terra e loro continuano a inveire e picchiarlo. Sull’autobus ci sono due signore. Una scappa, l’altra esce dal mezzo e inizia a urlare: «Aiutateci, stano picchiando l’autista». Dopo cinque minuti arrivano due poliziotti. Un africano scappa, l’altro viene catturato. È un tunisino di 27 anni.
L’ammissione di uno dei due agenti vale come un altro, l’ennesimo, calcio in faccia: Lo abbiamo già fermato per un’altra aggressione a un altro autista di autobus, spiega più o meno rassegnato mentre lo carica in auto per portarlo in Questura. L’autista viene trasportato in ospedale e medicato. Quando esce sono ormai passate le due del mattino.
«Non è più un piacere andare a lavorare – conclude amareggiato – i mezzi sono vecchi, siamo oggetto di aggressioni continue. Ieri sera ho creduto davvero di morire. Ho rischiato di perdere la vista, ma questo non cambierà niente» e un pensiero va ai colleghi, perché può succedere a chiunque e a qualunque ora del giorno e della notte. La ricapitalizzazione è un’altra cosa.
http://www.microsoft.com/genuine/validate/ValidationResult.aspx?displaylang=it&PageName=validate

Autista Amtab aggredito, i colleghi: «Società malata, non ci resta che pregare»
di Pasquale Amoruso – dic 10, 2014
Trovarsi nella condizione di andare a lavoro sapendo di poter essere aggrediti per nessun motivo in particolare, sarebbe angosciante per per chiunque. Abbiamo incontrato alcuni autisti dell’Amtab, dopo l’ennesima aggressione a uno di loro, questa volta da parte di due passeggeri extracomunitari ubriachi, per sapere che aria tira al volante di un autobus, con che spirito conducono un mezzo e il loro lavoro.
http://bari.ilquotidianoitaliano.it/attualita/2014/12/news/autista-amtab-aggredito-colleghi-societa-malata-non-ci-resta-che-pregare-63974.html/

Amtab, aggredito un altro autista: “Se potessi, cambierei lavoro”
di Pasquale Amoruso – dic 10, 2014
“Non ce la faccio Più. Ormai i padroni del pullman sono loro. Se avessi la Possibilità cambierei lavoro”. Sono le parole di C., l’ennesimo conducente Amtab, aggredito questo pomeriggio a bordo di un mezzo della linea 19. Il secondo in poche ore dopo il conducente del 2, picchiato ieri sera.
La voce ancora tremante per l’emozione e lo spavento, C. ricostruisce i momenti concitati della colluttazione. Un gruppo di ragazzi di colore diretti al Cara è salito a bordo del mezzo in piazza Moro, creando confusione e pretendendo di poter poi scendere in tangenziale alla fermata soppressa. Al rifiuto dell’autista di effettuare sosta dove non previsto, sulla statale, in mezzo al traffico, i ragazzi lo hanno aggredito, strattonato e buttato a terra.
“Non so quanti fossero, saranno stati tre o quattro, ma potevano essere anche di più. Ho sbattuto forte il collo e il gomito. E pensare che stavo facendo lo straordinario, per portare un po’ di soldi a casa”.
Attualmente il conducente è ancora al pronto soccorso del Policlinico di Bari per accertamenti. “Ho avuto una crisi d’ansia e ho anche vomitato. Adesso Basta, questa volta denuncerò l’accaduto ai Carabinieri e parlerò con l’azienda”.
Un episodio che conferma il clima di tensione e paura già testimoniato dai conducenti Amtab.
http://bari.ilquotidianoitaliano.it/cronaca/2014/12/news/amtab-aggredito-un-altro-autista-se-potessi-cambierei-lavoro-64013.html/
Salvini, Storace e la Meloni scuotono il centrodestra: elettrochoc per Roma
Alessandra Danieli 8/12/2014 Sotto lo tsunami di MafiaCapitale difficilmente il sindaco azzoppato Ignazio Marino arriverà a fine legislatura. L’ipotesi di elezioni anticipate si fa sempre più concreta e tra le file del centrodestra si fanno ipotesi di nomi dai profili molto diversi, nulla di ufficiale ancora ma tutti concordano che l’occasione è propizia per serrare i ranghi e liberarsi dalle tossine a partire dalla sfida per il Campidoglio. http://www.secoloditalia.it/2014/12/salvini-meloni-scuotono-centrodestra-elettrochoc-per-roma/
“Voglio nozze gay e utero in affitto”: Carla Bruni detta legge in famiglia, Gabriele Farro
10/12/2014, L’antifascista, antiberlusconiana anti-italiana Carla Bruni cerca di riconquistare la scena. Non musicale ma politica. La mossa arriva a sopresa proprio quando il marito sta cercando di tornare in pista tra mille difficoltà: si è schierata a favore delle nozze gay e dell’utero in affitto. A rivelarlo è stato il magazine L’Express citando fonti vicine alla moglie dell’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy.
L’ex presidente in difficoltà, In un recente comizio, Sarkò aveva affermato il contrario, e cioè di voler abrogare la legge Taubira sul matrimonio tra omosessuali per riconquistare il voto cattolico. L’ex modella e cantante, ha scritto il giornale, «non dovrebbe esprimersi pubblicamente per non creare problemi a suo marito (appena rieletto alla presidenza del partito di centrodestra Ump, ndr) ma è favorevole al matrimonio gay e alla maternità surrogata». Sul ritorno in politica di Sarkozy, l’entourage di Carla ritiene che tra i due sia «lei quella che ha più voglia di prendersi una rivincita: non ha mai digerito la mancanza di tatto di François Hollande il giorno della loro uscita dall’Eliseo».
Le altre uscite sopra le righe di Carla Bruni
Carla Bruni disse di essere felice di non essere più cittadina italiana perché qui da noi c’era Berlusconi. E sbandierò soddisfatta la conquista della nazionalità francese. Famosa la replica di Francesco Cossiga: «Anche noi italiani siamo ben lieti che Carla Bruni non sia più italiana, anzi siamo addirittura felici. Chissà che un giorno lei non sia costretta dalla sua burrascosa vita a richiedere la cittadinanza italiana». Sempre lei, in versione di antifascista militante, tirava frecce velenose contro il nostro Paese diventando “amica” persino dell’ex terrorista rosso Cesare Battisti.
prima-10-dicembre-201410/12/2014
Sarkozy carambola sulle nozze gay. Ha cambiato idea per la quarta volta
Franco Bianchini 17/11/2014. Nicolas Sarkozy fa una capriola sulle nozze gay e cade rovinosamente. In affanno nella corsa per il grande ritorno, sovrastato nei sondaggi da Marine Le Pen, travolto dalle polemiche e dagli scandali, l’ex presidente che faceva sorrisetti ironici sull’Italia si è esposto all’ennesima figuraccia. Perché ora c’è la prova che cambia opinione a seconda del momento, per calcolo elettorale. Quella folla oceanica che scese in piazza contro la legge sulle unioni gay fa gola e va scippata alla leader del Front National. Un’impresa difficile, perché Marine Le Pen ha sempre mostrato coerenza («se autorizziamo i matrimoni gay, allora autorizziamo anche la poligamia…», la sua frase ironica) mentre il buon Nicolas si è contraddetto più volte. Vediamo come.
L’ultima versione: «Basta, cancellerò la legge»
In occasione di un comizio, ha cambiato in tutto e per tutto la posizione affermando di voler abrogare la legge Taubira sul matrimonio gay. Diversi fedelissimi di Sarkozy, tra cui l’ex ministra Nathalie Kosciusko-Morizet, si sono smarcati, dopo essersi resi conto che la scelta sarebbe stata interpretata come un dietrofront frutto non di convinzione ma dall’esigenza di recuperare qualche consenso nel mondo cattolico.
La seconda versione: «Sono contro ma…»
Sarkozy dichiarò che il matrimonio omosessuale «umilia le famiglie». In una lunga intervista aveva ribadito la sua contrarietà alle nozze gay, attaccando la presidenza di François Hollande: «Il governo mette all’angolo le famiglie e le persone che amano la famiglia». Tuttavia, aveva aggiunto che il matrimonio omosessuale non sarebbe tra le sue priorità data la gravità di un periodo storico in cui la vera emergenza è rappresentata dalla mancanza di lavoro. Quindi nessuna modifica.
La terza versione: «Mia moglie dice che…»
La posizione dell’ex presidente si era precedentemente ammorbidita per l’influenza della moglie Carla Bruni, favorevole alle coppie omosessuali. La divergenza di opinioni era emersa già alcuni mesi prima, quando Sarkozy aveva dichiarato a Le Figaro Magazine di non essere favorevole al matrimonioe all’adozione di minori da parte di coppie dello stesso sesso.
La quarta versione: «Metto le nozze gay nel programma»
Un anno prima Sarkozy fece diffondere la voce che avrebbe inserito il matrimonio gay nel suo programma elettorale. Lo scrisse con grande evidenza Liberation, ma l’informazione circolava da quando, nel partito di Sarkò, si era cominciato a parlare di una “misura progressista” per catturare voti a sinistra ed effettuare la “rottura con il passato”.
http://www.secoloditalia.it/2014/11/sarkozy-carambola-sulle-nozze-gay-cambiato-idea-per-quarta-volta/
Foibe
Lidia Bastianich, l’esule di successo che non ha mai dimenticato Pola: «Scappammo da un Paese che non ci voleva più»
Annamaria Gravino
21/02/2014
Il grande pubblico lo ha scoperto grazie al ruolo di giudice a Masterchef. E tale e tanta è stata la sua fama che, anche grazie all’esilarante imitazione di Maurizio Crozza, alcune sue espressioni sono diventate un tormentone. «Mi stai diludendo»…
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Giorgia Meloni: «La settimana dedicata alle foibe si chiude in un altro giorno oscuro della democrazia»
Girolamo Fragalà
15/02/2014
«In una giornata-farsa come quella di oggi, una giornata in cui è stata scritta un’altra pagina oscura della nostra democrazia, è meglio parlare di foibe». Giorgia Meloni è da qualche ora “reduce” dalle consultazioni al Quirinale, ha simbolicamente consegnato –…
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Rampelli: «Il Giorno del ricordo è un risultato portato a casa, ma sulla memoria condivisa resta molto da fare»
Annamaria Gravino
14/02/2014
Ormai un quindicennio fa, Fabio Rampelli, oggi deputato di Fratelli d’Italia e allora capogruppo di An alla Regione Lazio, propose una commissione di esperti sui manuali di storia. L’iniziativa fu accolta dalle «anime belle dell’intellighenzia rossa», per dirla con le…
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«Nelle foibe c’è ancora posto»: dopo le frasi offensive si dimette il consigliere milanese eletto nella lista per Pisapia
Valerio Pugi
13/02/2014
Il capogruppo della Sinistra per Pisapia nel Consiglio di Zona 9 a Milano, Leonardo Cribio, si è dimesso. Era stato autore sul suo profilo Facebook, nei giorni scorsi, di alcune frasi incresciose sulle foibe.…
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Foibe, il racconto dell’esule istriana Alida: «Ho lasciato Parenzo a sei mesi per amore dell’Italia»
Gloria Sabatini
13/02/2014
Il coraggio non le manca e nel nome della verità non risparmia nessuno, si chiami Luciano Violante – interrotto educatamente durante un convegno – o Luigi Nieri, vicesindaco della capitale al quale, al termine della deposizione della corona davanti alla…
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Menia: «Il Giorno del Ricordo resta la più bella vittoria della mia vita. I contestatori? Si qualificano da soli»
Annamaria Gravino
12/02/2014
La legge che istituisce il Giorno del Ricordo porta il suo nome. E il triestino Roberto Menia, nel decimo anniversario della ricorrenza, continua a definirla «la più bella vittoria delle mia vita». Del resto, in un certo senso, questa è…
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Venditti, scandaloso show a Trieste: «Sarete stufi di sentir parlare delle foibe, lasciamole stare…»
Desiree Ragazzi
12/02/2014
«Lasciamo stare le foibe, che sarete stufi di sentire nominare». A parlare non è un ex partigiano, Pisapia o un politico di sinistra – che ancora oggi, colpiti da rigurgiti ideologici, non accettano di condannare l’eccidio commesso dai comunisti titini…
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Pagine di storia/La “colpa” di essere italiani: quei giorni dell’esodo e delle foibe…
Antonio Pannullo
11/02/2014
In questi dieci anni le pagine di storia strappate dal libro dell’Italia stanno lentamente cominciando a essere reinserite. Piano, piano, ma sempre più italiani stanno venendo a conoscenza di due delle maggiori tragedie nazionali: l’esodo giuliano-dalmata e le foibe.…
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Mugnai: «Sulle foibe non possiamo abbassare la guardia, è una questione di dignità nazionale»
Annamaria Gravino
11/02/2014
Per un attimo, parlando del Giorno del Ricordo, Franco Mugnai dismette i panni istituzionali di presidente della Fondazione An e spiega: «A parlare di quella tragedia ancora mi commuovo, per questo mi accaloro». Poi, dopo esplicita richiesta, racconta: «Alla fine…
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Un consigliere di Milano su Facebook: nelle foibe c’è ancora posto. Il post viene cancellato, ma lui lo rivendica e onora il maresciallo Tito
Redazione
11/02/2014
“Nelle foibe c’è ancora posto”: è il messaggio choc lasciato su Facebook, alla vigilia del Giorno del Ricordo delle vittime, dal capogruppo della Sinistra per Pisapia in Consiglio di Zona 9 a Milano, Leonardo Cribio. “Sono frasi decontestualizzate, non mi…
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La Rai “infoiba” il racconto di Cristicchi sulla tragedia degli esuli: “Magazzino 18” in onda a mezzanotte…
Gloria Sabatini
11/02/2014
“Grazie mamma Rai, più che seconda serata è un notturno per chi soffre d’insonnia!!! Va beh…”. “Simone non c’impediranno di vederti nemmeno se mandano Magazzino 18 alle 3 di notte! Rai ha cercato di calmare le “acque”, ma l’orario è…
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«Solo i fasci sono nelle foibe»: nel Giorno del ricordo l’ultrasinistra “processa” Cristicchi
Valeria Gelsi
10/02/2014
«Greetings from Tescaccio», ha scritto Simone Cristicchi sulla sua pagina facebook. Forse ci sta facendo il callo, forse non vuole dare soddisfazione. Certo è che anche di fronte all’ennesima contestazione da quando ha portato in scena Magazzino 18, lo spettacolo…
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http://www.secoloditalia.it/category/speciale-foibe/
Il Giornale radio Rai fa parlare il presidente dell’Anpi sulle Foibe e minimizza la tragedia
Annamaria Gravino
10/02/2014
Ha scatenato proteste bipartisan il modo in cui il Giornale radio Rai ha affrontato la tragedia delle Foibe in occasione del Giorno del Ricordo. Nell’edizione delle 8, alla ricorrenza è stato dedicato solo un servizio in chiusura di giornale. Inoltre,…
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Foibe, il giorno della memoria (e delle amnesie della sinistra). A Roma imbrattato il monumento ai caduti
Antonella Ambrosioni
10/02/2014
Una giornata per ricordare. Una giornata per mantenere viva la memoria di una ferita che riguarda tutti gli italiani. Con la cerimonia presso Foiba di Baisovizza sull’altopiano carsico è iniziata la commemorazione di un «tragedia che fa parte della storia…
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Magdi Allam: l’Italia può essere islamizzata? Il pericolo c’è e vi spiego come affrontarlo
Priscilla Del Ninno, 18/09/2014. Il Califfato d’Italia nel 2015: provocazione letteraria, teoria fantascientifica o realtà futuribile? Sicuramente è lo spunto servito a Pierfrancesco Prosperi, noto autore italiano di fantascienza, per ultimare l’ultimo capitolo di una trilogia di romanzi fantapolitici inaugurata nel 2007 con il profeticamente inquietante La moschea di San Marco. Proseguita nel 2009 con La Casa dell’Islam, a cui quest’anno si aggiunge l’antologia Il futuro è passato. La sottile trama nera che collega i tre volumi è chiaramente la minaccia islamica che, nel terzo appuntamento editoriale, arriverebbe a concretizzarsi con la nascita di un Califfato d’Italia già nella prossima primavera. Un’ipotesi possibile? Lo abbiamo chiesto a Magdi Cristiano Allam, giornalista e scrittore egiziano naturalizzato italiano.
«Occorre – ci ha detto – fare due considerazioni fondamentali, la prima di tipo sociale, la seconda di matrice storica. Partiamo dunque da un dato rigorosamente demografico secondo il quale gli italiani registrano ad oggi il triste primato del più basso tasso di natalità in Europa, così come l’Europa, intesa come Unione Europea, accusa il più basso tasso di natalità nel mondo. Una verità tradotta in termini percentuali: 1,2% il tasso di natalità italiano, rispetto all’indice del 2,1% necessario per garantire l’equilibrio demografico. Potendo invece gli immigrati, soprattutto gli immigrati di fede musulmana, contare su un tasso di natalità molto più elevato, non possiamo non tener conto di una sproporzione che rischia di diventare determinante. Una differenziazione già teorizzata peraltro nel recente passato da diversi esponenti politici – dall’allora presidente algerino Boumédiène a Gheddafi – i quali in diverse occasioni hanno pronosticato come, a loro detta, l’islamizzazione dell’Europa sarebbe avvenuta grazie al ventre delle donne musulmane. Detto ciò credo che, in particolare in Italia, siamo ancora lontani da questa prospettiva.
E la seconda considerazione?
Riguarda invece un detto attribuito a Maometto secondo il quale, dopo Costantinopoli, anche Roma verrà islamizzata. Per i musulmani l’islamizzazione di Roma, ossia del centro della cattolicità, del cristianesimo, è considerata come un dato certo di là da venire. E come dicevo poco fa, magari anche pacificamente, semplicemente attraverso l’andamento demografico. Non è un caso allora se oggi per esempio – come da me riportato nella parte finale del mio libro Europa Cristiana Libera – una figura come Yussef Al Qaradawi, noto telepredicatore della rete televisiva Al Jazeera, oltre che esponente di punta dei Fratelli musulmani, in una sua predica si ritrova ad affermare con chiarezza: «Noi conquisteremo Roma senza ricorrere alle armi». E del resto, infine, anche una celeberrima frase di un esponente islamico turco recita: «Con le vostre leggi (rivolgendosi all’Europa) noi vi invaderemo. Con le nostre leggi noi vi sottometteremo».
Quindi come ci si può difendere?
Sono d’accordo su una considerazione con Papa Francesco: noi oggi stiamo subendo la terza guerra mondiale. E su due fronti principali: quello finanziario-economico e quello del terrorismo islamico globalizzato. Basti pensare che, secondo quanto ha dichiarato il ministro dell’Interno Alfano, abbiamo all’interno dei nostri confini almeno una cinquantina di terroristi islamici con cittadinanza italiana, l’80% dei quali sarebbero italiani convertiti all’Islam: abbiamo il nemico in casa. E allora dobbiamo difenderci, innanzittutto spezzando la catena della predicazione dell’odio che nasce all’interno delle moschee e che, attraverso un pericolosissimo lavaggio di cervello, trasforma le persone in robot della morte operative ovunque.
E oltre che “bonificare” le moschee?
Sul fronte esterno dobbiamo militarmente essere presenti nei centri nevralgici del mondo: bisogna andare in Iraq, in Siria, in Libia, in Nigeria, in Somalia, e combattere e sconfiggere i terroristi islamici. Perché o li sconfiggiamo ora, o ce li ritroveremo dentro casa.
E sul fronte intellettuale, quale potrebbe essere il ruolo degli intellettuali, compreso quello dei sostenitori dell'”islamicamente corretto”?
A loro chiederei semplicemente l’atto di umilità di leggere il Corano, di leggere la biografia di Maometto: non chiedo altro… http://www.secoloditalia.it/2014/09/magdi-allam-litalia-puo-essere-islamizzata-il-pericolo-ce-e-vi-spiego-perche/
Europee, domani a Bruxelles l’incontro di Giorgia Meloni con Marine Le Pen
In “Politica”
Marine Le Pen chiama a raccolta gli euroscettici: e ora riportiamo gli Stati sovrani a Bruxelles
In “Politica”
Meloni: con Marine Le Pen abbiamo in comune la difesa della sovranità monetaria
In “Politica”
Da Bruxelles la sfida di Fratelli d’Italia a questa Europa. Meloni: «Sintonia con Le Pen»
Antonio Pannullo
2/04/2014, Con Marine Le Pen, a cui li accomuna la battaglia anti-euro, o con i Conservatori, con cui c’è sintonia nella lotta all’euroburocrazia. Tra questi due gruppi si gioca l’orizzonte europeo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, formazione politica che ha avviato in queste ore a Bruxelles i contatti per definire la sua collocazione dopo le elezioni europee del 22-25 maggio.
«I Conservatori e la Le Pen – ha spiegato Giorgia Meloni in una conferenza stampa nella sede del Parlamento Ue – sono le forze che non si sono piegate ai ricatti dei grandi partiti. Vogliamo fare un’alleanza nel prossimo Parlamento – ha spiegato ancora Meloni – con chi difende un nuovo bipolarismo, tra chi fa gli interessi dei poteri forti e chi difende gli interessi dei cittadini». In quest’ottica la leader del francese Front National viene vista come «un interlocutore estremamente importante. Ci sono altri partiti del centro destra italiano – ha sottolineato la presidente di FdI-AN alludendo a Forza Italia – che alzano la voce contro questa Europa, contro l’Unione europea a trazione tedesca, ma poi, stando nel Ppe, fanno ogni giorno gli interessi della Germania. Lo stesso – ha insistito – fa il Pd che sostiene Martin Schulz, non certo un amico dell’Italia: l’unico voto utile alle europee è quello a FdI-AN». Giorgia Meloni non ha escluso interazioni con la Lega Nord, altro partito che ha già un accordo con Le Pen, sul tema dell’euro, mentre niente da fare con il Movimento 5 Stelle, che ha definito «chiuso al dialogo». La presidente del partito sarà quasi sicuramente candidata alle europee in tutti i collegi, mentre Gianni Alemanno, Carlo Fidanza e Magdi Allam, tutti presenti alla conferenza di Bruxelles, si candideranno rispettivamente al Sud, a Nord-Ovest e al Nord-Est.
http://www.secoloditalia.it/2014/04/meloni-con-marine-le-pen-abbiamo-in-comune-la-difesa-della-sovranita-monetaria/
Meloni: con Marine Le Pen abbiamo in comune la difesa della sovranità monetaria
Gloria Sabatini, 3/04/2014, Strette di mano, sorrisi, scambi di idee sul destino dell’eurozona. L’incontro di ieri a Bruxelles tra Giorgia Meloni e Marine Le Pen è la prima tappa di «un possibile cammino comune» ma non un preludio al matrimonio. Il leader di Fratelli d’Italia, vento in poppa con i sondaggi che fotografano una crescita costante, guarda oltre. «Il lungo colloquio con il numero uno del Front national è solo l’avvio di una serie di incontri e iniziative comuni con tutte le formazioni eurocritiche a cominciare dai Conservatori e dai Riformisti che si oppongono all’euroburocrazia e si sottraggono al monopolio del tandem Ppe-Pse, entrambi Merkel dipendenti. Ho avviato dei contatti che mi sembrano interessanti, pur mantenendo ciascuno le proprie diversità». Insomma se il Front national non è più quello di Jean Marie Le Pen alcune posizioni oltranziste che ancora permangono non appartengono al dna di Fratelli d’Italia. Che cosa accomuna il suo movimento al Front national?
La stessa visione a difesa della sovranità monetaria contro la gabbia dell’euro, un marco travestito, la volontà comune di sostituire al bipolarismo destra- sinistra quello, come lo ha definito la Le Pen tra “alto” e “basso”, cioè interpretare e rappresentare i disagi del popolo piuttosto che gli interessi della grande finanza. La convinzione che questa Europa egoista, tecnocratica, burocratica non possa essere il futuro e la voglia di costruirne una diversa, fatta di nazioni libere e sovrane. La critica alla moneta unica è una priorità?
Cambiare i contorni di questa unione europea e ridisegnare quelli della presenza italiana, partendo dalla rivendicazione della sovranità monetaria per superare la sudditanza con la Germania: è la stella polare di Fratelli d’Italia- alleanza nazionale in sintonia con la sensibilità dei nostri militanti e simpatizzanti. Non a caso alle primarie delle idee che abbiamo celebrato in tutta Italia il no all’euro è stato un plebiscito. Noi non abbiamo una moneta unica, l’euro non è la sintesi delle economie che compongono l’Europa, abbiamo adottato il marco tedesco cambiandogli nome con il risultato di rafforzare le economie più forti e indebolire quelle più deboli. Opinione suffragata da studi approfonditi di noti economisti “contro corrente”. Nel programma con cui ci presentiamo alle europee c’è anche la difesa del made in, il sostegno alla natalità e alla famiglia, il no all’immunità per chi delinque, italiano o immigrato clandestino che sia, il no alla droga libera.
Si riferisce al via libera della Camera allo svuota-carceri?
L’abolizione del reato di clandestinità e la depenalizzazione della coltivazione di marijuana approvate ieri con la complicità di Forza Italia (che dovrebbe essere il primo partito di centrodestra) sono una vergogna, siamo alla capitolazione dello Stato davanti ai principi della legalità. Su questo terreno FdI-An non farà sconti dimostrandosi l’unica formazione realmente di centrodestra nel panorama politico. È l’unica che sembra voler difendere gli interessi dell’Italia. È bene che gli elettori lo sappiano: alle prossime elezioni europee votare per il Nuovo Centrodestra o per Forza Italia equivale a sostenere lo status quo, dare ossigeno al governo di Renzi che va dalla Merkel in cerca di pacche sulle spalle, insomma scegliere la sudditanza a Berlino. Ricordiamo che nel Ppe comanda la Merkel, votare Fi o Ncd vuol dire dare ancora più potere alla Germania. Se invece si vota Pd si sceglie automaticamente il Pse e il tedesco Martin Schulz. Un voto a FdI-An invece è un voto dato a chi vuol fare gli interessi del popolo italiano e non dei tedeschi. Dunque è l’unico, vero, voto utile all’Italia.
Oggi Alfano si è candidato a fare il motore dell’alleanza dei moderati e dei riformisti alternativi alla sinistra…
Ho letto che Il ministro dell’Interno del governo Renzi ha una strana idea del bipolarismo e delle identità. «Finché Renzi promuoverà politiche economiche di centrodestra, finché si adopererà per un riassetto istituzionale che coincide con la nostra visione delle riforme, allora condivideremo l’obiettivo», ha detto. Lo sfido a dimostrare quali sarebbero le politiche di centrodestra. È stato complice dei provvedimenti che svendono la Banca d’Italia, che azzerano il fondo per i rimpatri e le vittime della mafia per destinare i soldi all’accoglienza degli immigrati, che fingono di rinnovare il Palazzo con fasulli restyling del Senato senza tra l’altro mai parlare di presidenzialismo, che negano la sovranità popolare. Lo stesso, ricordiamolo, che si è fatto paladino di una legge truffa come l’Italicum peggiore del porcellum e che non dice una parola sulle pensioni d’oro. La verità è che la coalizione è tutta da definire. Alfano, governa con la sinistra, dentro Forza Italia tengono posizioni incomprensibili. Noi siamo rimasti gli unici a dire e a fare cose di centrodestra. http://www.secoloditalia.it/2014/04/meloni-con-marine-le-pen-abbiamo-in-comune-la-difesa-della-sovranita-monetaria/
Magdi Allam «islamofobo»? Sul web si scatena la campagna “io sto con lui”
Giorgia Castelli, 29/08/2014, I cristiani nel mondo vengono massacrati, decapitati, uccisi e perseguitati dai terroristi islamici, ma in Italia avanzare una critica al pensiero unico filo-islamico è vietato e chi lo fa rischia un processo. Non davanti ai giudici, ma davanti a colleghi giornalisti che vogliono sottoporlo a procedimento disciplinare. Come è successo all’editorialista Magdi Allam messo sotto processo dall’Ordine dei giornalisti per le sue idee con l’accusa di islamofobia per alcuni articoli scritti nelle pagine del Giornale nel 2011 in cui criticava la religione musulmana. Allam, ex editorialista di Repubblica, ex vicedirettore del Corriere della Sera, ex europarlamentare, è un intellettuale conosciuto per le sue idee in difesa dell’Occidente, dal 2003 vive sotto scorta e contro di lui gli estremisti islamici di mezzo mondo hanno emesso più di una fatwa. Le sue uniche colpe sono state quelle di aver allertato l’Occidente ad essere più cauto con le aperture ai musulmani e agli integralisti, ma soprattutto di essersi convertito al Cattolicesimo. Ecco i testi “incriminati” riportati sul Giornale: «L’Islam ci assedia: abbiamo il dovere di difendere la nostra cultura. Subiamo ogni giorno gli abusi dei predicatori d’odio che si annidano in quasi tutte le 900 moschee italiane» (26 aprile 2011); oppure «Milano si inchina alle moschee ma vieta le chiese» (27 giugno 2011). E ancora, 3 maggio 2011: «Ha ragione il cardinale bolognese Giacomo Biffi quando mi dice che il nostro vero nemico non sono gli islamici bombaroli, ma i cosiddetti islamici moderati che ci impongono moschee e scuole coraniche». Il caso, come riporta il Giornale e come lo ricostruisce l’atto d’accusa, si apre a giugno del 2012, quando l’associazione Media&diritto, patrocinata legalmente dall’avvocato Luca Bauccio, difensore tra l’altro dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche d’Italia, presenta un esposto all’Ordine del Lazio contestando una serie di articoli di Magdi Allam. I giornalisti del Lazio chiudono il caso l’11 dicembre del 2013: archiviazione. Ma l’avvocato Bauccio, il 19 febbraio 2014, presenta ricorso. E si arriva così allo scorso 16 luglio, quando il Consiglio di disciplina nazionale si riunisce per esaminare il caso. Quindi la decisione. Magdi Allam va sottoposto a procedimento disciplinare. Ora l’editorialista dovrà presentare documenti e memorie difensive. Dal Giornale è partita una campagna e per sostenerlo si invitano i lettori a condividere sui social l’hashtag #iostoconMagdi.
http://www.secoloditalia.it/2014/08/magdi-allam-islamofobo-sul-web-si-scatena-la-campagna-io-sto-con-lui/
L’olocausto silenzioso dei cristiani nel mondo: 20 Paesi nella black list
Paolo Lami, 6/11/2014, È la religione più perseguitata in assoluto. I suoi fedeli vengono braccati e sterminati con una frequenza impressionante: ogni cinque minuti, nel mondo, ne viene ammazzato uno. La XII edizione del Rapporto 2014 sulla libertà religiosa di “Acs”, la Fondazione di Diritto Pontificio “Aiuto alla Chiesa che soffre” cristallizza in maniera drammatica i numeri di un olocausto in crescendo che sembra non lasciare speranze per il futuro ai cristiani.
Le conclusioni alle quali giungono gli analisti della Fondazione sono sconcertanti: la libertà religiosa non è garantita nel 60 per cento del mondo, i cristiani sono obiettivo di sistematiche persecuzioni religiose. La mappa redatta sulla base dei dati, che sono un vero e proprio bollettino di guerra, spiega meglio di tante parole qual’è la situazione dei cristiani sul pianeta. In 20 Paesi le violazioni sono particolarmente gravi. Ma vi sono, comunque, 116 Stati – sui 196 Stati analizzati dall’Acs – nei quali questo diritto trova qualche ostacolo.
Cresce l’intolleranza in Europa, poche speranze per il futuro
Speranze per il futuro? A guardare il trend di crescita del fenomeno, tutt’altro: la situazione è notevolmente peggiorata negli ultimi due anni.
Paradossalmente i cristiani vivono meglio in Africa e in America Latina che in Europa: se nel continente africano le diverse religioni convivono abbastanza serenamente, pur essendoci alcune sacche di estremismo – nella Repubblica Centrafricana e nel nord della Nigeria, operano gruppi violenti islamici di cui Boko Haram è il più conosciuto – cresce l’intolleranza in Europa. Stesso discorso vale per l’America Latina, dove, tutto sommato, i cristiani sono abbastanza tutelati, certamente più che in Europa.
L’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani ha contato 41 leggi nei diversi Paesi europei che «colpiscono sfavorevolmente i cristiani».
Molto più complessa e drammatica la situazione in Asia dove, fra le minoranze, sono i cristiani quelli maggiormente perseguitati.
Di fatto l’analisi della Fondazione di Diritto Pontificio, che viene riproposta ogni anno con nuovi aggiornamenti dal 1999, evidenzia che solo in 6 Paesi al mondo la situazione è migliorata. Ma, almeno, tra questi sono inclusi anche Stati in cui le limitazioni al diritto sono elevate.
Un genocidio sistematico attraverso le conversioni imposte
E in Italia? Gli ostacoli alla fede sono “lievi” ma, comunque, la situazione è in peggioramento.
Nulla in confronto a quello che succede in Medio Oriente, ovviamente. Lo ricorda l’irachena Pascale Warda, cristiana, ex-ministro per le Politiche migratorie e fondatrice della Società irachena per i diritti umani, che parla esplicitamente di “genocidio”. L’ex-ministro iracheno racconta di cristiani che continuano ad abbandonare la propria terra, di conversioni imposte, di chiese distrutte e ricostruite e poi distrutte di nuovo, come quella di San Giovanni Battista a Baghdad: «Chiediamo l’aiuto della comunità internazionale – dice – perché noi comunque non abbiamo perso la speranza».
«La libertà religiosa è un diritto fondamentale e condizione imprescindibile di ogni società libera e giusta», scrive nella prefazione al dossier di Acs, Paul Bhatti, ex-ministro pakistano per l’Armonia nazionale e fratello di Shahbaz Bhatti, ministro per le Minoranze ucciso nel 2011.
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La nuova persecuzione: ogni cinque minuti viene ucciso un cristiano nel mondo
In “Società” http://www.secoloditalia.it/2014/11/lolocausto-silenzioso-dei-cristiani-nel-mondo-20-paesi-black-list/
La nuova persecuzione: ogni cinque minuti viene ucciso un cristiano nel mondo
Aldo Di Lello, 1/11/2013, C’è un grande emergenza umanitaria nel mondo di cui poco si parla. È l’emergenza della persecuzione che colpisce le comunità cristiane in molte aree della Terra. A ricordare questa atroce realtà ai tanti immemori, ai tanti distratti e ai tanti “struzzi” è stato, nel giorno di Ognissanti, il cardinale Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani «Dobbiamo ricordare i moltissimi cristiani che vivono in condizioni disumane di grande povertà e miseria, i profughi, i migranti, gli incarcerati, gli isolati e i soli ». La tragedia dei barconi di profughi si spiega anche con la recrudescenza dell’odio etnico-religioso nel Corno d’Africa e nell’Africa sub-sahariana, dove imperversano le milizie fondamentaliste legate ad Al Qaeda e dove le stragi di cristiani sono purtroppo sempre più frequenti. Come in Nigeria, dove il gruppo integralista di Boko Haram semina la morte e il terrore. Ma il fenomeno è molto più vasto e generalizzato. «Ogni cinque minuti viene ucciso un cristiano nel mondo», afferma il sociologo delle religioni Massimo Introvigne riferendo i dati del 2011, dai quali risulta che ogni anno sono 105mila le vittime cristiane dell’odio religioso.
Laddove non sono i gruppi terroristici a compiere stragi, provvedono taluni Stati, soprattutto quelli che applicano in vario modo la Sharia (la legge islamica), a limitare la libertà religiosa. Anche nel “laico” Pakistan, uno dei Paesi in cui i cristiani sono peraltro maggiormente colpiti dall’odio degli islamisti radicali, vigono istituti, come la “legge antiblasfemia”, che coartano di fatto l’espressione della fede cristiana. E proprio una giovane donna pakistana, Asia Bibi, colpita da tale legge, è diventata un delle figure simbolo delle vittime della persecuzione. Di fede cattolica, Asia vive da nove anni in carcere perché accusata di aver «offeso» il profeta Maometto. In suo favore si stanno mobilitando da anni le organizzazioni umanitarie di tutto il mondo. La campagna per la liberazione della giovane donna ha giù fatto due illustri vittime in Pakistan: il governatore del Punjab, Salmaan Taseer, e il ministro per le Minoranze religiose, Shahaz Bhatti, entrambi assassinati in attentati terroristici per il loro impegno i favore della perseguitata. Dietro le parole del cardinale Kasper c’è un mondo di inaudita sofferenza e di intollerabile ingiustizia. E fa indubbiamente riflettere il richiamo a una ricorrenza storica. L’Editto di Costantino che pose fine alle persecuzioni contro i cristiani, garantendone la libertà di culto, è del 313 d. C. , esattamente 1700 anni fa. Dopo 17 secoli, la persecuzione non è finita. Anzi… http://www.secoloditalia.it/2013/11/la-nuova-persecuzione-ogni-cinque-minuti-viene-ucciso-un-cristiano-nel-mondo/



ANSA) – ISLAMABAD, 18 APR – La biblioteca di una famosa scuola religiosa di Islamabad è stata ribattezzata con il nome di Osama Bin Laden, il numero uno della rete terroristica di Al Qaida, ucciso in un blitz americano tre anni fa. La decisione è stata presa dal seminario femminile Jamia Hafsa, legato alla Moschea Rossa, ex centro di militanti islamici teatro di un sanguinoso assedio da parte delle forze dell’ordine nel 2007. Il nome di Bin Laden, descritto come ‘martire’, è stato impresso in una targa all’ingresso.
ISLAMABAD, 22 APR – Un principe saudita ed il suo seguito, impegnati in un safari di tre settimane nella provincia pachistana del Baluchistan, hanno ucciso ben 2.100 esemplari di un uccello considerato in via di estinzione, la Houbara Bustard (Chlamydotis undulata), violando pesantemente i limiti della autorizzazione che gli era stata concessa dal governo di Islamabad. “L’impresa” e’ stata compiuta dal principe Fahd bin Sultan bin Abdul Aziz Al Saud, governatore di Tabuk, e dal suo seguito.

Lorenzo Teologico dell’Italia Meridionale
PAPA FRANCESCO.[[ io rivendico per me stesso: la tanto blasonata autonomia dei cristiani in politica! ]]. mi fa una certa impressione, che, il mio Arcivescovo Mons. Francesco , mi abbia rimosso l’Accolitato: dopo 32 anni: di servizio ministero: lodevole ed ininterrotto: e senza nessuna forma di biasimo da chicchessia, è come se: lui ha scomunicato me: Unius REI, la perfezione politica della legge naturale, e della legge universale: pura razionalità politica universale, per: voler aiutare satanisti massoni, GENDER, salafiti ottomani: farisei tutti Illuminati da lucifero: e tutti gli assassini dei martiri cristiani!
Lorenzo Teologico dell’Italia Meridionale
CERTO, PRESTO TUTTO FINIRà IN TRAGEDIA! [ DOPO TUTTO LA ARABIA SAUDITA NAZI SHARIAH, NON HA UN ALTRO METODO, DI SAPERE, CHE, NON FINIRà PRESTO, ANCHE LEI PER ESSERE DIVENTATA UNA VITTIMA DEI SATANISTI BUSH 322 ROTHSCHILD FMI SPA NWO, SE, NON QUELLO DI PARTECIPARE, INSIEME: CON GLI USA 666 UE, NATO, AI LORO DELITTI! QUESTO è UN SOLO ANTICRISTO MASSONE: UN SOLO DELITTO DI LESA MAESTà, CONTRO: GESù CRISTO: IL CUORE DELL’UNIVERSO: IL SENSO DI TUTTE LE COSE!!
CERTO, PRESTO TUTTO FINIRà IN TRAGEDIA!
Lorenzo Teologico dell’Italia Meridionale
E GIà, IL BUE: DICE CORNUTO: all’asino! ” ma, se, l’Iran è al NONo posto: dopo: Corea del Nord e Arabia Saudita, [[ http://www.worldwatchlist.us/ ]]


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Autore: uniusrei x brotherhood universal

KING of kings for uniusrei x brotherhood universal Il tuoi 100 youtube channels, e 110 blogspots sono stati rimossi perché non piacciono al wahhabita lgbt saudita DEM Deep State detto anche MbS sudairio takfirio Nota: questo blog è stato bloccato https://uniusrei3.blogspot.com/ Spiacenti, il blog all'indirizzo jhwhisrael.blogspot.com è stato rimosso. https://uniusreixkingdom.blogspot.com/ L'indirizzo non è disponibile per nuovi blog.

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